Contratto regionali, l’assessore Messina della Regione Sicilia aveva incontrato difformità sulle proposte dell’Aran ma afferma di«accelerare su rinnovo»

 

 

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Palermo

L’assessore regionale alla Funzione Pubblica Andrea Messina ( nella foto) rende noto di aver  incontrato ieri il commissario straordinario dell’Aran Accursio Gallo, il cui incarico è stato rinnovato dalla giunta regionale per altri tre mesi.

 

Oggetto dell’incontro è stato il rinnovo del contratto collettivo di lavoro del comparto non dirigenziale della Regione per il triennio 2019-2021, per il quale qualche settimana fa l’assessore Messina aveva evidenziato difformità tra la proposta diramata dall’Aran ai sindacati e gli indirizzi approvati dalla giunta.

 

«È stato un incontro utile e produttivo – sottolinea l’assessore Messina – nel corso del quale, insieme al commissario dell’Aran Gallo e alla dirigente generale del dipartimento della Funzione pubblica Madonia, abbiamo affrontato il tema del rinnovo del contratto del personale regionale. Abbiamo ribadito al commissario Gallo la necessità di articolare una proposta coerente con le linee di indirizzo formulate dalla giunta regionale. La mia richiesta – ha aggiunto Messina – è stata quella di accelerare i tempi di convocazione dei sindacati, atteso il notevole ritardo già accumulato. Sul punto ho raccolto l’impegno a convocare i sindacati la prossima settimana, per avviare il percorso di definizione delle procedure e giungere alla sottoscrizione del rinnovo del contratto, che il personale attende ormai da troppo tempo».

 

Nel corso della riunione l’assessore ha inoltre sottoposto al commissario dell’Aran la necessità di definire la vertenza circa l’applicazione dell’art. 70 del Ccrl 2016/2018 per la liquidazione della retribuzione di risultato 2022 alla dirigenza. Anche riguardo a tale aspetto il commissario Gallo ha preso l’impegno di convocare i sindacati la prossima settimana. 

Impegno, infine, sul fronte del rinnovo del contratto dell’area dirigenza 2019-2021 e per definire le trattative relative ai fondi accessori per il 2023 sia per il comparto che per la dirigenza.

OGGI SCIOPERO GENERALE _CGIL- UIL- “CONTRO LE DISUGUAGLIANZE SOCIALI E LO SVILUPPO SQUILIBRATO DEL PAESE”

 

Giovedì nero per lo sciopero proclamato per oggi, 16 dicembre, da Cgil e Uil contro la manovra economica giudicata insoddisfacente. Per 8 ore sono rischio, pur nel rispetto delle fasce di garanzia, alcuni servizi importanti, dai trasporti – con riflettori sui treni, tra orari e convogli garantiti – alle banche, mentre resteranno fuori dalla protesta il comparto Sanità, Poste e Scuola. “Insieme per la giustizia”, lo slogan della protesta che sarà accompagnata dalla manifestazione nazionale che si terrà a Roma in contemporanea con altre città italiane come Milano, Bari, Cagliari e Palermo.

                    –TROPPI SQUILIBRI TRA NORD E SUD –

Divario Nord-Sud, U.Di.Con.: “L'incolmabile gap continua ad aumentare” |  StrettoWeb

I lavoratori incroceranno le braccia contro una legge di bilancio che, secondo la protesta, non riduce le diseguaglianze sociali e riconsegna di fatto, alla ripartenza economica post Covid, lo stesso Paese di prima dell’epidemia, con eguali problemi, eguale  sviluppo squilibrato, eguale occupazione precaria, eguale- se non peggiorata anzi-  redistribuzione sbilanciata della ricchezza.

Ad innescare la miccia della protesta soprattutto la riforma del fisco su cui il governo, accusano Cgil e Uil, ha voluto chiudere una partita favorendo i redditi medio alti e concedendo troppo poco a quelli bassi. “Chiediamo di scioperare e di scendere in piazza perché tutti insieme abbiamo bisogno di combattere una pandemia salariale e sociale che non ha precedenti. La vita e le condizioni delle persone sono nettamente peggiorate e quindi i provvedimenti del Governo devono essere cambiati”, ha ripetuto il leader Cgil, Maurizio Landini che guarda ad un nuovo modello di sviluppo con cui “cambiare la faccia di questo Paese” con “più giustizia sociale, più giustizia economica, e un lavoro di qualità che torni al centro della politica”.

Lo sciopero arriva a 7 anni dall’ultima prova di forza sempre di Cgil e Uil che rompe nuovamente un’unità sindacale conquistata dopo anni di tensioni e contrasti. Ed è la Cisl di Luigi Sbarra che non ci sta ad esprimere dissenso al premier Draghi….Parla anzi al contrario di Uil e Cgil. “Possiamo dire senza vergogna di avere una legge di bilancio di profilo espansivo, coesivo, che da risposte forti di redistribuzione a fasce deboli e a redditi medio bassi e bassi. Abbiamo ottenuto risultati importanti, io li valorizzo e li capitalizzo perché sono stati il frutto delle nostre lotte e della serietà del governo a dialogare con le parti sociali“, ha detto elencando uno per uno i risultati ottenuti dall’inizio della trattativa.

“Sul fisco l’impostazione iniziale del governo prevedeva un finanziamento della riforma di 6 miliardi, 3 sull’Irpef e 3 sull’Irap. Abbiamo chiesto di fare di più e l’esecutivo ha postato 8 miliardi ma divisi in 5 per l’Irpef e 3 per il taglio dell’Irap. Infine , ad oggi invece, abbiamo ottenuto un’altro risultato importante: 7 miliardi sull’Irpef e 1 sull’Irap con una spalmatura che vede per l’85% sgravi fiscali a chi guadagna meno di 50mila euro. Non solo. Portiamo a casa anche un risultato che non era previsto dall’accordo nella cabina di regia: 1,5 mld di decontribuzione per i lavoratori dipendenti sotto i 35mila euro e l’aumento della no tax area per i pensionati a 8.500 euro oltre ad aver conquistato nel 2022 la piena indicizzazione delle pensioni”, ha concluso Sbarra ricordando anche l’aumento da 3 a 5,5 miliardi del finanziamento sulla riforma degli ammortizzatori sociali e i 350 milioni per la proroga della cassa Covid.

Lunedì prossimo c’è un’altra storia a Palazzo Chigi, la riforma delle pensioni.  Un tavolo per ridiscutere della legge Fornero al quale i sindacati arriveranno condividendo-apparentemente – una piattaforma unitaria per un pensionamento flessibile.

Ora comunque occhi puntati sulla manovra al Senato dove il tempo stringe: il governo si appresta a giocare e chiudere la partita molto probabilmente in questo fine settimana. E’ attesa per il weekend infatti la presentazione di un pacchetto di emendamenti che assorba le richieste di modifica della maggioranza. Il 21 dicembre la manovra sarà dunque in aula a Palazzo Madama mentre approderà alla Camera solo dopo Natale.

Manovra finanziaria: dissenso di CGIL E UIL, Manifestazione generale il 16 dicembre

 

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che con il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha proclamato uno sciopero generale per il 16 dicembre , di fronte allo stupore del premier Draghi, afferma di essere pronto al confronto ancora, ma ci devono essere cambiamenti molto forti”.

La mobilitazione prevede l’esclusione degli operatori sanitari  “perché siamo nel pieno della pandemia”.

“Grave”, secondo il segretario, che nella discussione nel governo sul fisco e l’Irpef “il presidente del Consiglio sia stato messo in minoranza”.

Maurizio Landini (Screenshot)© Fornito da Rai Landini: “Draghi ha tentato mediazione, bloccato dai partiti”

Afferma ancora Landini: “Draghi ha tentato di proporre un punto di mediazione con la sua maggioranza avanzando l’idea di escludere per un anno dal beneficio fiscale i redditi oltre i 75 mila euro. Su questo è stato brutalmente messo in minoranza dai partiti della sua maggioranza”, che “pensano più alle proprie bandierine elettorali che agli interessi dell’Italia”

Sull’assenza della Cisl dalla mobilitazione Landini sostiene: “Non andiamo in piazza contro altre organizzazioni sindacali, ma per sostenere le richieste della piattaforma unitaria”.

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Regione Sicilia: fiasco delle “forze sociali”,missive sindacali nell’indifferenza e “infortuni tecnici”

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di   R.L.

Una missiva con la quale i sindacati rappresentativi della Regione siciliana, con l’esclusione del Siad autore di una missiva solitaria, richiedono un confronto preventivo con le organizzazione sindacali sulle misure da adottare sul coronavirus  o confermare negli Uffici regionali .   La riportiamo anche se non risulta riscontrata dalla Regione, caduta nell’indifferenza generale.Essa riporta la firma della Cgil, Cisl, Uil, CobasCodir, Sadirs,Ugl
“Al presidente della Regione Al Segretario Generale della Regione Ai dirigenti Generali dei dipartimenti regionali
Gli ultimi DPCM dell’8 e del 9 Marzo u.s, hanno introdotto alcune norme urgenti per contenere il rischio del contagio da COVID19 che si applicano a tutto il territorio nazionale. Tra le norme previste riscontriamo nell’ambito del pubblico impiego l’utilizzo dello smartworking e della promozione alla fruizione da parte dei lavoratori, di periodi di congedo ordinario e ferie. Considerato che l’Amministrazione Regionale sta provvedendo a promuovere l’adozione delle modalità di lavoro agile e, contestualmente sta attuando un piano di fruizione forzato del congedo ordinario per alcuni dipendenti, le scriventi OO.SS., pur comprendendo l’eccezionalità gravità della situazione, ritengono che le iniziative intraprese e da intraprendere, specie quelle che sono lesive dei diritti dei lavoratori, non possono che passare attraverso un confronto preventivo con le OO.SS., affinché vi sia un quadro chiaro ed univoco, volto ad adottare provvedimenti che abbiano un quadro di applicazione chiaro e che delinei tutti gli obbiettivi che si vogliono raggiungere.

Pertanto si chiede di conoscere quali obbiettivi si pone l’Amministrazione con gli interventi messi in atto, rispetto all’obbligo di utilizzo forzato delle ferie. Le scriventi OO.SS., ritengono sia necessario ricorrere a misure di sostegno economico per la custodia e la cura dei figli minori, che prevedano la possibilità almeno per uno dei genitori, di restare a casa in congedo parentale straordinario. Si resta in attesa di urgentissimo riscontro”

 

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Riportiamo adesso l’altra lettera, del SIAD, a firma di A.Lo Curto, segretario generale, e del  suo segretario della Cisal    Essa è indirizzata al dipartimento regionale Lavoro e al dirigente generale IngAlberto Alessandra -Centro per l’impiego di Palermo      Anche questa missiva, benchè più specifica e settoriale, è rimasta lettera morta, inascoltata per il semplice motivo che non risulta finalizzata al problema globale dell’insieme degli Uffici regionali, sulle misure da adottare sulla pandemia del Covid-19.            Riteniamo sia un infortunio tecnico sindacale settorializzare un problema di così vaste proporzioni, ad un solo dipartimento regionale, del Lavoro. E anche nel caso il SIAD –siamo informati– coagulasse il maggior numero di iscritti presso i Centri per l’impiego del Dipartimento al Lavoro- aveva il dovere di  in ogni caso di soddisfare  prima delle  richieste di alcuni iscritti o rappresentanti sindacali dove lavorano,  le richiesta generali di tutta la popolazione regionale.     

Insomma sia i primi firmatari della lettera che hanno inviato i sindacati sia l’altro sindacato che con missiva propria ha sensibilizzato solo un dipartimento hanno fatto -prove alla mano – un bel fiasco.    Queste lettere servono solo a prendere in giro il personale e a far capire solo  alla Regione:”Ci siamo anche noi”

Ecco l’altra lettera pervenuta alla Redazione:

Con email del 16.3.2020, indirizzata a tutto il personale della struttura centrale e periferica del Servizio Centro per l’Impiego di Siracusa, il Dirigente Ing. Alberto Alessandra, ha comunicato al personale che: 1. nel caso volessero essere collocati in lavoro agile, dovevano presentare istanza indicando le attività che il dipendente intendeva svolgere da casa, precisando che tali attività non potevano essere indicate in forma generica (ad esempio il carico di lavoro assegnato), bensì esplicitate dettagliatamente, considerato che le stesse dovevano essere rendicontate attraverso una relazione; 2. che alcune attività riguardanti l’Agenda on-line, la Naspi e il RdC “devono/possono essere incrementate”; 3. di raccordarsi con i funzionari di riferimento in modo da organizzare una rotazione, considerando anche la possibilità di prendere le ferie 2019; 4. è necessario anche organizzarsi in modo tale che almeno un funzionario/istruttore sia sempre presente con almeno 3/4 dipendenti per poter aprire la posta, rispondere al telefono, protocollare, firmare qualche atto.

Premesso quanto sopra, la scrivente ritiene che il predetto Dirigente sta sottovalutando l’emergenza epidemiologica in atto e non solo, sembra pure che non sta neanche rispettando pedissequamente le direttive ed i decreti legge emessi con urgenza dal Governo nazionale, per contenere, contrastare e gestire nel miglior modo possibile la pandemia da COVID-19.

Infatti, l’art. 87 del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, recante Misure connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19, per la comprensione del quale non occorrono particolari cognizioni di diritto per comprenderne la ratio, ha disposto che fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-2019, il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni e che le stesse devono adoperarsi per collocare tutto il personale, senza distinzione di categoria di inquadramento e di tipologia di rapporto di lavoro, in lavoro agile, per limitare la presenza del personale negli uffici, assicurando esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro. Inoltre, attesa la gravità dell’epidemia in atto, il Governo ha anche disposto con lo stesso decreto legge e in ragione della gestione dell’emergenza che le amministrazioni possono motivatamente esentare il personale dipendente dal servizio, lasciandolo a casa. Le direttive emanate dal predetto Ing. Alessandra, invece, nonché il suo operato non sembra corrispondente alle indicazioni fornite dalle norme introdotte al riguardo sia per quanto riguarda lo svolgimento ordinario delle prestazioni lavorative che va fatto in smart working da remoto e non in ufficio, sia per quanto riguarda l’individuazione dei servizi essenziali, la posta, rispondere al telefono, protocollare, firmare qualche atto, l’Agenda on-line, la Naspi, che non possono ritenersi tali, sia per quanto riguarda le ferie, sia anche relativamente al numero dei soggetti che devono presenziare l’Ufficio. Conseguentemente, la scrivente, invita l’Ing. Alberto Alessandra a modificare il suo operato omissivo e lo si consiglia di attenersi scrupolosamente a tutti i dettati del D.L. 18/2020 richiamato e di procedere con la massima urgenza, attesi i gravi ritardi incautamente accumulati a collocare in lavoro agile tutto il personale, senza distinzione di categoria di inquadramento e di tipologia di rapporto di lavoro, non addetto a servizi essenziali di pubblica utilità, nonché a dispensare dal servizio tutto il rimanente personale. In ultimo, atteso che la scrivente ha già più volte sollecitato codesta Amministrazione ad attivare tutte le procedure via via introdotte per il contrasto e il contenimento dell’emergenza epidemiologica di cui trattasi, vista l’intempestività e l’omessa attività riguardo le misure che dovevano già essere state adottate direttamente e senza alcuna richiesta da parte del personale relativamente all’utilizzo del lavoro agile, visto altresì che questa O.S. ha ricordato anche le sanzioni penali previste dal Decreto Legge n. 6/2020, art. 3, comma 4, per il mancato rispetto delle misure di contenimento, s’invia la presente quale esposto anche alla Procura della Repubblica di Siracusa, affinché valuti di avviare eventuali accertamenti, per individuare possibili profili d’illeceità penale da parte di soggetti responsabili. Distinti Saluti    Dr Alberto Lo Curto-Segretario Generale  e dr Giuseppe Badagliacca”

Durc irregolari e denunciati: “non tutti i sindacati sono concordi nel smantellare il sistema corrotto..”

Cassa edile Catania, “Durc pilotati”: tra gli indagati anche l’ex presidente Ance Sicilia

 

IL PRESIDENTE ANCE CATANIA GIUSEPPE PIANA
«CONCORRENZA SLEALE E MANCANZA DI REGOLE: FENOMENI REITERATI CHE HANNO DANNEGGIATO L’INTERA FILIERA EDILE»

La denuncia: «Una situazione che non ha registrato la totale adesione di tutte le sigle sindacali: alcuni hanno creato fratture insanabili, difendendo e proteggendo dipendenti infedeli»

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CATANIA 

«Una situazione incresciosa; un sistema che per anni ha inquinato la trasparenza delle procedure e delle gare d’appalto; un fenomeno reiterato che ha danneggiato l’intera filiera, delegittimando il ruolo della Cassa Edile che, quale Ente paritetico costituito da Ance e Organizzazioni sindacali dei lavoratori del settore edile, è e deve essere strumento di garanzia di legalità per tutte le imprese del territorio».

Il presidente Ance Catania Giuseppe Piana (nella foto sotto)è amareggiato, ma soprattutto risoluto nel denunciare le “anomalie” – oggetto dell’inchiesta condotta dalla Procura e dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza – sui Durc irregolari emessi per partecipare e ottenere commesse pubbliche.

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«Grazie alle denunce effettuate in questi anni – continua Piana – l’operato della magistratura e delle forze di polizia ha scoperchiato un apparato che si muoveva con logiche clientelari e con sotterfugi messi in campo per agevolare questa o quell’impresa, danneggiando l’intero comparto edile, già duramente provato da una lunga crisi. Un meccanismo complesso e tentacolare, come emerge dalle indagini, messo in atto da un componente della precedente direzione della Cassa Edile,(Ing.Nicola Colombrita…ndr  ma occorre verificare la sua eventuale diretta responsabilità sulla problematica) che potrebbe portare a responsabilità di “ulteriori dipendenti infedeli,” eliminando così ogni possibile ombra sull’Ente”

Un ringraziamento al presidente della Cassa Edile Marcello La Rosa (Ance), insieme al vicepresidente Giovanni Pistorio (Fillea Cgil), per il coraggio e la determinazione nel denunciare e così smantellare un sistema corrotto e pieno di criticità che finora nessuno aveva osato destabilizzare, sradicando quell’illegalità diffusa che traeva linfa dal malcostume della vecchia governance. Un grazie alla Feneal Uil, in particolare nella persona del segretario provinciale Nino Potenza e alla quasi totalità del Comitato di gestione della Cassa Edile in cui Ance Catania è presente, per avere condiviso un percorso necessario».

«Una situazione – continua Piana – che non ha registrato la totale e complessiva adesione, com’era giusto che fosse, di tutte le sigle sindacali del settore: alcuni, infatti, hanno deciso di rimanere su un’altra linea, creando fratture insanabili e non contribuendo affatto al processo di verifica e di rinnovamento in corso, difendendo e proteggendo dipendenti infedeli. Ho sempre sostenuto, sin dal mio insediamento alla presidenza Ance Catania, ogni azione volta a fare luce e ripristinare le regole, spesso anche con duri scontri interni, ma con il solo obiettivo di garantire legalità al sistema e dare la giusta immagine che l’imprenditoria delle costruzioni, fatta da imprese sane e non da “furbetti”, merita».

Il presidente Piana va giù duro quando evidenzia che «le battaglie si fanno insieme “senza se e senza ma”, in un contesto dove la lotta contro gli illeciti passa attraverso scelte dure, a volte anche sofferte, con conseguenze che impattano gravemente su equilibri e sistemi consolidati. La speranza – conclude Piana – è ritrovare quella serenità che consenta a tutti di lavorare secondo parametri di legalità, trasparenza e operosità, nel pieno rispetto delle regole e di una concorrenza leale».

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Adesso-informiamo noi di SUD LIBERTA’  la parola spetta al processo, verificare come stanno le cose all’Ance e quali le responsabilità vere dei dirigenti e dei sindacati dissindenti dell’Ance chiamati in causa dal presidente La Piana

DISAGI PER TURISTI E PENDOLARI: GUASTI E SCIOPERI OGGI PER LA CIRCUM IN CAMPANIA

 

PRIMA I GUASTI ORA I DISAGI PER CHI PRENDE LA CIRCUM

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NAPOLI
Disagi per pendolari e turisti che si servono dei mezzi pubblici in Campania. Oggi uno sciopero di 4 ore (9.05-13.05) del personale dell’Ente Autonomo Volturno che aderisce al sindacato Orsa. I maggiori disagi si annunciano per chi usufruisce del servizio reso dalla Circumvesuviana, già sotto i riflettori  per i continui disagi arrecati agli utenti tra guasti, corse cancellate ed esercizio ridotto (il calendario estivo è stato prorogato fino a novembre per consentire di «liberare» treni da dirottare su altre tratte, ‘privilegiatè, come la linea Napoli-Sorrento).
Il sindacato del settore ” Orsa” spiega come lo sciopero sia «un’azione di lotta ‘anomalà, lo sottolineiamo perché essa non parte da rivendicazioni economiche, anzi vuol significare e rappresentare che i normali rapporti industriali in azienda, dopo gli anni burrascosi del ‘quasi fallimentò, non hanno ripreso il normale corso».
«La conflittualità continua per tantissimi motivi, anzi è aumentata, con inutili battaglie ‘di retroguardià su argomenti che non meriterebbero neanche di essere portati al tavolo delle trattative e che invece obbligano le organizzazioni sindacali a sostenere interminabili, estenuanti ed inutili riunioni. Ed ancora in conclusione l’Orsa: ” Le soluzioni di problemi importantissimi, che riguardano il miglioramento della sicurezza dell’esercizio ferroviario ed automobilistico sono vanificate, bloccate, ostacolate nei meandri di questa azienda, tra i ‘gruppi di lavorò e le scrivanie dirigenziali, è arrivato dunque il momento di dire basta e di far sentire forte la voce dei lavoratori»

Congelate le trattative per il personale con qualifica “Dirigente” nella Regione siciliana. Gli “autonomi” proclamano lo sciopero per il 20 Marzo

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Sono congelate le trattative nella Regione siciliana per il personale personale con qualifica dirigenziale della Regione Siciliana e degli Enti di cui all’art. 1 della L.R. 10/2001 per il triennio 2016-2018..
I sindacati regionali escono dal loro torpore e “nel proclamare lo sciopero generale dei dirigenti della regione ,in atto confermano lo stato di agitazione della categoria hanno chiesto l’attivazione delle procedure di raffreddamento e di conciliazione e pertanto di essere convocate secondo i tempi previsti dalla L. 146/90 per l’espletamento del tentativo di conciliazione del conflitto “..

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La richiesta sindacale non è stata riscontrata da parte delle autorità regionali e le organizzazioni hanno recentemente richiesto  al Prefetto di Palermo l’attivazione delle procedure di raffreddamento e di conciliazione nei confronti dell’Amministrazione regionale in persona del suo Presidente, legale rappresentante, dell’Assessore dell’Autonomie Locali e della Funzione Pubblica e del Presidente dell’ARAN Sicilia al fine di addivenire ad una soluzione positiva della vertenza, il rinnovo del CCRL.
Spiegano i sindacalisti -Pantano-Amato (Sadirs), Patricolo,Balletta (Dirsi), Masi, Minio, Matranga (Codir), Lo Verso, Scancarello (Fna-Ugl), Bustinto, Lo Curto (Siad) – nota congiunta da essi firmata: ” sono decorsi i termini temporali previsti dalla L. 146/90 entro cui le suddette procedure di raffreddamento e di conciliazione vanno iniziate e svolte senza che sia pervenuto alcun riscontro alla nostra  richiesta  del 28 gennaio scorso. Ed aggiungono: “
“Considerata la determinazione dell’assemblea sindacale dei dirigenti della Regione Siciliana e degli Enti di cui all’art. 1 della L.R. 10/2000,  svolta in maniera molto partecipativa in data 08/ febbraio/ scorso  in Palermo, in base alla quale l’assemblea medesima si dichiara per la immediata proclamazione dello sciopero generale, ritenendo, in virtù delle esperienze precedenti dal 14 settembre 2018 in poi, strumentale e troppo in avanti nel tempo la convocazione dell’ARAN SICILIA ai fini di una reale volontà di addivenire in tempi celeri al rinnovo del CCRL per il triennio 2016-2018, peraltro già scaduto…  ..”
Proclamazione dunque dello Sciopero dei dirigenti della Regione Siciliana per mercoledì 20 marzo prossimo
Lo sciopero ha lo scopo anche di rinnovare il contratto fermo al 31 dicembre del 2005. Le città dove si svolgeranno le manifestazioni sono Catania e Palermo

I Sindacati perdono attrattività, in Sicilia le fasce di lavoratori-inventate dalla politica deteriore -mantengono -come nelle Soprintendenze- l’appeal sindacale

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Ma vi sono pure i furbi in Sicilia:  vertici autonomi dei sindacati che “hanno girato i soldi degli iscritti nei propri conti correnti……”

L’Istituto Demoskopika , analizzando il periodo 2015-2017, ha tracciato una classifica delle regioni in relazione all’attrattività  o indice di appeal sindacale -delle principali organizzazioni dei lavoratori sul territorio. Il comunicato girato alle redazioni giornalistiche rivela il metodo adottato:  due gli indicatori  : il numero di iscrizioni  ai sindacati di Cgil, Cisl, Uil e il numero dei giovani di 14 anni e più che hanno svolto attività gratuita per un sindacato. È la Cgil a registrare il maggiore decremento con un calo di ben 285mila iscritti, seguita dalla Cisl con meno 188mila tesserati. Per la Uil, andamento in controtendenza: si registrano  26mila iscritti in più nell’arco temporale in esame.    Naturalmente -osserviamo noi di Sud Libertà- l’analisi fatta verte solo sulle organizzazioni rappresentative contrattuali.  Ma vi sono pure organizzazioni autonome che in alcune regioni -come Basilicata, Sicilia.Campania- detengono il primato mentre le principali organizzazioni dei lavoratori reggono l’urto delle novità. Poi occorrerebbe puntare i riflettori – ma qui l’analisi si ferma perchè forse troppo complessa- sui sindacati degli enti locali e della Regione.   La Sicilia che, per tendenza e tradizione, mantiene l’appeal sindacale perchè qui la politica ha creato ed inventato numerose fasce di precariato(vedasi Beni culturali e Soprintendenze della Regione Sicilia) registra tuttavia  un decremento naturale , secondo osservatori interni,  da quando la Procura di Palermo ha nesso sotto inchiesta i segretari delle organizzazioni Sadirs e Siad  -rappresentative -“per ingenti somme di contributi  versati in tanti anni  dagli iscritti  finiti sui conti correnti dei titolari segretari anzichè al servizio sindacale e al pagamento delle attività dei dirigenti sindacali”     Aspettiamo il giudizio del Tribunale ma l’appropriazione indebita rappresenta già   una vera indecenza che pone in cattiva luce chi del sindacato realizza un’attività a beneficio del popolo e dei dipendenti.

 Quindi, secondo questo studio , in due anni , le principali organizzazioni sindacali hanno perso complessivamente circa 450mila iscritti. “Una contrazione- si apprende da osservatori specialistici – , che poteva manifestarsi in forma ancora più allarmante se non fosse per l’ incremento dell’Uil, seppur non particolarmente rilevante. I numeri non lasciano spazio a dubbi: dal 2015 al 2017, i tesserati hanno subito una contrazione di 447mila persone, di cui ben 293mila residenti nelle realtà regionali del Mezzogiorno.

È la Cgil a registrare il maggiore decremento con un calo di ben 285mila iscritti, seguita dalla Cisl con meno 188mila tesserati.

Il comunicato stampa pone in luce inoltre che le regioni del Piemonte, Valle d’Aosta e Campania si collocano in coda alla graduatoria delle regioni ‘più sfiduciate’ dalle organizzazioni sindacali. . Circa 574mila italiani over 13 anni, pari soltanto all’1,2% della popolazione di riferimento, infine, hanno dichiarato di aver svolto attività sociale gratuita per un sindacato nel 2016 con un decremento di oltre 9 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

I SINDACATI SCRIVONO E CHIEDONO DI CAMBIARE IL VOLTO DELLA CITTA’ DI CATANIA

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I  segretari provinciali di Catania di Cgil (G.Rota), Cisl (M.Attanasio), Uil(Enza Meli9 e Ugl,(Giovanni Musumeci) sono gli autori di questo comunicato inviato pure al  ministro dell’Interno Matteo Salvini, oggi in visita ( o gita turistica, francamente non l’abbiamo compreso) a Catania. …         SUD LIBERTA rileva l’assenza di segnali o comunicati da parte dei sindacati regionali del Cobas-Codir. Sadirs. Siad  nonchè dei segretari provinciali che pure dovrebbero avvertire e capire l’importanza di comunicare sulle problematiche sociali che possono cambiare le città per lo stretto rapporto tra Comuni e Regione. Indifferenza assoluta sindacale. Pubblichiamo il Comunicato pervenutoci a firma della Triplice e Ugl se non altro per consentire alla popolazione l’esercizio delle attività ed eventuali riscontri socio-politici.

Le segreterie provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl le danno il benvenuto a Catania, in un momento di particolare inquietudine e drammaticità per la comunità a causa della critica situazione finanziaria in cui versa il Comune capoluogo su cui grava la proclamazione del dissesto da parte della Corte dei Conti.
Siamo certi, comunque, che la sua presenza rappresenti l’attenzione del governo nazionale a una città e a un territorio in cui le forze sociali e imprenditoriali, col supporto concertativo delle amministrazioni comunali, in questi anni difficilissimi di crisi e di impoverimento, si sono impegnate per creare opportunità di sviluppo e spingere affinché si potessero cogliere tutte le opportunità possibili di finanziamento, necessarie alla ripresa del tessuto economico e produttivo e alla coesione sociale.
Fulcro di tale impegno è stata la Cabina di regia, fortemente voluta da noi, per proporre e monitorare quella importante fase di programmazione per rilanciare il territorio, città e area metropolitana con investimenti pubblici, gli interventi previsti dai Patti per Catania e per il Sud e dal Pon Metro, e privati, per una spesa complessiva di 2 miliardi e 448 milioni di euro.
Si tratta di investimenti e progetti, alcuni dei quali già avviati, che stanno cominciando a cambiare il volto della città: è il caso del Molo di Levante, del completamento della rete di metanizzazione della città, dell’estensione della metropolitana, del recupero del Corso dei Martiri, del rinnovamento della flotta di trasporto pubblico ma anche degli orti sociali, del recupero di immobili per l’emergenza abitativa; nonché alla messa in sicurezza e all’efficienza  energetica degli istituti scolastici”

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