Con la Sentenza della Consulta, -afferma il sindaco di Catania Salvo Pogliese- dobbiamo distinguere le rappresentanze del Sindaco da quelle dell’amministrazione territoriale”

ciao

 

In merito al pronunciamento della Corte Costituzionale su ruolo unico sindaco del comune capoluogo ed ente Città metropolitana, il sindaco Salvo Pogliese ha diffuso la seguente nota:

L’irragionevolezza e il contrasto con i principi costituzionali delle attuali disposizioni della Legge Delrio/Crocetta con riferimento alla disciplina degli organi delle Città Metropolitane, formulata nella sentenza della Corte Costituzionale depositata ieri, segnala le profonde incongruenze nell’automatica identificazione del Sindaco del Comune capoluogo con il Sindaco Metropolitano. Non è certo il tempo di piccoli interessi a doverci fare muovere.

Personalmente, infatti, con l’esperienza diretta della cogestione di due importanti enti territoriali come il Comune e la Città Metropolitana di Catania, ho sempre pubblicamente rilevato la necessità di distinguere le rappresentanze elettive del sindaco del capoluogo con il vertice dell’amministrazione territoriale di area vasta. E per questo auspico fortemente che tra le “pluralità di soluzioni possibili”, individuate dalla Consulta,  vi sia un’autonoma squadra di governo e un rinnovato impegno di mezzi e risorse, per gestire a tempo pieno l’autentica rinascita dell’ente intermedio, massacrato istituzionalmente da una fallimentare  e inutile riforma.

Ponendo rimedio alle funzionali criticità che ne derivano, anche in termini di servizi ai cittadini, il Parlamento regionale raccolga con un tempestivo intervento legislativo la sollecitazione della Corte Costituzionale in materia elettorale. Si restituisca, cioè, la parola ai cittadini per eleggere direttamente tutti gli organi delle ex Province, ridando valore di partecipazione popolare alle delicate competenze di area vasta, lasciate intatte a Enti, nel frattempo irresponsabilmente, privati di autonoma direzione politica e senza i necessari strumenti finanziari e di personale”.

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