CORRUZIONE ANAS: “BUCHE D’ORO”,IMPRENDITORI DAVANO MAZZETTE,TECNICI INTASCAVANO

 

Versamento di TANGENTI ai tecnici dell’Anas da parte degli imprenditori

Ecco le tangenti sugli appalti pubblici dell'Anas di Catania: così funzionari e imprenditori facevano la “cresta” sulle strade

CATANIA –

Sicilia al primo posto per corruzione e atti illeciti. Lo affermava ieri Raffaele Cantone, oggi un caso eclatante  di corruzione e tangenti     a Catania ne dà piena conferma la  Procura della Repubblica etnea, che tramite il Comando Provinciale della Guardia di Finanza  ha disposto l’esecuzione di un’ordinanza di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania per otto  8 persone (1 in carcere e 7 agli arresti domiciliari) indagate, in concorso, per corruzione perpetrata nell’esecuzione di lavori di rifacimento delle strade affidati all’Anas Spa (Area Compartimentale di Catania). Sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio per un anno per un dirigente Anas.

L’operazione, denominata “Buche d’Oro”- affermano le Fiamme gialle-  ha provato la corruzione degli Uffici  dell’Anas di Catania per i reati commessi da  dirigenti e funzionari infedeli responsabili della manutenzione programmata di strade e raccordi della Sicilia Orientale e imprenditori corruttori compiacenti.

Il provvedimento odierno del Gip etneo segue quello della  misura cautelare emessa il 20 settembre di convalida degli arresti, sempre per per corruzione, di tre dipendenti dell’Anas con la quale venne disposta la custodia in carcere per i geometri Riccardo Carmelo Contino, 51 anni, e Giuseppe Panzica, 48 anni, oltre che dell’ingegnere Giuseppe Romano, 49 anni che finì ai domiciliari.

Le tangenti erano versate da imprenditori che , in accordo con capi centro Anas, capi nucleo e R.U.P. dell’Area Tecnica Compartimentale di Catania scovavano, tra le pieghe dei capitolati tecnici dei lavori loro affidati, ampi margini di “manovra” individuando le lavorazioni da non effettuare o da realizzare solo in parte; i pubblici ufficiali coinvolti così piegavano i loro poteri discrezionali di vigilanza e controllo orientandoli alle finalità illecite degli imprenditori

Il profitto conseguito  era pari a circa il 20% dei lavori appaltati e veniva assegnato per un terzo ai funzionari Anas corrotti e, per la parte restante, restava nelle casse dei corruttori.

Nei guai giudiziari sono finiti così :il geometra Gaetano Trovato, 54 anni, dipendente Anas, Capo Nucleo B del Centro di manutenzione A dell’Area Tecnica Compartimentale, competente alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle seguenti arterie stradali: SS 192 della Valle del Dittaino (EN) e SS 284 Occidentale etnea). Salvatore Truscelli, 56 anni, rappresentante legale della “Truscelli Salvatore Srl”, esercente “altre attività di lavori specializzati di costruzione” con sede a Caltanissetta, con un volume d’affari annuo superiore ai 5 milioni di euro; Pietro Matteo Iacuzzo, 50 anni, rappresentante legale della “Isap Srl”, esercente l’attività di “strade, autostrade e piste aeroportuali” con sede a Termini Imerese (Palermo), con un volume d’affari nel 2018 superiore a 17 milioni di euro; Roberto Priolo, 48 anni, rappresentante legale della “Priolo Srl” esercente l’attività di “lavori edili e restauri” con sede a Ciminna (Palermo), con un volume d’affari annuo di circa 1 milione di euro; Calogero Pullara, 40 anni, titolare dell’omonima ditta individuale, esercente l’attività di “lavori edili e stradali, lavori di terra con eventuali opere connesse in muratura e cemento armato di tipo corrente, demolizione e sterri, opere speciali in cemento armato, lavori di tinteggiatura e verniciatura, costruzione”, con sede a Favara (Agrigento), con un volume d’affari annuo di circa 1 milioni di euro.

Destinatario della misura dell’interdizione dall’esercizio di pubblico ufficio per la durata di un anno è l’ingegnere Antonino Urso, 40 anni, Capo Centro Manutenzione “A” dell’Area Compartimentale ANAS di Catania competente alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle seguenti arterie stradali: S.S. 121 Catanese, S.S. 575 di Troina, S.S. 192 della Valle del Dittaino, S.S. 284 Occidentale Etnea, S.S. 288 di Aidone (Enna), S.S. 385 di Palagonia (Catania), S.S. 117BIS Centrale Sicula, S.S. 417 di Caltagirone (Catania). L’ing. URrso ha reso un’ampia confessione disvelando la rete corruttiva nella quale erano coinvolti anche altri funzionari dell’Anas e imprenditori corruttori.

Si apprende che la Guardia di Finanza si è avvalsa del potere di intercettazioni,per scoprire accertamenti bancari, disamina della documentazione amministrativa concernente i lavori oggetto di “mazzette” nonché del riscontro degli elementi raccolti durante gli interrogatori. L’inchiesta ha posto in luce  la ricezione di tangenti, in denaro contante, da parte dei 5 funzionari infedeli Anas per centinaia di migliaia di euro nonché di rinvenire presso l’abitazione dei pubblici ufficiali denaro contante relativo alle più recenti mazzette incamerate per decine di migliaia di euro.

 

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