“Il Mistero della bicicletta abbandonata”, giallo di Pietruccio Montalbetti che sfiora la tematica della violenza nazi-fascista

 

DI  L. CORIONI

Passeggiando per il Parco adiacente la casa, il protagonista del romanzo Luca Righi (agente di un corpo speciale formato da ex partigiani a caccia degli autori dei crimini avvenuti durante la seconda guerra mondiale) nota una bicicletta incustodita, accostata ad una staccionata, nello stesso posto da giorni. In realtà, sembrerebbe parcheggiata, e quindi di proprietà di qualcuno, dato che a volte è girata da una parte e altre volte dalla parte opposta. Inoltre, una serie di eventi strani fanno sì che in lui nasca il sospetto che questi ultimi siano collegati al fantomatico velocipede.

“Il Mistero della Bicicletta abbandonata” di Pietruccio Montalbetti  è un vero e proprio noir che, ambientato nel dopoguerra, sfiora tematiche inquietanti e dolorose riguardanti le violenze perpetrate dai nazi-fascisti ma anche l’aspetto umano e valoroso dei partigiani italiani.

Con questa narrazione, Montalbetti (chitarrista storico dei DIK DICK da anni prestato alla narrativa9, esalta la parte opscura e la parte pura di un periodo storico che se da una parte ha decretato la sconfitta della coscienza umana, dall’altra ha messo in luce la possibilità della stessa coscienza di essere riabilitata affinchè il tragico episodio di crudeltà e ferocia non si ripeta più.

 

Note  d’autore

Pietruccio Montalbetti, fondatore e chitarrista storico dei Dick Dick, indimenticabile band musicale italiana degli anni Sessanta, si misura ormai da anni anche nella narrativa. Ha pubblicato diverse opere, tra cui: I ragazzi della via Sthendal (2010, Aerostella), Sognando la California (2011, Aerostella), Io e Lucio Battisti (2013, Salani Editore), Settanta a Settemila (2014, Ultra), Amazzonia. Io mi fermo qui 82018, Zona Music Books).

 

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