Inferno Libia: accuse alla Francia provocatrice della guerra

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Si fa sempre più alta la tensione in Libia. Gli scontri tra milizie rivali a Tripoli hanno costretto il governo di Fayez al-Serraj, sostenuto dalle Nazioni Unite, a proclamare lo stato di emergenza a Tripoli.    Le violenze scoppiate la scorsa settimana hanno provocato almeno 47 morti, tra cui numerosi civili, e 130 feriti. Non c’è più pace in Libia dopo l’uccisione dell’ex leader Gheddafi (nella foto sotto).  E’ una corsa al potere al prezzo del sangue.

Il ministero della Sanità libico comunica che la guerra  ha provocato almeno 47 morti e 130 feriti.     Il violento scontro è iniziato quando la Settima Brigata, di stanza a Tarhouna (città a 60 km da Tripoli), ha attaccato alcune aree della zona sud della capitale in mano a milizie che sostengono il governo di concordia nazionale.

Al-Serraj avrebbe richiesto l’intervento di forze alleate di stanza a Misurata, Zintan e Zlitan per mettere fine ai combattimenti. ‘;  sembra che  un convoglio militare di forze –  dell’operazione Bunyan al-Marsous, che ha guidato la guerra contro lo Stato islamico a Sirte,  sia  arrivata nella capitale. Il comandante è il generale Mohammed Zain.

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– Si apprende che  circa 400 detenuti sono fuggiti da un carcere (Ain zara) nei pressi della capitale libica. ” Molti dei detenuti del carcere di Ain Zara sarebbero sostenitori dell’ex leader libico Muammar Gheddafi, condannati per le violenze durante la rivolta del 2011.

Già stanotte, fonti della Farnesina riferivano che l’ambasciata italiana  “resta operativa con presenza più flessibile, che si sta valutando da momento a momento a Tripoli”. Insomma il personale diplomatico sarà drasticamente ridotto nelle prossime ore.

 

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 – “Escludo interventi militari che non risolvono nulla – ha detto il vicepremier Salvini ” L’Italia continua a seguire con attenzione l’evolversi della situazione sul terreno e ha già espresso pubblicamente preoccupazione nonché l’invito a cessare immediatamente le ostilità assieme a Stati Uniti, Francia e Regno Unito“.

Sono molto preoccupato- inoltre-  per la Libia –  Evidentemente c’è dietro qualcuno. Nulla succede per caso. Il mio timore è che qualcuno, per motivi economici nazionali, metta a rischio la stabilità dell’intero Nord Africa e conseguentemente dell’Europa”.  ”Penso – a qualcuno (Francia, Macron  n.d.r.)  che  è andato a fare una guerra e non doveva farlo e a qualcuno che fissa delle date delle elezioni senza interpellare gli alleati, l’Onu, i libici. Le forzature, le esportazioni di democrazie e la fissazione di date elettorali a prescindere da quel che pensano i cittadini, non hanno mai portato nulla di buono”.

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Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Camera Roberto Fico: “ –  “La Francia – ha detto – ci ha lasciato questa situazione dopo essere andata unilateralmente in Libia e oggi siamo sull’orlo di una nuova guerra civile”.

 

 

 

 

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