“La Mafia diventa in Sicilia sempre più silente e mercatistica”: oggi i Mafiosi ( dirigenti della pubblica amministrazione in genere ) vogliono i finanziamenti europei

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” E’ ancora imprescindibile il ruolo del Superboss Matteo Messina Denaro (nella foto) e  si colgono segnali interessanti rispetto ad una lenta ma progressiva minore pervasività operativa della sua leadership”.  La mafia non sembra più quella violenta e sanguinaria che piaceva all’ex Capo dei capi Totò Riina. Oggi la Mafia è sinonimo di dirigente pubblico, di politico affaristico, insomma di colletti bianchi spesso insospettabili perchè posti al vertice di una struttura.

Così si esprime la Direzione nazionale antimafia trasmessa alla Camera e resa nota con un comunicato: “Si prospetta la formale apertura di una nuova epoca – quella della mafia 2.0. – sempre più al passo con i tempi, che confermerà definitivamente la strategia della sommersione. Conseguentemente non dovrebbero profilarsi guerre di mafia per sancire la successione di Riina”.

Appare, infatti, superata per sempre, aggiunge, “l’epoca della mafia violenta, che ha ceduto il passo a metodologie volte a prediligere le azioni sottotraccia e gli affari, sovente realizzati attraverso sofisticati meccanismi collusivi e corruttivi”. La relazione ipotizza la possibilità di un accordo tra i capi più influenti per ricostituire una sorta di “cabina di regia”, simile ma diversa dalla Commissione provinciale (che non risulta essersi più riunita dopo l’arresto dei capi storici), intesa quale organismo unitario di vertice, con un prevedibile ritorno in scena dei “palermitani”

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(Nella foto, un ex dirigente generale dei beni culturali della Regione Sicilia, Sergio

Gelardi, più volte accusato ed “indagato di reati connessi all’ambito mafioso…” oltre che di favoritismo nelle nomine dei soprintendenti dell’isola)

Le indagini evidenziano che la “nuova mafia” è sempre più “silente e mercatistica”, privilegiando un modus operandi “collusivo-corruttivo: i dirigenti della pubblica amministrazione sono il trampolino di lancio per  accordi affaristici  che non sono stipulati per effetto di minacce o intimidazioni, ma sono il frutto di patti basati sulla reciproca convenienza e la regola del dare-avere”.

Tra i settori ad alto rischio di corruzione c’è quello dei trasporti marittimi, destinatario di ingenti finanziamenti pubblici, anche comunitari.

 

 

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