Luigi Di Maio sul patibolo del M5S ,”è coerente con i valori di democrazia e di libertà degli Stati euro-atlantici”

 

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Convocato per questa sera, intorno alle 21, un Consiglio nazionale del Movimento 5 Stelle con il leader Giuseppe Conte. Sul tavolo il caso Luigi Di Maio, mentre all’interno del partito sono numerose le pressioni sull’ espulsione del ministro degli Esteri dal Movimento. La diversità di vedute fra il ministro e il leader G  Conte sulla problematica dell’invio delle armi all’Ucraina non è cosa da poco. Ha riflessi internazionali  perchè l’Italia deve garantire valori di democrazia e di libertà

Si terrà inoltre mercoledì 22 giugno alle ore 20.30 un’assemblea congiunta dei deputati e senatori M5S, presso l’Aula dei gruppi parlamentari di Montecitorio, alla presenza del leader Giuseppe Conte.

Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, in una nota si esprime così nella fase di tensioni che attraversano il M5S in relazione all’invio di armi all’Ucraina  “La prossima settimana in Parlamento si voterà la risoluzione sulla posizione che il Governo porterà avanti ai tavoli europei. Da Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana ho ribadito e continuerò a ribadire che l’Italia non può permettersi di prendere posizioni contrarie ai valori Euro-Atlantici. Valori di democrazia, di libertà, di rispetto della persona e di difesa degli Stati“. Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, in una nota si esprime così nella fase di tensioni che attraversano il M5S in relazione all’invio di armi all’Ucraina.

l titolare della Farnesina sottolinea che “tutti cerchiamo e vogliamo la pace. Intanto, però, Putin sta continuando a bombardare l’Ucraina, ignorando la richiesta della comunità internazionale di sedersi a un tavolo per i negoziati. Intanto l’esercito russo continua a uccidere civili innocenti e blocca i porti e l’export del grano, rischiando di causare una ulteriore guerra che, a sua volta, potrebbe generare l’aumento di nuovi flussi migratori incontrollati, anche verso il nostro Paese”. “Nel frattempo – si legge – dobbiamo rimanere uniti per vincere in Ue la battaglia sul tetto massimo al prezzo del gas, per contrastare le speculazioni e tutelare famiglie e imprese italiane”.

Davanti a uno scenario del genere, i dirigenti della prima forza politica in Parlamento, invece di fare autocritica, decidono di fare due cose: attaccare, con odio e livore, il Ministro degli Esteri e portare avanti posizioni che mettono in difficoltà il Governo in sede Ue. Un atteggiamento poco maturo che tende a creare tensioni e instabilità all’interno del Governo. Un fatto molto grave.  Vengo accusato dai dirigenti della mia forza politica di essere atlantista ed europeista. Lasciatemi dire che, da Ministro degli Esteri, davanti a questa terribile guerra rivendico con orgoglio di essere fortemente atlantista ed europeista. Ricordo innanzitutto a me stesso che abbiamo precise responsabilità: in ballo c’è il futuro dell’Italia e dell’Europa”

 

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