Non si può chiamare un giornalista “giornalaio”. Fedez rinviato a giudizio per diffamazione

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Definire un giornalista “giornalaio” è reato di diffamazione a mezzo stampa anche se detto scherzosamente o ironicamente.    Il noto cantante Fedez è stato rinviato a giudizio dal Procuratore della Repubblica di Livorno dr. Giuseppe Rizzo, che ne ha firmato il decreto di citazione per aver diffamato via social la giornalista Chiara Giannini.  (  autrice del libro intervista a Matteo Salvini edito da AltaForte, casa editrice vicina a CasaPound)…

La prima udienza è stata fissata il 5 dicembre 2019 e al centro del processo ci saranno alcune frasi scritte dal cantante tramite social indirizzate alla Giannini. In particolare, Fedez, come riporta l’atto di citazione a giudizio, avrebbe definito la giornalista “giornalaia”, indirizzandole la frase “giornalista di Libero dall’inviato di guerra ai finti scoop da Novella 2000 su di me. Brutta fine eh?” e “accusandola – scrive il pm – di aver pubblicato un articolo completamente fasullo su di lui, affermando che in seguito alle contestazioni ella si sarebbe cancellata dai social network, non avendo argomentazioni e facendosi difendere da Salvini“.
Sembrerebbe in apparenza una sciocchezza ma per Fedez si profila un calvario giudizio, di udienze, rinvii,testimonianza, e probabilmente oltre la condanna, per la sussistenza evidente del reato, anche un probabile risarcimento

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