Addio a Gigi Riva, l’uomo che ha fatto sognare tutti gli italiani sportivi Cordoglio e dolore di Sergio Mattarella

Gigi Riva (Afp)

 

Addio a Gigi Riva . Il cuore del giocatore simbolo del Cagliari. Rombo di Tuono, il più prolifico attaccante della storia della nazionale italiana, aveva 79 anni.L’uomo che ha fatto sognare gli italiani sportivi. L’uomo che era coerente con le sue idee, sempre rispettoso degli altri e seppe dire di no a ciò che non rappresentava il suo ideale.

Da ieri era ricoverato in cardiologia all’ospedale Brotzu di Cagliari per un malore.

Verrà osservato un minuto di raccoglimento per disposizione della Fgc ,prima delle gare di tutti i campionati in programma da domani a tutto il fine settimana, così come un minuto di silenzio all’inizio del secondo tempo stasera della Supercoppa.
Il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, ha disposto il lutto regionale fino al giorno delle esequie.

Questo il commento del Presidente Sergio Mattarella:”Tanti italiani, e io tra questi, apprendono l’improvvisa notizia della morte di Gigi Riva con autentico dolore. I suoi successi sportivi, il suo carattere di grande serietà, la dignità del suo comportamento in ogni circostanza gli hanno procurato l’affetto di milioni di italiani anche tra coloro che non seguivano il calcio. Esprimo ai familiari il mio cordoglio e un sentimento di sincera vicinanza”,

L’addio a Franco Battiato a Milo

 

Franco Battiato si ritira a vita privata. "Non ha l'Alzheimer" - I Nuovi VespriI Nuovi Vespri

L’addio a Franco Battiato a Milo, dov’era nato il 23 marzo 1945..Vi sono tante persone che vogliono lasciare qui a Milo, un fiore, una lettera, una poesia.Nella cittadina del catanese, i funerali in forma strettamente privata dell’artista all’interno della cappella privata di Villa Grazia, la sua residenza. Tante troupe televisive a tanta gente, composta e discreta. Tra volti comuni, anche diversi artisti: Alice, Luca Madonia, Carmen Consoli e Giovanni Caccamo.

L’ assenza del cantautore apre ferite mai rimarginate, ci si accorge oggi  il mondo in estinzione della canzone d’autore storica italiana.

Si apprende che da tempo il musicista siciliano era gravemente malato. Una condizione che lo aveva costretto a restare lontano dalle scene.  “ L’assisteva il fratello Michele.Era lontano dal palcoscenico da quando si fratturò il bacino e il femore ,per banale caduta,nel 2017

Il Maestro catanese  aveva cominciato come sperimentatore prima di inanellare una serie di album che avrebbero cambiato per sempre la pagina del pop italiano.

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ADDIO A “SPARTACUS”, KIRK DOUGLAS, UNA LEGGENDA PER IL MONDO INTERO

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Addio a  Kirk Douglas, leggenda di Hollywood. L’attore aveva 103 anni. Il figlio Michael Douglas dà l’annuncio sui social: “È con tremenda tristezza che io e i miei fratelli annunciamo che Kirk Douglas ci ha lasciato oggi all’età di 103 anni. Per il mondo era una leggenda, un attore dell’età d’oro dei film, il cui impegno umanitario per la giustizia e le cause in cui ha creduto hanno fissato uno standard a cui tutti aspiriamo”.

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Ma per me, i miei fratelli Joel e Peter era semplicemente papà – si legge nel post – per Catherine, un meraviglioso suocero, per i suoi nipoti e pronipote, il loro nonno amorevole, e per sua moglie Anne, un marito meraviglioso”.

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La vita di Kirk è stata ben vissuta – scrive Michael Douglas – e lascia un’eredità nel cinema che durerà per le generazioni a venire, e una storia come un famoso filantropo che ha lavorato per aiutare la gente e portare la pace sul pianeta. Vorrei concludere con le parole che gli ho detto durante il suo ultimo compleanno e che rimarranno sempre vere. Papà, ti amo così tanto e sono così orgoglioso di essere tuo figlio. #KirkDouglas”.

I personaggi  che  Kirk Douglas ha interpretato nel corso della sua prestigiosa carriera  abbracciano  tutta la seconda metà del XX °  secolo.

Amputato con un dito in La Captive à les clear clears , di Howard Hawks (1952), con un orecchio in La Vie appassionato di Vincent van Gogh , di Vincente Minnelli (1957), accecato in The Vikings , da Richard Fleischer (1958) , crocifisso in Spartacus, da Stanley Kubrick (1960), schiacciato da un camion in L’Arrangement, da Elia Kazan (1969), non assomiglia all’eroe trionfante alla John Wayne, una figura ambivalente e complessa piuttosto che un’icona Stati Uniti.

Kirk Douglas, nel 1946.Kirk Douglas, nel 1946. 

La sua immagine pubblica di patriarca — è crollata anche dopo la morte per overdose di un altro dei suoi figli, Eric, nel 2004.
Nel 1996, un ictus gravemente handicappato il suo discorso non era bastato a tenerlo lontano dal palcoscenico. Ospite regolare dei più grandi festival cinematografici, Kirk Douglas era anche una presenza ricorrente sugli scaffali delle librerie. Il memorialista e romanziere, alcuni dei suoi libri – tra cui Le Fils du chiffonnier (Presses de la Renaissance, 1988), il primo volume delle sue memorie – si sono soffermati a lungo in cima alle classifiche dei best seller. Recentemente  si era distinto su Internet con un blog di inaspettata spontaneità in un nonagenario.

Da adolescente, ha scoperto una vocazione come attore e è riuscito a iscriversi all’Università di St Lawrence. Attaccato dall’antisemitismo in ogni fase della sua carriera, divenne una delle stelle della squadra di wrestling e presto frequentò le lezioni in una scuola di recitazione a New York. Issur Danielovitch adotta lo pseudonimo di Kirk Douglas e ha per il compagno di classe Betty Joan Perske, il futuro Lauren Bacall. Quando gli Stati Uniti andarono in guerra, il giovane si unì alla marina e fu smobilitato per un infortunio nel 1944.

Diventata una star di Hollywood, Lauren Bacall raccomanda la sua amica al produttore di Warner, Hal B. Wallis, e Kirk Douglas fa il suo debutto sullo schermo, a 30 anni, in The Crime , di Lewis Milestone, in 1946.

Nonostante il suo potere di seduzione, Kirk Douglas interpreta dapprima ruoli antipatici, come quello del brutto che insegue Burt Lancaster della sua vendetta a Pendez-moi haut et court (1947), di Jacques Tourneur, “ruoli di figli di puttane” , dirà più tardi. Ma anche ruoli maschili imperfetti, come quello del sottomesso marito di Chains conjugales (1949) , di Joseph Mankiewicz.  Oggi lascia al mondo un patrimonio cinematografico unico e davvero leggendario

Scompare una stella di Wimbledon: Jane Novotna, ” battuta” dal cancro a soli 49 anni

Risultati immagini per foto di jana novotna, campionessa del tennis e morta di cancro

Il cancro batte Jana Novotna, una stella dello sport mondiale.  “Dopo una lunga battaglia contro il cancro, Jana  scompare, vinta dal cancro, circondata dalla famiglia nella sua nativa Repubblica Ceca”.

Ex numero uno del mondo del tennis in doppio e arrivata anche alla seconda posizione nella classifica di singolare, nell’arco di 14 anni nel circuito maggiore la Novotna ha collezionato 24 titoli in singolare e 76 in doppio, col successo più importante nel 1998 a Wimbledon: alla sua terza finale sull’erba londinese – nel ’93 e ’97 aveva perso da Steffi Graf e Martina Hingis – riuscì finalmente a trionfare, superando nell’ultimo atto la francese Nathalie Tauziat.

 Arrivò in finale anche agli Australian Open del ’91, sconfitta da Monica Seles. Per la Novotna altri 16 titoli dello Slam in doppio (4 nel misto), tre medaglie olimpiche e la Fed Cup vinta con la Repubblica Ceca nel 1988. Nel 2005 era stata inserita nella International Tennis Hall of Fame.