Architetti, “importante dare più qualità e professionalità alla categoria”

Fondazione Ordine Architetti di Catania, inizia il nuovo quadriennio

 

«PROGRAMMAZIONE, PARI OPPORTUNITÀ E PROGETTUALITÀ PER UNA FONDAZIONE PIÙ APERTA E INCLUSIVA»

Primo incontro con la neopresidente Eleonora Bonanno e i nuovi membri del Consiglio

«Una Fondazione aperta, inclusiva e non discriminatoria»: questi, in sintesi, i punti chiave individuati dalla neopresidente della Fondazione degli Architetti di Catania Eleonora Bonanno. «Tasselli che serviranno a rafforzare il concetto che vede l’architetto quale figura capace di una visione strategica per affrontare le sfide che ci riserva il futuro. Programmazione, pari opportunità, formazione e progettualità saranno i pilastri su cui verterà l’operato della Fondazione per il prossimo quadriennio», ha spiegato Bonanno, in occasione del primo Consiglio composto dal vicepresidente Andrea Toscano, dal segretario Fabrizio Russo, dalla tesoriera Melania Guarrera, da Martina ArenaCristina CaudulloGiovanni LonghitanoIgor NastasiAnna PolisanoDesiree RussoIvana Laura SorgeTiziana Torrisi e dal delegato del presidente Andrea Garozzo.

«Molteplici sono gli obiettivi da raggiungere – ha commentato Bonanno – su tutti, la formazione, importante per tenere alta la qualità e la professionalità della categoria e per cui occorre un’attenta programmazione degli eventi e dei convegni. Una pianificazione per il 2022 che confluirà nella “Foundation night”, manifestazione di fine anno in cui verrà presentato il nostro calendario alla città, con lo scopo di trovare supporter e sponsor». Obiettivo di questa iniziativa «è trasformare la Fondazione in una istituzione culturale e accreditata a livello regionale quale Ente di Formazione».

«Uno sforzo non indifferente – ha spiegato Bonanno – dove il lavoro di 12 consiglieri non sarà sufficiente. Per centrare gli obiettivi prefissati sarà fondamentale la stretta collaborazione con l’Ordine degli Architetti e del suo nuovo presidente Sebastian Carlo Greco, oltre che di quella ormai consolidata con le istituzioni e gli altri Ordini professionali». Quale sarà la marcia in più? «La presenza sul territorio e un raggio di azione più ampio – anche al di là della città di Catania – Risultato raggiungibile solo attraverso la sinergia con le Associazioni, l’entusiasmo delle forze fresche del Coordinamento Giovani Architetti (CoGA), il Comitato Tecnico Scientifico e il continuo confronto con le altre Fondazioni nazionali, frutto della Rete delle Fondazioni, fortemente voluta dal Consiglio precedente». Presenza sul territorio e dialogo con la comunità che «passa anche da una comunicazione più incisiva. Da qui l’idea di una nuova sede e di un sito ancora più dinamico». Infine, «ampio spazio e sostegno agli iscritti e alle donne, garantendo a tutti pari opportunità. In quest’ottica, daremo vita al movimento #manels, rifiutando la partecipazione a eventi in cui relatori saranno esclusivamente uomini».

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Regione Siciliana e Polo Museale troppo distanti dalle proposte dell’Ordine Architetti

I segreti di Palazzo d'Orleans: la stanza nascosta che smista le  comunicazioni

Nella foto l’interno di una stanza di Palazzo D’Orleans

“QUALITA’: DUE PASSI AVANTI E QUATTRO INDIETRO»

L’Ordine degli Architetti catanesi: «Dopo la brevissima stagione dei concorsi di progettazione, si torna al passato con affidamenti interni e bandi restrittivi»

«Due passi avanti e quattro indietro: avevamo intrapreso con la Regione Siciliana un percorso virtuoso, volto a valorizzare le professionalità in tema di architettura e paesaggismo, ma purtroppo dobbiamo ricrederci alla luce delle ultime scelte fatte in tema di opere pubbliche». Il presidente degli Architetti di Catania Alessandro Amaro fa riferimento a due questioni in particolare: il progetto di restyling dell’area a verde davanti Palazzo d’Orleans, al centro di numerose polemiche; e il nuovo polo museale che nascerà all’interno dell’ex ospedale Vittorio Emanuele di Catania, oggetto di un bando pubblicato proprio in questi giorni per “il restauro, la rifunzionalizzazione e l’allestimento” del padiglione che ospiterà il Museo dell’Etna.

«Nell’ultimo anno siamo riusciti a portare avanti la battaglia legata ai Concorsi di progettazione in due fasi – continua Amaro – che mette finalmente al centro il “progetto”, ampliando la platea dei partecipanti, riducendo i tempi burocratici e garantendo trasparenza nei processi d’affidamento. Basti pensare al Centro Direzionale della Regione Siciliana, che accoglierà tutti gli edifici dell’Amministrazione; e alla Cittadella Giudiziaria del capoluogo etneo, un’opera riuscita, nata da un iter condiviso, che rilancerà l’architettura contemporanea di qualità».

«Adesso invece torniamo indietro nel tempo, con l’affidamento dei progetti agli uffici interni dell’Ente e con bandi restrittivi che aprono le porte solo ai grandi studi, escludendo giovani e professionisti d’eccellenza. Nel primo caso – quello del “Giardino” voluto da Musumeci – con progetti superati che ci catapultano a 40 fa (palle in marmo, catene nere e fontane); nell’altro caso, invece, con un bando che solleva non poche perplessità per le sue “legittime” ma fin troppo specifiche e dettagliate richieste».

Per progettare il nuovo Museo dell’Etna, infatti, si richiede un architetto con Diploma di Specializzazione in Beni architettonici e del paesaggio, che in un solo mese (questo il tempo a disposizione) dovrà produrre 20 schede in formato A3 e 5 tavole in formato A1, un portfolio con curricula (di max 40 pagine!) e una descrizione tecnica illustrativa dettagliata (”azioni e soluzioni da rispettare, ridefinizione degli spazi, percorsi fluidi e avvincenti”), che dovrà praticamente contenere il progetto preliminare: «Requisiti che la stessa Regione non richiede per un analogo bando su Messina: la progettazione della “Cittadella della Cultura” (ex Complesso ospedaliero Regina Margherita)».

«Perché opere di grande valenza estetica e culturale devono finire nel tritacarne? Chiederemo ufficialmente di modificare le procedure – conclude Amaro – per rimettere al centro il progetto e non i progettisti sulla base di requisiti e fatturati. Credevamo fosse una questione ormai superata – già discussa e condivisa in diversi incontri – ma evidentemente non è così. “

Nuove cariche , nuovi organismi , nuovo potere nuovi incarichi e lavori degli architetti siciliani

 

Appalti: inadempienza retributiva e intervento sostitutivo della Pa

(Archivi Sud Libertà)

SULL’ASSE CATANIA-PALERMO NASCE LA FEDERAZIONE REGIONALE (FAS)  CONTRAPPOSTA ALLA CONSULTA REGIONALE

Iniziativa promossa da Ordine di Catania e di Palermo per le azioni politiche regionali e per promuovere confronto sui temi strategici per lo sviluppo

Sull’asse Catania-Palermo nasce FAS: la Federazione degli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Sicilia. Un organismo volto a guidare le scelte strategiche dell’Isola, promuovendo confronto e dibattito sui temi nevralgici per lo sviluppo.

 

Nella foto (Press) da sx Amaro,Miceli

                                     ” UNA DIVERSA VISIONE “POLITICA” ALL’INTERNO DELLA CONSULTA REGIONALE”

Un’iniziativa che vede in prima linea i presidenti Alessandro Amaro (Ordine Catania) e Francesco Miceli (Ordine Palermo), in rappresentanza di circa 7000 iscritti, a seguito della diversa visione politica creatasi all’interno della Consulta regionale, che negli scorsi mesi ha determinato le dimissioni dei due rappresentanti di categoria e il recesso dei rispettivi Ordini: «Dopo un lungo periodo di stallo, sotto la mia presidenza la Consulta ha raggiunto importanti risultati che, a quanto pare, sono rimasti inosservati – spiega Amaro, che ha guidato l’organismo regionale di categoria fino ad aprile di quest’anno – dalla nomina del presidente dell’Ordine di Caltanissetta all’Ufficio di presidenza del CNAPPC, alla costituzione della R.P.T Sicilia, passando per l’elaborazione degli emendamenti relativi alle proposte di Legge regionale sul Governo del Territorio, con un inizio d’interlocuzione con l’Amministrazione Regionale. Tutto ciò purtroppo non è bastato, anzi, è stato soggetto a critiche sulla conduzione delle operazioni portate avanti. Attacchi e polemiche che contrastano con lo spirito stesso della Consulta, che dovrebbe far convergere tutti i suoi componenti verso obiettivi comuni a favore degli architetti siciliani».

Una scelta che successivamente ha visto nell’identica  stessa posizione anche Miceli: «Ho cercato in tutti i modi di adoperarmi – sottolinea il presidente palermitano – per dare vita a un lavoro comune che potesse affermare principalmente il ruolo della Consulta quale libera associazione degli Ordini, in grado di divenire soggetto autorevole di coordinamento e promozione nei confronti del Governo e degli Organi istituzionali regionali. Uno sforzo purtroppo vano, che ha visto emergere con frequenza contrasti, sia sulla visione che sul modo di affrontare i temi legati al ruolo della professione».

Da questo scenario, che ha visto quasi sempre posizioni divergenti, nasce FAS che – fatte salve le competenze del Consiglio Nazionale e dei singoli Ordini provinciali – intende promuovere iniziative per sostenere il ruolo, la dignità e la funzione dei professionisti che rappresenta. «Continueremo a portare avanti le battaglie già intraprese – concludono Amaro e Miceli – da subito ci siamo attivati, spingendo sull’acceleratore per la promulgazione di una legge speciale regionale, volta a evitare il tracollo del settore edilizio – soprattutto quello degli appalti pubblici – causato dell’emergenza Covid. Una proposta già inoltrata al presidente Nello Musumeci alcuni mesi fa, che prevede l’affidamento ai liberi professionisti della progettazione e direzione dei lavori (in modo diretto per i servizi che non superano i 40mila euro o attraverso un sorteggio pubblico tra gli iscritti all’Albo Unico Regionale); processi di digitalizzazione degli uffici per velocizzare l’affidamento dei lavori e incentivi che spingano alla ristrutturazione o demolizione e ricostruzione per la trasformazione e rigenerazione dei tessuti urbani». Abbiamo prodotto ulteriori emendamenti sulla legge Urbanistica Siciliana di recente approvazione e stiamo lavorando sui concorsi di Progettazione.

Nei prossimi giorni si riunirà l’assemblea FAS per eleggere il coordinatore, il segretario e le altre cariche previste dallo Statuto.

ARCHITETTI DENUNCIANO UN BANDO DEL COMUNE DI ACI SANT’ANTONIO- IL SINDACO CARUSO, “NON ABBIAMO FATTO UN BANDO PER GLI ARCHITETTI “

Comune di Aci Sant’Antonio: bando per assunzione di 4 risorse all’Ufficio Sisma

«SELEZIONE ILLEGITTIMA ESCLUDE 18 ARCHITETTI: La denuncia del presidente degli Architetti di Catania Alessandro Amaro

MA IL SINDACO CARUSO RISPONDE: “NON ABBIAMO FATTO UN BANDO CON SPECIFICHE O ARCHITETTI..”

 

Catania: architetti, Alessandro Amaro eletto presidente

Alessandro Amaro, funzionario Genio Civile di Ct

 

CATANIA – 

«Trovo assolutamente inaccettabile la decisione di non annullare in autotutela il bando che ha visto la mancata ammissione di 18 Architetti senza alcuna reale motivazione. Nessun requisito, infatti, esclude la nostra categoria: è un fatto gravissimo. Siamo pronti a fare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per restituire dignità alla nostra professione». Il presidente dell’Ordine degli Architetti di Catania Alessandro Amaro commenta così la vicenda del bando pubblico indetto dal Comune di Aci Sant’Antonio per l’assunzione a tempo pieno e determinato di 4 unità con profilo di “Istruttore direttivo tecnico” presso l’Ufficio sisma.

«Nell’istanza – spiega Amaro – al punto 1 dei requisiti viene chiesto di “essere in possesso della laurea magistrale in ingegneria civile, ingegneria edile o equipollenti, da dimostrare a pena di esclusione con votazione minima di 100/110”. Con competenze e professionalità che appartengono in egual misura anche agli Architetti, la cui laurea è equipollente a quella richiesta, proprio nell’ambito dei concorsi pubblici. Al punto 4 dello stesso bando, invece, si legge “abilitazione all’esercizio della professione di ingegnere” con evidenti elementi di ambiguità delle clausole».

Una contraddizione (o un difetto di forma), secondo quanto sottolineato dal massimo esponente della categoria etnea, che nella fase interlocutoria – in data 10 luglio – ha chiesto attraverso l’Avv. Anna Arena (legale dell’Ordine) di ritirare il bando per riformulare i termini della selezione: «In base alle competenze richieste, infatti, nulla impedisce agli Architetti di presentare la propria candidatura. Eppure, tantissimi professionisti iscritti al nostro Ordine – dopo essere stati inseriti con riserva – hanno visto successivamente negata la loro partecipazione: tra loro, inoltre, c’è anche chi all’interno degli stessi uffici sta ricoprendo lo stesso ruolo da mesi (vincendo la precedente selezione), non potendovi improvvisamente più accedere».

«Una scelta illegittima – prosegue Amaro – senza alcun percorso argomentativo e motivazionale, dove si configurano gravi vizi per manifesta infondatezza, evidente irragionevolezza, contraddittorietà ed eccesso di potere. Inoltre, il bando viola importanti princìpi costituzionali alla luce della sentenza 2709 del 27 maggio 2014 del Consiglio di Stato: “nelle ipotesi di clausole ambigue di gare si deve accogliere l’interpretazione che tutela gli interessati di buona fede, salvaguardando così l’ammissibilità delle offerte e consentendo la maggiore partecipazione agli offerenti, sì da tutelare l’interesse pubblico. Ciò in vista del favore della partecipazione del maggior numero possibile di concorrenti alle pubbliche gare, al fine di ottenere le prestazioni richieste a un prezzo quanto più vantaggioso, in termini qualitativi e quantitativi per l’Amministrazione”».

Ferma e decisa la conclusione del presidente degli Architetti etnei: «Abbiamo chiesto l’annullamento, ricevendo una risposta inaccettabile che esprime contenuti discriminatori e non rispondenti alle norme vigenti riguardanti la nostra categoria. Proseguiremo la nostra battaglia presentando ricorso al TAR per garantire i princìpi di legalità e trasparenza, in una vicenda dove – purtroppo – appaiono troppe ombre».

 

SUD LIBERTA’ HA INTERPELLATO IL COMUNE DI ACI SANT’ANTONIO E CHIESTO DEL SINDACO CARUSO PER AVERE CHIARIMENTI A RIGUARDO.   IL PORTAVOCE STAMPA  SEBASTIANO AMBRA CI HA INVIATO SUBITO QUESTO COMUNICATO STAMPA

 

IL SINDACO CARUSO : “NON ABBIAMO PARLATO NEL BANDO DI ARCHITETTI NE’ ABBIAMO FATTO SPECIFICHE. E ALLORA?

Bando per l’Ufficio Sisma, Caruso replica alle polemiche: “La Delibera di Giunta è chiara: si parla soltanto di tecnici laureati, senza specifiche” In seguito alla polemica sollevata dall’Ordine degli Architetti di Catania in merito al bando per l’assunzione a tempo pieno e determinato di 4 unità con profilo di ‘Istruttore direttivo tecnico’ presso l’Ufficio Sisma del Comune di Aci Sant’Antonio, il Sindaco della Città del Carretto Siciliano, Santo Caruso, risponde: “L’Amministrazione non ha alcuna responsabilità in merito alla polemica sollevata: con la Delibera 171 del 2019 la Giunta diede un preciso atto di indirizzo nel quale si parlava solo e soltanto di Istruttori Amministrativi Categoria C e di Istruttori Direttivi Tecnici Categoria D. Non veniva fatta alcuna richiesta specifica di categoria, non si parlava di architetti o ingegneri, ma si parlava di tecnici laureati, e basta: sia chiaro che politicamente non c’era e non c’è alcuna volontà di escludere delle categorie. Quanto contestato adesso è da imputare agli Uffici comunali, perché sono gli Uffici che hanno predisposto il bando così com’è: nulla osta, da parte nostra, per ritirarlo, ma è chiaro che l’ultima parola spetta agli Uffici”.

 

 

 

 

 

Il Commissario Scalia del “Terremoto S.Stefano”: ” la ricostruzione può partire veloce con risparmio di risorse”

 

 

Anteprima allegato

«TERREMOTO S. STEFANO, LA RICOSTRUZIONE PUÒ FINALMENTE PARTIRE»

Il commissario straordinario Salvatore Scalia: “Una grande opportunità per tutti”

 

 

CATANIA –

 Ricostruire e ripartire: questo l’obiettivo comune annunciato da Architetti, Ingegneri e Geometri catanesi. Frutto dell’analisi dell’ordinanza “Danni lievi” nel corso dell’incontro “Ricostruzione Terremoto Santo Stefano”.

«Un progetto che ha preso vita lo scorso gennaio grazie all’importante coinvolgimento del commissario straordinario Salvatore Scalia  incaricato per la ricostruzione dell’area etnea dopo il terremoto che il 26 dicembre 2018 ha colpito le aree dei comuni alle pendici del Vulcano – e che consentirebbe una ricostruzione veloce e un risparmio considerevole di risorse destinate al patrimonio edilizio privato», hanno commentato Alessandro Amaro (Architetti), Giuseppe Platania (Ingegneri), Mauro Scaccianoce (Fondazione Ingegneri) e Agatino Spoto (Geometri).

 Il provvedimento offre infatti l’opportunità di procedere prioritariamente all’esecuzione di interventi di riparazione in immobili destinati ad abitazione principale, che hanno subito danni lievi, al fine di consentire nei tempi più brevi e nel maggior numero di casi possibile il rapido rientro dei residenti nelle proprie abitazioni, ricostituendo così il tessuto sociale della zona terremotata e riducendo la spesa relativa ai contributi per l’autonoma sistemazione.

I lavori sono stati aperti dal  rappresentante degli Architetti: «L’ordinanza rappresenta un’occasione importante per consentire ai cittadini di tornare nelle proprie case – ha spiegato Amaro -snellendo gli iter burocratici. A patto che tutti abbiano chiari i passaggi da seguire, anche e soprattutto nella presentazione dei progetti, per evitare inutili rallentamenti derivanti dalle eventuali integrazioni alla documentazione».

 «Abbiamo raggiunto un ottimo risultato – ha proseguito il presidente degli Ingegneri Giuseppe Platania – Un ringraziamento particolare va al commissario straordinario Scalia. È in virtù della  sua tenacia e interessamento che finalmente possiamo iniziare questo percorso, seppur limitato nel numero di interventi. Il nostro Ordine e quello degli Architetti subito dopo il sisma si sono mobilitati recandosi all’Unità di crisi, dove è scattata una gara di solidarietà che ha visto attivi i professionisti dell’area etnea e della Sicilia. Abbiamo effettuato continui sopralluoghi e mappato ogni edificio, tentando di avviare quel procedimento che oggi trova terreno fertile grazie all’Ordinanza».

Catania,”Diamoci una scossa”: si promuove la Cultura della Sicurezza

 

NOVEMBRE, MESE DELLA PREVENZIONE SISMICA: VISITE GRATUITE

DEI  TECNICI   A CASA DEI  RICHIEDENTI

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Foto Archivio Sud Libertà

CATANIA –

«Abitiamo a Mascalucia e il sisma di Santo Stefano ci ha molto turbato. In quella circostanza l’azienda in cui io e mia moglie lavoriamo, e che si trova nei pressi di Aci Sant’Antonio, è stata danneggiata. Poter vivere con tranquillità è una necessità per tutti». Così il cittadino Francesco Giuliano commenta l’importanza dell’informazione sulla prevenzione sismica, tema della Giornata Nazionale che si è già svolta in oltre 500 piazze italiane e a cui hanno aderito gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri di Catania. Nella provincia etnea i centri che hanno ospitato gli stand informativi sono stati Catania, Acireale, Bronte, Caltagirone, Giarre, Paternò e Riposto.

Una preziosa occasione divulgativa inserita all’interno del programma “Diamoci una scossa!”, in prospettiva del “Mese della Prevenzione Sismica” previsto a novembre. Perché, riguardo al terremoto, non si parla solo di rischi ma anche di opportunità preventive, in primis il “Sisma Bonus”, un contributo statale che può coprire fino all’85% dell’importo dei lavori per la messa in sicurezza delle abitazioni. I cittadini che si sono avvicinati alle postazioni dedicate – a Catania in piazza Università e in Corso Italia – hanno ricevuto le informazioni necessarie, anche al fine di prenotare la visita gratuita volta al controllo della propria casa (è possibile effettuare la prenotazione fino al 30 novembre)

Anteprima immagine

Foto Press

«Catania è una città ad altissimo rischio sismico – spiega il Presidente dell’Ordine Ingegneri Platania – ed è per questo motivo che il problema è molto sentito dai professionisti locali che, avendone piena consapevolezza, hanno scelto di partecipare attivamente all’iniziativa incontrando i cittadini per promuovere la cultura della sicurezza e informarli dell’opportunità offerta dallo Stato di mettere in sicurezza i propri edifici a costo quasi zero».

«Tutti i proprietari di abitazioni indipendenti, gli affittuari o gli amministratori di condominio per le comproprietà, possono accedere al sito relativo per richiedere la visita dell’edificio; saranno seguiti dai tecnici che hanno dato disponibilità e a ogni unità abitativa sarà dato un bollino di colore diverso, a seconda del grado di efficienza in cui si trova», afferma Paolo Licandri, tesoriere dell’Ordine Architetti e referente per l’iniziativa.

«L’avvio del percorso di adeguamento sismico della propria casa è una condizione di partenza necessaria per ciascun abitante – spiega Alfio Torrisi, consigliere dell’Ordine Ingegneri e referente della manifestazione – Spesso si parla di terremoto dopo che questo è accaduto, con i conseguenti danni a cose e persone, oggi invece è la giornata del “fare” attraverso gli interventi volti a migliorare la classe di resistenza sismica dei nostri fabbricati». Tra i visitatori dello stand in Piazza Università a Catania il sindaco Salvo Pogliese – accompagnato dall’assessore allo Sport Sergio Parisi – che ha espresso il proprio plauso per l’impegno dei professionisti e li ha ringraziati per il contributo fondamentale che apportano al miglioramento del tessuto urbano della città.

Stamattina è venuto a mancare Toni Licciardello, stimato architetto catanese

 

Stamattina la scomparsa del professionista, storico presidente dell’Ordine etneo

ARCHITETTI CATANIA: IL CORDOGLIO PER LA SCOMPARSA DI TONI LICCIARDELLO

CATANIA

L’Ordine di Catania vuole ricordare Toni Licciardello, «il garante della dignità professionale degli Architetti etnei», storico presidente della categoria e generoso intellettuale, venuto a mancare questa mattina (17 settembre) all’età di 69 anni.

Era il “veterano” per eccellenza tra i professionisti catanesi dell’architettura, con 24 anni di attività ordinistica di cui ben 12 alla presidenza dell’Ordine, seguiti da un appassionato e instancabile impegno come delegato Inarcassa, promotore dell’istituzione della Fondazione dell’Ordine inizialmente da lui presieduta, fino all’ultimo recente incarico di componente del Consiglio di disciplina.

Fu co-fondatore e presidente della Consulta Siciliana degli Architetti, personaggio conosciuto e stimato in ambito nazionale, nonché sostenitore del decennale “Patto per la Città” sancito con l’Ordine degli Ingegneri per dare maggiore forza sociale alle due categorie tecniche del territorio etneo.

«Era soprattutto un uomo sentitamente e concretamente altruista, punto di riferimento amichevole e profondo conoscitore dei colleghi, della loro vita professionale ma anche personale», sottolineano con cordoglio gli attuali presidenti dell’Ordine e della Fondazione etnei degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, affiancati dai consiglieri in carica, dagli iscritti e dal personale della segreteria. Un omaggio corale per «un professionista che ha dedicato la sua vita all’Ordine e per l’Ordine, fino a divenirne una vera e propria “memoria storica”. Ha saputo tenere unita la categoria e, con rigore e versatilità, ha assicurato il decoro professionale di noi Architetti».

Parole di cordoglio degli Ordini Architetti Sicilia per la scomparsa di Tusa, “Paladino dei beni culturali”

 

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Il cordoglio della Consulta regionale Ordini Architetti Sicilia per la scomparsa dell’assessore

 

«TUSA LASCIA IN EREDITÀ ANCHE LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO PAESAGGISTICO DELL’ISOLA»

«La tragica scomparsa di Sebastiano Tusa è una grave perdita anche per il mondo dell’Architettura siciliana, perché aveva a cuore la qualità del patrimonio paesaggistico dell’Isola. Era un riconosciuto paladino dei beni culturali e monumentali della Sicilia, non a caso fra le priorità del suo assessorato c’era quella di adeguare il sistema museale regionale agli standard europei. Desideriamo che l’eredità intellettuale che ci lascia l’assessore, possa essere un grande spinta per la promozione della buona Architettura nella nostra terra, anche attraverso un disegno di legge di semplificazione delle procedure autorizzative in tema di paesaggio, a cui stava lavorando insieme alla categoria». Queste le parole di cordoglio della Consulta degli Ordini degli Architetti della Sicilia, composta dai vicepresidenti del Consiglio nazionale di categoria Lilia Cannarella e Rino La Mendola, e dai presidenti Alfonso Cimino (Agrigento), Paolo Lo Iacono(Caltanissetta), Alessandro Amaro (Catania), Antonino Rizza (Enna), Caterina Sartori (Messina), Francesco Miceli (Palermo),Salvatore Scollo (Ragusa), Francesco Giunta (Siracusa), Vito Mancuso (Trapani).

«Vogliamo inoltre sottolineare – aggiungono gli Architetti – che Tusa aveva avviato un progetto per mettere a sistema i Parchi Archeologici, da ampliare oltre ai cinque già esistenti. Ricordiamo il suo grande impegno per la valorizzazione di numerose aree, tra cui l’isola di Mozia, e per il riavvio dopo tanti anni di una nuova campagna di scavi archeologici, inclusi i loro restauri, in ben otto province siciliane».

La Consulta degli Architetti conclude con un pensiero di cordoglio rivolto agli altri sette italiani e a tutte le vittime che si trovavano nell’aereo precipitato in Etiopia, presenti su quel volo per portare avanti progetti di sviluppo per l’Africa.

SICILIA,CALABRIA: GIORNATA NAZIONALE RISCHIO SISMICO

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Rischio sismico, iniziativa nazionale di sensibilizzazione in 12 piazze del catanese

ARCHITETTI E INGEGNERI

«NON ASPETTIAMO IL TERREMOTO PER DARCI UNA SCOSSA: COSTI MINIMI E AGEVOLAZIONI PER METTERSI IN SICUREZZA»

 

CATANIA – «Diamoci una scossa!». L’imperativo degli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri, in sinergia con Inarcassa, non lascia spazio a esitazioni: prima che sia il terremoto a distruggere il patrimonio edilizio della città di Catania e del suo circondario, mietendo migliaia di vittime, occorre agire subito e concretamente per mettere in sicurezza le abitazioni dei cittadini, le strutture pubbliche, i beni culturali.

«Diamoci una scossa!». Si legge negli stand, nei grandi teloni, nelle magliette, negli adesivi e perfino nelle spille sulle giacche, quelle dei professionisti che oggi (30 settembre) si sono recati nelle piazze per incontrare i cittadini e informarli personalmente sul da farsi, per comunicare loro che la prevenzione sismica è la priorità di ciascuno se si vuole guardare al futuro senza timore, senza vedere la propria casa sgretolarsi in macerie.

«Il pericolo è reale perché Catania è la città con il più alto grado di rischio sismico in Europa» spiegano i presidenti degli Ordini etnei Alessandro Amaro (Architetti) e Giuseppe Platania (Ingegneri), lanciando l’allarme ma accompagnandolo subito con soluzioni fattibili. «I professionisti e lo Stato stanno già facendo la propria parte, adesso tocca ai cittadini. Devono prendere realmente coscienza del grave stato di vulnerabilità delle proprie case e devono essere informati sulle possibilità di potersi mettersi al sicuro con azioni semplici e per nulla costose».

Soluzioni che prendono il nome di Sismabonus ed Ecobonus, due agevolazioni fiscali oggettivamente convenienti perché consentono a privati e società di detrarre dall’Irpef o dall’Ires dal 50% all’85% delle spese sostenute per lavori di adeguamento sismico o di riqualificazione energetica degli edifici. Inoltre, per chi non possiede liquidità immediata è anche prevista, nel Sismabonus, la possibilità di cedere il credito Irpef alle imprese esecutrici o a soggetti privati. Un incentivo vantaggioso che permette di raggiungere massimi di livelli di sicurezza con il minimo dei costi.

A dimostrazione dell’importanza sociale e politica della tematica nelle 12 “Piazze della Prevenzione Sismica” allestite nel territorio (Catania, Acireale, Adrano, Bronte, Caltagirone, Giarre, Paternò, Piedimonte Etneo, Riposto, “Centro Sicilia” e “I Portali”) si sono recati in visita anche numerosi sindaci. «Non posso che esprimere un plauso agli architetti e agli ingegneri per questo impegno, che si colloca nel solco della proficua sinergia con il Comune di Catania – ha detto il primo cittadino Salvo Pogliese – Il nuovo Piano Regolatore Generale della città, di cui daremo le linee guida entro dicembre, non può prescindere dalla prevenzione sismica, e in generale dal contributo che gli Ordini professionali possono apportare».

I delegati di Inarcassa Angelo Buccheri (Architetti) e Marco Muratore (Ingegneri) hanno ricordato che «dopo la giornata odierna di sensibilizzazione si passerà alla fase di “prevenzione attiva” attraverso le visite gratuite nelle abitazioni dei cittadini che ne faranno richiesta».

«La prevenzione inizia all’interno delle case – aggiungono i delegati Inarcassa – mettersi a disposizione dei cittadini è il modo più incisivo per architetti e ingegneri di investire le proprie competenze professionali al servizio del Paese».

 

 

 

UN COMUNICATO DELL’ORDINE ARCHITETTI CHE ELUDE LA PROGRAMMAZIONE PUBBLICA DELLE CRITICITA’ E NON COINVOLGE IL GENIO CIVILE E LA SOVRINTENDENZA

Risultati immagini per foto del presidente dell'ordine architetti di catania alessandro mario

CATANIA –  A pochi giorni dal crollo della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami (Roma) e del ponte Morandi (Genova), con il cuore ancora scosso dal dolore per l’ennesima tragedia annunciata, l’Ordine e la Fondazione degli Architetti del capoluogo etneo lanciano l’iniziativa #iosegnalo, rivolta agli iscritti e ai professionisti che potranno segnalare opere e infrastrutture (pubbliche e private) con evidenti problematiche, tali da rappresentare un pericolo per l’incolumità dei cittadini.

Un esempio concreto di architettura civica, di azione partecipata volta a innescare un processo virtuoso attraverso il coinvolgimento delle professionalità e delle comunità locali, con l’ausilio delle nuove tecnologie. Geolocalizzazione, fotocamera, e-mail e il know how di architetti e tecnici costituiranno il kit del “professionista segnalatore”: un dovere morale e professionale.

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«Crediamo che questo possa essere un servizio utile per i cittadini e per le Amministrazioni tutte – afferma Alessandro Amaro, presidente dell’Ordine etneo degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori – una base concreta per una programmazione d’interventi che possano poi vedere i professionisti impegnati nella rigenerazione e messa in sicurezza del patrimonio edilizio e infrastrutturale del nostro territorio». Un’intera filiera, quella delineata dal progetto #iosegnalo, che mette al centro il concetto di cittadinanza attiva, nel duplice obiettivo di promuovere buone pratiche e prevenire disastri.

“Una segnalAzione può salvare delle vite” è proprio il claim scelto dagli enti etnei per promuovere l’iniziativa, mentre l’hashtag social permetterà di creare una conversazione sull’argomento, stimolare partecipazione, suscitare dibattito, individuare velocemente le strutture pericolose, per prendere i relativi provvedimenti a tutela della salute e della sicurezza pubblica.

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Inoltre, tutte le segnalazioni andranno a comporre una mappatura completa della provincia etnea, che riporterà lo status delle opere critiche esistenti, le tipologie d’intervento e le stime sui tempi di realizzazione.  «Assenza di manutenzione diffusa, lesioni su muratura, armature scoperte, fenomeni di ribaltamento, cedimenti strutturali saranno solo alcune delle criticità da segnalare all’interno della scheda, unitamente al comune in cui risiede l’opera oggetto di segnalazione, alla localizzazione, alla data della rilevazione e al nome del segnalatore», spiega il presidente della Fondazione degli Architetti Veronica Leone. «.

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Nella foto il Presidente dell’Ordine degli Architetti Alessandro Amaro

                 VADA PRESIDENTE AMARO AL GENIO CIVILE A FARE LA MAPPATURA COMPLETA -PUBBLICA – DELLE OPERE A RISCHIO E COINVOLGA GLI ENTI PREPOSTI COME LA SOVRINTENDENZA  

Pubblichiamo sopra  il Comunicato pervenutoci.                

Alcuni appunti, sia consentito fare .Il presidente dell’Ordine degli Architetti, Alessandro Amaro, afferma che…..” l’iniziativa “Io segnalo” costituisce una base concreta per una programmazione d’interventi…….nel duplice obiettivo di promuovere buone pratiche e prevenire disastri..”, si sofferma poi sul Kit del professionista segnalatore e dell’ausilio delle nuove tecnologie, Geolocalizzazione, fotocamera eccetera.    Anche Veronica Leone dice che tutte le segnalazioni andranno a comporre una mappatura completa della provincia etnea….. eccetera eccetera e insieme concordano nel dire che così si potranno prendere i provvedimenti a tutela della salute e della sicurezza pubblica

Sappiamo che Amaro è un funzionario direttivo del Genio civile di Catania e certamente sa che iniziative del genere eludono le vere funzioni – e le responsabilità -di un ente pubblico come il Genio civile che ha il dovere                – soprattutto dopo i recenti avvenimenti – di creare una mappatura completa delle infrastrutture di Catania e dintorni.     Dobbiamo essere seri: è una peculiarità dell’ente dove il presidente Amaro lavora, non è possibile nè opportuno comunicare una mappatura ad opra di cittadini volenterosi, professionisti.       Devono essere altri a riferire il pericolo per l’incolumità dei cittadini, per usare le sue stesse parole’?

Suvvia, non scherziamo!   Vada Amaro al Genio civile a lavorare e a suggerire  , se il  suo capoufficio avverte questo dovere, l’opportunità di un gruppo pubblico di architetti ed altre figure necessarie che coinvolga enti come la Soprintendenza dove dirigenti architetti svolgono mansioni più amministrative che altro per mangiarsi l’indennità di direzione dell’Unità operativa , per mappare le criticità dei beni culturali , infrastrutture a rischio e per  una seria e corretta programmazione d’interventi a Catania, in Sicilia.

Raffaele   Lanza