Dopo 13 anni di restauri si restituisce al pubblico la pittura di un affresco settecentesco dell’Archivio di Stato

NEI DEPOSITI L’ANTICO LUOGO DI CULTO DEI PADRI DOMENICANI, SOTTO L’INTONACO IL CICLO DI AFFRESCHI DEL SETTECENTO SCOPERTO NEL 2008 E RESTAURATO CON I FONDI DELL’8 PER MILLE IRPEF.    SOLTANTO OGGI PRESENTATO PUBBLICAMENTE.

CATANIA

Non è solo la scoperta di un’opera d’arte venuta alla luce dopo oltre quattrocento anni di storia; è la restituzione alla collettività di un capolavoro pittorico che racconta l’excursus culturale di un edificio che, attraverso la sua intricata evoluzione istituzionale e architettonica, è oggi testimonianza di memoria: dal periodo post-sismico ai bombardamenti bellici, passando per la secolarizzazione dei beni ecclesiastici, passati in mano allo Stato per “fini di pubblica utilità” con l’avanzare della modernità. È questa la storia dell’affresco settecentesco inaugurato oggi presso l’Archivio di Stato di Catania, rinvenuto fortuitamente nei depositi al piano terra dell’edificio di via Vittorio Emanuele, che dal 1868 ospita scaffalature contenenti volumi, carte sciolte, pergamene, mappe.

«Era il 2008 e proprio in questa sala, nella penombra, da un pezzo di muro scrostato apparve lo sguardo mite e luminoso della Madonna in preghiera – ha sottolineato la direttrice dell’Archivio Maria Nunzia Villaros– da quel momento in poi si spalancò una finestra sul culto e la cultura catanese. Quel locale, infatti, era la “chiesa nella chiesa” del Convento domenicano di S. Caterina da Siena, primitivo sito di preghiera della congregazione del SS Rosario. L’opera d’arte, unica nel suo genere, è venuta interamente alla luce e restaurata grazie ai fondi dell’8 per mille dell’Irpef a diretta gestione della presidenza del Consiglio dei ministri. Un ringraziamento va a chi mi ha preceduta, e in particolare ad Aldo Sparti, Cristina Grasso e alla compianta Anna Maria Iozzia, per aver voluto restituire alla città questo capolavoro, che esprime ai massimi livelli l’aspirazione alla bellezza e alla grandezza divina, attraverso genialità, intelligenza e maestria pittorica della scuola barocca».

 

La nuova sala degli Affreschi – che raffigura personaggi cari alla tradizione domenicana, insieme alla Madonna, a Sant’Agata e Santa Lucia –  è stata dedicata a Matteo Gaudioso (1892 – 1985), storico, professore universitario e direttore dell’Archivio di Stato di Catania: «Oggi è un giorno molto importante per la città di Catania – ha sottolineato il sindaco Salvo Pogliese – perché si restituisce alla collettività un patrimonio d’inestimabile bellezza, attraverso un percorso sinergico fra le varie istituzioni coinvolte. Un tassello aggiuntivo dello splendido mosaico che è il patrimonio culturale e artistico della nostra città; un’opera carica di quel fervore artistico e religioso post-sismico che è parte della nostra memoria cittadina».

 

Al momento l’autore più accreditato degli affreschi – paragonabili per bellezza e interezza solo a quelli della chiesa di San Benedetto – sembra essere il pittore messinese Vincenzo Tuccari, del quale è assolutamente certo il quadro datato 1709, che si trova nella chiesa di “Santa Domenica” a Taormina e che raffigura la “Madonna della Lettera”, i cui tratti presentano incredibili rassomiglianze con la Madonna della Sala degli Affreschi.

«Questo ritrovamento ci inorgoglisce – ha continuato la sovrintendente di Catania Donatella Aprile – oggi è una giornata importante per la città, ma anche per l’arte italiana e per il restauro, che consente – com’è avvenuto in questo caso – di recuperare e valorizzare Beni Culturali ereditati da un glorioso passato».   (Osservazione alla Soprintendente Aprile   :SCOPERTA AFFRESCO AVVENUTA NEL 2008,NON OGGI; RESTAURATO CON SOLDI PUBBLICI 8 PER MILLE -I BENI CULTURALI NON C’ENTRANO NULLA…..N.D.R. (Sud libertà).

 

«La scoperta di questo affresco arricchisce il nostro territorio di un nuovo importante tesoro – ha aggiunto l’assessore alla Cultura del Comune di Catania Barbara Mirabella – uno spazio d’arte di cui dobbiamo andare fieri; una riscoperta che s’innesta nel delicato e importante processo di rigenerazione, riqualificazione e apertura alla città dei luoghi culturali, vettori di identità e bellezza».

«Culto e cultura devono camminare insieme, armonicamente, pur nella loro legittima e necessaria autonomia – ha concluso l’Arcivescovo di Catania Monsignor Salvatore Gristina – la Chiesa è lieta di aver potuto consegnare quest’immagine divina, mi auguro che possa continuare questa sinergia tra le diverse anime della città». Gristina ha dunque ricordato il discorso di Paolo VI agli Artisti: “Da lungo tempo la Chiesa ha fatto alleanza con voi. Voi avete edificato e decorato i suoi templi, celebrato i suoi dogmi, arricchito la sua liturgia. L’avete aiutata a tradurre il suo messaggio divino nel linguaggio delle forme e delle figure, a rendere comprensibile il mondo invisibile”.

“SI APRA IL CONVENTO” PER SCOPRIRE UN CAPOLAVORO DEL SETTECENTO SEPPELLITO NEI DEPOSITI DELL’ARCHIVIO DI STATO E…DIMENTICATO DAI BENI CULTURALI DAL 2008

Inaugurazione sabato 18 dicembre alle ore 11.00 |via Vittorio Emanuele II n. 156 | Catania

Presentazione alla città dell’affresco rinvenuto nel 2008 nella sede dell’Archivio di Stato, ex convento di S. Caterina da Siena al Rosario

…………………CON UN RITARDO DEI BENI CULTURALI DI OLTRE 12 ANNI

CATANIA

Si apra il convento”, per fare un salto nell’antichità attraverso secoli di storia, arte, culto e cultura catanese. È questo il nome dell’evento che sabato 18 dicembre, alle ore 11.00, presso l’Archivio di Stato di Catania (via Vittorio Emanuele II /156) svelerà alla cittadinanza il capolavoro rinvenuto nei depositi dell’Ente, luoghi che nel Settecento ospitavano il sito di culto dell’ex convento domenicano di S. Caterina da Siena al Rosario.

Un’incredibile scoperta – avvenuta nel 2008 – che ha messo in luce affreschi attribuibili al secolo XVIII e raffiguranti personaggi della tradizione domenicana. L’opera d’arte, unica nel suo genere, è stata restaurata grazie ai fondi dell’8 per mille dell’Irpef, a diretta gestione statale della presidenza del Consiglio dei Ministri.

Ad aprire la cerimonia d’inaugurazione sarà il direttore dell’Archivio di Stato Maria Nunzia Villarosa, a cui seguiranno i saluti istituzionali di Ester G.R. Rossino (Soprintendenza Archivistica della Sicilia – Archivio di Stato di Palermo); Donatella Irene Aprile (Soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali di Catania); Salvo Pogliese (sindaco di Catania); Barbara Mirabella (assessore alla Cultura del Comune di Catania).

Interverranno: Maria Nunzia Villarosa (direttore Archivio di Stato); M. Carmen Genovese (Soprintendenza Archivistica della Sicilia /Archivio di Stato di Palermo e RUP, direttore dei lavori); Roberta Carchiolo (Soprintendenza Catania).

Sarà presente l’Arcivescovo di Catania Monsignor Salvatore Gristina.

Nel corso dell’evento il coro Ensemble Cantemus Domino, diretto dal Maestro Pietro Valguarnera, eseguirà brani della produzione vocale sacra.

Manifestazioni all’Istituto Incremento Ippico, mostre inedite all’Archivio di Stato e……assente la Soprintendenza di Catania nella promozione del territorio

 

Risultati immagini per foto dell'istituto incremento ippico catania

Sabato 24 e domenica 25 marzo, tour tra i beni storici e culturali del capoluogo etneo, tra cui l’istituto Incremento ippico

 

LE GIORNATE FAI DI PRIMAVERA PER SCOPRIRE I TESORI NASCOSTI DI CATANIA

Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni ed eventi per celebrare arte e bellezza

 

CATANIA – I segreti e la magia dei conventi e dei palazzi della città etnea saranno protagonisti delle passeggiate culturali organizzate in occasione delle“Giornate Fai di Primavera”, che si svolgeranno sabato 24 e domenica 25 marzo, grazie all’iniziativa nazionale del Fondo Ambiente ItalianoDalle ore 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 18 (ultimo ingresso ore 17.30) si potranno visitare, a fronte di un contributo minimo libero, i chiostri di San Placido (Palazzo della Cultura), Santa Caterina da Siena al Rosario (Archivio di Stato) e Palazzo dei Minoriti (Prefettura e Avvocatura della Città Metropolitana di Catania).

 

Il programma, che è stato presentato oggi (giovedì 22 marzo) presso l’Aula consiliare di Palazzo Minoriti a Catania dalla prof.ssa Antonella Mandalàcapo della Delegazione catanese Faiprosegue con le visite guidate di Porta GaribaldiConvitto Nazionale Mario Cutelli – dove sarà possibile ammirare il portone posteriore e il gruppo marmoreo con il busto del Conte Mario Cutelli, restaurati dalla delegazione Fai di Catania grazie al progetto “Puntiamo i riflettori” – cinema Odeon (sabato e domenica dalle 9 alle 14, ultimo ingresso ore 13.30), gioiello dell’Art déco, e infine nelle chiese di San Michele Arcangeloe di San Benedetto (visite sospese durante le funzioni religiose).

«Invitiamo tutti a sostenere attivamente il Fai e a promuovere insieme a noi la bellezza del nostro territorio, spesso dimenticata – ha affermato Mandalà – è grazie al contributo attivo e concreto dei volontari che abbiamo potuto infatti restituire alla città beni nascosti, arricchendo l’evento di quest’anno con numerosi appuntamenti di richiamo».

Oltre alle visite guidate, sono state riservate ai soci Fai e a quanti s’iscriveranno, diverse iniziative che si svolgeranno presso la Casa degli Esercizi Spirituali della Compagnia di Gesù, oggi Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia, come la manifestazione equestre del cavaliere Maurilio Vaccaro della Squadra Paraolimpica Nazionale (sabato ore 12) e la mostra Artisti per Morgantina, omaggio alla statua della Dea recentemente rientrata in Sicilia dal Getty Museum di Malibù (inaugurazione sabato ore 11.30). Ricorderemo che l’Istituto Incremento ippico vive la più eclatante disparità di trattamento del personale rispetto alla popolazione regionale.  Sono in corso indagini alla Procura di Catania che su denuncia del Siad Catania nella persona dell’ex segretario regionale etneo Raffaele Lanza e il rappresentante interno Salvo Soldano,  sta verificando sulle motivazioni che hanno indotto i vertici dell’Istituto ippico alla declassificazione giuridica ed economica del personale.

 

 

Si consenta pure una vibrata critica al dipartimento ai beni culturali della Regione siciliana per la grave assenza della Soprintendenza di Catania in manifestazioni del genere di promozione del territorio – contrariamente alle passate gestioni (arch. Fulvia Caffo)  – dove l’attuale reggente Maria Grazia Patanè ,(prossima ,per fortuna della Sicilia, alla scadenza dell’incarico e al  pensionamento) ,si distingue ancora una volta per la sua incompetenza ed omessa comunicazione con la popolazione e connessione con il Fai.

Da non perdere le due mostre inedite allestite nei locali dell’Archivio di Stato (ex Convento di Santa Caterina da Siena al Rosario): “Catania com’era, dalle “Antichità” alle “Difese” della città. Documenti e immagini” e “I monasteri di clausura e gli edifici conventuali a Catania tra Settecento e Ottocento. Documenti e immagini”. L’inaugurazione si terrà sabato alle ore 10.00 (in via Vittorio Emanuele 156), alla presenza del sindaco di Catania Enzo Bianco e dell’assessore all’Urbanistica e al Decoro Urbano Salvatore Di Salvo. «Ringrazio la professoressa Mandalà e il Fai per l’importante lavoro di connessione fra tutti i diversi soggetti coinvolti nella creazione di questo progetto culturale a sostegno della bellezza – ha sottolineato Di Salvo in conferenza stampa – che per Catania rappresenta un motore importante di rilancio e di ripresa economica».

Oltre ai soci della delegazione catanese del Fai, alla conferenza hanno partecipato: Annamaria Iozzìa (direttore Archivio di Stato di Catania), Alfredo Alessandra (direttore Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia), Fabrizio Serrano (proprietario del cinema Odeon) e Patrizia Miuccio (rappresentante dell’Associazione Guide Turistiche di Catania). Presente anche il rappresentante dell’associazione nazionale Carabinieri Tino Morabito, che insieme con la Protezione Civile, ha reso possibile e sicura la fruizione dei luoghi protagonisti delle Giornate Fai di Primavera. Durante l’incontro è intervenuta ancheLoredana Grasso, a capo del gruppo Fai di Acireale, che ha illustrato le iniziative nella città acese: saranno aperti al pubblico, venerdì 23 e sabato 24, laChiesa del SS Salvatore e il Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticultura e Agrumicoltura.

 

Le visite guidate sono rese possibili grazie al contributo volontario di venti istituzioni scolastiche e degliApprendisti Ciceroni che illustreranno ai visitatori gli aspetti storico-artistici dei monumenti, coordinati dalla delegata Fai alla ScuolaSilvana Manzoni: «Durante le Giornate Fai i ragazzi si sentono protagonisti della propria città – ha affermato la preside – solo così possono davvero conoscere e apprezzare il luogo dove vivono e il suo patrimonio, non soltanto paesaggistico, ma anche artistico. Così facendo possono amarlo e imparare a salvarlo».