Arrivi incontrollati di migranti: Roma scoppia, la Raggi scrive al Prefetto

Ormai è emergenza in tutte le città. Visto che il governo non vuole adottare misure di limitazione dei nuovi arrivi di migranti o aspetta il disco verde degli altri Stati europei,sono apprezzabili le singole iniziative dei sindaci. Riportiamo l’intervento sui Social del sindaco di Roma Virginia Raggi.     E in Sicilia, a Catania in particolare dove ogni giorno si verificano drammi di cittadini stranieri che affogano nelle acque del porto di Catania, non risultano iniziative del genere da parte del sindaco catanese.

“Trovo impossibile, oltre che rischioso, -afferma la Raggi- ipotizzare ulteriori strutture di accoglienza – sottolinea la sindaca – peraltro di rilevante impatto e consistenza numerica sul territorio comunale”.

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 “Roma è sottoposta ad una forte pressione migratoria. Così non si può andare avanti – ha chiarito ancora la sindaca in un post su Facebook -. Ho inviato nei giorni scorsi una lettera al prefetto di Roma per chiedere al ministero dell’Interno una moratoria sui nuovi arrivi di migranti in città”.

“Dal primo giorno del nostro insediamento abbiamo lavorato pancia a terra sulla

questione immigrazione – sottolinea -. Con la prefettura c’è un ottimo rapporto di collaborazione e di confronto su una tematica così complessa. L’emergenza accoglienza è una delle tante che abbiamo ereditato. Un’emergenza aggravata anche dall’inerzia di chi negli anni si sarebbe dovuto occupare dell’assistenza dei migranti”.

Non permetteremo più a nessuno di mangiare sui più deboli. E allo stesso tempo è ora di ascoltare i cittadini romani: non possiamo permettere di creare ulteriori tensioni sociali – spiega – Per questo trovo impossibile, oltre che rischioso, pensare di creare altre strutture di accoglienza”.

“Mi auguro davvero che questo appello non cada nel vuoto – conclude – E soprattutto che il governo tenga conto di queste mie parole nel momento in cui dovranno decidere dove inviare nuovi migranti. Chiederò un incontro al responsabile del Viminale per intervenire sul tema degli arrivi incontrollati“.