Parole di cordoglio degli Ordini Architetti Sicilia per la scomparsa di Tusa, “Paladino dei beni culturali”

 

Risultati immagini per immagine di tusa sebastiano

Il cordoglio della Consulta regionale Ordini Architetti Sicilia per la scomparsa dell’assessore

 

«TUSA LASCIA IN EREDITÀ ANCHE LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO PAESAGGISTICO DELL’ISOLA»

«La tragica scomparsa di Sebastiano Tusa è una grave perdita anche per il mondo dell’Architettura siciliana, perché aveva a cuore la qualità del patrimonio paesaggistico dell’Isola. Era un riconosciuto paladino dei beni culturali e monumentali della Sicilia, non a caso fra le priorità del suo assessorato c’era quella di adeguare il sistema museale regionale agli standard europei. Desideriamo che l’eredità intellettuale che ci lascia l’assessore, possa essere un grande spinta per la promozione della buona Architettura nella nostra terra, anche attraverso un disegno di legge di semplificazione delle procedure autorizzative in tema di paesaggio, a cui stava lavorando insieme alla categoria». Queste le parole di cordoglio della Consulta degli Ordini degli Architetti della Sicilia, composta dai vicepresidenti del Consiglio nazionale di categoria Lilia Cannarella e Rino La Mendola, e dai presidenti Alfonso Cimino (Agrigento), Paolo Lo Iacono(Caltanissetta), Alessandro Amaro (Catania), Antonino Rizza (Enna), Caterina Sartori (Messina), Francesco Miceli (Palermo),Salvatore Scollo (Ragusa), Francesco Giunta (Siracusa), Vito Mancuso (Trapani).

«Vogliamo inoltre sottolineare – aggiungono gli Architetti – che Tusa aveva avviato un progetto per mettere a sistema i Parchi Archeologici, da ampliare oltre ai cinque già esistenti. Ricordiamo il suo grande impegno per la valorizzazione di numerose aree, tra cui l’isola di Mozia, e per il riavvio dopo tanti anni di una nuova campagna di scavi archeologici, inclusi i loro restauri, in ben otto province siciliane».

La Consulta degli Architetti conclude con un pensiero di cordoglio rivolto agli altri sette italiani e a tutte le vittime che si trovavano nell’aereo precipitato in Etiopia, presenti su quel volo per portare avanti progetti di sviluppo per l’Africa.

MAFIA DEI BENI CULTURALI IN SICILIA: SI SVUOTANO DI POTERE LE SOPRINTENDENZE

Risultati immagini per Foto di uffici delle soprintendenze siciliane

 

di    Raffaele   Lanza

Abbiamo sempre sostenuto che le Soprintendenze sono luoghi di potere al servizio dei dirigenti e del personale ad essi servile.  Dovrebbero esserlo della comunità visto che rilasciano pure i nulla osta  ambientali.  La convinzione si è rafforzata dopo il provvedimento legislativo( art.22 ) della Giunta regionale siciliana e anche la Stampa nazionale ha tastato il polso-si sa- al problema che investe la Mafia dirigenziale dei Beni culturali con tutti i finanziamenti, triplici incarichi, studi privati  mostre personali autocelebrative , lettere di incarico ai Soprintendenti con la falsa menzione di essere il dirigente più idoneo, di aver “controllato”il direttore generale  i curriculum, difesa estrema della casta e personale di servizio asservito e , di più consulenze svolte nelle tenebre.         C’è un pò di tutto.

Insomma cambia il potere dei Pupi: tocca adesso  alla giunta di governo la parola decisiva a in ordine alla possibilità di realizzare opere anche con il parere contrario della soprintendenza (che potrebbe essere utile ad un politico amico del Soprintendente) Si possono superare così indicazioni dubbie dei Soprintendenti perchè solo gli imbecilli  o chi non conosce la storia e l’anima interna delle Soprintendenze può affermare che la nuova norma facilita gli abusi e le speculazioni.    Semmai è proprio vero il contrario, artefatto e tenebroso, cioè quasi sconosciuto.   L’operato delle Soprintendenze è stato sempre avvolto dalla nebbia. A tal punto che le Soprintendenze sono gli unici posti pubblici della Regione dove i dirigenti timbrano una sola volta al giorno e i Soprintendenti hanno inventato per sè l’esonero totale tra l’indifferenza e la complicità dei sindacati sostenitori dell’illecito.

Le Soprintendenze ricordano le vecchie Commissioni di controllo. Inizialmente andavano bene, poi l’infiltrazione della politica e la creazione dei referenti consiglieri, comune per comune, le avevavo rese luoghi di autentico potere mafioso e di ricatto dove il rapporto con i comuni non era mai alla pari. Una indecenza.  Qui non siamo alla soppressione delle Soprintendenze ma alla trasfusione del potere di controllo ad altro organo con potere correttivo. E vista la situazione in cui versano i Beni culturali della Regione Sicilia, dove Soprintendenti e dirigenti  hanno il potere di concedere pareri positivi ai potenti, e dove i dirigenti hanno la coda di paglia , tenendosi affianco la scrivania (in violazione delle norme anticorruzione), la fidanzata funzionario,è sorprendente  adesso  il pianto e lo stupore di alcuni Soprintendenti che si vedono sfuggire con questa peculiare norma a firma di Armao, il comando di mano e perdere l’esclusiva.

Risultati immagini per immagine della presidenza della regione sicilia

E’ di ieri un articolo de La Repubblica sugli enti culturali che appresso, in parte,   riportiamo:  “Se la Regione non ha fiducia nei propri uffici periferici, allora che ci sopprima». Alza le spalle Calogero Rizzuto, soprintendente di Ragusa, di fronte allo “smacco Soprintendenze”, il caso esploso a seguito del ddl approvato dal governo lo scorso 19 settembre che non si è limitato a recepire la legge Madia, ma ha varato una legge “in linea”, dando possibilità alla giunta di dare pareri positivi, anche se un ente in ambito di conferenza dei servizi dà parere negativo, di fatto bypassando tutti gli enti, soprintendenze in primis. «Bisogna approfondire e capire qual è il perimetro d’azione — continua Rizzuto — ma se non si ha fiducia in noi, lo ribadisco, ci chiudano: ce ne andremo alla Motorizzazione, al Genio civile, ma se dobbiamo fare il nostro lavoro ci si deve lasciare liberi di farlo, senza pressioni. Con tutto il rispetto per la politica, non sono esperti del settore: noi sì».
«Sono molto rammaricato», commenta invece Orazio Micali, soprintendente di Messina, area caldissima quella messinese soprattutto per il progetto della A2A, azienda bresciana, di realizzare un termovalorizzatore nella valle del Mela, in attesa del parere finale del Consiglio dei ministri. E Micali obietta: «Non sono un costituzionalista, e mi potrei sbagliare, ma mi pare evidente sia in contraddizione con la costituzione il cui l’articolo 9 recita che la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione….».

Risultati immagini per foto dell'assessore Tusa

.Sull’argomento l’ assessore regionale dei Beni Culturali Sebastiano Tusa  afferma un pò ambiguamente: “Il rischio di un allentamento dei vincoli c’è, ma bisogna anche dire che le conferenze di servizi esistono per deliberare o non per bloccare le opere come capita spesso. Questa norma velocizza le procedure”. 

Emblematico e sconcertante è stato – ricorderemo- SUD LIBERTA’ ne ha dato ampia notizia e critica – l’avvicendamento dei soprintendenti a Siracusa e a Catania.Leggiamo una nota : “Mariarita Sgarlata, docente, consigliere del ministro dei Beni e delle Attività Culturali Bonisoli, ex assessore regionale dei Beni Culturali è chiarissima: “Presidente Musumeci, bisogna lasciare l’autonomia dei pareri agli istituti periferici del Dipartimento, così come prevista dalla legge e mettere i dirigenti migliori a capo delle Soprintendenze e Poli Museali, quelli con i curricula migliori e senza macchia, insomma quelli che la politica non vuole nei ruoli apicali. Solo così arriveranno pareri giusti e in conformità con la legge….”.