Nota di Palazzo Chigi: Lo Stato non scende a patti con chi minaccia

 

Istituzioni non intimidite da azioni” come attacchi a sedi diplomatiche, violenze di piazza, minacce a giudici e proiettile in una busta per direttore Tirreno

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Foto Comunicato Ag.

Lo Stato non scende a patti con chi minaccia”. È quanto sottolinea una nota di Palazzo Chigi. “Gli attentati compiuti contro la nostra diplomazia ad Atene, Barcellona e Berlino, come pure quello di Torino, le violenze di piazza a Roma e Trento, i proiettili indirizzati al direttore del Tirreno e al procuratore generale Francesco Saluzzo, la molotov contro un commissariato di Polizia: azioni del genere non intimidiranno le istituzioni. Tanto meno se l’obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici”.

LA BUSTA CON IL PROIETTILE – Una busta con all’interno un proiettile e minacce ai magistrati con riferimenti alla vicenda giudiziario dell’anarchico Alfredo Cospito è stata recapitata al direttore del quotidiano ‘Il Tirreno’, Luciano Tancredi. Oltre al proiettile, all’interno anche un foglio a quadretti in cui era vergato un messaggio scritto a stampatello: “Se Alfredo Cospito muore i giudici sono tutti obiettivi. Due mesi senza cibo. Fuoco alle galere”. Il messaggio recava anche la firma, una ‘A’ maiuscola.

Il proiettile, la busta e la lettera sono stati sequestrati dalla polizia di Livorno che ha aperto un’inchiesta per ricostruire la provenienza del messaggio. La notizia è stata diffusa oggi dal giornale. La lettera è arrivata ieri dentro una busta gialla spedita con francobollo nella sede di Livorno del ‘Tirreno’.

LA MODA DEL PROIETTILE POSTALE : ATTRAZIONE FATALE DELLA “MAFIA” CHE NON CONTA PIU’?

 © ANSA

di     R.Lanza

Sta diventando una moda quella delle buste contenenti proiettili inviate a personaggi scomodi  della realtà sociale comunitaria della Sicilia.

Come faccia la Mafia ad inserire un proiettile all’interno di una busta è un mistero.  Dovrà trattarsi di una busta-carpetta per passare inosservata tra tante mani  e -prima o poi- visti i ritmi crescenti- ci sarà da aspettarsi l’invenzione di i un congegno radiografico come il detector agli ingressi degli uffici giudiziari  . Che dire: la Mafia è davvero questa ‘  ? Quella delle buste?          

Una busta con un proiettile indirizzata al procuratore capo di Caltanissetta, Amedeo Bertone( nella foto ) è stata intercettata al Palazzo di giustizia della città nissena.

Il magistrato è titolare di diverse inchieste delicate come quella sul cosiddetto sul sistema Montante e sulle stragi di Palermo. Sull’episodio apre un’inchiesta la Procura di Catania, competente per territorio.   Un’altra intimidazione nei giorni scorsi era stata rivolta al Presidente della commissione regionale antimafia onClaudio Fava  anche lui singolarmente impegnato in audizioni e, parzialmente sulle problematiche di Montante…

Viene da sorridere: una volta la Mafia per avvertire e intimidire  sparava alle gambe;   poi col tempo essa terrorizzava la famiglia del traditore o di chi doveva piegarsi;  ;infine era divenuta sanguinaria e Corleone era il simbolo che aveva oltrepassato i confini regionali e dove tutti dovevano rispetto.

Oggi la Mafia delle buste fa ridere dunque: regala pubblicità riverenziale ai destinatari, per l’attrazione fatale       che la modalità riveste , accresce la burocrazia giudiziaria e crea pure  un clima ostile affibbiando alla Regione Sicilia una etichetta di “Mafia” che in questo periodo è davvero sotto i tacchi , fa sapere, suo malgrado, che non conta più e -Clan o on Clan – inevitabilmente non fa più paura a nessuno.

 

 

TRAPANI: Poliziotto controlla busta con chiavetta Usb,prova al computer ed esplode la chiavetta

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(Foto d’archivio)

Strana vicenda  negli uffici della Polizia giudiziaria di Trapani, dove un ispettore di Polizia nel controllare il contenuto di una  chiavetta Usb, ha rischiato di perdere la funzionalità della mano a causa dell’esplosione della chiavetta recapitata.

La  busta con la chiavetta sarebbe stata recapitata  ad un avvocato  circa due anni fa. Sulla busta il mittente era l’ordine degli avvocati di Trapani, ma al suo arrivo, la donna si era rivolta all’Ordine chiedendo conferma dell’invio della busta. Al diniego del Presidente dell’Ordine degli avvocati, la donna ha inviato la busta direttamente al Presidente che, a sua volta, l’ha portata in Procura presentando un esposto.

Benchè ferito ad una falange  il poliziotto non perderà le dita. Si trova ricoverato a Marsala presso il reparto di Chirurgia plastica, dove gli viene ricostruito l’unghia del pollice della mano.Un brutto ricordo per il militare.