Pensioni anticipate: come in Sicilia saranno aperte le finestre di accesso-

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Nella foto l’INPS di Catania

                 –          I      VELENI DI  TITO  BOERI   –

Pensione anticipata.  Come si agirà concretamente’?  Il modello Sicilia adottato per i dipendenti regionali insegna qualcosa.  Qui il personale richiedente è stato contingentato a brevi periodi fino al 2020.

Secondo le nuove misure governative l’accesso al pensionamento sarà possibile oggi attraverso quattro finestre, una decorrenza almeno trimestrale rispetto al momento nel quale si maturano i nuovi requisiti, ad esempio per quelli maturati entro il 31 dicembre si potrebbe uscire il 1 aprile, ma nel caso di requisiti maturati il 3 gennaio, l’uscita slitterebbe al 1 luglio. La nuova riforma interesserebbe 492.000 lavoratori con un costo stimato di 8 miliardi di euro per il primo anno, nel presentare la manovra il governo ha annunciato anche la proroga del opzione donna con 35 anni di contributi potranno andare in pensione a 58 anni le lavoratrici dipendenti e a 59 quelle autonome.

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Si interviene inoltre, sulle cosiddette pensioni d’oro quelle sopra i € 4500 mensili, operando una rimodulazione in modo da renderle più eque rispetto ai contributi versati. Tagli infine, sono stati operati  ai vitalizi degli ex e senatori, l’assegno verrà ricalcolato – ricorso o non ricorso -con il sistema contributivo, un risparmio di circa 200 milioni di euro l’anno che sommate a quelli derivanti dai tagli dei deputati, arriva quasi 56 milioni.

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Ma se da un lato il pensionamento anticipato può costituire motivo d’orgoglio per il dipendente che ha fatto tale scelta, per il via libera all’ingresso delle nuove leve,gli  assegni  – per chi opta per l’anticipo -saranno leggermente più leggeri  dal 21 al 24%. Una misura prospettata dal  presidente attuale dell’Inps, Tito Boeri, che  ha calcolato in circa € 500 in meno per i dipendenti pubblici. Una affermazione comunque da valutare bene quella di Boeri che punta al risparmio delle somme Inps e al sostegno politico  di chi gli ha dato la poltrona di presidente…

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 Secondo Boeri, che è intervenuto in un’audizione alla Commissione Lavoro della Camera, accettando di andare in pensione a 62 anni    lavorando così per 5 anni potenziali in meno (ricordiamo che l’età pensionabile è fissata a 67 anni), l’assegno previdenziale sarà più basso di circa il 21%.

Il motivo è semplice: ad oggi per il calcolo della pensione (per i contributi successivi al 1996, al 2011 per coloro che al 31 dicembre 1995 avevano almeno 18 anni di contribuzione accreditata) si applica il sistema contributivo con cui per quantificare l’importo dell’assegno previdenziale si tiene conto del solo montante contributivo del lavoratore che viene trasformato in pensione annua, applicando un coefficiente di trasformazione stabilito dall’Inps.

In soldoni , più sono gli anni di contributi maturati dal lavoratore e più alta sarà la sua pensione. Se l’attenzione viene però spostata sul piano ipotetico-potenziale  diventa ovvio anche che in questi 5 anni il dipendente può svolgere altra attività e risparmiare pure  il disagio economico di usare ogni giorno l’autovettura per arrivare in ufficio. Non crediamo dunque possano sussistere dubbi sulla scelta in anticipo di fuoriuscire dagli enti pubblici e privati

Disco verde alla pensione anticipata: ma gli interessati dovranno pagare l’APE

 

Disco verde dell’Inps a chi vorrà andare in pensione anticipata con alcuni requisiti. Da oggi  è possibile infatti presentare domanda di certificazione per l’anticipo finanziario a garanzia pensionistica destinato ai soggetti con un’età minima di 63 anni e un’anzianità contributiva non inferiore a 20 anni e utilizzare un simulatore per verificarne la convenienza.   La diversità con la Sicilia è evidente. La Regione siciliana ha mandato infatti in pensione anticipata circa seimila dipendenti senza ricorrere al prestito. Era necessario avere solo 62 anni e sette mesi compiuti e raggiungere poi un determinato parametro contributivo.  Tutto sommato molto più semplice anche se restano ferme diverse incongruenze  legate ad esempio al ritardo del Tfr percepibile – chissa poi perchè- all’età dei 67 anni.

Si può autocalcolare l’importo dell’anticipo pensionistico e la rata di rimborso, mediante l’inserimento di dati e informazioni da parte del soggetto interessato. Il simulatore Ape – – è strutturato in 4 sezioni principali:

 1) Accesso: la sezione dedicata all’inserimento dei principali dati anagrafici e all’importo di pensione lorda mensile;

2) I dati personali: la sezione dedicata all’inserimento dei principali dati personali e di eventuali rate mensili che concorrono alla stima indicativa dell’importo massimo di Ape (ad esempio rate per debiti erariali o eventuali assegni divorzili). Tale sezione è dedicata anche alla possibile scelta dei ratei arretrati e del finanziamento supplementare, in base ai requisiti anagrafici del soggetto e alla data di presentazione della domanda. “Tali informazioni – spiega l’Inps – sono utili per la stima della data di decorrenza APE e della durata di erogazione Ape”;

3) L’importo Ape: la sezione dedicata alla scelta dell’importo Ape da percepire. Tale importo sarà necessariamente compreso tra l’importo minimo e quello massimo di Ape visualizzati all’interno della sezione stessa;

4) La simulazione: la sezione dedicata al risultato di dettaglio della simulazione, comprensiva del piano di accumulo relativo alla fase di erogazione e del piano di ammortamento relativo alla fase di rimborso.

Ai soggetti interessati basterà compilare le quattro sezioni del simulatore online per conoscere l’importo del proprio anticipo pensionistico. L’Istituto, poi, provvederà a verificare il possesso dei requisiti di legge, certificando l’eventuale diritto all’Ape e comunicando al richiedente l’importo minimo e massimo del prestito ottenibile.