Puigdemont è libero: adesso nuovamente riparte contro il governo spagnolo alla conquista della Catalogna

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Puigdemont è nuovamente libero in Germania. I giudici tedeschi non hanno riconosciuto il “reato” di ribellione ma di malversazione, cioè di distrazione di fondi, reato minore per il quale sarà sufficiente il pagamento di una cauzione

Puigdemont ha lasciato la prigione di Neumuenster, dove era stato rinchiuso dopo l’esecuzione del mandato di arresto europeo chiesto da Madrid per ribellione e malversazione durante il referendum indipendentista dello scorso anno. “E’ una vergogna che l’Europa abbia prigionieri politici”, ha detto davanti ai cronisti che lo attendevano all’uscita.     La Catalogna attende il suo leader per la conquista dell’indipendenza tanto negata dal governo spagnolo.

Dobbiamo guardare al futuro con speranza e ottimismo –  – perché abbiamo un diritto, il diritto di non lasciare che ci rubino il futuro. Dobbiamo rimanere attivi e non cedere mai“.

I Magistrati “burattini” della Spagna congelano l’investitura di Puigdemont, leader della Catalogna

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Non c’è pace per la Catalogna e il suo leader.  La Spagna decide di congelare la nomina di Puigdemont e usa la Corte Costituzionale per sospendere l’investitura di Carles Puigdemont a presidente del governo regionale catalano, accogliendo il ricorso del governo spagnolo. Puigdemont a Bruxelles da ottobre, è ricercato in Spagna con ” l’accusa di ribellione” dopo aver dichiarato l’indipendenza catalana. I rappresentanti della Corte hanno deciso all’unanimità “di sospendere preventivamente l’investitura di Puigdemont a meno che non compaia di persona nel parlamento (catalano) con previa autorizzazione giudiziaria“.

“Il dibattito e la votazione per l’investitura di Carles Puigdemont non potranno essere tenuti tramite videoconferenza né delegando il suo voto”, secondo la sentenza. “L’investitura di un candidato senza l’autorizzazione giudiziaria pertinente non può andare avanti”, si legge. I 12 magistrati hanno preso la decisione dopo una sessione plenaria che è durata oltre sette ore.    E’ un’altra prova che la magistratura spagnola è nelle mani del governo che vuole fermare a tutti i costi con “invenzioni personalizzate”chi  è riuscito ad ottenere l’indipendenza della Catalogna –

Puigdemont è l’unico candidato per la presidenza regionale catalana. Il governo spagnolo aveva contestato la sua nomina alla corte, affermando che un “fuggiasco” non può guidare un parlamento regionale.  “Balla”  accolta pienamente dai magistrati-burattini della Spagna.

Catalogna libera ed indipendente -Vittoria (meritata) di Carles Puigdemont

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“Lo Stato spagnolo è stato sconfitto” ha esclamato il leader Carles Puigdemont dopo la  vittoria alle urne del fronte indipendentista con le tre liste che hanno ottenuto  la maggioranza assoluta, con 70 seggi su 135 in Parlamento, con il 100% delle schede quasi tutte scrutinate. E’ certezza..

Ciudadanos, formazione unionista, è stata però la più votata ed è diventata il primo partito, con 37 seggi.

 Trentaquattro seggi li ottiene Junts per Catalunya dell’ex presidente Carles Puigdemont, costretto all’autoesilio in Belgio.

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L’ex Presidente della Catalogna in libertà condizionata: la speranza di arrivare in tempo alle elezioni del 21 dicembre

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Puigdemont : il giudice belga ha  stabilito la messa in libertà, condizionata al divieto di lasciare il territorio belga, l’obbligo di risiedere a un indirizzo fisso e di presentarsi personalmente a tutte le convocazioni dell’autorità giudiziaria e gli atti previsti dalla procedura. Tali condizioni non sono suscettibili d’appello.

 Entro 15 giorni Puigdemont e i quattro ex ministri – Antoni Comin, Clara Ponsatí, Lluis Puig e Meritxel Serret – dovranno comparire davanti alla Camera di Consiglio di Bruxelles che deciderà se accogliere la richiesta spagnola di estradizione. L’intera procedura, appelli compresi, potrà durare 60 giorni, con la possibile estensione di altri 30.  Puigdemont e i suoi ministri potrebbero dunque trovarsi ancora in libertà condizionata durante elezioni catalane del 21 dicembre.  E’ la speranza del leader catalano e, soprattutto i giudici non hanno posto restrizioni alla libertà di parola o di incontrare la stampa. Su richiesta dei catalani la procedura è stata avviata in fiammingo, la lingua del loro avvocato, Paul Bekaert.  ( Agenzia)