POLITICI ITALIANI D’ACCORDO SUL NULLA, PENSANO A DISTRIBUIRSI IL POTERE- GRAVISSIMA LA PIAGA DELLA DISOCCUPAZIONE NEL SUD DOVE I GIOVANI PARTONO ALL’ESTERO

La disperazione dei giovani disoccupati della Sicilia. Costretti a partire all’estero per un lavoro qualsiasi

 

E’ chiaro a tutti: vogliono l’ingresso in una coalizione o l’altra per la distribuzione del potere in Italia. Un potere che ha determinato finora disoccupazione gigantesca, divario tra Nord e Sud, arricchimento dei già ricchi, la scelta dei giovani disoccupati  siciliani di trovare un lavoro, di qualsiasi livello, in Germania, o Gran Bretagna, seppellimento della trasparenza e della lealtà, favoritismi ed illeciti dei Comuni e Enti  locali,una classe dirigenziale ingorda e turpe che affianca la Mafia del Sud e, in particolare della pubblica amministrazione siciliana.     I  politici italiani?  I politici dell’Ars?    Poche le eccezioni, ma fanno davvero schifo. I lettori ne sono informati e saranno informati.

 

R.  Lanza

 

 

Carlo Calenda non ci sta più  con il Pd in vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022. “L’unico alleato possibile per Calenda sia Calenda”, è la replica del segretario dem Letta .  Il leader di Italia Viva Renzi apre a un dialogo con Azione nel nome del Terzo Polo che lui definisce “opportunità straordinaria”.

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“Calenda commenta : “Non mi sento a mio agio, non c’è dentro coraggio, bellezza, serietà e amore a fare politica così, ho comunicato ai vertici del Pd che non intendo andare avanti con questa alleanza”.

“A Letta – spiega Calenda – ho detto che se avesse firmato un patto antitetico al nostro sarebbe stata una confusione totale, ieri ho avuto la sensazione di un Pd in mezzo e tante altre forze, che dovevano essere Bonelli e Fratoianni, poi si sono aggiunti Di Maio e altri. Dal momento successivo al nostro accordo hanno attaccato l’agenda Draghi, ci doveva essere una coerenza di linguaggio che è saltata subito”.

“E’ la decisione più sofferta che ho preso da quando ho cominciato a fare il politico –  – Ed è questo l’elemento che mi fa decidere, ho deciso di fare politica nel 2018 quando il Pd prese il minimo storico, e l’ho fatto per contrastare il populismo becero, pensavo che il Pd fosse l’unico argine, poi il Pd ha preso una strada differente”.

Questa coalizione di sinistra è fatta per perdere, c’era l’opportunità di farne una per vincere, per questo eravamo disposti a cedere su tutto, anche i collegi, la scelta è stata fatta dal Pd”, insiste. In ogni caso “c’è delusione per Letta, non animosità. Letta ha fatto quello che hanno fatto tutti i leader dem prima di lui”, dice ancora Calenda aggiungendo: “Solo mi aspettavo un pochino di più”.

La reazione di Letta è immediata :”Ho ascoltato Carlo Calenda. Mi pare da tutto quel che ha detto che l’unico alleato possibile per Calenda sia Calenda”Noi andiamo avanti nell’interesse dell’Italia”, aggiunge …

Il segretario dem dice: “Gli italiani hanno visto benissimo, c’è stato un patto sottoscritto e una parte ha deciso di non onorare la parola data. Secondo me in politica, come nella vita, è abbastanza grave: che promesse puoi fare agli italiani se sanno che già con gli alleati rompi la parola data?”.

Il mio stato d’animo dopo lo strappo? “Molto determinato, adesso si parte in campagna elettorale. Le alleanze sono definite. Quello che è fondamentale adesso è parlare di lavoro, di pensioni, di giovani, di ambiente. Queste sono le cose che interessano agli italiani”. Il Pd, assicura, sarà “ancora più determinato rispetto a prima, perché è chiaro che gli italiani, con questa legge elettorale, potranno scegliere se essere governati da Meloni e dalle destre o da noi. E’ una scelta netta e Calenda ha deciso di aiutare la destra facendo quello che ha fatto”.

Sindaci e governatori italiani ricordano all’Olanda e alla Germania i valori dell’Etica e della Solidarietà

 

L’Italia sostiene l’impegno di Conte di fronte ad una ostinata Europa.    Scendono in campo con una  lettera aperta  sindaci e governatori italiani, prevalentemente del centrosinistra inviata alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, uno dei più grandi quotidiani della Germania, per parlare direttamente agli “amici tedeschi”, invitandoli a schierarsi, davanti all’epidemia di Covid-19, con i “grandi Paesi dell’Ue” e non al seguito di “piccoli egoismi nazionali”.

-- Check Mattutini -- 28/03/2020

I firmatari meritano una menzione. E sono:  sono l’eurodeputato Carlo Calenda (Azione, gruppo S&D), seguito da Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna, quello della Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, quello di Genova Marco Bucci, quello di Milano Beppe Sala, quello di Bergamo Giorgio Gori, ma anche Virginio Merola (Bologna), Emilio del Bono (Brescia), Sergio Giordani (Padova) e Francesco Italia (Siracusa).

Cari amici tedeschi – si afferma nella missiva – con il coronavirus la storia è tornata in Occidente. Dopo trent’anni in cui l’unica cosa rilevante è stata l’economia, oggi la sfida torna ad essere, come in passato, politica, culturale e umana. La prima sfida riguarda l’esistenza stessa dell’Unione Europea. Oggi l’Unione europea non ha i mezzi per reagire alla crisi in modo unitario. E se non dimostrerà di esistere, cesserà di esistere”.

“Per questo – continuano – nove Stati europei (tra cui Italia, Francia, Spagna e Belgio) hanno proposto l’emissione di Eurobond per far fronte alla crisi. Non si chiede la mutualizzazione dei debiti pubblici pregressi, ma di dotare l’Unione Europea di risorse sufficienti per un grande ‘rescue plan’ europeo, sanitario, economico e sociale, gestito dalle istituzioni europee“.

I firmatari puntano il dito contro L’Aja, la capitale che finora ha fatto da frontrunner del fronte ‘rigorista’: “L’Olanda – scrivono ancora – capeggia un gruppo di Paesi che si oppone a questa strategia e la Germania sembra volerla seguire. L’Olanda è il paese che attraverso un regime fiscale ‘agevolato’, sta sottraendo da anni risorse fiscali da tutti i grandi paesi europei. A farne le spese sono i nostri sistemi di welfare e dunque i nostri cittadini più deboli. Quelli che oggi sono più colpiti dalla crisi. L’atteggiamento dell’Olanda è a tutti gli effetti un esempio di mancanza di etica e solidarietà. Solidarietà che molti Paesi europei vi hanno dimostrato dopo la guerra e fino alla riunificazione”.

Il debito della Germania dopo il 1945 – ricordano – era di 29,7 miliardi di marchi di allora. La Germania non avrebbe mai potuto pagare. Nel 1953 a Londra, ventuno Paesi (tra cui Francia, Italia, Spagna e Belgio) consentirono alla Germania di dimezzare il debito e di dilazionare i pagamenti del debito restante. In questo modo, la Germania poté evitare il default”.

Di quella decisione dell’Italia – proseguono – siamo ancora oggi convinti e orgogliosi. Lo ripetiamo: in questo caso, con gli “Eurobond” dedicati al Coronavirus, non si cancelleranno o mutualizzeranno i debiti pregressi. Cari amici tedeschi, la memoria aiuta a prendere le decisioni giuste..Il vostro posto è con i grandi paesi europei. Il vostro posto è con l’Europa delle Istituzioni, dei valori di libertà e solidarietà. Non al seguito di piccoli egoismi nazionali. Dimostriamo insieme che l’Europa è più forte di chi la vuole debole”.