Oggi la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu per il “cessate il fuoco immediato” nella striscia di Gaza

 

Assalto all'ospedale al-Shifa - (Afp)

Israele assedia l’ospedale di Gaza dove sono chiusi alcuni terroristi di Hamas

 

 

Oggi si saprà la decisione del  Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che voterà una nuova risoluzione finalizzata al ”cessate il fuoco sostenibile e permanente” nella Striscia di Gaza dopo che la Cina e la Russia hanno posto il veto venerdì su quella proposta dagli Stati Uniti.

La nuova richiesta punta al  ”un cessate il fuoco immediato” in concomitanza con il Ramadan, il mese sacro all’Islam, iniziato lo scorso 10 marzo. Il documento chiede anche ”il rilascio incondizionato e immediato di tutti gli ostaggi” ancora trattenuti nell’enclave palestinese e la ”rimozione degli ostacoli per la consegna di aiuti umanitari” alla popolazione di Gaza.

La Germania ci prova con il ministro Baerbock

Missione in Egitto, oggi, per il  ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock. L’obiettivo è quello di portare avanti i negoziati con i funzionari egiziani per alleviare la crisi umanitaria che sta colpendo la popolazione della Striscia di Gaza e fermare il vertice di Israele che mira all’espansione territoriale. Al Cairo, Baerbock incontrerà il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry. Successivamente volerà in Israele per quella che sarà la sua sesta visita nel Paese dall’attacco del 7 ottobre.

Si apprende pure che in serata è previsto un incontro a Ramallah, in Cisgiordania, tra Baerbock e il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas alla presenza del capo della diplomazia palestinese Malki.

Putin mostra di avere un’anima e chiede all’Ucraina di dichiarare “cessate il fuoco”

 

Forse siamo vicini alla pace. O perlomeno sembra affievolirsi quella rigidità di guerra del dittatore di Mosca. l presidente russo, Vladimir Putin, ha accolto l’l’appello del patriarca Kirill al quale crede e ha ordinato un cessate il fuoco in Ucraina in occasione del Natale ortodosso. ……Il leader russo ha dato istruzione al ministro della Difesa di cessare le ostilità “lungo l’intera linea di contatto nella zona dell’operazione militare speciale” dalle 12 del 6 gennaio alle 24 del giorno successivo.

Archivi – Sud Libertà – Il presidente russo Putin al comando della Russia dal 2012
Il testo di Putin:”Sulla base del fatto che un gran numero di cittadini che si professano ortodossi vive nelle aree delle ostilità, chiediamo alla parte ucraina di dichiarare un cessate il fuoco e dare loro l’opportunità di partecipare alle funzioni della vigilia di Natale, così come nel giorno della natività di Cristo”

Sembra che il presidente turco Erdogan abbia avuto un ruolo fondamentale sulla decisione del leader russo..   Putin aveva avuto infatti un colloquio con il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan, il quale aveva auspicato un “cessate il fuoco unilaterale” da parte russa per sostenere gli sforzi per giungere a una pace in Ucraina.

Conferenza di Berlino: tutti d’accordo, “Cessate il fuoco”in Libia

Risultati immagini per immagini della libia in guerra

Approvata la dichiarazione finale “senza modifiche sostanziali” alla proposta presentata che era stata messa a punto. I partecipanti hanno espresso l’accordo di mantenere l’embargo sulle armi in Libiae di mettere fine al sostegno militare alle parti in conflitto. Probabilmente per una sorta di diplomazia   non sono state studiate sanzioni  per eventuali violazioni dell’embargo.         La cancelliera tedesca Angela Merkel nel corso della conferenza stampa finale ha espresso soddisfazione del passo avanti concreto dei leader dei Paesi partecipanti alla Conferenza..

 “I partecipanti di Berlino – si legge – sono a favore di rapporti più frequenti degli esperti al comitato sulle sanzioni”.

Nella dichiarazione si ricorda che “la responsabilità per il rispetto delle attuali risoluzioni dell’Onu connesse al regime delle sanzioni e all’embargo sulle armi ricade anzitutto sotto primaria responsabilità dei Paesi membri”. “Un rispetto tempestivo e rafforzato delle attuali risoluzioni dell’Onu porterà ad una riduzione del numero di violazioni dell’embargo sulle armi e agisce come misura per la costruzione della fiducia a sostegno del cessate il fuoco”.

Dalla conferenza di Berlino esce fuori un altro punto essenziale cioè la necessità di una riforma del consiglio presidenziale libico, che sarebbe composto, nella sua nuova struttura, da un “nuovo primo ministro e due vice premier” incaricati di formare il governo. La riforma del consiglio presidenziale sarà discussa nell’ambito di un “Forum di Dialogo Politico” da tenersi “fuori dalla Libia prima della fine di gennaio”. Questo Forum si precisa nel documento finale, sarà composto da 40 “rappresentanti libici” che dovranno essere selezionati a seguito di consultazioni con le parti interessate. Il nuovo governo dovrà ottenere la fiducia della Camera dei Rappresentanti per entrare in carica.

“La formazione di un nuovo governo – si precisa – richiederà naturalmente l’accordo di tutte le parti per lo scioglimento dell’attuale esecutivo. Questo deve avere luogo simultaneamente con l’unificazione delle istituzioni nazionali attualmente divise”.

Ci possiamo ritenere soddisfatti,- ha affermato Conte- perché comunque abbiamo compiuto passi avanti, 55 punti condivisi, che includono il cessate il fuoco, l’embargo sull’arrivo di nuove armi ed un percorso politico-istituzionale ben definito. E’ stato nominato anche il comitato militare congiunto che veglierà, monitorerà che la tregua sia rispettata, abbiamo dei passi avanti significativi”, precisato il premier Giuseppe Conte al termine della conferenza, certamente l’uomo che si è impegnato molto nella costruzione della pace in Libia.