MAFIA,”PROCESSO QUATER”: LA CASSAZIONE CONFERMA LE CONDANNE AI BOSS PALERMITANI

 

 Confermata dalla Cassazione la sentenza emessa dalla Corte d’assise d’appello di Caltanissetta nel novembre 2019

Elogio del giudice – La Discussione

Condanne all’ergastolo rinnovate per i boss palermitani Salvatore Madonia e Vittorio Tutino, condannati per calunnia i falsi collaboratori di giustizia Calogero Pulci e Francesco Andriotta. Questa la decisione dei giudici della Quinta sezione penale al processo ‘Borsellino quater’ che hanno confermato la sentenza emessa dalla Corte d’assise d’appello di Caltanissetta nel novembre 2019.

Per i due falsi pentiti, condannati in secondo grado a 10 anni ciascuno, la Cassazione ha deciso un lieve sconto di pena di 4 mesi per Andriotta in relazione a un episodio di calunnia nei confronti di Vincenzo Scarantino, dichiarando prescritti altri episodi sempre nei confronti di Scarantino.

Viene confermata dunque la tesi dei giudici di merito che hanno parlato di “uno dei più gravi depistaggi della storia giudiziaria italiana” seguito alla strage di via D’Amelio, nella quale, il 19 luglio 1992, morirono il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta. Tesi ribadita oggi nella sua requisitoria dal sostituto procuratore generale Pietro Gaeta, secondo cui le dichiarazioni dei falsi pentiti Pulci e Andriotta sono “una mostruosa costruzione calunniatrice” che “rappresenta una delle pagine più vergognose e tragiche”.

 

IL PROCESSO DI PALERMO SEGUITO ANCHE DALL’EX BOSS SANGUINARIO -E TRA I PIU’ CRUDELI DEL MONDO INTERO -GIOVANNI BRUSCA, DA “UOMO LIBERO”

 

Dalla strage di Capaci alla scarcerazione: la storia di Giovanni Brusca |  Sky TG24

PALERMO, –

La Procura generale di Palermo ha  richiesto alla Corte d’assise d’appello di confermare le condanne inflitte in primo grado a boss, ex carabinieri e politici imputati di minaccia a Corpo politico dello Stato al processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia.
  Ricorderemo che nel  primo grado  il boss Leoluca Bagarella, venne condannato a 28 anni di carcere,a 12 gli ex ufficiali del Ros Mario Mori e Antonio Subranni, l’ex senatore di Fi Marcello Dell’Utri e il capomafia Antonino Cinà.

Dalla strage di Capaci alla scarcerazione: la storia di Giovanni Brusca |  Sky TG24

Nella foto d’Archivio Il piccolo Di Matteo

 

Otto anni la pena inflitta all’ex capitano del Ros Giuseppe De Donno. Invece la prescrizione salvò il Killer/mostro Giovanni Brusca da una pena più severa  , noto al mondo come l’uomo che su ordine del Capo dei capi ,Totò Riina, oltre all’assassinio del giudice Falcone e della scorta,dispose di sciogliere nell’acido il figlioletto del pentito Di Matteo,mentre l’ex figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo Massimo Ciancimino ebbe 8 anni per calunnia, accusa dichiarata prescritta in appello.

Si apprende che oggi ha partecipato al processo da una località segreta(dove resterà vigilato per quattro anni)  Giovanni Brusca, scarcerato per la settimana scorsa, dopo 25 anni di detenzione.