CORLEONE: VINCE NICOLOSI DEL MPA, PASCUCCI (29%) AL 2 POSTO TRAVOLTO DALLE POLEMICHE DEL M5S

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Nella foto, Nicolò Nicolosi, vincitore delle elezioni comunali

 

Corleone, il comune sciolto per mafia nel 2016, ha un nuovo capitano dopo diversi commissariamenti subiti.   E’ Nicolò Nicolosi, l’uomo candidato che ha vinto le elezioni comunali. «L’esito delle elezioni – afferma- è una vittoria per la città. I corleonesi si sono svegliati affidando a noi il compito di condurre Corleone verso nuove mete. Lo faremo con la squadra di consiglieri e assessori che abbiamo designato, lo faremo con tutti i corleonesi».

Il vincitore, appoggiato da una lista civica di centrodestra, si attesta al 60% seguito da Maurizio Pascucci (M5s) al 29% e da Antonio Saporito in lizza con una civica di centrosinistra. Nicolosi, 76 anni, è stato sindaco dal 2002 al 2007, il secondo mandato elettorale gli sfugge per appena tre voti, con una coalizione di centrodestra; politico di lungo corso, ha fatto parte della Dc, fondatore del Patto per la Sicilia, poi è entrato nel Mpa dell’ex governatore  Raffaele Lombardo, travolto oggi dalle vicende giudiziarie.

Pascucci dunque che era stato sorpreso sui social in una foto che lo ritraeva accanto al nipote del superboss Provenzano, defunto,e travolto dalle polemiche e dalla decisione del leader del M5 s che avrebbe ritirato il simbolo dal Comune in caso di vittoria, non c’è l’ha fatta.   Certamente la “campagna stampa contraria di Luigi Di Maio” non ha influito positivamente sull’esito finale.     Gli elettori andati a votare sono 6.611 su 10.814, in percentuale il 61,13% di fronte al 73,2% dell’ultimo   appuntamento elettorale

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il Comune di Corleone aveva di nuovo fatto parlare di sé una settimana fa, allorchè i commissari di gestione che da 27 mesi lo amministrano avevano dedicato la via Scorsone, strada dove ha casa la famiglia del “Capo dei capi”Riina, al giudice Cesare Terranova, ucciso dalla mafia nel ’79.

CORLEONE: TENSIONI NEL M5S PER LA FOTO CHE RITRAE IL CANDIDATO PASCUCCI COL NIPOTE DI PROVENZANO

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CORLEONE

PASCUCCI:” MA E’ NATURALE CHE IN UN PAESE SICILIANO TUTTI SI CONOSCANO. CHE MALE C’E’ ,IL NIPOTE NON E’ IL SUPERBOSS PROVENZANO….”

Il ministro Luigi Di Maio non vuol sentire ragioni. Anche se moralmente le colpe dei boss non possono ricadere, per legami di sangue, sui figli e parenti, nello stabilimento Fincantieri a Palermo così si è espresso.” I rischi a Corleone sono molto alti. Ed io non metterò mai in dubbio che questo governo è contro la mafia. Io tornerò a Corleone e andrò a incontrare la stragrande maggioranza dei cittadini. Se lunedì mattina ci sarà un solo eletto del M5s in Consiglio comunale ritirerò il simbolo. Anche se il nostro candidato, come presumo, sia in assoluta buonafede .Perché non possiamo rischiare che ci sia anche solo un voto della mafia”. 

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Pascucci intanto proseguirà la battaglia politica e così si esprime: “…E’ naturale che in un paese siciliano, come quello di Corleone, tutti si conoscano, che male c’è, il nipote non è il superboss Provenzano, defunto…….”

Dopo avere disertato la visita a Corleone a seguito del caso della foto social che ritrae il candidato sindaco M5s Maurizio Pascucci col nipote del boss Bernardo Provenzano il vicepremier e leader dei grillini, nel giorno del silenzio stampa alla vigilia delle elezioni comunali di Corleone, resta sempre categorico e non cambia minimamente idea: se lui continuerà la sua corsa con il movimento, sarò costretto a ritirare il simbolo  del Movimento 5 Stelle dal Comune di Corleone....”.