Vaccino antiCovid-19 pronto-ha un nome Pfizer-Bion Tech- efficace al 90%. Distribuito a dicembre

 

Coronavirus: vaccino, i risultati dei primi test sull'uomo | Fondazione Umberto Veronesi

 

 

E’ pronto il killer del Covid-19-  L’annuncio ufficiale             è stato dato in America dopo la vittoria di Joe Biden alle presidenziali.  Il candidato vaccino Pfizer-BionTech ha un’efficacia del 90% nel proteggere da Sars-Cov-2, secondo i primi dati di Fase 3 analizzati da un Comitato indipendente che si è riunito ieri.

Giuseppe Conte è pure determinato nella lotta alla pandemia con tutte le sue energie .”Le pandemie ci sfidano in termini di resilienza ma anche di creatività afferma il Presidente del Consiglio intervenendo nel corso della cerimonia per l’apertura dell’Università Luiss Guido Carli.. Ci dobbiamo preparare, proprio adesso, in questo momento, alla rinascita. Sembrano parole drammaticamente poco attuali, ma io le pronuncio con la consapevolezza che, con l’impegno di tutti, riusciremo a tornare ad una vita più serena e a migliorare il nostro Paese”. 
Riguardo il vaccino,nel trial che ha coinvolto 44mila volontari, ci sono stati ad ora 94 casi di Covid-19: circa 9 di questi casi si sono verificati in persone che avevano ricevuto due dosi di vaccino, “un forte segnale di efficacia”. I dati non sono stati ancora pubblicati. Non sono emerse, secondo il Comitato indipendente, particolari questioni riguardanti la sicurezza: gli effetti collaterali sono il dolore nel punto dell’iniezione, fatica e febbre, più frequenti tra i più giovani.

Pfizer e l’azienda biotech tedesca puntano a presentare la richiesta di autorizzazione di emergenza alla Fda, l’agenzia dei farmaci Usa, dopo la terza settimana di novembre, quando avranno a disposizione i dati di sicurezza, dopo 2 mesi di follow-up, sulla metà dei partecipanti al trial, oltre ai dati del processo di produzione. Quindi in Italia dovrebbe essere entro la metà del mese di dicembre. Vi saranno le prime dosi. Poi la distribuzione di massa.

CALABRIA: INTERVISTA FATALE AL COMMISSARIO COTTICELLI, CONTE LO SOSTITUISCE

saverio cotticelli (foto ansa)

Una intervista fatale alla Rai.   Che vergogna, signori. “Il commissario per la sanità in Calabria Saverio Cotticelli (nella foto d’Agenzia sopra) va sostituito con effetto immediato. Anche se il processo di nomina del nuovo commissario prevede un percorso molto articolato, voglio firmare il decreto già nelle prossime ore: i calabresi meritano subito un nuovo commissario pienamente capace di affrontare la complessa e impegnativa sfida della sanità”.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte non ha alcuna esitazione dopo che Cotticelli, nella trasmissione Rai Titolo V,” ha detto di non sapere che doveva preparare lui il piano Covid della Regione”.

Il premier dunque ritiene inadeguato Cotticelli all’assolvimento del delicato compito, in carica tuttavia dal mese di gennaio 2019..      Nel corso della trasmissione televisiva Rai, Cotticelli dopo la dichiarazione choc ha affermato di aver inviato un quesito al ministero per chiedere chi dovesse fare il piano antiCovid mentre dall’altra stanza dello studio  era possibile ascoltare la voce del suo vice, Maria Crocco, che lo criticava vibratamente per la sua “impreparazione” di fronte alla stampa.

Dal canto suo Cotticelli, a quanto si apprende da fonti del ministero della Salute, ha deciso di presentare le sue dimissioni al ministro della Salute, Roberto Speranza, e al ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri. Già nelle prossime ore sarebbe prevista la nomina del nuovo Commissario per la Calabria.

Sulla sostituzione del  commissario calabrese si era espresso anche il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano per il quale l’attuale Commissario alla Sanità “non può restare al suo posto un minuto in più. Il governo – afferma in una nota – darà corso alla nuova nomina, sulla base del nuovo commissariamento deciso in CdM. La ZonaRossa però è il frutto non di una decisione politica, ma di un Rt elevatissimo e di gravi inadempienze nell’organizzazione regionale, nonostante le importanti risorse stanziate in questi mesi”.

“Una sola cosa è certa – aveva aggiunto Provenzano -: tutto questo non può essere pagato dai cittadini calabresi. Con il decreto di stanotte arriveranno i primi importanti ristori per gli imprenditori, i lavoratori e i cittadini colpiti dalle restrizioni. Soprattutto, sul fronte sanitario vanno recuperati con tutta l’urgenza del caso i ritardi (storici e attuali) per tutelare i diritti dei calabresi. Basta polemiche. E ciascuno faccia fino in fondo la sua parte. È in gioco la vita e la dignità dei cittadini”.

A chiedere la sostituzione di Cotticelli erano stati anche i parlamentari calabresi del MoVimento 5 Stelle.

“Ricordiamo –  – che l’entrata in vigore del nuovo decreto Calabria prevede che la nuova Struttura commissariale sia il soggetto attuatore per l’emergenza Covid 19 e prevede risorse per ripianare il disavanzo sanitario che oggi ammonta a 160 milioni di euro. In questo modo si potrà fare chiarezza sulla catena di comando emergenziale e finiranno finalmente i rimpalli di responsabilità con la Regione che nega le sue”.

Si apprende che Cotticelli, ,prima del decreto di Conte di revoca del mandato commissariale abbia deciso, avendo ascoltato già le dichiarazioni di fuoco del premier,(probabilmente consigliato) di presentare le  dimissioni al ministro della Salute, Roberto Speranza, e al ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri  Una brutta figura attenuata spontaneamente.

Guerriglia urbana a Napoli contro il coprifuoco Un coro di “Libertà, Libertà”

NAPOLI

 Napoli protagonista di un vero assedio di guerra contro la sede del governatore De Luca autore delle misure restrittive.   Tra il lungomare di via Partenope e via Santa Lucia, all’altezza proprio della sede della Regione Campania, scoppia il finimondo. Non sono accettate le comunicazioni di Vincenzo De Luca rivolte a fronteggiare il virus e, quindi a chiudere tutto.

Guerriglia urbana a Napoli contro il coprifuoco: violenza per strada -  L'Unione Sarda.it

Allo scoccare delle 23, orario di inizio del coprifuoco previsto dall’ordinanza regionale, si verifica  un lancio di oggetti contro le forze dell’ordine che hanno risposto con lacrimogeni e azioni di alleggerimento. Dal corteo sono stati fatti esplodere diversi petardi. Un gruppo che si è staccato dal grosso dei manifestanti ha lanciato fumogeni e bombe carta contro la sede della Regione Campania, sotto la quale un cassonetto è stato dato alle fiamme. 

Napoli è diventata esplosiva perchè la protesta comprende anche la rabbia degli imprenditori che non ci stanno al coprifuoco

Si richiedono dei sostegni. Cassa integrazione immediata, blocco dei fitti in caso di chiusura, riduzione del 50% dei fitti fino a fine pandemia, sospensione di tasse, contributi e iva, sospensione del pagamenti delle utenze.

Sono queste le richieste principali dei circa mille imprenditori partenopei, titolari di bar, ristoranti, gelaterie, pub, negozi etc. che, attraverso l’associazione Noi Consumatori, guidata dall’avvocato Angelo Pisani,”rappresenteranno negli inviti in mediazione al governo e alle Regioni, prima di notificare gli atti di citazione in tribunale per chiedere indennizzo economico in base all’articolo 2045″.

Apprendiamo pure che dopo un momento di relativa calma e, con un aumento della distanza tra forze dell’ordine e manifestanti, separati in via Santa Lucia da due linee di cassonetti della raccolta differenziata posti a mo’ di barricate, alcuni dei quali dati alle fiamme, al grido “libertà, libertà” alcune centinaia di persone hanno tentato di raggiungere nuovamente la sede della Regione Campania. Anche in questo caso sono stati respinti da un’azione di alleggerimento delle forze dell’ordine che hanno lanciato lacrimogeni per disperdere i manifestanti.

Un camion dei Vigili del fuoco è stato respinto e costretto alla retromarcia dai manifestanti, che hanno comunque dedicato un applauso ai pompieri. Non si hanno al momento notizie di feriti né tra le forze dell’ordine né tra i manifestanti. Al momento la tensione è scemata, anche se un centinaio di manifestanti staziona ancora in via Cesario Console.
Sui social hanno postato le fotografie della loro “disobbedienza civile” con scritte che inneggiano alla “libertà”.