L’ONU CRITICA L’ITALIA SU ALCUNE NORME-RITENUTE INCOMPATIBILI- DEL DECRETO SICUREZZA (DA APPROVARE)

Le Nazioni Unite condannano l’Italia per il contenuto del decreto Sicurezza ritenuto incompatibile con le norme europee. L’Italia è incorsa “grave violazione delle convenzioni internazionali” sui Diritti dell’uomo e la protezione dei migranti e rifugiati- si esprime così – l’Ufficio del Commissario per i Diritti Umani di Ginevra ha inviato una lettera  al ministro degli Esteri italiano,

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L’autrice è Beatriz Balbin, capo delle procedure speciali dell’Alto commissariato per i Diritti umani.

Tra i punti non condivisi  vi è il varo delle multe per chi salva migranti. Inoltre viene messa in discussione la capacità dell’Italia di rispettare le Convenzioni internazionali, di cui l’Italia è firmataria e non di rado è stata promotrice. Comprese le modalità con cui adempie agli ‘obblighi di prevenire la perdita di vite umane’ delle persone che scappano dalla Libia e da altri Paesi attraverso il Mar Mediterraneo“.

Si fa riferimento anche  ai “rapporti Onu che documentano le sistematiche violazioni dei diritti umani in Libia”, paese che in alcun modo può essere considerato porto sicuro e la cui collaborazione alla cattura dei migranti con la cosiddetta Guardia Costiera costituisce uno degli elementi di allarme.

Secondo l’Alto commissariato .il ruolo delle Ong diventa “essenziale per salvare vite umane”. Il resto non conta.

Disco verde anche alla Camera del decreto legge Sicurezza ed Immigrazione

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Disco verde della Camera con 336 voti favorevoli, 249 contrari, alla fiducia posta dal governo sull’articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto legge Sicurezza ed Immigrazione  Ora si passerà all’esame degli ordini del giorno, prima del voto finale sul provvedimento. “Tra oggi e domani il dl sicurezza è legge, lasciatemi esprimere una enorme soddisfazione”, aveva commentato  il ministro dell’Interno Matteo Salvini, in conferenza stampa alla Camera, mentre il voto era ancora in corso.    
Come avvenuto 20 giorni fa al Senato, anche alla Camera il governo ha quindi scelto di mettere la fiducia sul dl i cui termini scadranno il prossimo 3 dicembre.   Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, aveva informato l’aula della decisione della fiducia sul provvedimento in esame.

(Com.Ag)

Decreto Sicurezza e Prescrizione : Scintille oggi in Aula tra i deputati presenti

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Il decreto Sicurezza passa senza intoppi, parola di Matteo Salvini. , il vicepremier ha confermato che oggi il decreto tanto sponsorizzato dalla Lega sarà votato – e approvato – dal Senato, negando dunque le voci di un possibile passo indietro da parte del Movimento Cinque Stelle in attesa che si sblocchi la discussione sulla prescrizione. 

Dopo ore di confronti telefonici, Conte, Salvini e Di Maio sarebbero arrivati a un accordo per blindare intanto il decreto Sicurezza e poi per riunirsi nel tentativo di trovare una soluzione al problema della prescrizione. “Prevedo che il dl Sicurezza passi oggi e sarà un passo in avanti per la sicurezza degli italiani – ha dichiarato Salvini . Di delinquenti italiani ne abbiamo abbastanza […]. Nel dl sicurezza e immigrazione che donerò agli italiani ci saranno regole più severe per i delinquenti”.  Anche per la prescrizione Salvini afferma che saranno superati tutti i dubbi: si farà, vogliamo tempi certi per chi entra nei tribunali Se sul decreto Sicurezza un accordo si sarebbe raggiunto, sulla prescrizione nessuno dei due vicepremier sembra intenzionato a fare un passo indietro 

Non basta che la riforma della prescrizione si faccia, “si deve fare nei tempi e nei modi richiesti dai pentastellati “che su questo punto non sono intenzionati a indietreggiare di un millimetro.

Chi sbaglia deve essere punito,- affermano in coro unanime i pentastellati – in Italia come in altri Paesi europei. E se è vero, come ha sostenuto in tempi recenti l’avvocato generale della Corte europea, che in Italia esiste “un rischio sistemico di impunità”, è altrettanto vero che le proposte del ministro Bonafede rappresentano una soluzione concreta al problema.

Con lo stop della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, non ci sarà più nessuna “campanella” a salvare i delinquenti. Non assisteremo più allo spettacolo assurdo di persone riconosciute colpevoli dal tribunale, magari condannate a diversi anni di carcere, che semplicemente la passano liscia perché il processo è durato troppo e non c’è più tempo per una sentenza definitiva. Basta con i furbetti che, negli anni, hanno fatto della prescrizione uno strumento per evitare di pagare il proprio conto con la giustizia, puntando sulle lungaggini processuali o cercando sempre nuovi espedienti per guadagnare tempo. E’ una anomalia tutta Italiana e va corretta! Solamente qui da noi la prescrizione è fatta per garantire e favorire l’impunità. E’ inaccettabile, ed è per mettere fine a questo meccanismo malato che una nuova norma, voluta dai cittadini, è pronta per cambiare le cose sul serio.

Sospendere la prescrizione dopo “il primo grado” significa che i “reati” commessi da truffatori, ladri, evasori, corrotti e tanti altri non “scadono”. Questo, insieme ad altre misure organiche studiate per il sistema giudiziario nazionale, consentirà, finalmente di arrivare fino alla fine dei procedimenti e di colpire davvero i criminali. Il tutto tenendo sempre ben presente il fatto che un processo deve avere una durata ragionevole. La giustizia, quella vera, concreta e certa nella quale crediamo, non ha date di scadenza. E’ più che ragionevole: 

Dopo i tentativi dei deputati, le ostilità sono state sospese in attesa di un incontro tra i leader e il premier Conte. Intanto la Lega si prepara a festeggiare l’approvazione del decreto Sicurezza. “Il Governo ha il diritto di andare avanti per 5 anni – ha affermato Matteo Salvini. Quando si tocca la giustizia bisogna essere sempre molto attenti. La Lega è nata per combattere corrotti e corruttori. Quello che vorrei evitare sono i processi infiniti. La riforma della prescrizione c’è nel contratto e si farà. Vogliamo tempi certi per chi entra nei tribunali”.