L’Italia “non ha violato le regole del patto di stabilità” ma l’esame definitivo è rinviato al 15 Ottobre

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No alla procedura d’infrazione per debito eccessivo, ha detto il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici, a Bruxelles. “Fin dal primo giorno ho detto che una sanzione è sempre un fallimento. Se sanzioni, questo significa che le regole non sono state sufficienti a convincere i partner a fare progressi. E sanzionando si stigmatizza un governo o un Paese, cosa che non è positiva per nessuno”, ha sottolineato, rivendicando ancora una volta la filosofia con cui la Commissione Juncker ha gestito i casi in cui i Paesi membri hanno violato le regole del patto di stabilità. “Credo davvero – prosegue Moscovici – che questa Commissione abbia gestito bene i casi” di mancato rispetto del patto, “perché non abbiamo mai pensato che il patto di stabilità sia punizione, costrizione e sanzioni. E’ per questo che quello che ho fatto è lavorare sul dialogo e sugli incentivi per avere le misure richieste. Non abbiamo sanzionato un Paese durante il mandato, ma non lo abbiamo fatto perché abbiamo ottenuto quello che era necessario attraverso il dialogo”. Per quanto riguarda in particolare l’Italia, ha continuato Moscovici, “era nostro dovere andare avanti con le procedure che sono sotto la nostra responsabilità. Ma non è mai stato lo spirito di questa Commissione, né il mio”.

Ma la decisione di non raccomandare al Consiglio di aprire una procedura per debito nei confronti dell’Italia “non è la fine del percorso. Monitoreremo molto attentamente il documento programmatico di bilancio” dell’Italia per il 2020, che dovrà essere presentato “entro il 15 ottobre”, cosa che sarà “uno degli ultimi compiti” di questa Commissione, ha affermato allora Moscovici.

Per quanto riguarda il deficit nominale, con le misure adottate dal governo lunedì scorso l’Italia rispetta “l’impegno del dicembre scorso, riportando il suo deficit al 2,04% del Pil nel 2019”, ha specificato  Moscovici : “Preciso che questa valutazione è fatta secondo le nostre cifre, le cifre della Commissione, perché è sempre sulle nostre cifre che ci basiamo. Il che vuol dire che l’Italia realizza lo stesso sforzo previsto in dicembre, ma senza crescita. Pensiamo che sarebbe controproducente, dal punto di vista economico, di chiedere al Paese di fare più di così quest’anno, nelle circostanze che conosciamo”. “Dopo le discussioni anche nell’ultimo weekend a Osaka con Giovanni Tria il governo italiano ha adottato lunedì scorso un pacchetto di misure che formalizza le risposte alle nostre condizioni”….

(Com.Ag)