Marco Marsilio riconfermato alla presidenza della Regione Abruzzo

Marco Marsilio appoggiato dai partiti del centro destra è stato riconfermato alla presidenza della Regione Abruzzo. Candidato di Fratelli d’Italia, ha avuto il sostegno di Lega Nord, Forza Italia, Noi Moderati, Udc e dalla lista civica “Marsilio presidente”. Marsilio è un esponente storico della destra romana, vicino a Giorgia Meloni.

 

Il candidato del centrodestra: “Mai nei 30 anni precedenti una amministrazione uscente era stata riconfermata per un secondo mandato”.

Marco Marsilio | Regione Abruzzo
Marco Marsilio – (Fotogramma)
“Il campo largo non è il futuro dell’Abruzzo – ha aggiunto – perché era il suo triste passato, e non sarà il futuro dell’Italia. Il mio impegno sarà ancora più intenso”. “Possiamo annà a ballà”, ha scherzato quindi Marsilio, festeggiando con i suoi sostenitori, al comitato elettorale, la vittoria. “Ha vinto la verità contro la menzogna e la calunnia, sparse a piene mani. Hanno vinto i fatti e il principio di realtà contro le narrazioni fumose e le chiacchiere vuote. Il popolo abruzzese vuole guardare al futuro e ha dimostrato di non avere nessuna nostalgia di un triste passato che si è gettato alle spalle già 5 anni fa”, ha detto anora. Così Marco Marsilio, commentando la sua vittoria alle regionali in Abruzzo presso il comitato elettorale.

. La coalizione che sosteneva Luciano D’Amico, il professore universitario alla guida di un campo molto largo, si è fermata a una decina di punti distanza dal centrodestra del governatore uscente.  domenica sera, i dati dell’affluenza non erano incoraggianti: 52,19%, in lieve calo sul 2019. D’Amico, al contrario, aveva scommesso su un dato in crescendo, considerato indispensabile per colmare il gap della vigilia con Marsilio.

 

È stato deputato alla Camera dal 29 aprile 2008 al 14 marzo 2013 per Popolo della Libertà e senatore della Repubblica  dal 23 marzo 2018 al 19 marzo 2019 per Fratelli d’Italia.

 

È stato, al pari del suo collega di partito Fabio Rampelli  docente a contratto di estetica, museologia e marketing  applicato ai Beni culturali  presso l’Università Campus. È sposato e ha una figlia.

Israele insiste sulla richiesta di dimissioni del segretario Onu- Guterres replica, necessario ristabilire i fatti nel rispetto delle vittime..”

Israele chiede le dimissioni di Guterres: "le sue posizioni sono immorali"  | Euronews

 

Guterres (nella foto) non ci sta a essere linciato da Gerusalemme.”Sono scioccato dal travisamento di alcune mie dichiarazioni, come se io stessi giustificando gli atti di terrorismo di Hamas. Questo è falso, era il contrario”. Così il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, replica ai durissimi attacchi di Israele che ha chiesto le sue dimissioni. “Credo che sia necessario ristabilire i fatti, specialmente nel rispetto delle vittime e delle loro famiglie”

Guterres ha affermato che nel suo discorso all’Onu ha condannato in modo inequivocabile “gli orribili e senza precedenti atti di terrorismo di Hamas in Israele“. Ed ha detto che “nulla può giustificare l’uccisione deliberata, il ferimento e il rapimento di civili, o il lancio di razzi contro obiettivi civili”.

Ma ho parlato dei torti nei confronti del popolo palestinese – ha aggiunto – e nel farlo ho detto ‘ma nessun torto del popolo palestinese può giustificare gli sconvolgenti attacchi di Hamas”.

Il segretario generale dell’Onu ha poi affermato sui social  che “per alleggerire le sofferenze, rendere la consegna degli aiuti più facile e sicura e facilitare il rilascio degli ostaggi, torno a lanciare un appello per un immediato cessate il fuoco umanitario“.  Anche la Russia assume la posizione del “cessate il fuoco” al Consiglio di sicurezza

Il discorso di Guterres che ha creato scintille con Israele

Aprendo le discussioni della riunione speciale del Consiglio di Sicurezza Onu sulla crisi in Medio oriente il vertice Onu aveva sottolineato che per quanto nulla possa giustificare gli attacchi di Hamas “è importante riconoscere che non sono venuti dal nulla, i palestinesi sono soggetti da 56 anni ad una soffocante occupazione”. Guterres aveva poi sottolineato che le rivendicazioni dei palestinesi “non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas, così come questi spaventosi attacchi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese”.

Al PRESIDENTE MUSUMECI NEGATO L’IMPEGNO MORALE DI ENTRARE AL POLICLINICO DOVE CI SONO I MORTI DI CASTELDACCIA

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ROMA – «Gravissimo strappo istituzionale in un momento di tragedia e lutto dove tutte le forze devono mostrarsi unite». Così il deputato Vittorio Sgarbi commenta la vicenda che ha coinvolto Conte e Musumeci.

«Il dandy presidente del consiglio è circondato, come un cantante pop, di bodyguard di Stato che impediscono al presidente della Regione, che gli è superiore in senso gerarchico e che è il responsabile di una regione autonoma, di andare al policlinico dove ci sono morti e feriti per lasciare la scena a Conte, vice di se stesso. Non è un fatto formale né di protocollo, ma una totale mancanza di coscienza delle istituzioni come se l’impegno di assistenza e di soccorso non toccasse in prima istanza al presidente della Regione», aggiunge. «Questo episodio mostra una gravissima inadeguatezza dello pseudo presidente del Consiglio e induce a sollecitarne le dimissioni perché chi sbaglia sulle forme non può non sbagliare sulla sostanza».

Fin qui la dichiarazione pubblica di Sgarbi. Un passo indietro e ricorderemo quel che ha detto Musumeci sulla vicenda.

«Ho appreso dalla viva voce del prefetto di Palermo e dai funzionari della Digos che il cerimoniale del presidente Conte non mi avrebbe consentito di accedere al Policlinico, dove avrei voluto accogliere il premier e, assieme a lui, rendere l’omaggio alle vittime di questa notte e portare ai familiari il cordoglio della comunità siciliana. Il profondo rispetto per i morti di questa sciagura mi ha indotto ad assumere una condotta improntata al senso di responsabilità: ho preferito, senza plateali polemiche, fare rientro alla Presidenza della Regione per presiedere la seduta dalla Giunta e decidere quali ulteriori misure debbano essere adottate a partire da domani, dopo quelle deliberate e realizzate nei giorni scorsi».

«Sia chiaro – ha aggiunto il governatore siciliano – questa inaudita vicenda, che non ha precedenti nella storia della Regione Siciliana, allarma e suscita indignazione – denuncia- Non cerco il rispetto per la mia persona, ma lo pretendo per l’Istituzione che rappresento e per il popolo siciliano. E questo vale per tutte le istituzioni, anche per il presidente del Consiglio“.

Conte ha telefonato al governatore Musumeci spiegando che è successo perchè ha deciso di venire in Sicilia all’improvviso, non appena è stato informato della tragedia e senza neppure dare ai suoi uffici il tempo di preavvertire il Governatore e le altre Autorità locali. Conte ha prospettato al Governatore Musumeci che potevano incontrarsi in Prefettura, mentre non era opportuno farlo al Policlinico anche al fine di rispettare le richieste di riserbo dei familiari delle vittime. L’ha invitato comunque a Palazzo Chigi: il presidente del Consiglio è sempre disponibile a incontrare i Rappresentanti delle Istituzioni. E’ quanto si apprende da Palazzo Chigi. 

Il prefetto di Palermo deve andare via afferma Musumeci : «Se il premier Conte dice di non avere dato disposizione in questo senso come mi ha detto al telefono, se il capo del cerimoniale dice alla mia struttura di non averne dato disposizione, allora la condotta del capo della Prefettura mi sembra inadeguata al ruolo. Sono portato a pensare che il capo del governo non stia mentendo, quindi o mente il capo del cerimoniale o il Prefetto di Palermo, e allora se così è spero che il prefetto venga allontanato». «Per due volte il presidente del Consiglio è venuto in Sicilia e il presidente della Regione lo ha appreso col massimo ritardo. Pretendo rispetto non per quello che sono ma per quello che rappresento. Qualcuno lo deve dire a Roma che in Sicilia bisogna venire col cappello in mano». .