IL PRESIDENTE MUSUMECI, SETTE “EX” DIPENDENTI, UNA VERTENZA SENZA FINE, UNA PRINCIPESSA E ..TANTO DILETTANTISMO

 

Impugnare il licenziamento: termini e procedura di impugnazione - Lavoro e  Diritti

 

DI  RAFFAELE LANZA

La Sicilia sta vivendo da tempo un clima di buio  medioevo. All’orizzonte non vi sono bagliori, nè per l’occupazione giovanile nè per lo sviluppo produttivo delle imprese e degli Istituti specialistici come l’istituto incremento ippico che vive una situazione singolare in Italia con sette dipendenti  “silurati”      e collocati in disponibilità.    

Abbiamo detto che il Giudice del Lavoro deciderà la diatriba con la Regione siciliana giorno 15 dicembre prossimo. Nel frattempo ,sapete, 

i lavoratori interessati hanno-recentemente -manifestato con le organizzazioni sindacali davanti alla sede della Regione a Catania e il Presidente Musumeci ha ricevuto solo il dipendente (Angelo Catania ,rappresentante aziendale Uil) che ha richiesto alla segretaria particolare l’appuntamento con il governatore.        

Abbiamo detto e scritto tanto sul ruolo del Presidente della Regione . Ma questo documento sindacale -intempestivo nei tempi- prova purtroppo per i lavoratori, un pò di dilettantismo sindacale perchè,  resta solo uno sfogo amaro, e anche  tardivo, provando l’attestazione dei limiti  delle prerogative sindacali in Sicilia e, nel Paese intero anche se le firme nella missiva sono affiancate dai capi delle organizzazioni sindacali       Non v’è dubbio che con gli amministratori, il Presidente di una Regione ad esempio, il rapporto non è alla pari.     Ma nondimeno  i rappresentanti regionali dei sindacati -Cgil-Uil- Sadirs- con un pò di diplomazia e saggezza, avrebbero dovuto -e certamente potuto- inviare -g.17  dopo il sit-in e il “rifiuto” del Musumeci, una richiesta urgente di Convocazione sindacale alla sede della Presidenza regionale.  Di fronte alla formalità rituale , come dispone la Legge, i Sindacati avrebbero avuto ora un’altra importante prova di “Omessa consultazione del Presidente della Regione”.            Questa è concretezza, signori. Avevate in mano una condanna certa, un’occasione per ridare serietà al sindacato.

Nello Musumeci: «La mia Sicilia, una regione a turismo speciale» - Corriere.it

 

Abbiamo anche compreso -altrimenti, signori miei , saremmo tutti degli imbecilli a sperare in una retromarcia del governo e del Presidente- che le carte sono quelle, non si possono cambiare più, come superflui nei risultati sono questi incontri,anche se l’intero plotone o delegazione si dovesse-per pura magia – inginocchiare dinanzi al Musumeci per  il semplice motivo che le scelte sono state fatte e  c’è il tribunale del Lavoro che dovrà decidere chi ha ragione.

Allora vogliamo creare un bagliore ai sindacalisti firmatari:    guardate cosa rivela il dipendente (A.Catania)  sul massimo social:  ” Musumeci ci ha fatto aspettare in sala d’attesa, poi  ritorna la segreteria particolare (Alessia Trombino)  del presidente Musumeci dicendo che il presente non vuole ascoltare i sindacalisti ma soltanto il dipendenti interessati, a quel punto, si sono fatte alcuni chiarimenti con la segretaria e sono andati via, io sono rimasto perché questo appuntamento sembrerebbe che era per me dato che la richiesta che ho fatto al presente giorno 01 08 2021 nell’ occasione di un incontro casuale in una inaugurazione della fiera di Oliveri (ME).”

Il Catania (rappresentante Uil)  ribadisce insomma che il governatore Musumeci era disponibile con questa intesa Null’altro. Lo riferisce pure al gruppo. Un equivoco di appuntamenti che non depone a favore – non solo del Musumeci – ma della professionalità dei sindacalisti.    Gli incontri con gli amministratori -lezione n.1 signori G.Del Popolo e Luca Crimi – si fanno con le carte scritte, dove si richiede di dialogare su un determinato problema e non così alla maniera clientelare degli anni settanta-ottanta -dove il potere clientelare iniziava proprio dalle segreterie particolari.       Il vostro rappresentante aziendale Uil – A.Catania – è caduto, suo malgrado, spiace dirlo (perchè “credevo il Musumeci  più umano, dirà)nella rete della politica del Presidente Musumeci.

Ecco perchè non debbono sorprendervi le dimissioni di alcuni dei “licenziati”dai sindacati.   E’ l’auspicio anche che i giganti del sindacalismo siciliano – come il generale siciliano della Uil, attento e molto critico alle problematiche sociali, Claudio Barone , diano anche istruzioni di “saper lottare” ai rappresentanti etnei.        Oppure rivedano le cariche e provino con altri più attenti e meno superficiali.

Ci pare a tal punto superfluo pubblicare- come ci è stato inviato – il documento sindacale sulla Vertenza in atto.  Lo cestiniamo.Non ha esso alcun valore sociale.