Elezioni Sicilia: tensione morale di dubbia qualità

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Sicilia nella palude. Chi riuscirà a difendere gli interessi dei siciliani?

di  Raffaele Lanza

 -La Sicilia è nella palude e la settimana delle elezioni è arrivata. Domenica i siciliani sceglieranno governatore e deputati, chiudendo la tormentata epoca crocettiana. E ‘ davvero difficile oggi pensare positivo ed  esercitare ‘ottimismo e  speranza in vista di questo appuntamento. Per una serie di ragioni.
Il popolo siciliano è convinto da un atavico scetticismo che nulla cambierà, sopporta con ironia e distacco le interminabili conferenze dei politici con una tensione morale di dubbia qualità
Il difficile sarà poi dopo le elezioni,costituire una nuova e seria maggioranza attorno a una persona, il presidente. Senza una vera e propria presa di coscienza del momento gravissimo che la Sicilia sta attraversando – disoccupazione giovanile, imprese in netta crisi, difficoltà degli studi dei ragazzi- –  sviluppo-del Mezzogiorno – Sicurezza sociale  eccetera- qualsiasi tentativo rischia di naufragare. La lezione Crocetta insegna: l’ex presidente è stato criticato aspramente da quegli uomini che in un primo momento lo avevano acclamato. La storia rivela che quando una persona non è più partecipe alla causa, viene tolta di mezzo, isolata. Sono metodi, forse mafiosi, che il nostro Paese conosce bene .E queste nuove elezioni sembrano la costruzione di una immensa ed appetitosa torta dove ognuno avrà le sue carte – la sua carica od altro vantaggio insomma- da giocare.    C’è pure  qualche nome sacro fra i candidati siciliani: ma non basta avere un bel cognome – e un parente ucciso dalla mafia – per risvegliare gli animi.

Altra domanda che si pone la popolazione riguarda la realtà attuale  sullo smembramento del tessuto politico-sociale della Sicilia. E purtroppo è davvero difficile pensare in maniera positiva perchè questa campagna elettorale è sembrata quasi invisibile. .

Le offerte dei candidati  , va detto senza giri di parole, appaiono assai fragili. Sì, piace la riduzione dei vitalizi parlamentari ma in un quadro così denso di nubi, il problema del Mezzogiorno per noi siciliani è quello che deve vederci impegnati nelle scelte.E devono essere scelte che riescano ad annullare il ritardo nello sviluppo del Mezzogiorno e a garantire con le imprese del Sud una occupazione decente ai giovani  che sono mantenuti dai loro genitori per vivere. E’ questo l’impegno che dobbiamo chiedere agli uomini che dalla settimana prossima ci rappresenteranno. Dobbiamo tutti sconfiggere  il clientelismo e il favoritismo politico delle segreterie . Ma oggi non abbiamo visto un progetto ed una visione unitaria fra i partiti che possa svincolare i deputati utilizzati per il sostegno di qualsiasi politica.  In magnifico disordine nessuno riuscirà a difendere costruttivamente gli interessi della Sicilia.  Eppure questo voto dovrebbe costruire un domani migliore alla Sicilia