Palermo, indebita percezione di erogazioni pubbliche- Sequestri della Finanza per 20 milioni di euro

 

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Palermo,

Esecutivo da parte della Finanza di sequestro preventivo emesso dal Gip del locale Tribunale su richiesta della Procura Europea  (EPPO- European Pubblic Prosecentetr ‘ s office )-Ufficio di Palermo, nei confronti di una società a capitale interamente pubblico e di tre persone fisiche , per un importo complessivo di circa 20 milioni di euro. quale profitto delle condotte delittuose ipotizzate.

La contestazione verte sul reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche, con l’aggravante della qualifica di ” incaricato di pubblico servizio” rivestita dagli indagati nonchè la circostanza che la condotta penalmente rilevante avrebbe causato un danno superiore a 100 mila euro agli interessi finanziari dell’Unione Europea.     E’ stata ipotizzata ai danni della società partecipata anche la correlata responsabilità amministrativa derivante da reato.

Gli elementi acquisiti allo stato delle indagini – comunica la Finanza- hanno consentito di ipotizzare che, al fine di impedire a BEI ( Banca Europea per gli investimenti) di procedere alla valutazioni  di competenza in merito al rispetto delle condizioni per l’ottenimento e/o revoca del finanziamento erogato, il giudizio consapevole della società partecipata avrebbe consapevolmente omesso di comunicare alla BEI la commissione tra il 2017 ed il 2020, di gravi e reiterate violazioni, anche di rilevanza penale, in materia ambientale, sfociate in una ordinanza di commissariamento giudiziale emessa nel 2021 dal Gip del Tribunale di Palermo e alla successiva richiesta di rinvio a giudizio dei responsabili

 

TORTURE,MALTRATTAMENTI A PAZIENTI PSCHIATRICI A PALERMO: SEQUESTRATA ONLUS, ARRESTI

 

Operazione relax - Maltrattamenti e torture ai danni di pazienti psichiatrici

 

 

Maltrattamenti e torture a pazienti psichiatrici, truffa ai danni dell’Azienda sanitaria provinciale e corruzione. I finanzieri del Comando provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal Gip di Termini Imerese su richiesta della locale Procura, nei confronti di 35 indagati, di cui dieci finiti in carcere, sette ai domiciliari, cinque sottoposti all’obbligo di dimora nel comune di residenza e tredici destinatari della misura interdittiva del divieto di esercitare attività professionali per un anno.

Sono accusati, a vario titolo, dei reati di tortura, maltrattamenti, sequestro di persona, corruzione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazione e frode nelle pubbliche forniture. Con lo stesso provvedimento, il Gip ha disposto il sequestro preventivo di una Onlus, che, in regime di convenzione con l’Asp di Palermo, fornisce servizi di riabilitazione ‘a ciclo continuo’ in favore di 23 pazienti con gravi disabilità fisiche e psichiche, e di beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 6,7 milioni di euro. Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo – Gruppo Tutela spesa pubblica si sono sviluppate attraverso due filoni paralleli.

Il primo ha riguardato l’amministratore e i soci dell’associazione, che, spiegano le Fiamme gialle, attraverso la simulazione della forma no profit dell’Ente, in luogo della reale natura commerciale, e grazie all’utilizzo di documentazione falsa (planimetrie, relazioni tecniche, rendiconti trimestrali delle prestazioni erogate), sarebbero riusciti a ottenere l’accreditamento con la Regione siciliana e il successivo convenzionamento con l’Asp di Palermo, ottenendo, nell’ultimo quinquennio erogazioni pubbliche per 6,2 milioni di euro. Il secondo filone investigativo ha fatto emergere i gravissimi comportamenti ai danni dei 23 pazienti del centro, che il Gip di Termini Imerese ha ritenuto idonei a configurare le fattispecie di tortura, maltrattamenti e sequestro di persona. “Tutto il personale sanitario e paramedico in servizio nella Onlus, con la compiacenza della proprietà – spiegano le Fiamme gialle -, ha posto in essere numerose e reiterate condotte attive e omissive, sottoponendo i pazienti a maltrattamenti di natura fisica e psicologica tali da cagionare loro gravi sofferenze ed umiliazioni“.

L’ORRORE NELLA ‘STANZA DEL RELAX’ 

La chiamavano la ‘stanza relax’, un locale di pochi metri quadrati completamente vuoto e privo di servizi igienici in cui i disabili venivano rinchiusi per ore. Al buio e senza assistenza, mentre imploravano di uscire, supplicando per avere dell’acqua o del cibo e dovendo espletare i propri bisogni fisiologici sul pavimento. Questo l’orrore scoperto tra le mura di una onlus.

Senza alcuno scrupolo per la condizione di fragilità psico-fisica degli ospiti, tutti affetti da gravi disabilità intellettive e psichiatriche – spiegano le Fiamme gialle -, il personale della struttura ricorreva sistematicamente all’inflizione di punizioni”. Costretti a digiunare, picchiati con calci e schiaffi, strattonati e umiliati con offese gratuite e denigranti. Il personale della struttura avrebbe anche sottoposto quotidianamente i pazienti a “gravose e immotivate limitazioni della propria libertà personale” rinchiudendoli, sia di giorno che di notte, per diverse ore nella ‘stanza relax’, senza acqua e cibo e al buio.

Le indagini avrebbero, inoltre, fatto emergere “l’arbitraria e massiccia somministrazione” di terapie farmacologiche agli ospiti disabili della struttura, “non giustificata da ragioni medico-sanitarie, ma dalla precipua volontà degli operatori di mantenere sedati i pazienti riducendo l’impegno e il rischio di potenziali complicazioni nel corso dei loro turni di lavoro”.

TORTURE SISTEMATICHE AI DISABILI

“Gli ospiti del centro sono sottoposti a un regime di vita che non è eccessivo definire contrario al principio di umanità” e “scontano quotidianamente la pena della loro disabilità con il loro essere sottoposti a torture sistematiche che aggravano la loro condizione mentale e ne devastano il corpo”. E’ quanto affermao il Gip di Termini Imerese (Palermo) nell’ordinanza che dispone le 35 misure cautelari.

INDAGATO FUNZIONARIO ASP 

Per gli investigatori delle Fiamme gialle avrebbe “asservito stabilmente la propria funzione agli interessi economici dell’associazione”, ottenendo quale contropartita l’assunzione di figlio e nuora. C’è anche un funzionario dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo tra i 35 destinatari delle misure cautelari.

TRATTAMENTI DISUMANI, VERO E PROPRIO LAGER

“Ancora una volta la Guardia di finanza di Palermo, nel corso di indagini in materia di spesa pubblica, si imbatte purtroppo in episodi di maltrattamenti nei confronti di soggetti indifesi. Infatti, dopo le case di riposo per anziani, stavolta nel mirino delle Fiamme gialle è entrata una fittizia Onlus che, in regime di convenzione con l’Asp di Palermo, avrebbe dovuto fornire servizi di riabilitazione in favore di pazienti con gravi disabilità fisiche e psichiche e che li sottoponeva invece a trattamenti disumani”. A dirlo è il generale Antonio Quintavalle Cecere, comandante provinciale della Guardia di finanza di Palermo, dopo il blitz che ha svelato l’orrore della residenza lager per disabili psichici e fisici.

“I responsabili della struttura, oltre che truffare l’Asp di Palermo per circa 7 milioni di euro e corrompere un pubblico funzionario per ottenere favori – aggiunge -, hanno adottato un comportamento assolutamente contrario alle finalità di un ente senza scopo di lucro impegnato nel sociale, peraltro utilizzato spesso come ‘cassa’ per le esigenze personali degli indagati. Con le misure personali adottate nei confronti di 35 responsabili, il sequestro di beni per circa 7 milioni di euro e la chiusura della Onlus anch’essa sequestrata – sottolinea il comandante provinciale della Guardia di finanza -, i finanzieri di Palermo hanno liberato da un vero e proprio lager i pazienti che sono stati affidati immediatamente dall’Autorità giudiziaria di Termini Imerese a una struttura idonea. Siamo sicuri che il prossimo Natale sarà per loro più sereno e gli auguriamo di vivere un anno nuovo con le cure e le attenzioni che meritano”, conclude.

FONDI PUBBLICI PER AUTO, GIOIELLI, VIAGGI –

Fondi pubblici utilizzati per comprare auto, gioielli e viaggi. E’ quanto emerge dall’operazione ‘Relax’. Le indagini del Nucleo di Polizia economica finanziaria di Palermo – Gruppo Tutela spesa pubblica ha consentito di scoprire come l’amministratore e i soci dell’associazione abbiano ottenuto negli ultimi 5 anni 6,2 milioni di euro, grazie all’accreditamento con la Regione siciliana e il successivo convenzionamento con l’Azienda sanitaria provinciale di Palermo. Una parte di quei fondi, però, oltre 470mila euro, secondo quanto ricostruito dalle Fiamme gialle, invece che essere destinata ai fabbisogni dei pazienti o reinvestita nell’adeguamento della sede, “caratterizzata da gravissime carenze”, sarebbe stata utilizzata per fini privati: liquidazione di compensi non dovuti, acquisto di auto, di prodotti enogastronomici e articoli di gioielleria e da regalo, pagamento di viaggi e soggiorni in strutture ricettive. Oltre all’ipotesi di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di malversazione vengono contestati anche episodi di corruzione di un funzionario dell’Asp di Palermo e il reato di frode nelle pubbliche forniture, essendo state fornite “prestazioni sanitarie in favore dei pazienti ben lontane dagli standard qualitativi previsti”.

CAMPIONARIO ABERRANTE DI CRUDELTA’

– “Abbiamo dovuto documentare un campionario aberrante di crudeltà e nefandezze disumane. Comportamenti già di per sé estremamente gravi, ma ancora più intollerabili poiché commessi a danno di soggetti psicologicamente e fisicamente fragili e indifesi, che, invece di essere accuditi e protetti come richiederebbe la loro condizione, erano sistematicamente vessati, mortificati e umiliati da gesti lesivi della propria dignità e costretti a vivere nel degrado. Sono stati violati con freddezza e indifferenza i diritti fondamentali dei più deboli, sottoposti a un regime di vita che appare contrario agli stessi principi di umanità”. A dirlo è il colonnello Gianluca Angelini, comandante del nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Palermo.

“L’aspetto più inquietante di questa triste vicenda – aggiunge – è che tutte le figure professionali che operavano presso la struttura residenziale erano coinvolte o, comunque, consapevoli delle condotte delittuose in danno dei pazienti. Uno scenario di illegalità diffusa che, unitamente alla totale mancanza di empatia e slancio emotivo verso soggetti bisognosi, lascia esterrefatti e attoniti, così come la ricerca spasmodica della massimizzazione dei profitti senza alcuna preoccupazione per la qualità di vita garantita ai degenti”

Le indagini hanno consentito inoltre di porre in luce  l’arbitraria e massiccia somministrazione di terapie farmacologiche in danno degli ospiti disabili della struttura, non giustificata da ragioni medico-sanitarie, ma dalla precipua volontà degli operatori di mantenere sedati i pazienti riducendo l’impegno e il rischio di potenziali complicazioni nel corso dei loro turni di lavoro.

Da qui la contestazione del reato di tortura formulata dal GIP, il quale ha ribadito  che “gli ospiti del centro sono sottoposti ad un regime di vita che non è eccessivo definire contrario al principio di umanità” e che “scontano quotidianamente la pena della loro disabilità con il loro essere sottoposti a torture sistematiche che aggravano la loro condizione mentale e ne devastano il corpo”.