Precipita aereo della “Ethiopian”(nuovo di zecca) sei minuti dopo il decollo- Escluso l’errore umano-Tra le vittime l’archeologo ed assessore S.Tusa

Sebastiano, Carlo, Gabriella, Paolo, Virginia, Rosemay e Pilar: le 8 vittime italiane dello schianto aereo

Sebastiano, Carlo, Gabriella, Paolo, Virginia, Rosemay e Pilar: le 8 vittime italiane del disastro aereo in Etiopia

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                                – V I D E O –

 

Un comunicato dopo l’altro per la sciagura aerea….Una coppia di Arezzo, un uomo di Bergamo e un assessore siciliano tra le otto vittime italiane a del volo Rt 302 dell’Ethiopian Airlinea precipitato 6 minuti dopo essere decollato da Addis Abeba.         Le vittime volontari della Africa Tremila Onlus di Bergamo: il presidente Carlo Spini, la moglie Gabriella, e il tesoriere Matteo Ravasio. I primi due abitano ad Arezzo, il terzo, un commercialista, sarebbe residente a Bergamo. Spini e la moglie sono due cittadini di San Sepolcro, in provincia di Arezzo. Lui medico in pensione dall’ospedale di San Sepolcro, lei infermiera. “.

 

Nella lista delle vittime italiane del disastro, anche l’assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana, l’archeologo Sebastiano Tusa. Tusa era diretto a Malindi, in Kenya, per una conferenza internazionale promossa dall’Unesco con la partecipazione di archeologi provenienti da tutto il mondo. L’assessore, che era già andato in Kenya lo scorso Natale insieme alla moglie Valeria Patrizia Livigni, era stato chiamato per la sua grande competenza nel settore dell’archeologia marina.

 

L’aereo precipitato era un 737 MAX 8 costruito nel 2018. Il pilota dell’aereo caduto in Etiopia aveva avuto l’autorizzazione a rientrare dopo avere segnalato dei problemi subito dopo il decollo.  «I controlli e la manutenzione di routine non hanno mai rivelato alcun problema – ha sottolineato il ceo della Ethiopian Airlines Tewolde Gebremariam in conferenza stampa ad Addis Abeba.-. Era un aereo nuovo di zecca consegnato a novembre 2018». 

Non vi è nessun sopravvissuto tra le 157 persone, 149 passeggeri ed otto membri dell’equipaggio, a bordo dell’aereo. 

L’amministratore delegato (Ceo) dell’Ethiopian Airlines, Tewolde Gebremariam, ha sostenuto che «é troppo presto per fare illazioni sulla causa dell’incidente e saranno condotte ulteriori indagini» in «collaborazione con tutte le controparti, inclusi il produttore Boeing, l’Autorità dell’aviazione civile etiopica e altri enti internazionali». 

Il comandante dell’aereo, Yared Getachew, aveva accumulato «più di 8.000 ore di volo» con una «lodevole prestazione» ed il suo vice, Ahmed Nur Mahammod, ne aveva 200, segnala il bollettino. Numeri che farebbero escludere l’errore umano e farebbero propendenre per il guasto tecnico.

Morto nel disastro aereo anche Paolo Dieci, presidente del Cisp, Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli.  Sono due le funzionarie Onu tra le vittime: si tratta di Maria Pilar Buzzetti e Virginia Chimenti.

Le vittime- L’elenco dei nomi di tutte le vittime italiane del disastro aereo di questa mattina in Etiopia: Paolo Dieci, Sebastiano Tusa, Gabriella Viciani, Matteo Ravasio, Maria Pilar Buzzetti, Virginia Chimenti, Rosemary Mumbi, Carlo Spini

IL CORDOGLIO – “Ho appena ricevuto la conferma ufficiale dell’Unità di crisi del ministero degli Esteri: l’assessore Sebastiano Tusa era sull’aereo precipitato in Etiopia. Sono distrutto. E’ una tragedia terribile, alla quale non riesco ancora a credere: rimango ammutolito. Perdo un amico, un lavoratore instancabile, un assessore di grande capacità ed equilibrio, che stava andando in Kenya per lavoro. Un uomo onesto e perbene, che amava la Sicilia come pochi. Un indimenticabile protagonista delle migliori politiche culturali dell’Isola”. Questo il messaggio di cordoglio del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, per l’improvvisa scomparsa dell’assessore Tusa.

Il Cisp annuncia “con immenso dolore la perdita di Paolo Dieci, uno dei suoi fondatori, uno dei suoi più appassionati soci e più competenti cooperanti, il suo Presidente. Il nostro meraviglioso amico. Il mondo della cooperazione internazionale –  – perde uno dei suoi più brillanti esponenti e la società civile italiana tutta perde un prezioso punto di riferimento”.

La visione di una società più giusta, coesa, egualitaria, che ha guidato Paolo nel suo impegno in Italia e nel mondo continuerà a guidare il nostro lavoro. Ci stringiamo attorno alla moglie, ai figli e alla famiglia tutta di Paolo e promettiamo loro di continuare ad onorare la sua memoria mettendo in pratica tutto ciò che da lui abbiamo imparato, provando ad avere la sua stessa lucidità nell’analizzare i problemi delle società contemporanee, la sua stessa perseveranza e pazienza nel provare a risolverne almeno una parte, la sua stessa preparazione e competenza nella realizzazione di ogni singola azione, progetto, programma. Oggi -è il testo del messaggio diffuso online- ci sentiamo tutti soli. Da domani, però, ricominceremo a lavorare per affermare i diritti di ogni essere umano in qualsiasi parte del mondo si trovi, così come avrebbe fatto Paolo, con instancabile tenacia”.

L’associazione ‘Africa Tremila’ – di cui facevano parte tre delle otto vittime – ha sede a Bergamo, dove è stata fondata nel 1995 come “organizzazione non lucrativa di utilità sociale” e iscritta all’anagrafe delle onlus presso l’Agenzia delle Entrate. “Realizziamo programmi umanitari a breve e medio termine – si spiega nel suo sito – elezione, formazione e impiego di volontari spontanei; attività di formazione in loco di cittadini dei Paesi in via di sviluppo”.

Fra i Paesi dove sono attivi progetti della onlus Africa Tremila, oltre al Kenya dove era diretto l’aereo decollato dall’Etiopia e poi precipitato, figurano Eritrea, Sud Sudan, Malawi, Zimbabwe, Congo ma anche nazioni non africane come India e Cuba.