lL MINISTRO GRILLO: LUNEDI’-17- SCIOGLIERO’ L’ORDINE DEI MEDICI ETNEO PER NOMINARE UN COMMISSARIO

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I   SIMBOLI DEL COMANDO E DEL POTERE  -ANCHE PER I PICCOLI ENTI SI PONE L’INTERROGATIVO: CHI COMANDA?

Ordine dei medici di Catania, Buscema e il ministro Giulia Grillo Da un pò di tempo ci si  chiedeva chi fosse il comandante reale dell’ente di rappresentanza dei medici di Catania.     Possibile che la situazione siciliana- e del resto del Paese-  dove ognuno vuol comandare, rievochi la simbologia del potere e del comando ad ogni costo, come fossimo ritornati ai tempi della guerra ?

Prendiamo atto positivamente-ha comunicato il ministro -del parere favorevole della  Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) espresso a Bari .Un via libera indispensabile, che arriverà formalmente lunedì e che permetterà al ministero della Salute di avviare tutte le procedure per lo scioglimento“.

Lo scioglimento era stato richiesto – ricorderemo- da diversi  consiglieri dell’Ordine dei medici etneo dimissionari ritenendo che, “alla luce dei fatti che hanno caratterizzato in negativo, negli ultimi mesi, l’immagine dell’Ordine dei Medici, le elezioni suppletive, indette irritualmente per i giorni 21, 22 e 23 settembre 2018, non siano idonee a risanare il grave pregiudizio determinatosi e che solo l’intervento del Ministro possa ripristinare, tramite il commissariamento, il regolare esercizio delle funzioni pubbliche assegnate all’Organo di rappresentanza dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia etnea.”             I dimissionari Alfio Pennisi, Emanuele Cosentino, Nino Rizzo e Rosalia Lo Gerfo  avevano incaricato  i legali  Dario Riccioli, Attilio Toscano e Rocco Todaro di presentare ricorso al Tribunale Amministrativo competente per territorio.

Quindi  il ministro Grillo     dopo il disco verde della Federazione nazionale , scende in campo adesso  con l’armatura adeguata e  risponde con i fatti ” a chi aveva pubblicato polemicamente-ma in modo sterile e vuoto- nella città di Catania ” che non si è degnata neanche di rispondere, consentendo che lo scontro tra i medici etnei alzasse ulteriormente la temperatura.”

“Il nostro giudizio- avverte il ministro Grillo – è che non esiste nessun ente che può funzionare senza vertici .  Dello stesso avviso  il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli – Il venir meno dei vertici istituzionali di per sé rende questo parere un atto dovuto”.  “Gli enti istituzionali hanno il dovere – conclude il ministro Grillo -di essere un riferimento civico per i cittadini – – Una regola e un principio etico che non vanno mai dimenticati. Catania, la mia città, riavrà presto un Ordine dei medici rinnovato e le polemiche inutili e sterili saranno finalmente archiviate, un ricordo“.

Risultati immagini per foto del ministro Giulia Grillo e del dr Massimo buscema di catania

 

“L’ordinamento italiano non conosce un caso in cui, salvo ipotesi espressamente previste o eccezionali, un ente pubblico possa compiere la missione normativamente assegnata, sia verso l’esterno che verso il suo interno, senza che siano ricoperte le cariche statutariamente o istituzionalmente previste”. Su questo punto il Comitato centrale della Fnomceo ha fondato il parere richiesto dal ministero della Salute.

Il problema inusitato si è posto dopo le dimissioni di Massimo Buscema (nella foto a destra,sul quale pende un avviso di garanzia per una “querela” per presunto reato di calunnia)dalla carica di presidente dell’Ordine dei medici di Catania, insieme alle preesistenti dimissioni del vicepresidente e del segretario, in un Consiglio già da riportare al numero previsto per legge (le elezioni suppletive, a seguito delle dimissioni di 11 consiglieri, erano state indette, in prima convocazione, per i giorni 21-22-23 settembre).

Il fatto nuovo appena riportato induce a considerazioni assorbenti rispetto a tutte le altre questioni poste – è il contenuto del  parere che sarà trasmesso formalmente al ministero lunedì mattina, 17 settembre – Tale circostanza rende superflua anche la richiesta di approfondimento istruttorio che doveva imporsi a causa della mancata indicazione degli elementi certi e verificati da valutare ai sensi dell’art. 4, comma 2, della legge 3/18″, la normativa che detta indicazioni sullo scioglimento dei consigli direttivi e delle commissioni di albo.