Scuola Sicilia, 2,5 milioni per attività extrascolastiche. L’assessore Turano: «Combattiamo la dispersione»

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Si chiama “Fuori Orario” ed è il nuovo ciclo di interventi promosso dall’assessorato regionale all’Istruzione e formazione con cadenza biennale e uno stanziamento di 2,5 milioni di euro, per finanziare  le attività extra scolastiche e l’apertura delle scuole primarie siciliane statali oltre l’orario ordinario. L’iniziativa punta a sostenere l’offerta formativa e la sperimentazione di modelli per contrastare la dispersione scolastica e la povertà educativa. In particolare, l’obiettivo ambizioso è quello di rendere la scuola uno “spazio condiviso”, un laboratorio di cittadinanza in cui diffondere opportunità culturali accessibili a tutti. I progetti potranno essere avviati in questo e nel prossimo anno scolastico (2023-24 e 2024-25) e dovranno assicurare il prolungamento delle attività nel pomeriggio e nel periodo estivo per un minimo di 150 ore. 

«È un’azione mirata al coinvolgimento degli alunni e alla lotta alla dispersione scolastica  – spiega l’assessore regionale all’Istruzione Mimmo Turano – attraverso un’ampia offerta culturale, didattica extracurriculare, creativa e ricreativa, artistica e multimediale».

Oltre alle spese per il servizio mensa, i materiali di consumo e promozione e le varie prestazioni professionali per la realizzazione delle attività, l’assessorato potrà finanziare numerose attività extra scolastiche: laboratori di teatro, musica, danza, arti visive, corsi di lingua, spazi di ascolto per alunni e famiglie, interventi anti dispersione, percorsi di educazione alla legalità, corsi e laboratori di coding, realizzazione di spettacoli, concerti, filmati, libri e giornali, mostre, uscite didattiche, iniziative interculturali di vario genere e partecipazione a eventi. Non saranno ammesse, invece, richieste per attività di progettazione, direzione e coordinamento, e per beni strumentali soggetti ad ammortamento in conto capitale.

Ciascun istituto potrà beneficiare di un finanziamento massimo di 12 mila euro. «Le risorse stanziate per “Fuori Orario” – aggiunge Turano – affiancano e integrano quelle già operative di “Scuole aperte”, 27 milioni di euro in tre anni di fondi Fse per le scuole medie, con l’apertura di una finestra già in questo mese di marzo»

Le scuole primarie interessate a partecipare dovranno presentare domanda, completa di allegati e relativa documentazione, al dipartimento regionale dell’Istruzione entro il prossimo 15 marzo… All’interno delle domande dovranno essere inserite obbligatoriamente: le azioni di recupero delle competenze di base previste, attraverso il supporto allo studio, l’ascolto, l’empatia e la realizzazione di percorsi didattici personalizzati o per piccoli gruppi; gli interventi di potenziamento delle competenze da avviare attraverso esperienze e percorsi di arricchimento finalizzati al pieno sviluppo delle potenzialità, delle abilità, della capacità di apprendimento e sviluppo del pensiero critico, anche attraverso l’utilizzo di metodologie didattiche innovative.

Fiumi, lavori urgenti sul Vallone Cannizzaro a Monreale, finanzia la Regione Sicilia

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La Regione Siciliana finanzia i lavori urgenti per la messa in sicurezza del Vallone Cannizzaro, affluente del Torrente Meccini, di via Esterna Fontana del Lupo, in territorio comunale di Monreale. L’Autorità di bacino della Presidenza della Regione ha stanziato poco più di 240 mila euro per il Comune in provincia di Palermo, per intervenire nel tratto dell’argine del corso d’acqua dove un cedimento crea problemi alla pubblica incolumità.

I lavori saranno realizzati in virtù di una convenzione stipulata fra l’Autorità di bacino e il Comune di Monreale, che diventa soggetto attuatore e stazione appaltante. Consisteranno in interventi di scerbatura e rifunzionalizzazione idraulica mediante la sistemazione delle sponde con opere di sostegno realizzate con gabbioni riempiti con materiale lapideo, nella pulizia dell’alveo, che prevede l’eliminazione della vegetazione spontanea che ostacola il regolare deflusso delle acque e di tutti i detriti alluvionali.

Napoli, Scampia cambierà volto con i soldi europei e il nuovo progetto

Scampia,Napoli  -Archivi -Sud Libertà

Napoli,

La Giunta comunale ha approvato su proposta degli Assessori all’Urbanistica Laura Lieto e al Patrimonio Pier Paolo Baretta, la proposta al Consiglio di alcuni progetti di fattibilità tecnico economica di particolare importanza per il quartiere di Scampia.

Si tratta, in particolare, di – “RESTART SCAMPIA_un nuovo ecoquartiere nell’area dell’ex lotto M” CUP: B61B22000670006 ammesso a finanziamento a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR); – del “completamento degli interventi di riqualificazione edilizia e rigenerazione urbana dei comparti edificatori ricompresi nel quartiere di Scampia, connessi alle opere previste nell’ambito del PUI di Scampia; – dell’operazione strategica: RESTART SCAMPIA_un nuovo ecoquartiere nell’area dell’ex lotto M” – PON Metro Plus 2021-2027 con adozione della conseguente variante urbanistica “Questa delibera è un passo fondamentale nel processo di rigenerazione del Lotto M di Scampia – ha spiegato il Vice Sindaco Laura Lieto – perché approva gli elementi essenziali del progetto del nuovo quartiere che sorgerà al posto delle Vele e perché definisce la variante urbanistica che apre la strada a questa grande trasformazione.

Siamo particolarmente soddisfatti della qualità e dell’impegno di questo lavoro. Il progetto, redatto dal gruppo tecnico del Comune di Napoli in collaborazione con la Municipalità 8, l’Università Federico II e i rappresentanti degli abitanti delle Vele, restituisce a questa comunità uno spazio a misura di abitante, dove al tema della residenza si affianca la produzione di servizi di prossimità e spazi aperti di grande qualità sotto il profilo paesaggistico e ambientale. Questo importante risultato arriva dopo un anno di lavoro che abbiamo impegnato a realizzare un progetto di qualità ma soprattutto a costruire una relazione di fiducia tra territorio e istituzioni”.

Aeroporto Ct, gara di 400 milioni di euro per prolungamento pista.

 

 

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Nuovo passo avanti per rendere l’aeroporto di Catania sempre più competitivo. Rete ferroviaria italiana, dopo il via libera del governo regionale di qualche settimana fa, ha infatti pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea il bando di gara che consentirà il prolungamento della pista del “Vincenzo Bellini”. L’intervento, del valore di circa 400 milioni di euro, con risorse del Fsc e del Pnrr, prevede principalmente l’interramento della linea ferroviaria (oggi di fronte alla pista dell’aeroporto), ma anche la  realizzazione della nuova stazione merci di Catania Bicocca e il potenziamento dell’attuale fermata ferroviaria a servizio dello scalo.
«Un intervento – sottolinea il presidente della Regione, Renato Schifani – che consentirà all’aeroporto Bellini una prospettiva di crescita e di incremento dei flussi turistici, con notevoli ricadute positive sull’economia e sullo sviluppo del territorio siciliano. Sarà questo il filo conduttore del mio governo».
A lavori terminati, “Fontanarossa” avrà una nuova pista di 3.100 metri rispetto a quella attuale di 2.436, oltre a un’altra destinata al rullaggio degli aerei. Un investimento che consentirà l’aumento della capacità di trasporto dell’aeroporto e il potenziamento dei voli intercontinentali. Il tratto ferroviario interrato è quello della linea ferroviaria Catania-Siracusa, fra le stazioni di Acquicella-Bicocca-Lentini (per una lunghezza di quasi sei chilometri).
«Un’altra grande opera strategica per la mobilità dell’Isola – aggiunge l’assessore alle Infrastrutture, Alessandro Aricò – è pronta a partire. Solo migliorando i servizi, adeguandoli ai canoni degli altri Paesi europei, la Sicilia potrà essere sempre più attrattiva e connessa».

Frane, la Regione finanzia a Castelbuono un intervento nel centro abitato

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La Regione Siciliana, attraverso la Struttura contro il dissesto idrogeologico,comunica di aver  finanziato con 2 milioni e 300 mila euro le opere di consolidamento di una porzione del centro abitato di Castelbuono, sulle Madonie, nel Palermitano. Si tratta di una delle arterie stradali del paese madonita, la via Tenente Ernesto Forte, interrotta per circa 40 metri dal 2015 a causa di un movimento del suolo che spezzò in più punti un muro di contenimento e fece sprofondare di circa un metro il piano stradale. La porzione chiusa al traffico ha obbligato a un percorso alternativo e crea disagi soprattutto ai residenti del quartiere Passetto.

Il presidente della Regione ha spiegato che è necessario intervenire anche perché ai bordi del muraglione divelto dal movimento franoso si trova, tra l’altro, una condotta dell’acquedotto di Pollina che pompa acqua ad altissima pressione e ulteriori cedimenti potrebbero danneggiarla e causare ingenti danni.

La nuova struttura di contenimento, che avrà un’altezza di quattro metri e mezzo, sarà fortificata con pali a doppia fila di 22 metri mentre un sistema di drenaggio convoglierà le acque piovane in un pozzetto di scarico. In ultimo, verrà ricostruito il marciapiede e l’intera pavimentazione.

ACI SANT’ANTONIO: PAROLA D’ORDINE TRASPARENZA SUI FINANZIAMENTI -ANCHE PICCOLE SOMME- E SVILUPPO PLESSI SCOLASTICI

 

L’Istituto comprensivo De Andrè

Un altro finanziamento per il Comune di Aci Sant’Antonio: stavolta si tratta di duecentomila euro che andranno investiti per ‘lavori di adattamento spazi, ambienti e aule didattiche in conseguenza dell’emergenza sanitaria Covid-19’.
La somma è legata all’avviso del Ministero dell’Istruzione dello scorso agosto che assegnava risorse agli enti locali per lavori di messa in sicurezza e adeguamento di edifici scolastici, e l’Ente santantonese ha ottenuto la somma necessaria per interventi nei plessi centrali degli istituti comprensivi “Fabrizio De André” e “Alcide De Gasperi”, nei quali verranno effettuati lavori legati all’aerazione e alla sanificazione degli ambienti, specie quelli dove in genere vengono concentrate le maggiori presenze.
“Si tratta di interventi di piccola edilizia ma di grande importanza alla luce dell’emergenza che stiamo ancora vivendo – ha dichiarato l’Assessore ai Lavori Pubblici, Antonio Scuderi – e vanno a sommarsi a quanto già fatto in questo senso. Come mostrato nel corso di questi anni, Aci Sant’Antonio non si ferma e continua nell’opera di sviluppo e miglioramento degli indici di vivibilità”.

 

 

L’Istituto comprensivo “De Gasperi”
Il Sindaco, Santo Caruso, mette in evidenze l’importanza data al settore destinatario dei fondi: “L’abbiamo sempre detto: la scuola prima di tutto. In questi giorni avevamo dato la notizia, importantissima, della demolizione e ricostruzione della scuola della circonvallazione, che avevamo scoperto essere stata realizzata con cemento depotenziato e che
eravamo stati costretti a chiudere. E adesso arriva quest’altra bella notizia dei fondi per i lavori nei plessi centrali, notizia che si somma alle tante già date, come quella del microasilo di Santa Maria La Stella, o della palestra. E, di certo, questo non sarà l’ultimo annuncio in questo senso”.

 

Smart City delle Aci’, in arrivo 12 milioni di euro: 3 e mezzo andranno ad Aci Sant’Antonio

PARCO DI CASALOTTO | I Luoghi del Cuore - FAI

 

Caruso: “IL  FUTURO SI COSTRUISCE SEMPRE NEL PRESENTE”

Il progetto ‘Smart City delle Aci’ che ha visto la cooperazione, con il coordinamento dell’ente ‘Gal Terre di Aci’, dei Comuni di Aci Sant’Antonio, Aci Bonaccorsi, Aci Catena, Acireale e Valverde, riceverà il finanziamento di poco più di 12 milioni di euro per le iniziative legate alla mobilità sostenibile e alla ristrutturazione di strutture abbandonate, iniziative che rientrano nel ‘Programma nazionale della qualità dell’abitare’.
Grazie all’unione di intenti dei cinque Comuni che hanno presentato i progetti tramite la Regione Siciliana è stato superato lo scoglio legato al fatto che il bando fosse rivolto a città con oltre 60.000 abitanti, e in questo senso il comune santantonese riceverà la fetta maggiore della somma stanziata, con ben 3 milioni e mezzo di euro in arrivo per realizzare una pista ciclabile che dalla Villa Comunale arriverà ad Aci Bonaccorsi passando dall’edificio presente sulla circonvallazione che oggi ospita una scuola chiusa e che, grazie a questo progetto, verrà demolita e ricostruita, e dal parco di Casalotto, già oggetto di uno straordinario progetto di riqualificazione che a breve vedrà la luce.
Il Sindaco, Santo Caruso, ha espresso grande soddisfazione per il risultato raggiunto: “Aspettavamo da tempo la notizia: è finalmente arrivato il decreto di finanziamento per il progetto di 12 milioni di euro che abbiamo presentato, con 3,5 milioni che verranno spesi solo ad Aci Sant’Antonio. Oltre la pista ciclabile che porterà fino ad Aci Bonaccorsi e la demolizione e ricostruzione dell’edificio che ospitava la scuola della circonvallazione è prevista anche la riqualificazione del campetto polivalente per far nascere un nuovo polo culturale e sportivo, e per questo si tratta di uno dei finanziamenti che sono più felice di annunciare.

Sindaco Caruso

Chiudere quella scuola – ha continuato il primo cittadino – è stata l’azione più pesante che ho dovuto affrontare nella scorsa legislatura: quando scoprimmo, tramite le indagini ai solai fortemente (voluti da noi perché sulla sicurezza non si scherza), che era presente cemento depotenziato non volevamo crederci! Oggi, a distanza di qualche anno possiamo finalmente annunciare che abbiamo voltato pagina. Adesso prende il via un’altra storia, una storia che iniziamo a scrivere da qui, da questo progetto. Chi verrà dopo di me potrà completare questo capitolo e restituire al paese un’opera che in tanti aspettano.
“Da par mio – ha concluso – sono davvero contento e voglio rivendicare a gran voce che la mia Amministrazione non smetterà neanche un giorno di lavorare per il futuro di Aci Sant’Antonio. Non si proverà in questo anno e mezzo di fine mandato a produrre spot elettorali o erigere una manciata di opere pubbliche per indire conferenze stampa: noi parteciperemo a più bandi possibili per lasciare il maggior numero di finanziamenti a chi verrà dopo. Perché il futuro si costruisce sempre nel presente e le scuole, in questo senso, saranno sempre il nostro primo obiettivo”.

ARCHITETTI CATANIA SU CENTRO AURO: «POTREBBE  OSPITARE ANCHE L’URBAN CENTER, POLO DI INNOVAZIONE E CREATIVITÀ»

Centro Storico, sgombero pacifico del Centro Auro. Pogliese.”Diverrà hub  per turismo e mobilità sostenibile” » Comunicati Stampa

CATANIA –

«Quale direzione intraprendere; quali gli obiettivi e come raggiungerli? Solo rispondendo a queste domande – attraverso una riflessione sul passato, il presente e il futuro della città – si potrà avere una piena riqualificazione e una crescita di Catania dal punto di vista economico, sociale e culturale». Questa la riflessione del presidente etneo dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori Sebastian Carlo Greco. «Per farlo – prosegue – occorre un confronto continuo tra associazioni, cittadini, istituzioni e liberi professionisti, che devono essere parte attiva della politica, indirizzandola nelle sue scelte. Per questo riteniamo da tempo che la realizzazione di un Urban Center possa essere determinante nel processo di crescita della nostra città: lo sgombero del Centro Auro rappresenta oggi una grande opportunità».

L’intervento delle forze dell’ordine, infatti, ha consentito di restituire alla città una parte dell’ex Monastero Sant’Agata – immobile settecentesco ubicato in via Madonna del Rosario – occupato abusivamente da molto tempo e lasciato al degrado e all’incuria. “Uno dei palazzi di grande pregio architettonico e di disarmante bellezza del nostro Centro Storico, che ormai era diventato un corpo estraneo nel quartiere”, come commentato dal sindaco della città etnea Salvo Pogliese, che ha annunciato anche il finanziamento di circa 9 milioni di euro da parte del ministero delle Infrastrutture, per la realizzazione di un progetto di ristrutturazione dell’immobile da destinare ad hub turistico e della mobilità sostenibile.

Pogliese, nuovo sindaco di Catania: «Bianco arrogante, per lui i catanesi  sono sudditi» - Corriere TV

Il Sindaco di Catania , Salvo Pogliese

«In questo contesto sarebbe interessante poter realizzare anche l’Urban Center metropolitano, polo su cui far convergere progettualità, logistica e creatività, aperto a cittadini e associazioni per raccogliere le istanze di chi vive i quartieri e ragionare sugli spazi e sulla loro funzione e funzionalità. Un luogo per sviluppare quella visione d’insieme che Catania vuole avere nel medio e lungo termine, con l’obiettivo di trasformare una città divisa in compartimenti stagni in organismo complesso e ben collegato in ogni sua parte», prosegue Sebastian Carlo Greco.

«La notizia che la città di Catania sia ritornata in possesso di uno dei Palazzi di più grande pregio del centro storico ci riempie di gioia. Riappropriarsi di un “contenitore” di così alto valore non può prescindere dalla valutazione di ciò che sarà il “contenuto”, anche alla luce del finanziamento già ottenuto e della sua destinazione d’uso. Questo spazio può davvero diventare “snodo” centrale per promuovere cultura e architettura, in una città che ha tanto da raccontare», spiega la presidente della Fondazione degli Architetti di Catania Eleonora Bonanno.

«Un vero e proprio laboratorio di idee, oltre che piccolo museo, in cui le esposizioni di plastici, la proiezione di video e simulazioni racconterebbero la storia della città e i progetti che l’hanno trasformata. In poche parole, innovazione e creatività al servizio del territorio e dei cittadini. A tal fine, potrebbe essere utile lanciare un concorso di idee per l’allestimento degli spazi. Siamo a disposizione dell’Amministrazione per la realizzazione di iniziative volte a valorizzare l’immobile e promuovere l’architettura della nostra città», concludono Greco e Bonanno.

Messina, “Non ci saranno più I “lebbrosari” dove vivono duemila nuclei familiari e ottomila persone”Parola di Sindaco

Nelle baraccopoli di Messina si vive sette anni in meno - Gazzetta del Sud

Le baracche -“lebbrosari”-  saranno un ricordo con i finanziamenti per cinque progetti a Messina- Archivi  Sud Libertà

MESSINA

La città di Messina risorgerà con 72 milioni di euro (di cui 20 milioni a carico della Regione siciliana) per cinque progetti di rigenerazione urbana e per la definitiva eliminazione delle baracche che da oltre cento anni occupano una vasta area urbana e nelle quali abitano circa 8mila cittadini. È questo lo straordinario risultato della città di Messina, prima nella graduatoria del bando nazionale “Qualità dell’abitare”, pubblicata ieri dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. Un risultato che permettere di mettere la parola fine alla vicenda delle baracche che, dal 1908 dopo il devastante terremoto che colpì la città dello Stretto, ospitano migliaia di famiglie. Tra i cinque progetti, uno è stato giudicato come migliore in assoluto, ricevendo un finanziamento di poco superiore ai 98 milioni. I progetti approvati – come si ricorderà – erano stati presentati dall’Amministrazione De Luca il 16 marzo scorso e saranno finanziati con i fondi del PNRR che prevede procedure e tempi rapidi.

UNA VERGOGNA   NAZIONALE”

 

Baracche di Messina: commissario e 100 milioni per mettere fine alla  vergogna | La Sicilia

Le aree interessate da interventi di riqualificazione riguardano Camaro sotto montagna, Giostra, Annunziata, Fondo Fucile, Rione Taormina e Camaro-Bisconte dove si procederà alla rigenerazione urbana attraverso lo sbaraccamento, la rimozione di materiali inquinanti, tra questi l’amianto, e la successiva realizzazione di alloggi e servizi di comunità. In totale saranno realizzati o acquistati 692 alloggi, tre asili, due edifici polifunzionali, 2 parchi e diversi alloggi di transito su un’area di oltre 230 mila metri quadri.

Messina, il ponte e le baracche – L'Informazione

 

“Nessuna Amministrazione – ha affermato con soddisfazione il Sindaco Cateno De Luca – ha mai ottenuto un totale di oltre 172 milioni di euro con un solo bando. Nel giugno 2018 ho assunto quale punto imprescindibile del mio mandato politico ed amministrativo l’impegno di affrontare definitivamente il problema socio-ambientale più grave della città di Messina: la presenza da oltre cento anni di una baraccopoli in pieno centro urbano estesa in 9 ambiti da risanare per oltre 230mila metri quadrati, con unità abitative caratterizzate da tetti in eternit che sprigionano letali fibre d’amianto, prive di servizi fognari e con bagni esterni spesso in comune, dove regna sovrana la presenza di ratti, nonchè spazi angusti in cui i bambini sono costretti a vivere ed a giocare.

 

Baraccopoli di Messina, attesa per lo stato di emergenza - Cronaca - TGR  Sicilia

Queste sono le condizioni di estremo degrado – prosegue De Luca – dove vivevano e in parte vivono ancora 2mila nuclei familiari, oltre 8mila persone, 8mila italiani che da oltre tre generazioni sopravvivono in ‘lebbrosari’, privi di ogni requisito di salubrità e di sicurezza sismica tanto ai margini del perimetro urbano, quanto in pieno centro urbano con sacche di intollerabile degrado. Dal terremoto del 1908 ad oggi si sono alternati 67 governi della Repubblica e in 112 anni il problema del risanamento non è mai stato risolto nonostante gli svariati interventi normativi finalizzati all’eliminazione delle strutture abitative incompatibili con il requisito dell’abitabilità e del rispetto minimo delle condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza impiantistica. Oggi abbiamo messo la parola fine a questa vergogna nazionale”, conclude il Sindaco De Luca.

Consegnati i lavori della palestra di Santa Maria La Stella,per il rilancio dell’attività sportiva dell’hinterland.

 

Caruso, “Importante passo avanti nell’ottica di una crescita generale”


A meno di un anno dall’annuncio del bando di gara, che ha visto la scadenza per le offerte lo scorso 23 marzo, e con un iter che ha faticosamente attraversato i mesi in cui è esplosa la pandemia e ciò che ne è conseguito, questa mattina sotto un cielo luminoso e in parte minaccioso per una nuova esplosione di materiale piroclastico dall’Etna sono stati consegnati i lavori per la palestra che sorgerà nell’area della scuola media ‘Fabrizio De Andrè’ della frazione di Santa Maria La
Stella.

 


Per un  importo complessivo di 1.213.000 euro coperti da un finanziamento del MIUR e, in piccola parte – cioè 150.000 euro – dalle casse comunali, i lavori si protrarranno per un tempo massimo di 360 giorni, il che significa che all’alba del 2022, dopo numerosi anni che l’hanno vista al centro dei dibattiti politici, la palestra dovrebbe vedere la luce. Per questo la vicepreside, Marinella Battiato, e le docenti presenti oggi hanno ringraziato il Sindaco, Santo Caruso, sul
posto insieme a parte della giunta e ai tecnici, con in testa il responsabile del terzo Settore, ingegner Ciancio, oltre che con alcuni rappresentanti della ditta esecutrice dei lavori che hanno dato diverse informazioni su quanto verrà realizzato.


Sono orgoglioso di far parte di questa Amministrazione – ha dichiarato l’Assessore allo Sport, Giuseppe Santamaria – orgoglioso per aver visto arrivare al termine questo progetto che permetterà non solo agli studenti della ‘De Andrè’, ma a tutti i santantonesi di usufruire di uno spazio così importante per l’attività sportiva. Posso dire che in qualche modo è il coronamento di un sogno”.
L’Assessore ai Lavori Pubblici, Antonio Scuderi, ha sottolineato l’importanza di questi lavori: “Dal sogno si passa alla realtà:finalmente questa frazione così popolosa avrà una palestra idonea,frutto del lavoro di un’Amministrazione che ha portato avanti una programmazione mirata e ottenuto questo finanziamento, partecipando in parte alle spese. Sarà il fiore all’occhiello del nostro territorio, ma anche dell’hinterland: una struttura all’avanguardia che di certo diventerà meta ambita degli sportivi e dei cittadini in generale”.
Questa palestra sarà un punto di riferimento per tutte le attività sportive, perché purtroppo Aci Sant’Antonio langue di strutture sportive adeguate – ha dichiarato il primo cittadino Caruso– per questo quello di oggi è un momento importante, un momento di crescita per la comunità in generale e, soprattutto, per la comunità scolastica. Spero di vederla al più presto realizzata, e che se ne possa fruire come da tempo sogniamo,sia dagli studenti che da tutti i nostri concittadini: questa consegna dei lavori, infatti, rappresenta è un importante passo avanti nell’ottica di una crescita generale del nostro territorio, che è fatto
in misura eguale dalle frazioni e dal centro”.