Disabili gravissimi, dalla Regione Sicilia 16 milioni di euro a sostegno pure dei familiari.

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Palermo  (Comunicato)
Quasi 16 milioni di euro per il pagamento del beneficio economico in favore dei disabili gravissimi per il mese di giugno 2023. L’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro ha impegnato la somma di 15.921.732 euro, a valere sul “Fondo regionale per la disabilità”. I fondi saranno destinati a tutte le Asp dell’Isola sulla base della comunicazione del numero delle persone affette da disabilità gravissima. I soggetti censiti al mese di giugno risultano pari a 13.062.

«Grande attenzione da parte del governo regionale per le categorie più fragili – dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. – La disabilità è una condizione che riguarda non solo il singolo individuo ma coinvolge anche i familiari. Per questo, il nostro impegno è quello di fornire loro un adeguato supporto attraverso queste misure».

«Ci stiamo impegnando ad essere sempre puntuali con i pagamenti perché – dice l’assessore Nuccia Albano – attraverso questi contributi offriamo un sostegno concreto a migliaia di persone in condizione di grave deficit».

“Ogni scuola avrà la sua buona stella”: progetto che accenderà una riflessione sulla cura di leucenie, linfomi e mieloma

 

CATANIA –

Ogni scuola catanese avrà la sua buona stella. Grazie al progetto “CarlottaxAIL” – nato in memoria dell’architetto Carlotta Reitano, scomparsa prematuramente il 18 settembre 2020 – 118 plessi e circa 25mila bambini del nostro territorio riceveranno in dono una stella di Natale, che accenderà una riflessione sull’importanza della ricerca per la cura di leucemie, linfomi e mieloma.

«È doveroso condividere le iniziative che parlano di sensibilizzazione in materia di ricerca – ha commentato l’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Catania Barbara Mirabella – AIL manda un messaggio d’amore nelle scuole: la stella è un segno di luce che abbiamo voluto condividere con 34 dirigenti scolastici, abbracciando la ricerca e facendo capire ai più piccoli quanto sia importante». «Quest’anno abbiamo la possibilità di presentare una nuova manifestazione grazie al Comune e a CarlottaXAIL, dando la possibilità a ogni classe di coltivare una stella. Una strada per far prendere coscienza anche ai più giovani di una malattia – quella del tumore al sangue – che grazie alla ricerca ha fatto grandi passi in avanti. E si può fare ancora di più», ha aggiunto il presidente di AIL Catania Riccardo Bottino.

 

«Quest’anno AIL Catania si è superata e siamo felici di aver collaborato per dar vita al progetto per le scuole “Accendi una STELLA” – ha commentato l’architetto Alessandro Amaro, promotore delle iniziative CarlottaX – Un percorso, dunque, che giunge fin dentro le aule: i ragazzi contribuiranno a dare speranza ai pazienti ematologici e collaboreranno a tenere in vita la stella di Natale nei propri Istituti».

Una campagna di sensibilizzazione che, come ogni anno, vede protagonista la sezione catanese dell’Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma, che anche quest’anno scende in campo con lo slogan “Ogni malato di leucemia ha la sua buona stella. Quella buona stella per noi, puoi essere tu”, accompagnato da #maipiùsognispezzati.

Il prossimo 3,4 e 5 dicembre, dalle ore 9.00 alle 19.00 sarà possibile acquistare una stella di Natale negli stand di Piazza Giovanni Verga, Corso Italia e via Etnea 286. Giorno 8, invece, sarà presente nella sola piazza Verga. Oltre alla pianta, sarà possibile richiedere i Sogni di Cioccolato AIL: una confezione di 350 grammi di stelle di cioccolato al latte o fondente con nocciole IGP del Piemonte.

 

In alternativa è possibile prenotarsi tramite telefono (3703791645), via mail (info@ailcatania.it)e direttamente nell’area Donazioni del sito AIL Catania.

I fondi raccolti saranno impiegati per sostenere la ricerca scientifica, per supportare il reparto di Ematologia degli ospedali Policlinico e Garibaldi di Catania, per finanziare il servizio di cure domiciliari, quello di psicologia e i progetti di assistenza per i pazienti ematologici e i loro familiari.

La catastrofe degli Uffici tecnici ( e comunali) della Regione siciliana e una classe di dirigenti regionali lumaca e terra terra

Aumenti per i dirigenti regionali, arriva lo stop della Corte dei conti:  sindacati sul piede di guerra - Giornale di Sicilia

Afferma Giuseppe Lupo capogruppo Pd all’Ars che insieme con gli altri parlamentari del Partito Democratico (Giuseppe Arancio, Anthony Barbagallo, Michele Catanzaro, Antonello Cracolici, Nello Dipasquale e Baldo Gucciardi) autore di  una mozione sul dissesto idrogeologico regionale, rivolta al governo regionale.

“Il tema del dissesto idrogeologico, anche alla luce dei fenomeni legati ai cambiamenti climatici, è divenuto ormai centrale. In Sicilia non è chiaro quali siano le iniziative messe in atto dal governo Musumeci. Chiediamo dunque un apposito dibattito d’aula durante il quale il governo regionale riferisca anche in merito ad alcuni rilievi della Corte dei conti dai quali risulterebbe, dal 2019, il mancato avvio di progetti e interventi che si sarebbero potuti adottare in Sicilia in base alle risorse disponibili”.

Nella mozione si impegna il governo a illustrare in dettaglio gli interventi realizzati – e da realizzare – sulla base delle dotazioni finanziarie e sulla base delle previsioni del Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico ed il ripristino e la tutela della risorsa ambientale, “ProteggItalia”. Il Pd chiede inoltre, con specifico riferimento al Pnrr ed alle misure strutturali destinate alla Sicilia, di adottare provvedimenti necessari a superare le criticità di natura procedurale nelle azioni di contrasto al dissesto idrogeologico.

I “burosauri” della Regione siciliana tra responsabilità politiche e luoghi  comuni | La Sicilia

Ecco come dirigenti regionali e “burosauri” tengono in archivio le pratiche tecniche

“Fondi nei cassetti”, 320 milioni non spesi- Le responsabilità del Genio civile ,in particolare di Catania all’epoca del dirigente-lumaca G.Ragusa

Un tesoretto da 320 milioni di euro per fronteggiare alluvioni e frane in Sicilia, rimasto a marcire nei cassetti della Regione. Mentre il presidente della Regione Nello Musumeci rivendica di aver speso la cifra record di 475 milioni per lavori e gare relative al dissesto idrogeologico nell’Isola, negli uffici guidati dall’ex assessore all’Ambiente Maurizio Croce si scopre che questi 475 milioni rappresentano solo il 60% del budget totale a disposizione, che è di 795 milioni di euro. Da qui, per differenza, si scopre che “in 7 anni per i restanti 320 milioni non è arrivato neppure un progetto, o almeno neppure uno definitivo”  Su deduce che gli Uffici pubblici, Genio civile compresi, non hanno funzionato negli anni scorsi ed attuali.  Il paradosso è che i dirigenti declassati come Gabriele Ragusa -ricordate? il dirigente lumaca che ha omesso una relazione urgente al Presidente Musumeci-  sono stati “promossi” da quel che appare la  “Mafia” del Dipartimento superiore- nei posti più prestigiosi , redditizi, e addirittura di controllo appalti, come l’UREGA di Catania.     Una vera indecenza.

Comuni senza tecnici

“Ci sono aree della Sicilia in cui si è investito poco o nulla sul fronte del contrasto alle frane e della prevenzione delle alluvioni. I 152 progetti in corso di realizzazione istruiti dal commissario riguardano per lo più il Messinese (sono 77), la provincia di Palermo e in parte quella di Catania. Altrove solo sporadici interventi, quasi nessuno nel Siracusano e Ragusano” colpite dal ciclone Apollo.

«Intervento al fine di conoscere i piani e gli interventi realizzati dal Governo regionale finalizzati a contrastare il dissesto idrogeologico e porre in sicurezza il territorio».

Premesso che: i tragici accadimenti verificatisi nel territorio di Catania sono gli ultimi in ordine temporale tra i tantissimi gravi eventi che hanno causato e causano danni rilevanti e la perdita di vite umane; i fenomeni di dissesto idrogeologico nel nostro paese e non solo, come più volte affermato da diversi esperti, hanno assunto il carattere di ordinarietà in correlazione al consumo di suolo e alla crisi ambientale connessa al surriscaldamento globale; nell’area mediterranea si assiste ad un processo di desertificazione caratterizzato da una radicale mutazione climatica di segno tropicale le cui copiose precipitazioni, dal carattere alluvionale in frangenti temporali ristretti, devastano il territorio connotandosi come catastrofi naturali; le azioni di mitigazione del rischio idrogeologico alla luce degli ultimi fenomeni si manifestano nella loro insufficienza e in molti casi nella loro assoluta inadeguatezza rispetto alle proporzioni assunte dal fenomeno in questione.

Il piano “ProteggItalia”

Considerato che: la Corte dei Conti nel 2019 – Sezione Centrale di Controllo sulla Gestione delle Amministrazioni dello Stato – con la deliberazione del 31 ottobre 2019, n. 17/2019/G, trasmessa al Parlamento nazionale, esaminate le modalità di funzionamento, di gestione e di impatto del Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico, aveva evidenziato numerose criticità insolute nel meccanismo di funzionamento e di monitoraggio degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, nella governance delle strutture, rilevando, in particolare, l’inefficacia delle misure adottate, la scarsa capacità di spesa e di realizzazione dei progetti e la natura prevalentemente emergenziale degli interventi.

Sempre la stessa Sezione, con la deliberazione del 18 ottobre 2021, n. 17/2021/G, appena una decina di giorni prima dei tragici eventi di Catania, esaminato lo stato di attuazione del Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale, “ProteggItalia” ha posto in luce quali punti dolenti del problema dissesto in Italia: la scarsa capacità di spesa e la lentezza nell’attuazione degli interventi, la vischiosità dei processi decisionali, la mancanza di una vera pianificazione del territorio, la carenza di profili tecnici adeguati all’interno degli enti territoriali; da una più attenta lettura della deliberazione sopracitata si rileva che secondo il citato Rapporto Rendis 2020 dell’Ispra, che fornisce per la prima volta i risultati di venti anni di monitoraggio dell’Istituto sugli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico, la cifra stanziata in 20 anni dal Ministero dell’ambiente (oggi Ministero per la transizione ecologica) per far fronte al dissesto idrogeologico in Italia ammonta a quasi 7 miliardi di euro per un totale di oltre 6.000 progetti finanziati su un totale di richieste che superano i 26 miliardi di euro, cifra quest’ultima che rappresenterebbe una stima del costo teorico per la messa in sicurezza dell’intero territorio nazionale;

Assegnati 789 Milioni alla Sicilia

Dall’esame di questi dati si rileva come la Sicilia sia la regione cui sono state assegnate le maggiori risorse con circa 789 milioni di euro con una durata media complessiva degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico di 4,7 anni tra fase progettuale, tempi amministrativi e materiale realizzazione delle opere in termini esecutivi; in atto per rispondere alla esigenza di coordinare in un unico Piano pluriennale i diversi programmi di contrasto al dissesto idrogeologico e le relative risorse, i1 DPCM del 20 febbraio 2019 ha adottato il Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale, c.d. ProteggItalia con una dotazione finanziaria complessiva nel triennio 2019-2021 pari a 10,383 miliardi di euro a favore delle Regioni ed Enti locali; il Proteggi Italia ha disposto risorse finanziarie, da destinare agli interventi in capo a più amministrazioni, provenienti dalle leggi di bilancio ma anche dall’FSC 2014/2020 che rappresentano circa la metà del totale generale; nella deliberazione della Corte dei Conti del 18 ottobre 2021, n. 17/2021/G, relativamente al piano di riparto dell’annualità 2020 del ProteggItalia, si legge che il piano della Sicilia non risulta approvato sia a fronte dell’assegnazione complessiva di 900 milioni di euro, così come per quella di 50 milioni; nel Piano stralcio del 2019, ai fini di un tempestivo avvio dei progetti e degli interventi immediatamente eseguibili per urgenza e indifferibilità, con il contributo e la partecipazione dei Commissari per l’emergenza, dei Commissari Straordinari per il dissesto, e delle Autorità di bacino distrettuale sono stati assegnati 315.119.117,19 di euro per n. 263 interventi di cui 20.776.438,01 alla Sicilia per 12 interventi.

CROWDFUNDING, «CUORE NON MENTE»,PROGETTO ALZHEIMER

 

Su Laboriusa.it il progetto degli alunni dell’Istituto comprensivo S. Raiti

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LOTTERIA DI BENEFICENZA A SOSTEGNO DEL “CORTO” SULL’ALZHEIMER

 

SIRACUSA

 “Cuore NON Mente”, anche d’estate: il progetto di sensibilizzazione sull’Alzheimer – on line sulla piattaforma siciliana di crowdfunding Laboriusa.it – è nel vivo della raccolta fondi solidale, che consentirà agli alunni dell’Istituto comprensivo “Salvatore Raiti” di Siracusadi realizzare un cortometraggio su una patologia purtroppo sempre più diffusa. Un viaggio che racconta, non la malattia in senso stretto, ma il suo contesto e l’impegno delle famiglie per assistere i propri cari, allo scopo di far conoscere un percorso di vita scandito da sofferenza sì, ma soprattutto da amore e conforto.

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L’obiettivo del crowdfunding è raggiungere 5mila euro di donazioni, al fine di sostenere le spese necessarie per le attrezzature di ripresa e regia del cortometraggio. Un traguardo sempre più vicino grazie ai sostenitori “dal basso”, all’attivismo della #gentelaboriusa, e alla campagna d’informazione sul progetto che ha portato a una recente collaborazione con il Centro Alzheimer di Siracusa.

“Cuore NON Mente” sta infatti suscitando nel territorio grande interesse, stimolando anche iniziative collaterali: da settembre sarà avviato un ciclo di presentazioni e incontri divulgativi nelle scuole, insieme alle associazioni di volontariato e di attivismo civico. Inoltre, chi sceglierà di sostenere il progetto avrà la possibilità di partecipare alla lotteria ideata per ringraziare simbolicamente tutti coloro che prendono parte alla raccolta fondi: in occasione della chiusura del crowdfunding – prevista il 31 ottobre 2019 – verrà estratto a sorte uno scooter in palio.

Tra le patologie più diffuse in Italia, soprattutto nella terza età, l’Alzheimer colpisce anche il legame della persona con i propri affetti, dunque è importante per il malato avere un’assistenza familiare capace di stimolare la sua mente per tenerla ancorata al vissuto e al presente. Sarà questo il vero cuore del racconto degli studenti siracusani, restituendo così alle giovani generazioni una maggiore consapevolezza del problema.

Una comunità si oppone alle “leggi” della Mafia sui Nebrodi: un progetto sociale apre la resistenza

 

Crowdfunding etico, 281 sostenitori dal basso per lanciare un segnale forte al territorio

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Concluso  il progetto di rilancio sociale voluto dal sindaco di Troina
e dall’Azienda Silvo Pastorale: con i fondi l’acquisto di cento esemplari in via d’estinzione

 

CATANIA –

«Un progetto meritevole perché in antitesi con la spartizione mafiosa di quel vasto territorio: per questo ho sottoscritto un contributo. Suggerisco di coinvolgere quanti più giovani residenti nei comuni adiacenti Troina (Cesarò, San Teodoro, Capizzi) perché possano svolgere anche un’attività di diffusione della bontà del progetto dal punto di vista ambientale ed economico, in un luogo dove lo sfruttamento del territorio ha illecitamente arricchito soggetti prepotenti». Nel commento social di Antonio A., uno dei 281 donatori della campagna di crowdfunding “Legalità di razza” si coglie tutto il significato del progetto: contro le «vacche grasse» della mafia, i giovani asinelli della legalità popoleranno i Nebrodi per riportare tra i boschi “quel fresco profumo di libertà”. Un pensiero – trasformatosi poi in azione – più volte ribadito in questi mesi dal sindaco di Troina Sebastiano Fabio Venezia, promotore dell’iniziativa lanciata sul sito di labuiusa insieme all’Azienda Speciale Silvo Pastorale, istituita dal Comune nel lontano 1963 per la valorizzazione di un patrimonio boschivo di oltre 4.200 ettari. Da allora a oggi, anzi, dal 2013 ai giorni nostri, tanto, tutto è cambiato: tra le nuove pagine di questa storia, c’è la resistenza civile di una comunità che si è opposta alla dura legge della mafia e non (purtroppo) senza conseguenze. Ma adesso nei terreni contesi dai clan pascolano già cento asini ragusani acquistati grazie ai 20mila euro raccolti “dal basso”, che insieme ai venti asini sanfratellani (donati dalla Regione Siciliana) saranno protagonisti di una nuova stagione, che vedrà rinascere quest’Isola abusata e spesso schiacciata tra malaffare e controllo del territorio.

«Abbiamo avviato un lungo percorso che si snoda dal lago di Ancipa fino al Parco dei Nebrodi, in provincia di Messina – spiegano Giovanni Ruberto eAngelo Impellizzeri, responsabili dell’Azienda Speciale Silvo-Pastorale – lì dove gli affari erano in mano alle stesse famiglie di sempre, che affittavano i terreni a 15 euro ad ettaro e poi incassavano fino a 400 euro con i finanziamenti europei senza produrre nulla (aziende dei clan oggi colpite da interdittiva grazie all’azione di denuncia del sindaco Venezia), nascerà un allevamento di razze autoctone in via di estinzione che a regime darà lavoro a 60 giovani. L’antimafia vera in Sicilia riparte da un bosco incontaminato. E soprattutto trascina nel vortice della legalità le nuove generazioni, pronte a scappare con la valigia di cartone verso altre destinazioni».

E invece il futuro è tutto qui, tra imprenditori agricoli con le mani sporche di terra ma con la fedina penale pulita; tra razze autoctone che rompono il silenzio dell’omertà; in un ecosistema che produrrà latte, trasformerà materiale legnoso ricavato dalla pulizia del bosco, organizzerà escursioni, pet therapy, laboratori didattici, e vedrà – con la ristrutturazione della caserma Sambuchello e grazie a un finanziamento regionale di 2,5 milioni di euro – la realizzazione di un “Geo Resort” per la fruizione turistica della più grande area protetta della Sicilia.

Fondi della Regione Sicilia per interventi nei porti di sette comuni siciliani

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  • Un intervento di 16,3 mln di euro tramite il fondo comunitario della pesca, il Feamp, per interventi in 62 comuni costieri, che beneficeranno di interventi nei porti ma anche di infrastrutture immateriali. Sono quelli presentati questa mattina nel corso di una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans dal presidente della Regione, Nello Musumeci, dall’assessore all’agricoltura Edi Bandiera e dal dirigente regionale per la pesca, Dario Cartabellotta. “Un segnale forte per fare pesca e per essere competitivi”, ha spiegato Musumeci, “servono infrastrutture portuali qualificate e competitive. Capaci di offrire servizi alla flotta di oltre 2700 imbarcazioni in Sicilia che occupa quasi 10 mila addetti e speriamo alla fine del mandato di arrivare a 13 mila. Sarebbe un sogno stimolare interesse in tanti giovani”. “I decreti sono in corso di emissione”, ha spiegato Cartabellotta, “dopo decenni passati a rottamare barche e pescatori, passiamo alla incentivazione”.
I fondi potranno essere utilizzati dai Flag, (Fisheries Local Action Groups), raggruppamenti di comuni costieri limitrofi che presenteranno istanza per potere usufruire dei fondi. In Sicilia sono sette. “L’obiettivo e’ esaltare il valore degli indirizzi comunitari ovvero consentire ai territori di farsi promotori di una progettualita’ finalizzata alla promozione delle proprie potenzialita’”…

Leoluca Orlando:” Penalizzato perchè il governo ha cancellato i fondi delle periferie (16 milioni)..”

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Sindaco di Palermo e governo. Sembra riproporsi la battaglia tra Pd e M5 stelle/Lega .Leoluca Orlando , assente all’arrivo di Conte, difende ancora  il suo atteggiamento e ripete papale papale che ” il governo Conte ha .” “ha tagliato 16 milioni per le scuole e legalità tagli previsti per Brancaccio, in particolare al centro postale ‘Cavallacci’ di via Cirincione “

“Dopo lo ‘scippo’ di quasi 16 milioni di euro proprio al quartiere di Brancaccio,  – spero che il presidente Conte colga l’occasione per trovare la giusta ispirazione e comprendere il grave, gravissimo errore commesso nel cancellare i fondi del Bando periferie” Quindi ricorda che “proprio quel quartiere è fra quelli inseriti nel progetto presentato dalla Città Metropolitana di Palermo per il cosiddetto Bando periferie i cui fondi sono stati cancellati”.

CONTE : NON RICORDO DI AVER VISTO IL VOLTO DI ORLANDO  NELLA RIUNIONE DELL’ANCI

 

Conte – ricorderemo – ha commentato come scorretto il modo di fare di  Orlando: “Ah, il sindaco Orlando non c’e? Io sono il presidente del Consiglio e rappresento il governo che è di tutti. Di tutti i sindaci, di tutti i colori. Se il sindaco di Palermo non accoglie il suo presidente del Consiglio, faccia pure. Non credo che questo sia un comportamento corretto tra le istituzioni“.

L’altra sera – ha commentato Conte – lavorando fino a tardi, al termine della giornata, ho incontrato una delegazione dell’Anci molto rappresentativa. C’erano almeno venti sindaci, ma non ricordo il volto del sindaco di Palermo Leoluca Orlando”. “Ho lavorato fino a tardi per trovare una soluzione e l’abbiamo trovata – dice ancora Conte – ed è una soluzione molto proficua per chi vuole fare cose concrete e non solo chiacchiere. E le parole del Presidente Anci Decaro lo dimostrano”. “Quindi abbiamo trovato una soluzione rispetto a un provvedimento dichiarato incostituzionale. Stiamo recuperando il profilo di costituzionalità e abbiamo trovato un percorso per recuperare quel profilo di incostituzionalità – sottolinea il premier – e in più abbiamo assicurato il modo per recuperare quei finanziamenti per consentire ai progetti già deliberati di essere realizzati”. Poi conclude: “Se il sindaco Orlando ha nella sua testa dei progetti che ancora non ha realizzato non è colpa mia…“.