L’AVIDITA’, L’EGOISMO E L’INGIUSTIZIA SOCIALE DI UNA POLITICA CRIMINALE SICILIANA CHE NON VA IN PARADISO

Papa Berlusconi

(Archivio Sud Libertà-)

        SICILIA:   BLOCCO DEI VITALIZI E ASSENZA DI OGNI FENOMENO COSTRUTTIVO    —    I GIOVANI VANNO VIA DALL’ISOLA

di Raffaele.Lanza

 

Non è possibile non condividere il taglio dei vitalizi tranne che si rivesta la carica di parlamentare e si abbia l’interesse – e la spudoratezza- a mantenere il privilegio anche di fronte al grande pubblico.  Se i politici siciliani vogliono dare uno schiaffo alla battaglia identitaria del Movimento proponente hanno essi altri modi per duellare e fronteggiarsi. Riteniamo che tale punto sia indiscutibile nell’interesse della popolazione siciliana e dell’Isola.  Non importa se si è di destra o di sinistra. Quando la casa brucia , si dice, non si guarda la casacca dei pompieri.   La Sicilia è a terra. I  giovani appena laureati vanno via dall’Isola e, adesso dall’Italia pure. Il coraggio di cambiare. Imitato persino dai pensionati che stanno affollando – è il caso di dirlo – le piazze del Portogallo e della Spagna.

Le imprese vanno via, fra l’altro la Mafia è sempre presente con le sue generazioni ed estorsioni. L’informazione è sospettata di omissione e di complicità con diversi leader della politica regionale e capi delle organizzazioni     mafiose prepotenti.  La Magistratura siciliana  offre esempi quotidiani della corruzione e del modus vivendi di certi manager e della classe dirigenziale che comanda tenebrosamente l’apparato regionale.     E’ arbitrario cercare attenuanti a tutto ciò nel fatto che i fenomeni negativi che caratterizzano la nostra vita di siciliani – e del Sud – sono riscontrabili anche altrove. L’affermazione è certamente vera: sarebbe pretender troppo affermare che la Sicilia ha inventato l’abuso, l’arrivismo, l’insipienza amministrativa, la miopia politica, il parassitismo degli inetti, l’ingiustizia sociale…   Adesso non dateci il primato di bloccare il taglio dei vitalizi perchè significherebbe attestare l’assenza pressochè assoluta -oltre all’egoismo e all’avidità personale- di voler creare fenomeni costruttivi

 La scadenza del 31 marzo ha messo ora in fibrillazione  -com’è noto – il presidente dell’Ars G.Miccicchè che candidamente ha ammesso di “opporsi con tutte le sue forze al taglio dei vitalizi “perchè non è immaginabile che un parlamentare debba vivere di stenti e non possa sopravvivere..”

“Io non mi presto ad atti di macelleria sociale”- ha affermato– si sa-  Micciché. ” In Sicilia c’è un ex deputato comunista, una delle persone più belle che questa regione possa annoverare, che vedrebbe il suo assegno ridotto da 6 mila a 600 euro netti. Ma siamo tutti impazziti?”. “Sono invece disponibile – afferma il presidente dell’Ars,  anche commissario di Forza Italia in Sicilia – a studiare un diverso sistema di tagli: se l’Ars la pensa diversamente, mi sfiduci. Sarei orgoglioso di raccontarlo a mia figlia”.

 

Sicilia, il no di Micciché al taglio dei vitalizi: "Se l'Ars lo vuole, mi sfiduci"
Il Presidente dell’Ars G.Miccicchè

E a questo punto è destinato ad acuirsi anche lo scontro con il governatore Nello Musumeci, che condivide moralmente la proposta e  non ha impugnato la norma sul taglio dei vitalizi contestata da Micciché. L’amministrazione regionale, se l’Ars non varasse la riduzione degli assegni, perderebbe circa 70 milioni di euro di trasferimenti statali. Un salasso che Palazzo d’Orleans proprio non può permettersi.

Vitalizi, Musumeci: "Favorevole al taglio, nessuno scaricabarile"

Il governatore Musumeci interviene pubblicamente sull’assegno dei vitalizi

 

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Nella foto, il deputato Francesco Cappello del M5S

La reazione dei 5 Stelle: “Micciché rappresenta il vero volto dell’Assemblea regionale siciliana, anacronistica e irresponsabile. Di fronte alla quotidiana e dilagante difficoltà dei siciliani di pagare le bollette e riempire il frigo – ricorderemo l’affermazione del  capogruppo Francesco Cappello – c’è ancora chi vuole salvare la ricchezza dei pochi, fatta di privilegi come il vitalizio. Micciché fa appello alla sfiducia? Ebbene, é evidente che si sta sfiduciando da solo“.

L’Isola afferma Giancarlo Cancellieri a viva voce perderà circa 5o milioni di euro E non sono pochi per una terra deserta conquista degli ex politici corrotti ed egoisti.    L’assemblea siciliana “costa più della Casa Bianca”    Inammissibile che prevalga ancora questo assunto. Riproponiamo la missiva -comunicato di Giancarlo Cancelleri sul “Ricalcolo dei vitalizi, la responsabilità dell’omesso taglio, e i soldi perduti per la Sicilia…..” sintetizzata nella parte in cui si sofferma sul parere del Presidente della Regione Musumeci perchè pubblicamente lo stesso ha dichiarato che “e’ un fatto morale di cui mi faccio carico, d’altronde la mia storia è chiara”. Per quanto riguarda la norma dello Stato che prevede la riduzione del 30% dei trasferimenti alle Regioni che non taglieranno i vitalizi, il governatore ha precisato: “Il governo non intende impugnare la norma, perché non ritiene che presenti particolari aspetti di incostituzionalità  Ecco la lettera di Cancelleri:

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“Come sappiamo, questo Parlamento costa 137 milioni di euro ogni anno, e in questi anni il Movimento 5 Stelle ha proposto diverse soluzione per abbassarne i costi. Questo è un tema a noi caro di cui abbiamo parlato tanto e che in questi mesi ci ha visti protagonisti di una proposta importante: il taglio dei vitalizi. Il Parlamento Siciliano eroga ogni anno circa 17 milioni di vitalizi, a partire dal primo Presidente nel 1947.

Noi del Movimento 5 Stelle abbiamo proposto, in linea con Camera e Senato, il ricalcolo dei vitalizi che farebbe risparmiare alle casse della Regione Siciliana circa la metà, quindi circa 9 milioni di euro ogni anno. Questa è una grande cifra se si pensa di poterla utilizzare per start-up di giovani per esempio, o come incentivi per le imprese siciliane.

È chiaro però che quando non si governa una regione, quando il Movimento 5 Stelle, che è l’unico che rinuncia al vitalizio, non è al Governo di una regione è difficile pensare che chi gode di questo privilegio rinunci o predisponga una legge che lo taglia. Infatti, anche con Musumeci Presidente della Regione Siciliana e Miccichè Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana i vitalizi in Sicilia non si toccano.

Ma il Governo del Cambiamento, con i Ministri Di Maio e Fraccaro, nella legge di Stabilità del 2018 inseriscono il comma 965 “…ai fini del coordinamento della finanza pubblica e del contenimento della spesa pubblica, a decorrere dall’anno 2019, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, (…) entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, (…) provvedono a rideterminare, ai sensi del comma 966, la disciplina dei trattamenti previdenziali e dei vitalizi già in essere in favore di coloro che abbiano ricoperto la carica di presidente della regione, di consigliere regionale o di assessore regionale. Qualora gli enti non vi provvedano entro i termini previsti, ad essi non è erogata una quota pari al 20 per cento dei trasferimenti erariali a loro favore diversi da quelli destinati al finanziamento del Servizio sanitario nazionale, delle politiche sociali e per le non autosufficienze e del trasporto pubblico locale…”

Nel caso della Sicilia, il 20% dei trasferimenti eventualmente NON erogati, si aggira attorno a 50 milioni di euro. Quindi, ricapitolando, se l’Assemblea Regionale si adegua e taglia i vitalizi, risparmia circa 9 milioni di euro ogni anno, se non lo fa e non si adegua alla norma nazionale, il Governo trasferirà alla Regione Siciliana circa 50 milioni di euro in meno!

Tutti noi abbiamo dato per scontato che entro il 31 Marzo 2019 anche in Sicilia finirà questo privilegio e finalmente si metterà fine a questo spreco…….”