Il Presidente Draghi al vertice del G7

 

Ha affermato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del G7 in Germania,   :  “Vladimir Putin “non verrà” al G20 in programma in Indonesia il 15 e 16 novembre a Bali. Il presidente dell’Indonesia Joko Widodo, che organizza l’evento, “è stato categorico. Quello che potrà succedere è un intervento da remoto, vedremo”.

Le parole del premier hanno suscitato la reazione di Mosca. Non tocca a Mario Draghi dire se il presidente russo Vladimir Putin andrà al summit del G20 in Indonesia, ha detto ai giornalisti un funzionario del Cremlino, Yury Ushakov.

“Non spetta a Draghi deciderlo. Ha probabilmente dimenticato che non è più il presidente (del G20)”, ha dichiarato Ushakov, citato dall’agenzia stampa Tass. L’invito a partecipare è stato ricevuto e accettato, ha detto Ushakov, che ha poi suggerito di aspettare la visita del leader indonesiano Joko Widodo, presidente di turno del G20, atteso giovedì a Mosca.

“Abbiamo ricevuto un invito ufficiale, che è molto importante dato che gli indonesiani sono sotto pressione da parte dei Paesi occidentali interessati – le parole di Ushakov riportate ieri dalla Ria Novosti – Tutto questo sarà discusso il 30 giugno (all’incontro tra Putin e Widodo al Cremlino, ndr). Ma il nostro presidente ha ricevuto un invito e abbiamo risposto positivamente, dicendo che siamo interessati a partecipare”.

 

Draghi al G20: ” Contenere il riscaldamento entro 1,5 gradi con azioni immediate e condivise”

 

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“Questo è solo l’inizio. Qualcosa è cambiato: senza cooperazione, non andiamo da nessuna parte su questioni come clima, salute, povertà”. Mario Draghi, presidente del Consiglio, si esprime così chiudendo i lavori del G20 2021 a Roma.  Abbiamo impegnato risorse notevoli, abbiamo mantenuto questi impegni e abbiamo fatto sì che nostri sogni sono ancora vivi e stanno facendo progressi”, dice il premier. “Saremo giudicati per quello che faremo, non per quello che diciamo”……..

“Questo vertice ha riempito di sostanza le nostre parole”. “Gli attivisti ci spingono e ci mantengono sul pezzo” quando dicono che “è tutto un bla, bla, bla” ma questo è stato un “vertice di sostanza”, ribadisce, annunciando che l’Italia stanzierà “1,4mld di dollari l’anno” per cinque anni per contrastare i cambiamenti climatici.

“Negli ultimi anni la capacità dei Paesi del G20 di lavorare insieme è diminuita. In questo vertice-avverte Draghi- è cambiato qualcosa e questo mi rende fiducioso: il G20 sembra aver ritrovato la capacità di affrontare sfide epocali e esistenziali: il covid 19, il clima, la salute, le disuguaglianze di genere e di ricchezza”….

 “Per la prima volta i paesi del G20 si sono impegnati a mantenere a portata di mano l’obiettivo di contenere il riscaldamento entro 1,5 gradi con una serie di azioni immediate e a medio termine”. “Tutti i paesi del G20 riconoscono la validità scientifica dell’obiettivo di 1,5 gradi e si impegnano con un linguaggio significativo a contenere le emissioni per non perdere di vista questo obiettivo“.

Per  le emissioni di anidride carbonica, prima “non c’era nessun impegno collettivo: ora si parla di raggiungere un obiettivo entro il 2050 e questo comporta un progresso che prima non era previsto. Per quella data non ci saranno emissioni nette aggiuntive”. C’è poi “la promessa di dare 100 miliardi dollari l’anno ai paesi più poveri. Siamo molto vicini a raggiungere questo obiettivo, i paesi del G20 sono” già “a 82-83 miliardi”. L’Italia, come annunciato da Draghi, stanzierà 1,4 miliardi ogni anno per 5 anni.

“E’ un summit di successo” come ha detto il presidente Usa Joe Biden “nel senso che siamo riusciti a mantenere vivi i nostri sogni, impegnarci per ulteriori provvedimenti e stanziamenti giganteschi, ulteriori promesse di riduzione. Questo è un successo, sembrava che negli ultimi mesi soprattutto i Paesi emergenti non avessero nessuna intenzione di prendere impegni ulteriori”. “C’è un senso di urgenza, condiviso da tutti”, dice premier italiano.

C’è la preoccupazione di mostrare credibilità attuando le promesse fatte. Qualcosa è cambiato: senza cooperazione, non andiamo da nessuna parte su questioni come clima, salute, povertà”. La sostanza è che fino ad oggi non condividevamo le ambizioni, oggi condividiamo tutti gli obiettivi e tutte le ambizioni. Potremmo rinforzarle in futuro, ora bisogna condividere la velocità di azione”

G20: “L’AFGHANISTAN RAPPRESENTA UNA CATASTROFE UMANITARIA”

Draghi, l'ultimo discorso come capo della BCE | Starting Finance

Al G20 straordinario sulla crisi afghana si è parlato di “catastrofe umanitaria e con l’avvicinarsi dell’inverno c’è la percezione di come la situazione stia precipitando“. Parole del  premier Mario Draghi,  al termine del G20 straordinario sull’Afghanistan.

Afferma il premier: “Al vertice “da quasi tutti è emersa la necessità di arrivare a una posizione unificata, questo si è tradotto in un mandato alle Nazioni Unite per un coordinamento nella risposta, naturalmente” in un mandato “ad agire anche direttamente. Quindi vari attori, anche l’Ue e le istituzioni finanziarie internazionali, lavoreranno sotto questo grande ombrello”.

Il G20 straordinario dell’Afghanistan “ha dato mandato all’Onu per avere una roadmap per procedere agli aiuti umanitari in modo coordinato”. E tra le “prime cose da chiedere al governo talebano è che vi sia possibilità per le Nazioni Unite ma anche per altri di poter entrare e uscire, di avere libertà di movimento” per gestire gli aiuti umanitari.

La spinta ad operare bene proviene dalla presidente della Commissione europea Von der Leyen che ha annunciato uno stanziamento di un miliardo di dollari e questo è stato uno dei vari impegni a finanziare la risposta umanitaria”.

Il premier ha poi sottolineato che “occorre impedire il collasso economico del Paese Afghanistan: impedire che il sistema dei pagamenti crolli, significa cercare di salvare quel poco di sistema bancario che è rimasto”.

Inoltre, “è stato toccato da tutti il problema dei diritti delle donne, di garantire loro istruzione, di non tornare indietro 20 anni”. E “consenso ha trovato la necessità che l’Afghanistan non torni ad essere una specie di rifugio del terrorismo internazionale”

“Io lo considero un successo questo meeting – ha detto ancora il premier – perché è la prima volta che viene data una risposta multilaterale alla crisi afghana. Con una prospettiva di più lungo periodo, si può dire che il multilateralismo sta tornando come uno schema di lavoro dei Grandi” del pianeta.

“Ho invitato tutti a cercare di lavorare il più possibile insieme, soprattutto sulla risposta della crisi umanitaria per permettere di superare le inevitabili differenze di vedute di politica estera. Su questo non ci sono diversità” ha affermato Draghi.

“Si è anche parlato della necessità di coinvolgere i paesi limitrofi. Occorre dare ordine e visibilità a movimenti migratori, al momento non c’è un coordinamento” .

Nella gestione della crisi afghana “il coinvolgimento dei paesi vicini è essenziale, è un tema che oggi è stato sollevato soprattutto dalla Russia ma è accettato da tutti. C’è piena consapevolezza che le regioni di contorno all’Afghanistan siano coinvolte, questo avviene in tanti modi e sta già avvenendo: in migliaia, forse milioni di migranti sono andati a finire nei paesi vicini e questi paesi, senza desiderarlo, sono chiamati a gestire una realtà totalmente nuova e che non è finita. Queste migrazioni continueranno, perciò e importante rispondere quanto prima a questa situazione”.

“Il governo italiano ha assicurato l’uscita dall’Afghanistan di circa 5mila persone – ha ricordato il presidente del Consiglio – Anche la Germania e il Regno Unito hanno fatto molto. Un’opera significativa, ma non è sufficiente, ci sono ancora molti collaboratori. Le Nazioni Unite stanno cercando di ottenere dal governo dei talebani, dal governo afghano, di organizzare dei corridoi” umanitari.

“Vorrei concludere con un invito molto sentito. Invito tutti voi a lavorare insieme per non abbandonare l’Afghanistan. Nonostante le tante differenze che ci caratterizzano, non dobbiamo accettare questa catastrofe. ….”

G20: IMPEGNO DEGLI STATI UNITI A RAGGIUNGERE UN CONSENSO -TENSIONI CON LA CINA

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Linea dura di Washington che richiede, con il consigliere alla Sicurezza John Bolton , che il documento finale del G20 non menzioni il commercio libero -se non abbinato al commercio equo- e non includa citazioni relative all’accordo di Parigi sul clima,  se collegate al tema delle emissioni e dei cambiamenti climatici. Gli Stati Uniti sono “impegnati a lavorare per raggiungere un consenso sulla questione”. Alcune posizioni però non sono negoziabili, almeno “non adesso”.

Donald Trump, a margine dei lavori,  sulle trattative con la Cina per le tensioni sul fronte commerciale, ha commentato: “Stiamo lavorando davvero sodo. Sarebbe positivo se riuscissimo a concludere un accordo. Credo che loro vogliano, a noi piacerebbe. Ci sono segnali positivi”. A chi chiedeva poi per quale motivo fosse stato cancellato l’incontro col presidente russo Vladimir Putin, ha replicato: “Ucraina, semplicemente Ucraina”.

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Il presidente argentino Mauricio Macri nell’intervento di esordio. “Nel G20 mai organizzato così a sud, vi invito a dare un messaggio chiaro al mondo: insieme possiamo dare da qui un orizzonte di sviluppo, uniti nella diversità. Dobbiamo mostrare al mondo che le sfide globali richiedono soluzioni globali”. “Qui noi leader possiamo guardarci in faccia, parliamo con franchezza”.

Atteso il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, che  ha incontrato il presidente francese, Emmanuel Macron.  Alla vigilia il presidente francese aveva annunciato di voler incontrare il principe ereditario saudita, spiegando di volere “tutta la verità” sul caso del giornalista ucciso e martoriato Khashoggi e di auspicare “una soluzione politica” al conflitto nello Yemen, dove una coalizione araba a guida saudita combatte contro i ribelli che l’Iran è accusato di sostenere. Oltre al presidente francese, Mbs ha incontrato anche il presidente del Messico, Enrique Pena Nieto e quello sudcoreano, Moon Jae-in.

(Ag.)

Molti ingredienti piccanti nell’incontro del G20 con i potenti del mondo che si apre a Buenos Aires

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Foto- I leader del mondo nell’incontro 2017 -G20

La questione G20 che si apre a Buenos Aires contiene molti ingredienti piccanti. Anzitutto l”escalation delle tensioni tra Ucraina e Russia, la disputa commerciale tra Stati Uniti, Cina e altri Paesi , lo scandalo per l’omicidio e l’orrore della modalità, del giornalista dissidente saudita Jamal  Khashoggi saranno al centro del vertice del G20 che si apre a Buenos Aires.

 Migliaia di persone  intanto che hanno annunciato proteste e mobilitazioni di massa nella capitale argentina contro la globalizzazione e la crisi economica.

L’incontro sarà disertato persino dal presidente degli Stati Uniti Trump  in programma con Vladimir Putin, perché Mosca ha rifiutato di rilasciare i marinai ucraini di tre navi intercettate dalle forze armate russe domenica scorsa nel Stretto di Kerch. Il leader Usa si incontrerà con il suo omologo cinese, Xi Jinping, per discutere della disputa commerciale crescente tra le due maggiori potenze nel mercato mondiale.

 Ottawa ha confermato che il nuovo accordo commerciale tra Canada, Stati Uniti e Messico sarà firmato a Buenos Aires. Tuttavia, l’Accordo Stati Uniti-Messico-Canada (USMCA) dovrà ancora essere ratificato dall’organo legislativo di ciascun Paese.

Anche il principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, ritenuto il mandante dell’assassinio del giornalista coraggioso Jamal  Khashoggi al consolato saudita a Istanbul il mese scorso.sarà  presente al summit.   Resta da vedere l’atteggiamento degli altri leader nei suoi confronti..