Scoperta la lettera di Galileo Galilei che, per l’Inquisizione “voleva sovvertire la filosofia naturale e le Sacre Scritture”

Lo storico  Salvatore Ricciardo, dell’ Università di Bergamo, ha scoperto in una biblioteca della Royal Society di Londra la lettera che fece accusare Galileo Galilei di essere un eretico.        Lo studioso italiano conduce la ricerca insieme a  Michele Camerota, dell’Università di Cagliari. In sette pagine scritte il 21 dicembre 1613 Galileo, che si firma con le sue iniziali G.G., esponeva a un amico la sua teoria sul movimento della Terra intorno al Sole, opposta alla tesi della Chiesa secondo la quale la Terra era immobile.

Galileo Galilei  fu un personaggio chiave della Rivoluzione scientifica. Sospettato di eresia e accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture, Galilei fu processato e condannato dal Sant’Uffizio e costretto all’abiura delle sue concezioni astronomiche e al confino nella propria villa di Arcetri. Tre secoli dopo , esattamente 359 anni dopo, Papa Giovanni Paolo II alla sessione plenaria della Pontificia accademia delle scienze, ha dichiarato riconosciuti gli errori della Chiesa del tempo

Lo storico della scienza Allan Chapman, dell’Università di Oxford e presidente della Royal Society per la storia e l’astronomia, ha dichiarato che la scoperta dell’italiano “è così importante –  che permetterà nuovi approfondimenti in questo periodo critico”. Della lettera, indirizzata a Benedetto Castelli, esistono diverse copie e due versioni diverse. Una è custodita negli Archivi Vaticani ed è quella che il 7 febbraio 1615 venne inviata all’Inquisizione, indirizzata al domenicano Niccolò Lorini.  Forse si potrà scoprire il reale rapporto di Galileo Galilei con l’Inquisizione.