Cannizzaro: scoperti ” illeciti” in gara d’appalto di 105 MLN di euro, dietrofront dell’Ospedale

 

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LE IMPRESE: «FORNITURA DI EMODINAMICA,GRAVE DISPENDIO DI RISORSE, VIA AL CONTENZIOSO»

As.F.O. (Associazione Fornitori Ospedalieri Sicilia): «Anomalie e contraddizioni che gravano sulle 46 aziende partecipanti alla gara»

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CATANIA

Quarantasei imprese concorrenti; 487 lotti del valore di circa 105 milioni di euro per l’espletamento di una procedura che si è conclusa con la revoca della gara d’appalto per la fornitura quadriennale di materiale specialistico di emodinamica per il bacino della Sicilia Orientale.

È questo il bilancio del  contenzioso tra i fornitori rappresentati dall’As.F.O. (Associazione fornitori ospedalieri sicilia) e la direzione dell’Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania (stazione appaltante capofila di Bacino), chiamata in causa per «aver adottato un provvedimento di revoca – spiega il presidente As.F.O. Giacomo Guasone – adducendo quale motivazione la difficoltà di gestione legata alla lentezza di accesso alla piattaforma di e-procurement ASP gestita da Consip». Una spiegazione che, secondo le aziende concorrenti «appare anomala e contraddittoria, in quanto la stazione appaltante ha deciso di annullare l’iter proprio nella sua fase conclusiva, che avrebbe dovuto portare alla scelta del contraente: dopo appena tre mesi – periodo che per un appalto così rilevante può essere ritenuto compatibile – è stata bloccata (il 23 luglio), con un gravissimo dispendio di risorse umane ed economiche».

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Foto Archivio Sud Libertà – Nella sala operatoria un manichino per studiare

Il direttore generale del Cannizzaro Salvatore Giuffrida, in una nota parla di «un sistema che non si è rivelato performante, rivelando sin da subito problematiche di accesso materiale ai documenti online, riscontrati prontamente dall’Azienda e immediatamente segnalati al gestore nazionale e anche ai concorrenti. Problemi che purtroppo non hanno trovato soluzione: l’Azienda si è pertanto trovata nella condizione di non potere garantire, nell’espletamento delle diverse fasi di gara, l’indispensabile requisito della assenza di soluzione di continuità (espletamento delle fasi di gara senza interruzioni) essendosi invece verificata la condizione di svolgere tali attività con ripetute e lunghe sospensioni. Di qui la conseguente scelta di revocare la gara, onde ridurre e possibilmente evitare contenziosi post completamento procedura. È di tutta evidenza, alla luce di tale scenario, che l’Azienda Cannizzaro abbia obtorto collo subìto un deficit non pronosticabile né colmabile».

Ma le aziende fornitrici non ci stanno, visto inoltre che «la procedura – continua Guasone – ha seguito tempi del tutto fisiologici ad una modalità telematica peraltro utilizzata da moltissime Stazioni Appaltanti. Ormai mancava solo un’attività marginale: la giustificazione legata alla “celerità” viene contraddetta da una revoca in cui non vi è alcun riferimento a modalità e tempi di un nuovo appalto. Occorre precisare che nessun principio di continuità è stato violato, considerato che l’integrità delle offerte, l’imparzialità e la trasparenza delle operazioni, viene assolutamente garantita proprio dalla modalità stessa della procedura.

È altresì evidente che l’anomalo provvedimento provocherà un rilevante contenzioso, proprio quello che affermava di voler evitare, con aggravio ulteriore dei costi e conseguente responsabilità erariale. Questa delibera, a nostro avviso, vìola i più elementari principi di efficienza ed economicità dell’azione amministrativa e, come ben afferma lo stesso direttore generale del Cannizzaro, “produce effetti negativi sulle ditte interessate alla fornitura” che vedono anche violato il principio di imparzialità e par condicio, visto che sono state già state rese note le offerte economiche. Ci auguriamo che l’Amministrazione rivaluti le proprie decisioni e dia proseguo alla procedura per evitare ulteriori conseguenze».