Messina, arrestati tre giovani spacciatori in attesa di giudizio con rito direttissimo

Spaccio di droga in Campo San Giacomo e Piazza Libertà a Trieste
Fermati a Meri tre giovani spacciatori. Denunciati alla Procura di Barcellona P.G.

Messina

ArrestatI ieri sera, a Meri (Messina) , in flagranza di reato, tre giovani, di cui due uomini ed una donna, per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio in concorso.
Nel corso di un servizio di controllo del territorio, nel transitare in una via del centro di Merì, i militari dell’Arma hanno notato un’autovettura con tre giovani a bordo che alla vista dei militari assumevano un atteggiamento sospetto. Pertanto, i Carabinieri della locale Stazione, coadiuvati dai colleghi della Sezione Radiomobile e della vicina Stazione di Santa Lucia del Mela, ritenendo che i giovani potessero occultare qualcosa all’interno dell’autovettura, procedevano ad un controllo di polizia sottoponendo i tre a perquisizione personale e veicolare.

L’ipotesi investigativa dei Carabinieri si è dimostrata fondata ed infatti, nel corso della perquisizione, all’interno dell’autovettura è stato rinvenuto un borsone dove erano stati occultati due involucri di cellophane contenenti rispettivamente 44 grammi di sostanza stupefacente di tipo cocaina ed oltre 200 grammi di marijuana, due bilancini di precisione e la somma di 1.500 euro in contanti, ritenuta provento dell’attività illecita. 
La sostanza stupefacente, inviata al Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Messina per le analisi di laboratorio, la somma di danaro ed i bilancini di precisione sono stati sequestrati ed i tre giovani sono stati arrestati, in flagranza di reato, per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio in concorso.
All’esito delle formalità di rito, come disposto dal Sostituto Procuratore di turno presso la Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, gli arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari in attesa di essere giudicati con rito direttissimo. 
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione