Progettare e tutelare la Salute: oggi a Catania sulla Prevenzione Oncologica

 

Oggi  30 Marzo, ore 9.00, sede Ordine (via V. Giuffrida 202)

 

«PREVENZIONE ONCOLOGICA: LE NOSTRE SCELTE CONSAPEVOLI»

INCONTRO DI SENSIBILIZZAZIONE DI INGEGNERI CATANIA E MEDICARE ONLUS

 Risultati immagini per immagini di sala operatoria

CATANIA

«Nella nostra formazione professionale, in quanto ingegneri, approfondiamo di continuo argomenti come la prevenzione incendi e quella sismica, ma nel prossimo evento rivolto ai nostri iscritti abbiamo scelto di parlare di un altro tipo di prevenzione, altrettanto indispensabile: quella oncologica. In qualità di professionisti costruiamo edifici, processi industriali e circuiti elettronici, ma in quanto uomini e donne abbiamo il dovere di “progettare” e tutelare la nostra salute. È un impegno etico che abbiamo potuto concretizzare grazie all’incontro conMedicare Onlus, l’associazione a supporto dei malati oncologici, dove offrono volontariato nostri colleghi», il presidente della Fondazione Ingegneri di CataniaMauro Scaccianoce, spiega così l’origine dell’incontro che si svolgerà sabato 30 marzo, alle 9.00, nella sede dell’Ordine, in via Vincenzo Giuffrida 202.

Il titolo «Prevenzione oncologica: le nostre scelte consapevoli» suggerisce lo spirito di sensibilizzazione dell’iniziativa, a cui interverranno, oltre al presidente Scaccianoce, il presidente dell’Ordine Giuseppe Platania e la presidente di Medicare Onlus Stefania Cicala.

Seguiranno gli interventi coordinati da Maria Rossella Massimino, presente nella doppia veste di ingegnere e componente del Consiglio direttivo dell’Associazione. La presidente Cicala illustrerà progetti e servizi gratuiti a supporto dei pazienti e della prevenzione dei tumori; il responsabile UOS Oncologia dell’Ospedale Cannizzaro di Catania Giuseppe Luigi Bannafocalizzerà l’attenzione sui comportamenti e sugli stili di vita in grado di evitare o ridurre l’insorgenza e lo sviluppo di una malattia o di un evento sfavorevole; Serena Cubisino, biologa nutrizionista del Centro Humanitas, si soffermerà sulla sana e corretta alimentazione.

«Nel corso dell’incontro – conclude il presidente Scaccianoce – valuteremo anche i possibili supporti di natura professionale che possono essere applicati nel campo della prevenzione oncologica e dei possibili protocolli di cura. D’altronde, l’ingegneria ha prodotto e produce in campo medico risultati importantissimi, basti pensare alla produzione di nuovi dispositivi o allo smaltimento dei rifiuti tossici».

«CATANIA CONNESSA, CONDIVISA E PARTECIPATA»:PROPOSTE PER VALORIZZARE IL PRG

«CATANIA CONNESSA, CONDIVISA E PARTECIPATA»

ECCO LA “SMART CITY” DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI

 Risultati immagini per palazzi moderni architettonici

Un contributo di idee al nuovo Prg della città per valorizzare le zone dismesse

 – “App” per individuare parcheggi liberi con gli smartphone; lampioni pubblici che come alberi catturano anidride carbonica per restituire ossigeno; pavimenti che producono energia dal movimento dei pedoni. E poi co-working, bike sharing, bio-panchine, cestini fotovoltaici. Può Catania diventare una smart city, una “città intelligente”? La risposta è affermativa e i progetti esistono già su carta, nelle tavole tecniche e nei rendering realizzati dagli oltre settanta studenti universitari che hanno partecipato al seminario di progettazione organizzato dall’Ordine e dalla Fondazione degli Ingegneri, dal Centro Provinciale di Studi Urbanistici (CePSU), in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Unict (Dicar), e con il patrocinio dell’Amministrazione comunale e della sua Direzione Urbanistica.

Durante il corso accademico di “Architettura e composizione architettonica III”, tenuto dal prof. Riccardo Dell’Osso, fra lezioni teoriche e attività pratiche, sono nate ben 24 idee – una per ogni gruppo di lavoro – tradotte in proposte fattive per il futuro urbanistico di Catania che verrà disegnato nel nuovo e atteso Piano Regolatore Generale.

Nulla di utopico o inattuabile, ma tutti “sogni” urbani con un forte potenziale di fattibilità, nel pieno rispetto del costruito esistente e soprattutto attraverso la virtuosa valorizzazione di quei luoghi oggi degradati o inutilizzati. Dall’area portuale percorrendo l’intero waterfront che interessa la fascia di Ognina, fino alle aree interne della città, come gli Orti di Susanna in zona Cibali o il complesso dell’Ascoli Tomaselli in via Passo Gravina: connessione, condivisione e partecipazione sono le parole chiave di quel linguaggio architettonico espresso dagli studenti, che nell’occasione si sono avvalsi anche di video e realtà aumentata per far conoscere le loro idee urbane.

Ad avvalorare questi progetti sono giunti personalmente, oltre ai docenti universitari, anche professionisti avviati ed esperti a livello nazionale, trasformando il seminario da attività didattica a vero e proprio contributo professionale per la città etnea. Proprio per questo alla presentazione dei lavori erano presenti numerosi rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Catania – gli assessori Barbara Mirabella, Sergio Parisi e Alessandro Porto, i dirigenti Biagio Bisignani (Direzione Urbanistica) e Fabio Finocchiaro (Direzione Politiche comunitarie) – tutti concordi nel definire i progetti di “Catania Smart City” un esempio eccellente di urbanistica partecipata, ricco di visioni innovative da approfondire, e quindi un valore aggiunto per gli studi in corso sul nuovo Prg.

«Una smart city è una città fondata sul capitale umano che contribuisce allo sviluppo urbano – ha detto il presidente dell’Ordine Ingegneri Giuseppe Platania, sottolineando il valore sociale dell’iniziativa – Non basta la presenza delle infrastrutture materiali e digitali se non c’è l’intelligenza collettiva che partecipa, gestisce e alimenta la sostenibilità economica e ambientale. Oggi abbiamo la conferma che i giovani possono e devono rientrare a pieno titolo tra le professionalità chiamate a contribuire alla trasformazione della città. Ribadiamo anche in questa sede la necessità e l’opportunità di rilanciare lo strumento del concorso di idee». «La rigenerazione di Catania non può che partire dai professionisti del futuro – ha aggiunto il presidente della Fondazione Ingegneri Mauro Scaccianoce – basta guardare le tavole architettoniche dei nostri giovani per avere subito una visione concreta di come potrebbe essere la città».

«Grazie alla possibilità di condividere spazi di abitazione, lavoro, studio, mezzi di trasporto, le infrastrutture tecnologiche e umane delle smart city permettono di ridurre sprechi e inquinamento, e di conseguire una maggiore inclusione sociale dei residenti negli spazi pubblici», ha affermato il presidente del CePSU Pierluigi Bella.

Numerosi i docenti del Dicar Unict in sala: il vicedirettore Vincenzo Sapienza, Paolo La Greca – anche in qualità di presidente nazionale del Centro Studi Urbanistici – Riccardo Dell’Osso (direttore diOpen Source Lab), Santi Cascone, Francesco Martinico. Ciascuno nel proprio intervento ha sottolineato l’importanza che gli studi universitari non rimangano chiusi nelle aule ma siano conosciuti dall’intera comunità, perché è nell’interesse comune per la città che nascono iniziative come “Catania Smart City”.

Durante la giornata sono intervenuti inoltre: il presidente di Ance Catania Giuseppe Piana, i componenti del Laboratorio universitario per la Pianificazione del Territorio e dell’Ambiente (Lapta) Luca Barbarossa e Riccardo Privitera, il co-founder di Whole Urban Regeneration Simone Grasso, il docente universitario Andrea Rapisarda, ed Emanuele Spampinato in rappresentanza di Confcommercio.

Progetti ( teoria)per una nuova “Catania Smart City”

Iniziativa di Ordine e Fondazione Ingegneri, Centro provinciale Studi Urbanistici

e Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura – Unict

DALLE AULE UNIVERSITARIE ALLE AREE URBANE STRATEGICHE

24 PROGETTI 

Risultati immagini per immagini di palazzi d'architettura moderna

Seminario di progettazione per rinnovare spazi pubblici e ridurre sprechi

e inquinamento attraverso nuove reti infrastrutturali fisiche e telematiche

CATANIA –

«“Catania Smart City” nasce dalla consapevolezza che la città, nonostante ritardi e limiti nell’affrontare le sfide delle metropoli contemporanee, può comunque ambire a transitare verso scenari di efficienza e sostenibilità urbane, basati su qualità e identità». Il presidente dell’Ordine etneo degli IngegneriGiuseppe Platania, presenta con queste parole il seminario di progettazione che vede coinvolti 74 studenti universitari nell’elaborazione di piani di rigenerazione urbana per dodici aree ritenute strategiche per la “Catania del futuro”.

L’iniziativa è promossa dallo stesso Ordine, dalla sua Fondazione guidata da Mauro Scaccianoce, e dal Centro Provinciale di Studi Urbanistici presieduto da Pierluigi Bella, in stretta sinergia con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar) dell’Università di Catania, diretto da Enrico Foti. Il seminario infatti – patrocinato dall’Amministrazione comunale – si sviluppa attraverso il corso di “Architettura e composizione architettonica III”, tenuto dal docente Riccardo Dell’Osso, mentre il coordinamento delle attività è curato dal docente di “Tecnica urbanistica” Paolo La Greca, attuale consulente del sindaco Pogliese.

«L’obiettivo fondamentale del progetto – spiega l’ing. Bella – è definire una rete di nuove centralità urbane “smart”, capaci di accogliere, in una prospettiva innovativa, le funzioni del settore terziario, il commercio, il co-working, le start-up, le attività culturali e sociali, lo studio e la formazione universitaria, gli spin-off e tutti gli altri servizi specialistici tra loro connessi con nuovi e più accessibili spazi pubblici. Ventiquattro progetti (due differenti soluzioni per area) pensati all’interno di una rete di connessioni verdi, ciclabili e pedonali e anche telematiche, per restituire proposte inserite in una più generale prospettiva urbanistica».

Le dodici aree di studio – individuate con i rappresentati del Comune – interessano l’intera linea di costa, le attrezzature ospedaliere e militari dismesse o in dismissione e le aree intorno alle nuove stazioni della metropolitana e delle fermate del BRT.

«Il seminario – conclude il presidente Platania – passa attraverso “revisioni” condotte dal prof. Dall’Osso insieme ai componenti del laboratorio “Open Source lab” (language architecture and planning), e attraverso approfondimenti in campo urbanistico apportati da “tutor” esterni individuati dall’Ordine Ingegneri e dal Centro Studi Urbanistici. I lavori saranno presentanti il 19 febbraio al Palazzo della Cultura, e qui esposti. Nell’occasione saranno ufficialmente consegnati all’Amministrazione comunale come contributo al redigendo Piano Regolatore Generale».

Ingegneri ed architetti catanesi disponibili ad effettuare sopralluoghi nelle case danneggiate dal sisma

Risultati immagini per immagine di case distrutte dal terremoto etna

Risultati immagini per immagine di case distrutte dal terremoto etna

Risultati immagini per immagine di case distrutte dal terremoto etna

Terremoto di Santo Stefano

 I professionisti volontari, in possesso dei requisiti richiesti, dovranno far pervenire la domanda alle rispettive segreterie entro le 12.00 di domani (28 dicembre)

 

CATANIA –

È partita questa mattina la lettera rivolta a tutti gli iscritti agli Ordini di Ingegneri e Architetti della provincia di Catania, con la richiesta di disponibilità a effettuare sopralluoghi negli edifici colpiti dal sisma nei comuni della zona pedemontana etnea, ionico-etnea e dell’acese. «Dopo la convocazione straordinaria del consiglio direttivo, effettuata ieri pomeriggio in emergenza – spiega Giuseppe Platania (ingegneri) – abbiamo deciso preventivamente di allertare tutti gli iscritti  oltre 8mila professionisti, per dare un supporto concreto all’unità di crisi costituita presso la prefettura di Catania. Grazie alla disponibilità di volontari, costituiremo una task force per effettuare un’analisi degli immobili danneggiati, verificando con un’ispezione tecnica se nei palazzi ci sono danni e se i danni sono tali da mettere a rischio l’incolumità. Vista l’importanza delle operazioni, riteniamo che serva competenza specifica da parte dei colleghi, per questo abbiamo richiesto il possesso di requisiti tenici».

I professionisti, infatti, dovranno avere esperienza pregressa maturata eseguendo sopralluoghi nelle città italiane colpite da eventi sismici (L’Aquila, Santa Venerina, Italia centrale); attestazioni Aedes (Agibilità e danno nell’emergenza sismica) e altre certificazioni rilasciate da enti qualificati; esperienza di progettazione e direzione lavori per la ricostruzioni di edifici danneggiati da terremoti; funzionari del Genio Civile e della protezione Civile in quiescenza; competenza maturata lavorando negli “uffici sisma per la ricostruzione post terremoto costituiti presso le pubbliche amministrazioni”; attività eseguita nell’espletamento del progetto “Diamoci una scossa”.

Edilizia: nei cantieri del futuro l’armatura a tappeto

 

Mercoledì 14 novembre, h.14.00 |Relais San Giuliano (via Antonello da Messina 3 Viagrande – CT)


Ingegneri, architetti, geometri e costruttori etnei presentano la tecnologia tedesca da “record” che riduce i tempi di realizzazione della struttura e qualifica l’investimento

CATANIARisultati immagini per immagini di cantieri edili

Il valore del tempo come risorsa nell’edilizia moderna; la prevenzione alla luce delle nuove normative in materia; l’attenzione sui temi della sicurezza, sempre più alta a seguito dei fatti di cronaca che hanno destabilizzato il Paese: dal ponte di Genova alle strade della Sardegna, passando per i crolli dovuti a nubifragi ed eventi sismici.

Come cambia il cantiere edile all’interno di questo scenario? Quale l’evoluzione delle tecniche costruttive? Se ne parlerà mercoledì 14 novembre alle ore 14 presso il Relais San Giuliano (via Antonello da Messina, 3, Viagrande) in occasione del seminario “Innovazioni e hi-tech in cantiere. Il sistema integrato di armature a tappeto” organizzato da Ordine e Fondazione Ingegneri di Catania in collaborazione conUniversità degli Studi di Catania e Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura, Ordine e Fondazione ArchitettiCollegio dei Geometri, Ance Catania Sider Sipe S.p.A.

Tutti i protagonisti della filiera edilizia del territorio etneo ed esponenti del mondo accademico si riuniranno in occasione dell’incontro su best practice e sistemi costruttivi all’avanguardia, a cui interverranno: i presidenti etnei dell’Ordine e della Fondazione Ingegneri, rispettivamente Giuseppe Platania e Mauro Scaccianoce, il Rettore dell’Università di Catania Francesco Basile, i presidenti di Ordine e Fondazione Architetti, Alessandro Amaro e Veronica Leone, il presidente del Collegio dei Geometri Paolo Nicolosi, il presidente Ance Catania Giuseppe Piana, il direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e ArchitetturaEnrico Foti, la presidente del Corso di Laurea in Ingegneria Civile Strutturale e Geotecnica Loredana Contrafatto. «L’obiettivo del seminario, rivolto ai professionisti e valido per l’attribuzione dei crediti formativi – spiega Scaccianoce – è offrire una panoramica sulle opportunità che la progettazione oggi può dare in termini di sicurezza, efficienza, qualità, sostenibilità ambientale e sociale, grazie alle innovazioni messe in campo da tecnici e aziende».

In occasione dell’incontro verrà presentata la tecnologia brevettata Bamtec, un innovativo metodo di progettazione, produzione e montaggio di platee, solette e pareti in cemento armato. Ideato nel 1994 dallo Studio di Ingegneria Haussler, prodotto e distribuito in Italia dall’azienda catanese Sider Sipe, il tappeto di armatura in barre di acciaio premontate in un singolo asse e collegate in una sola unità di montaggio ha vinto il record del mondo, entrando nel “Guinness dei primati” grazie a due lavoratori di un cantiere di Kempten (Germania) che sono riusciti a collocare un peso totale di 6,36 tonnellate di sette elementi nel giro di soli 42 minuti.

«Dopo la Germania, leader indiscusso nel settore dell’industrializzazione edilizia – afferma l’Ad di Sider Sipe S.p.a. Angelo Gruttadauria – arriva finalmente anche nel nostro Paese un sistema innovativo di costruzione già utilizzato in tutto il mondo e introdotto per la prima volta in Sicilia, che permette di ottimizzare tempi e costi del cantiere grazie alla facilità e precisione millimetrica della posa in opera e all’apposito software di progettazione». Come funziona il “tappeto magico” dell’edilizia moderna? Si parte dalla planimetria d’insieme, che raffigura l’esatto posizionamento delle singole barre del tappeto, per poi passare al piano di posa e di produzione: il trasporto in cantiere avviene con mezzi standard, mentre la posa in opera è realizzata tramite lo srotolamento di tappeti di armatura, che pesano fino a 1,50 tonnellate. Il risultato è la qualità dell’opera e l’efficientamento completo del cantiere: i tempi di realizzazione della struttura grezza diminuiscono del 30% grazie ai tempi di posa delle armature ridotti fino al 90%, con una diminuzione negli sprechi e un risparmio reale fino al 40% nei materiali utilizzati e non ultimo il contenimento significativo del rischio di errore e di infortuni per i lavoratori, come dimostrato da diversi studi di settore.

Rapporti di lavoro in Sicilia: la dirigente generale Garoffolo risponde al presidente dell’Ordine Ingegneri di Catania

Risultati immagini per foto di ingegneria

 

Il Dipartimento  del Lavoro della Regione Sicilia  con una missiva , a firma del suo dirigente generale Francesca Garoffolo, riscontra le criticità espresse o dall’Ordine Ingegneri etneo e dal suo presidente Giuseppe Platania.

Il Dipartimento – si legge nella nota – «sta valutando la possibilità di apportare, nella fase della seconda e terza finestra del citato avviso, delle integrazioni che possano, nel rispetto delle finalità della misura e in coerenza con la natura delle risorse utilizzate, costruire elemento di superamento di quanto rappresentato da codesto Ordine. Nello specifico appare perseguibile, in quanto coerente, la possibilità di fruire del beneficio anche nell’ipotesi in cui il giovane acquisisca l’abilitazione e/o l’iscrizione all’Ordine nella fase del percorso; in tal caso comunque, non deve essere rilevata alcuna apertura di partita IVA né l’instaurazione di alcuna tipologia di rapporto di lavoro. Permane, di contro, la necessità che all’atto della richiesta e del fattivo inizio del percorso il giovane sia in possesso del requisito richiesto dall’avviso circa la mancata iscrizione ad ordini e professioni. Appare, altresì, condivisibile il richiesto alleggerimento degli oneri a carico dell’Ordine in quanto ricadenti sul tutor all’uopo titolato dalla preventiva identificazione e validazione dell’Ordine».