Piana di Gioia Tauro, controlli ambientali per la prevenzione dell’ecosistema, 11 imprenditori denunciati

 

Allevamenti intensivi responsabili del 17% delle emissioni

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 Reggio Calabria – Gioia Tauro (RC)

Poderosa campagna di controlli ambientali in tutta la Piana di Gioia Tauro, dove i Carabinieri del Gioia Tauro hanno condotto un servizio coordinato mirato alla prevenzione dell’ecosistema locale, in concomitanza con il periodo di molitura delle olive e produzione dell’olio.

In particolare, sono stati controllati oltre 15 imprese agricole che gestiscono frantoi nei comuni di Molochio, San Giorgio Morgeto, Varapodio, Taurianova e Cittanova, riscontrando il generale rispetto delle normative di settore.
I militari non si sono tuttavia limitati a verifiche all’interno degli opifici, ma hanno esteso i controlli anche ai terreni agricoli e ai corsi d’acqua limitrofi. Proprio durante uno di questi accertamenti, in particolare, i Carabinieri della Stazione e del Nucleo Carabinieri Forestali Parco di San Giorgio Morgeto hanno individuato un impresa dedita all’allevamento di bovini, al cui interno era stata realizzata una conduttura abusiva che convogliava i liquami delle stalle direttamente in area boschiva protetta. Per questo motivo, i due fratelli titolari d’azienda sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Palmi.
Anche a Varapodio, i Carabinieri della locale Stazione e del Nucleo Carabinieri Forestali di Cittanova hanno denunciato il titolare di un’impresa di calcestruzzi che, sita nei pressi del fiume Marro, utilizzava uno scarico illegale per sversare in fiumara i materiali di risulta della lavorazione degli inerti.
Da ultimo, i controlli dei Carabinieri si sono focalizzati anche sul rispetto della normativa edilizia, ambito nel quale sono state riscontrate alcune irregolarità in materia di smaltimento dei rifiuti industriali, con denunce per 8 imprenditori che avevano realizzato opere edili senza le previste autorizzazioni. Fra questi, due allevatori avevano costruito un’intera stalla per il ricovero di suini, in totale spregio dell’impatto ambientale che tale realizzazione ha sull’ecosistema.
Per tutti i predetti sono state altresì contestate sanzioni amministrate per un totale di 220.000 euro circa, connesse all’obbligo di ripristino dei danni ambientali riscontrati. Inoltre, si è proceduto al sequestro preventivo delle aree oggetto di inquinamento.
Ad ogni modo, i procedimenti penali –informano i Carabinieri-sono attualmente pendenti in fase di indagini e l’effettiva responsabilità delle persone deferite, in uno con la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a loro carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini.

Un polo di “intelligence” Agroalimentare per la rinascita economica della provincia di Messina: si discute in IV Commissione consiliare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si è tenuta presso l’Aula Consiliare di Palazzo Zanca la seduta della IV Commissione consiliare che ha avuto come  tema all’ordine del giorno la “Ripresa economica delle PMI Agricole ed Agroalimentari nella provincia di Messina a fronte della crisi pandemica da Covid 19 – Nuove opportunità di crescita e sviluppo sostenibile

Nel corso dell’incontro  il prof. Luigi Mondello, docente di Chimica Analitica dell’Università degli Studi di Messina, la fiduciaria della Slow Food Laura Gugliotta, Marzia Villari dell’Azienda Villarè e l’economista e amministratore unico della DIGITALGREEN Italia Vincenzo Fracassi. Il Presidente della Commissione Giovanni Scavello, su proposta del Consigliere comunale Giuseppe Schepis, ha puntato l’attenzione sull’impatto che la crisi economica causata dal COVID-19 sta generando nel settore Agricolo e Agroalimentare della provincia di Messina.

Il lockdown, a partire da marzo 2020, i blocchi alle frontiere e le restrizioni nei trasporti hanno causato per le imprese messinesi ingenti perdite di fatturato, dunque di liquidità necessaria per avviare i nuovi cicli di produzione. Tali problematiche, insieme ad altre, quali la mancanza di sovvenzioni adeguate, la carenza di manodopera specializzata ed i prezzi proibitivi imposti dalla GDO, sempre più contaminata da prodotti stranieri, stanno mettendo a repentaglio il futuro di prodotti agroalimentari d’eccellenza che costituiscono elemento di peculiarità e unicità del territorio messinese.
Il prof. Luigi Mondello ha informato la Commissione del cambio del fabbisogno alimentare causato dal Covid-19, che ha portato la popolazione mondiale ad un aumento dei consumi dei principi nutritivi, come le vitamine, che ad oggi sono difficili da reperire sul mercato. L’Ateneo messinese attiverà a breve un nuovo percorso di Agraria, determinando così la creazione di un grosso polo di riferimento, che consentirà agli studenti messinesi di non dover più emigrare verso altri Atenei per seguire un corso di studi nel settore agroalimentare.

La Sicilia mantiene il primato italiano per numero di imprese agricole e la dotazione finanziaria stanziata dal Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale che per la programmazione 2014-2020 è stata di circa 2 miliardi di euro. La provincia di Messina si è classifica agli ultimi posti per capacità di attrazione di tali finanziamenti, fondamentali per ripristinare ecosistemi economici connessi ad un’agricoltura sempre più messa a repentaglio dalla crisi pandemica. Basti pensare che dei 430 ettari di terreno coltivabile concessi dalla Regione Siciliana ad imprenditori under 41, nessuno degli aspiranti giovani agricoltori messinesi ne ha beneficiato. “Secondo l’ultimo censimento ISTAT – ha spiegato il dott. Fracassi – la provincia di Messina ospita 26.166 aziende agricole che impiegano 59.267 addetti, generando un valore aggiunto di quasi due miliardi di euro. A queste si sommano quelle appartenenti ai settori della trasformazione e commercializzazione agroalimentare. Sarebbe opportuno creare un polo di ‘Intelligence’ agroalimentare dove le imprese possono reperire, in maniera gratuita, consulenza da parte di professionisti altamente specializzati per quanto concerne la progettazione europea, competitività di mercato, attività di cooperazione settoriale ed internazionalizzazione.

Per questo sarebbe auspicabile l’istituzione di una Zona Economica Speciale (ZES) nella provincia di Messina, che attiri investitori ed all’interno della quale ospitare il centro”. “Slow Food – afferma la fiduciaria Gugliotta – è impegnata nella promozione di un progetto denominato ‘ORTI IN CONDOTTA’ che prevede un percorso di educazione alimentare ed ambientale per le scuole, che coinvolge gli studenti, gli insegnanti e le famiglie”. “Inoltre – ha aggiunto la dott.ssa Villari di Villarè – a Messina sono già stati avviati da tempo dei progetti di orti urbani situati nel centro città, che stanno riscuotendo un grande successo tra i messinesi”. “La Commissione– conclude il Presidente Scavello – ha ritenuto di rilevante importanza gli aspetti trattati dagli ospiti sulla tematica; per questo si è determinata in un aggiornamento della seduta, ampliando la platea degli interessati e dei settori da trattare”.