Interrogazione On. Di Caro (M5S): “Mentre la Sicilia brucia, Musumeci usa il Corpo forestale per la ‘sua’ Ambelia. Sugli incendi riferisca in aula”

 

Imprevidente anche il Corpo forestale siciliano

 

“Dichiarazione scottante del  capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Giovanni Di Caro : Mentre la Sicilia brucia, il presidente Musumeci distrae il prezioso personale del Corpo forestale per attività di sicurezza e rappresentanza alla ‘sua carissima’ fiera di Ambelia. Si tratta di un fatto assolutamente scandaloso, inaccettabile e soprattutto irresponsabile. Ora, per i roghi  chiama in soccorso l’Esercito, come in precedenza aveva fatto per i vaccini. Presto anche i siciliani chiederanno l’aiuto dell’esercito per salvare la Sicilia da Musumeci”.

 

Vi è da dire che anche il Corpo forestale -osserva Sud Libertà- si rivela imprevidente ogni anno sulla problematica  degli incendi – visto che se ne discute sempre tardi, sindacalmente, a stagione inoltrata e, in particolare per percepire gli straordinari giornalieri -continui che stanno divorando vaste aree boschive della Sicilia. “Anche quest’anno – spiega Di Caro – il governo regionale si è fatto puntualmente trovare impreparato a fronteggiare la stagione estiva senza muovere un solo dito in fatto di prevenzione, dai viali parafuoco, alle coperture economiche per l’anti-incendio. Altro che Esercito, il presidente della Regione non ha fatto neanche il minimo sindacale. A questo punto, Musumeci venga a riferire in aula e ci dica cosa ha fatto materialmente per la prevenzione degli incendi nella nostra Isola” conclude Di Caro.

 

Interrogazione/denuncia del M5S sulla Timpa contro la Soprintendenza etnea per “aver rilasciato pareri incoerenti con l’assetto storico urbanistico dell’ambiente

 

Timpa di Leucatia a Catania , Ciancio e Bonaccorsi (M5S): “Fare luce sui pareri rilasciati dalla soprintendenza”

Foto M5S

Lavori Timpa di Leucatia a Catania, occorre fare  massima chiarezza sui permessi rilasciati dalla Soprintendenza di Catania”.

 

 La deputata regionale M5S Giannina Ciancio e il consigliere comunale M5S di Catania, Graziano Bonaccorsi hanno reso noto un quesito sulla Timpa e pareri – di dubbia credibilità- e difformità della Soprintendenza di Catania

“Sulla notizia – di lavori di edificazione sulla Timpa di Leucatia a Catania, vogliamo la massima chiarezza.  La zona della Timpa di Leucatia  era già stata oggetto di lavori di sbancamento terra, nel 2009, poi bloccati dalla magistratura grazie ad un esposto di Legambiente. Nel 2021 le ruspe sono tornate in azione e stanno modificando visibilmente il profilo della collina di Leucatia”. 

 “Parliamo – afferma l’esponente Ciancio – di un’area di grande interesse paesaggistico, naturalistico e archeologico, all’interno della quale troviamo diversi reperti archeologici, bunker della Seconda guerra mondiale, oltre che colate laviche, sorgenti e un bosco”. 

Ciancio ha presentato  un’interrogazione all’Assessore regionale dei Beni Culturali per chiedere chiarimenti “in merito alla ormai strana tendenza di autorizzare, a Catania,  opere cementizie in zone della città, dal centro storico alle periferie, dove ciò sembra a dir poco in contrasto rispetto al contesto paesaggistico, urbanistico e ambientale”. 

“Siamo venuti a conoscenza,  –  di almeno due diversi permessi di costruire sulla zona e per questo abbiamo inviato un’apposita richiesta di accesso atti alla Soprintendenza di Catania. Ci sono anche altre opere in fase di realizzazione e di progettazione, ad esempio in via Scuto-Costarelli o a Ognina, per le quali occorre fare chiarezza, perché dai documenti in nostro possesso risultano incoerenti con l’assetto storico e urbanistico dell’ambiente nel quale verranno realizzate”.

Sulla vicenda interviene anche Graziano Bonaccorsi, componente della commissione urbanistica del Comune, che ha più volte sollevato in commissione i suoi dubbi sui lavori in corso. “Considerati i vincoli e le vicenda giudiziaria che  ha  bloccato i lavori nel 2009 – dice Bonaccorsi- ritengo incomprensibile l’iter per il rilascio delle autorizzazioni e dei pareri che hanno permesso i lavori nella Timpa, ma soprattutto, curioso il fatto che alcuni bunker della seconda guerra e la tomba Romana siano stati accatastati come ‘collabente’, ovvero rudere a rischio crollo o demolizione. Com’è possibile? Per questo ho presentato una richiesta di accesso agli atti al Comune e rimango in attesa di riscontro”.

BANDO DI GARA DEL CONSORZIO AUTOSTRADE SICILIANO COL TRUCCO?

 

L'ultimo “regalo” di Crocetta: anche in Sicilia autostrade a ...

Riceviamo e pubblichiamo:

Il gruppo parlamentare del Partito Democratico contesta un bando di gara del Consorzio per le Autostrade Siciliane. Si tratta dell’affidamento del “Servizio di presidio antincendio, con impiego di personale qualificato, ex legge 609/96, e di mezzi idonei per lo spegnimento incendio: nelle gallerie della A18 Messina-Catania e A20 Messina-Palermo”.

In un’interrogazione urgente al presidente della Regione Siciliana Musumeci e all’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone i parlamentari regionali De Domenico, Lupo, Arancio, Barbagallo, Catanzaro, Cracolici, Dipasquale e Gucciardi segnalano «la congruità dell’importo a base d’asta della gara, che parrebbe eccessivo anche alla luce della convenzione stipulata dal Consorzio con la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco, nonché la limitata concorrenzialità alla partecipazione alla gara con il conseguente rischio di veder svolgere una gara in assenza di reale concorrenza, alla luce dell’importo della gara vicino ai 9 milioni di euro l’anno, fra i più alti a livello nazionale nell’ambito dei servizi di sorveglianza antincendio».

Gli interroganti chiedono di «valutare pertanto la possibile revoca in autotutela della gara medesima in modo da scongiurare le criticità segnalate. Il paradosso è che il servizio svolto dal corpo nazionale dei VVF (ente statale specializzato nel soccorso pubblico e di prevenzione ed estinzione degli incendi) costerebbe oltre la metà di quello posto a base d’asta eseguibile da soggetti privati specializzati. Quasi 3 milioni di euro in più. Le perplessità degli interroganti si estendono anche ai rigidissimi requisiti di partecipazione alla gara».

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