Giovanni Barreca e i suoi “complici” non rispondono al GIP e si proclamano innocenti. Il mandante il demonio?

 

Strage in famiglia: complici omicida sono fanatici religiosi - RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Giovanni Barreca, l’uomo accusato di aver ucciso la moglie Antonella Salamone e i figli di 16 e 5 anni Kevin ed Emanuel  per liberarli dal male-il demonio – secondo rito di  esorcismo, e i suoi due complici Sabrina Fina e Massimo Carandente.

Come si sa Barreca e i complici  si proclamano “innocenti”   Come se il mandante fosse il “demonio” e loro semplici esecutori- Per gli investigatori  un  grattacapo non da poco.
    I tre, fermati domenica per omicidio e soppressione di cadavere, sono comparsi davanti al giudice per le indagini preliminari di Termini Imerese, che dovrà convalidare i provvedimenti restrittivi, per l’interrogatorio di garanzia.

IPOTESI INVESTIGATIVE – E PROPOSTE DI SUD LIBERTA’ – SUL MISTERO DEL PICCOLO SCOMPARSO GIOELE

Dal giallo del calzino ai testimoni spariti, il caso di Viviana e Gioele sempre più un rompicapo

 

di R.LANZA

 

Caronia,

Dov’è finito il piccolo Gioele? Rapito da qualcuno in strada subito dopo l’incidente? Che la Parisi sia salita sul traliccio per sviare i cani aggressivi dal proprio bambino in autovettura?  Perchè fuggire nelle campagne e non chiedere aiuto od assistenza agli automobilisti in transito?  Perchè non ha usato il Cellulare per avvertire la famiglia dopo l’incidente?  Che alcuni nomadi/zingari di campagna abbiano prelevato il bambino di quattro anni,nell’ambito dell’orrendo mercato “dei pezzi umani di ricambio” dall’autovettura dopo l’incidente?  Che la Parisi si sia messa all’inseguimento di queste persone?   Poi c’è anche il rebus del calzino di Viviana Parisi. La sparizione del calzino. La donna, nel momento del ritrovamento del corpo, indossava solo un calzino. L’altro è sparito e non è mai stato trovato. Che fine ha fatto? Qualcuno lo ha preso? Un animale selvatico l’ha strappato alla Parisi?  Indossava una scarpa sportiva,” non molto sporca”, mentre l’altra è stata trovata a poca distanza. Ma del calzino non si sa più nulla.Ed i testimoni presenti o chi ha visto la scena dall’autovettura con quale coraggio stanno  ancora in silenzio e non riferiscono qualcosa alla Procura ed investigatori? 

 Possibile che viviamo in questa società dell’indifferenza  e dell’egoismo dove nessuno vuole esporsi per non perdere probabilmente dieci minuti di tempo con gli inquirenti?    Il paradosso esiste ed è forte. Muoiono in Italia in tempi di coronavirus medici ed infermieri professionali per aver prestato coraggiosamente assistenza agli ammalati senza speranza di Covid. Perchè non dobbiamo distinguerci nel fornire informazioni preziose tanto attese dalla famiglia affranta dal dolore e dal dramma improvviso?

Che i cani -ipotesi orroica ma da non escludere- abbiano fatto a pezzi il piccolo Gioele e seppelliti i resti nel terreno di Caronia?             Come è possibile poi che cani notoriamente aggressivi come i Rottweiler siano liberamente in giro in campagna?  Le ferite della Parisi sembra- hanno affermano gli inquirenti -siano compatibili con i morsi di cani selvatici o di grossa taglia.

Visto che il mistero è così fitto forse sarebbe opportuno- suggeriamo agli investigatori- la ricostruzione della scena-piazzando per alcuni giorni numerose microtelecamere mobili- collocando prima nella zona del traliccio  grandi quantità di carne per attirare i cani randagi o cani molossi  usciti da qualche casa-masseria al fine di studiare il loro comportamento dopo la consumazione del pasto .Cioè l’eventuale  seppellimento dei resti di carne ed ossa lasciate . Non è escluso che l’azione possa coincidere con la scena originaria dell’aggressione al piccolo Gioele.         Anche se gli investigatori   hanno controllato attentamente ogni angolo sia con persone altamente specializzate per raggiungere i luoghi più impervi sia con Unità cinofile.   

Gioele, il legale della famiglia: «Il bimbo non è morto nell'incidente» Ricerche ancora senza esito

 

                                   …..                                                      ……                                          ………

Gli investigatori controllano e ricontrollano  le immagini delle telecamere di diverse attività commerciali ed edifici privati. E che potrebbero aiutare a ricostruire ulteriormente il tragitto fatto dalla donna. La donna si è reimmessa in autostrada in direzione Messina-Palermo alle 10.52 di lunedì, 3 agosto. Dove era diretta? Poi l’incidente in galleria Pizzo Turda a Caronia. Dopo avere guidato “zigzagando”, come dicono gli inquirenti, è finita contro un furgone. Il bambino si è ferito? O è morto, come ipotizzano ancora gli investigatori, anche se non è l’ipotesi principale.

I familiari non ci credono. «Non è credibile la tesi del bambino morto ad esito dell’incidente iniziale – dice il cugino del padre di Gioele e legale della famiglia Claudio Mondello –  l’incidente occorso è di lieve entità; se fossero emerse tracce ematiche, dall’analisi della vettura sottoposta a sequestro, stante il clamore suscitato dalla vicenda lo avremmo già saputo; Viviana era morbosamente legata al proprio figlio –  Secondo una ricostruzione siffatta avrebbe preferito guadagnare la fuga piuttosto che (quantomeno) tentare di soccorrerlo».

«La tempistica dei fatti pare sia stata fulminea: Viviana, pertanto, avrebbe, in via immediata, deciso che fosse più utile tutelare se stessa piuttosto che Gioele e, quindi, guadagnato la fuga – scrive ancora – Alcuni dei presenti sulla scena dei fatti non si limitano ad un rapido transito ma cercano di prestare soccorso: possiamo ritenere probabile che non si fossero accorti degli esiti di un incidente in danno del bambino? Mi esprimo a titolo strettamente individuale ma questa ricostruzione (quantomeno allo stato delle emergenze) non mi convince affatto».

Si scava dappertutto vicino al traliccio ed stato  anche svuotato un abbeveratoio di animali usando una pompa speciale, altro tentativo andato a vuoto. Intanto sono trascorse due settimane dalla scomparsa del bambino.

Cadavere di donna sfigurata a Caronia: forse è Viviana Parisi Perchè? Dov’è il figlio Gioele?

Trovato corpo di donna a Caronia. Marito della dj scomparsa riconosce la fede

Forse si è vicini alla scoperta della sorte di Viviana Parisi la giovane 43enne scomparsa da lunedì con il figlio di 4 anni Gioele il cadavere della donna sfigurata ritrovata nelle campagne di Caronia nel messinese. Secondo gli inquirenti il marito Daniele Mondello avrebbe riconosciuto la fede della moglie con il nome dell’uomo.

. Per avere l’identificazione del corpo, devastato dagli animali selvatici e quindi irriconoscibile, verrà eseguito comunque il test del Dna. La donna è scomparsa da lunedì pomeriggio, dopo un incidente in auto. Da allora non si è saputo più nulla. Inspiegabilmente. Il marito è straziato.Riprenderanno all’alba di domenica le ricerche del bambino per cui saranno utilizzati anche cani molecolari.

E’ stata rintracciata, invece, F.P., la 43enne che la notte scorsa si era allontanata dalla sua abitazione Castel di Lucio, sempre in provincia di Messina, lasciando il cellulare per non essere individuata. La sua scomparsa aveva destato grande preoccupazione, a pochi giorni da quella di Viviana Parisi e del figlioletto. La donna di Castel di Lucio, mamma anche lei, era a casa di un’amica a Sant’Agata di Militello ed è in buone condizioni di salute.

Corruzione e tangenti nella Sanità siciliana: si profila una collaborazione giudiziaria dell’ex direttore Asp Trapani, Fabio Damiani

Tangenti Sanità, nella cassetta di sicurezza di Damiani trovati 70 mila euro in contanti

Guai seri per l’ex direttore generale Fabio Damiani.   Ricorderemo che l’alto dirigente dell’Asp di Trapani era stato arrestato il mese scorso nell’ambito di un’inchiesta sulle mazzetta per alcuni grandi appalti nella sanità siciliana. In manette era finito anche l’ex commissario per l’emergenza Covid in Sicilia, Antonio Candela.     

Adesso, probabilmente per alleviare la propria posizione, Damiani indica agli investigatori il deposito di circa  70 mila euro in contanti nella cassetta di sicurezza      Chiavi consegnate dallo stesso manager alla Guardia di Finanza.   Si ipotizza una collaborazione giudiziaria.

I 70 mila euro vanno ad aggiungersi ai 110 mila euro già sequestrati dal Gip Claudia Rosini.     L’accusa che pende su Damiani è anche di corruzione . L’ex manager dell’Asp di Trapani nonché responsabile della Cuc, la centrale unica di committenza della Regione in un primo momento non aveva fatto cenno della cassetta di sicurezza dal momento in cui si era avvalso della facoltà di non rispondere. 

Nell’indagine, denominata “Sorella sanità”, si ipotizzano condizionamenti degli appalti sulle forniture di beni e servizi a ospedali e Aziende sanitarie dell’Isola per 600 milioni di euro e finora sono state individuate tangenti date o promesse per 268 mila euro. L’ipotesi dell’accusa e’ che il denaro contante ritrovato nella cassetta di sicurezza non venisse versato nei conti ufficiali proprio per la sua provenienza sospetta. Le indagini sono in corso per accertarne l’origine.

Malviventi scatenati a Napoli: furti a ripetizione, in negozi ed appartamenti, come nel film “Gomorra”

Risultati immagini per foto tribunale di napoli

Banditi scatenati come nel film Gomorra: Furti a ripetizione a Marano.    Banditi hanno fatto irruzione di notte  in una farmacia del corso Europa. Il bottino è di almeno 1.200 euro. I ladri hanno divelto la saracinesca e si sono fatti strada all’interno del locale, ubicato nel cuore della città. Ieri, invece,informano gli inquirenti , i malviventi erano entrati in azione in via San Rocco, zona periferica di Marano. Ancor prima due colpi in via Mallardo e via Marano-Pianura, dove sono state prese di mira farmacie e supermarket. Tanti i  furti denunciati anche in alcuni appartamenti di via Unione Sovietica. Non è escluso che gli autori possano essere piccoli boss dei quartieri più a rischio di Napoli.    

Intanto le vittime dei furti denunciano  ed esprimono la loro rabbia alle forze dell’ordine.  Gli investigatori stanno valutando di visionare -laddove erano collocate – le telecamere di sicurezza per poter procedere -in caso positivo – alla identificazione dei malviventi.