SPEZZARE GLI INTRECCI NELLA REGIONE SICILIANA : IL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DELL’ASP- DR DE LUCA – MODIFICA IL “GIUDIZIO PROFESSIONALE” DEL MEDICO AZIENDALE-DR SOLE

 

 

 

DI  RAFFAELE   LANZA

 

UFFICI  PUBBLICI           COME UNA TARANTOLA –

 

Un destino strano è riservato all’Istituto incremento ippico di Catania     E’ passato diverso tempo da quando una determina dirigenziale dell’ente  , firmata dal direttore dell’Istituto Alfredo Alessandra.ha creato il panico fra i dipendenti  che hanno girato la palla al tribunale del lavoro, attraverso ricorsi approfonditi di giuristi .         Già si sono svolte udienze d’apertura e non è detto che almeno entro l’anno   si possa arrivare alla decisione giudiziaria di “confermare la qualifica degli  ex stallieri  di istruttore direttivo”.     Già si sa i dipendenti dell’Istituto ippico rivestono la qualifica di istruttore ed istruttore direttivo    Ma sono costretti – salvo alcune eccezioni – a  svolgere l’ antico compito e mansione di addetti alle stalle.    Quando si dice dalle stelle alle stalle e viceversa.    .Un demansionamento generale.  E anche forte.    

Il direttore dell’ente Alessandra ,probabilmente per eludere le contestazioni e i ricorsi, ricorderemo come già pubblicato da Sud Libertà, ha pensato di mandare a visita sanitaria dal medico competente convenzionato i dipendenti dell’Istituto con l’esclusivo compito della gestione delle stalle e cura degli equini. E lo ha fatto in maniera forzata, cioè formalmente con atto scritto per tutelare i medici competenti.     Due medici hanno rifiutato l’incarico e si sono dimessi, il dr Sole medico competente di Siracusa ha accettato il nuovo incarico sulla base di una delibera -scudo “che la visita avrebbe dovuto accertare esclusivamente l’idoneità alla gestione delle stalle e cura equini.        Forte di questa deliberazione dirigenziale dell’Istituto Incremento ippico il dr Sole  pensava di aver creato la propria immunità giudiziaria e/amministrativa  dai contraccolpi dei dipendenti più attenti e rivoluzionari    Era nata la simbiosi  direttore Alessandra e medico Giuseppe Sole.   Il dr Sole firma l’idoneità alla gestione delle stalle per i dipendenti sottoposti a visita sanitaria.  Nulla viene richiedo dal sanitario- si apprende -”   in ordine alla qualifica attuale rivestita dal popolo dell’ente regionale.  Ma la storia vede oggi un altro protagonista, un ex dirigente sindacale autonomo, Salvo Soldano, che presenta la sua denuncia personale all’Organo di controllo -Dipartimento di prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di lavoro-   di Catania .       “Un mobbing massacrante che l’ex dirigente sindacale ,noto in Sicilia per le sue denunce nel corso della sua attività, cerca in ogni modo di spezzare.     Il dipartimento di vigilanza interviene con “disposizioni in merito al ricorso avverso il giudizio espresso dal medico competente aziendale in data 24 marzo 2023 nei riguardi di Soldano Salvatore”              

Riportiamo testualmente la disposizione in oggetto del 16 maggio, cioè di ieri:   “In relazione al ricorso in oggetto, avverso il giudizio espresso dal medico competente Dott. Giuseppe Sole, valutate le condizioni psico-fisiche del Sig. Soldano Salvatore a seguito di visita medica effettuata in data 26 Aprile 2023 ed esaminata la documentazione esibita, si modifica il giudizio  espresso dal medico competente ritenendo il predetto lavoratore idoneo alla mansione di Collaboratore addetto Uffici Amministrativi   Non idoneo a svolgere attività di scuderia. Firmato il Direttore del Servizio Prevenzione e Sicurezza  negli Ambienti di lavoro dott.  Santo De Luca.   

Adesso dopo questo”infortunio professionale” del dr Giuseppe Sole –  e comunque brutta , bruttisima figura professionale – ,le dimissioni dell’incarico, prima che intervenga il magistrato ,Pubblico Ministero, sono d’obbligo …

 

INTIMIDAZIONI ALL’ISTITUTO INCREMENTO IPPICO DI CATANIA? IL DIRETTORE ALESSANDRA SI “INVENTA” UNA POTESTA’ PUNITIVA CONTRO GLI ISTRUTTORI DIRETTIVI “CHE NON VOGLIONO PIU’ CONTATTI CON I CAVALLI”

Costruire la Safety Leadership per dirigenti e preposti

 

DI    RAFFAELE  LANZA

Che succede all’Istituto Incremento ippico di Catania?   Telefonate di protesta in Redazione di dipendenti infuriati contro il comportamento e la condotta del direttore –protempore dell’Ente Alfredo Alessandra

Si riapre la piaga.” Questo direttore è un fasc…., è protetto dalla politica siciliana, e via  discorrendo gli sfoghi del personale interessato    Un po’ di calma, signori e un passo indietro, a Luglio scorso. Il direttore attiva –nel mese di luglio ricorderemo – un procedimento disciplinare contro il personale che si rifiuta di fornire le misure e le taglie personali per consentire la consegna dei dispositivi DPI normalmente previsti per l’epletamento delle mansioni lavorative presso l’ente  impedendo con ciò –prosegue il direttore- il regolare inserimento ai fini dell’espletamento delle attività previste dalla legge n.5 dell’85, che prevede una unica figura professionale,     I dipendenti istruttori si rivolgono agli avvocati personali per l’assistenza rituale nel procedimento come previsto        dalla normativa sui procedimenti penali. Non credono più essi ai sindacati rappresentativi dell’Ente.

Protagonisti  spesse volte di interessi e vantaggi solo personali. Spiegano i dipendenti che non figurano più sindacalmente l’ex segretario generale della Cgil G.Del Popolo, sostituito da La Rosa né il dirigente regionale della Uil Luca Crimi. Ambedue gli ex hanno cambiato tipologia di lavoro , ente e postazione.

 Afferma ancora il direttore: “In sede di audizione –con l’assistenza dell’avv Enrico Buscemi -i dipendenti interessati hanno rilevato che “non era loro intenzione contravvenire ad un ordine di servizio ma che, in virtù dell’inquadramento quale istruttore, Categoria C, ritenevano di non dare riscontro a quanto richiesto ritenendo errata la richiesta rivolta a dipendenti con qualifica inferiore che prevede il contatto con gli equini”     Questi dipendenti –ribadisce Alessandra- ben conoscono le mansioni da espletarsi presso l’Istituto in virtù della legge del 1985.

La iscrizione alla categoria C ha valenza solo economica”  conclude nel provvedimento punitivo il dirigente.    Fin qui il pensiero registrato con tanto di protocollo pubblico- della direzione   

Noi di Sud Libertà non possiamo essere d’accordo in nulla con le osservazioni  e i metodi del direttore-pro tempore dell’Istituto Ippico.  Primo perché lui deve fare il dirigente e non il legislatore. Non può affermare- come non lo possono dire e/o scrivere neppure i giudici d’Appello, anche se orientati – c he la categoria Istruttore direttivo ha valenza solo economica in presenza di un regolare Contratto del personale regionale validato dall’Aran e dal legislatore regionale

Poi anche perché il dirigente Alessandra aveva il dovere di realizzare insieme al dipartimento superiore un progetto di sostituzione immediata del personale organizzando un Corso di formazione. Non l’ha fatto lui né dal 2000 in poi , anno dell’inquadramento, il precedente direttore dell’Istituto Paladino. 

E sappiamo anche che esistono documenti scritti di “Richieste di cambio mansioni al personale istruttore dn diversi Verbali di Contrattazione sindacale registrati dal 2005 al 2016- 

Ora si merita tutto questo.  Vediamo la denuncia-od avviso di denuncia del personale – inviata ai sindacati e alla popolazione dipendente ,con una Raccomandata Pec, contro il direttore Alessandra

 

Docente precario entra in ruolo dopo oltre 10 anni di supplenze, il ricorso  Anief - Orizzonte Scuola Notizie

 

PROVVEDIMENTO PUNITIVO?   I DIPENDENTI ISTRUTTORI NON CI STANNO E DENUNCIANO IL DIRETTORE ALESSANDRA

 

Oggetto:  AVVISO  DI DENUNCIA (N.01)- / Attivazione del procedimento penale, per i reati contestati di Falsità in atti pubblici (omissioni ed incompetenza) –ed Abuso d’autorità a carico di:    Alfredo Alessandra, dirigente –Istituto ippico-Via V.Emanuele

 

Poiché il Provvedimento (Contestazione  6/7/2022) N.03  …..  dalla S.V. adottato viola chiaramente diversi obblighi procedimentali rigorosi posti a tutela del diritto di difesa degli “incolpati “ e realizza pienamente ED INTENZIONALMENTE – il reato di falso ed abuso d’ufficio –a mente, fra l’altro,  della Sentenza del Consiglio di Stato sez V N.8 /77-     CON DIFFUSIONE DELL’ASSUNTO paradossale– quel che è più grave – che l’inquadramento nella categoria C  di cui al CCRL per i dipendenti riclassificati abbia valenza solo economica

Constatato che il direttore pro tempore Alfredo Alessandra violando i principi di eguaglianza e correttezza professionale si è inventata una potestà punitiva   per concretizzare, con evidente abuso di autorità, “un giudizio sulla qualifica decorente dal 2000 “ che deve ancora essere valutato ed espresso pienamente dall’Autorità Giudiziaria e dalla Corte di Cassazione e, eventualmente dall’UE.

 

Catania. Istituto incremento ippico, 8 dipendenti in disponibilità - CGIL  Catania

Che l’Istituto Incremento Ippico , nell’ipotesi magica del direttore protempore, si dovrà assumere allora in ogni caso una responsabilità contabile (alla Procura della Corte dei conti) di non poco conto come per l’Organo superiore dipartimentale di controllo dell’Ente etneo.

Considerato che il Provvedimento    della sospensione delle quattro ore si rivela illegittimo e pretestuoso e che la sanzione viene utllizzata come strumento di simpatia e antipatia , anche a rappresentanti sindacali scriventi ed ex dirigenti provinciali sindacali (Soldano)e, comunque non poteva a essere comminata  fino al termine del processo giudiziale amministrativo in corso,sia per non dare ai Signori Giudici un orientamento fazioso e fuorviante –come finora sostenuto dai legali bugiardi della controparte pagati con tanta disinvoltura con abbondanti –anche troppo, è scandaloso –  soldi pubblici  delle casse dell’Ente dal direttore protempore Alessandra sia, soprattutto,  per rispetto ed obiettività della Magistratura  Giudicante.

Rilevato che in tema di rapporti tra giudizio penale e giudizio disciplinare,  debba essere rispettata la pregiudiziale penale –e consentire ai Giudici del Tribunale di  agire in piena serenità,

                                                                                              DENUNCIA

ALFREDO ALESSANDRA , IN SERVIZIO PRESSO LA Regione siciliana-Via Vittorio Emanuele , per quanto testè riferito e lo invita a

 REVOCARE E/O SOSPENDERE SUBITO  il provvedimento preriferito anche ai sensi del Testo Unico della Regione Siciliana 117 /57 n3  e disposizioni normative successive.

Il sottoscritto – che riveste anche la carica di Rappresentante sindacale- la invita pertanto ad avere maggiore rispetto di chi  si occupa del sociale (Rappresentanti sindacali) e a  voler quindi  revocare o sospendere la sanzione in pendenza del procedimento penale che sarà promosso –- entro tre giorni presso la Segreteria del Tribunale di Catania –Piazza Verga con informazioni dettagliate sui Suoi comportamenti  inaccettabili e reati  commessi, dilatati dal Suo medico competente di Siracusa , complice, che ha ignorato- e falsato senza ombra di dubbio- intenzionalmente la realtà degli istruttori,   -al Pubblico Ministero di Catania.per le adeguate valutazioni a riguardo, le dovute indagini preliminari e il conseguente Rinvio a giudizio dell’Imputato Alfredo Alessandra

 

  Salvo Soldano   (ex dirigente provinciale sindacale )             Antonio Sebastiano Zappalà  (Rappresentante sind.).             Altri dipendenti  firmatari                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      

 

 

 

ECCO I DIRIGENTI CHE SPROFONDANO LA COLLETTIVITA” CON LA DECLASSIFICAZIONE DEL PERSONALE RIDOTTO IN SCHIAVITU’

 

 

 

Istituto Incremento Ippico Archivi - Sud Libertà
Istituto Incremento Ippico Archivi – Sud Libertà

 

 

DI  RAFFAELE  LANZA

 

Una delibera dell’Istituto Incremento ippico sembra uscita dal cilindro di  Mago Mandrake.La direzione dell’Ente etneo sta esagerando nell’abuso, nella spregiudicatezza affiancata dalla miopia politica, nell’ingiustizia e  nel trattamento iniquo del personale dipendente ridotto in schiavitù , declassificato e calpestato neanche vivessero all’epoca dell’imperatore romano Diocleziano

In questo provvedimento che per magia o imbellicità-giudicheranno i lettori – fa un viaggio indietro nel tempo di ventanni, il direttore Alessandra   delibera stavolta insieme al  nuovo Commissario straordinario dell’Ente  Caterina Mariateresa Elvira Grimaldi di Nixima  “di annullare e revocare in autotutela, un atto del Commissario straordinario n.29 del 21  del 21 Novembre –motiva il direttore – “ per l’illegittimità espressa nelle motivazioni delle Sentenze n.68872021  e n.689 del 2021 della Corte di Appello di Catania”.

Si devei procedere –aggiungono il Commissario e il direttore – come previsto dall’art 14 dello Statuto e art.2 del Regolamento di  Organizzazione  all’adeguamento della classificazione del personale dipendente dell’Ente nel ruolo di cui all’art.1  della legge 5/85  alla categoria funzionale delle mansioni previste dall’art 2 della legge 5/85 e prevista nel relativo profilo esemplificativo riportato nel Dpr 22 Giugno 2001 n.10 e CCRL comparto in vigore    Di seguito viene riportato:

   LA DECLASSIFICAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE DELL’ISTITUTO INCREMENTO IPPICO

“Alla qualifica di Agente tecnico –Lr. N.5/85    segue la qualifica di Collaboratore –Dpr 22 Giugno 2001 n.10   – La Categoria è B – Le mansioni sono quelle previste dalla legge n.5/85-    E cioè:

Compiti di carattere manuale inerenti le attività istituzionali  dell’Ente-

Custodia, cura e governo degli animali e dei relativi ricoveri;  funzionamento delle stazioni di monta;  conduzione e manutenzione degli automezzi;  custodia dei beni immobili pertinenti alle sedi dove prestano servizio.

I vertici dell’Istituto, firmatari, decidono pure “di non applicare tout court l’effetto della nullità del Commissario straordinario n.29/2002 secondo il principio d’imparzialità ed equità di trattamento e mantenere al personale attualmente in servizio nel ruolo dell’Ente, il trattamento economico corrisposto in attesa di ulteriori approfondimenti giuridici per la corretta definizione.

 Il direttore dottAlfredo Alessandra – dice infine la delibera – provvederà a tutti gli incombenti conseguenti all’adozione di questo deliberato.     L’affissione in bacheca e la pubblicazione della presente delibera assolve all’obbligo della comunicazione ai soggetti interessati ai sensi della legge 241  del 7 Agosto1990 e della legge regionale n.10 del 30 Aprile 1991 e della legge regionale 21 Maggio 2019 n.7 “

 

Pubblichiamo a riguardo anche una vibrata e dotta  Contestazione della Segretaria  Generale   Concetta La Rosa “ I  VERTICI DELL’ISTITUTO IPPICO RITIRINO O ANNULLINO LA DELIBERAZIONE CHE DOPO 20 ANNI MODIFICA IL PROFILO DEI DIPENDENTI IN PEIUS

 

Cavalli Sicilia - Istituto Incremento Ippico per la Sicilia - Il Direttore
Foto -Il direttore Alessandra

Al Commissario Straordinario Caterina Mariateresa Elvira Grimaldi di NIxima Al Direttore Dott. Alfredo Alessandra Pec: isitutoincrementoippicosicilia@pec.it

Concetta La Rosa -Nuova Segretaria CGIL Archivi Sud Libertà

La scrivente O.S. territoriale apprende della recente pubblicazione della delibera a forma congiunta del direttore e del Commissario straordinario n. 1 dell’1/8/2022, con la quale il personale dell’Istituto col profilo professionale di istruttore, categoria C, è stato inopinatamente riportato al profilo professionale di agente tecnico, appartenente alla qualifica inferiore di categoria B. In rappresentanza del personale iscritto a questa sigla sindacale, la delibera in oggetto viene contestata apertamente in primo luogo per essere stata adottata senza alcuna forma di concertazione sindacale preventiva, pur vertendo in materia di ordinamento professionale del personale dipendente. Il medesimo provvedimento, inoltre, è privo di motivazione, limitandosi solo a richiamare la relazione del direttore prot. n. 2440 dell’1.8.2022, e delle sentenze n. 688 e 689 del 2021, della Corte d’Appello- Sezione lavoro di Catania, senza tuttavia neppure riportarne il contenuto nel corpo della deliberazione. In ogni caso, preme evidenziare che le sentenze della Corte d’Appello in questione non possono annullare alcun atto amministrativo, potere rimesso unicamente al Giudice Amministrativo, ma soltanto disapplicarlo in relazione alla singola fattispecie rimessa al loro giudizio, ossia con effetti limitati soltanto alla causa loro sottoposta alla loro e alle singole parti che vi partecipano.

Gli effetti di un siffatto provvedimento giurisdizionale giammai possono essere estesi erga omnes, diversamente da quanto operato da codesto Istituto, il quale ne ha tratto spunto per modificare il profilo professionale dell’intero personale dipendente, ovviamente in peius.

A nulla vale affermare che il trattamento, almeno per il momento, non ha subito alcuna modifica, perché la regressione professionale subita è, di per sé, causa di demansionamento e di danno alla dignità del lavoratore, soprattutto se si considera che la stessa interviene a distanza di oltre vent’anni dall’acquisizione del profilo professionale di istruttore, vale a dire dall’acquisizione di una posizione consolidata e tutelata come tale dall’ordinamento. Si chiede, pertanto, di procedere all’immediato ritiro/annullamento in autotutela della delibera commissariale n. 1/2022 dell’1.8.2022, chiedendo contestualmente formale accesso alla relazione del direttore dell’1.8.2022, e alle sentenze prima richiamate della Corte d’Appello di Catania n. 688 e 689 del 2021, motivata dallo scopo di tutelare i diritti del personale iscritto nelle sedi di giustizia competenti. Catania, 02.08.2022

 La Segretaria Gen. Fp Cgil Catania F.to Concetta La Rosa”

Tarantola Golia il ragno più grande al mondo
Classe dirigente c ome una tarantola -Archivi Sud Libertà

 

DI       R.LANZA

Proseguiamo nelle nostre annotazioni.Sulla vicenda dell’Istituto Incremento ippico – che documentano un turpe potere della classe dirigenziale della Regione siciliana ma nel migliore dei casi, incapacità e giù giù, superficialità ed arroganza mista ad un comportamento privo di umanità oltre che di  omessa conosxcenza di norme giuridiche  – pendono interrogazioni parlamentari ed interpellanze, in taluni casi ,interventi di magistratura ,(un po’ dubbi vista l’evidenza dei fatti)..    

I nostri lettori ne sono stati e ne saranno informati. I  dipendenti attendono,fra l’altro, il giudizio della Cassazione. , la restante parte della Corte d’Appello (qui si presume, con “giudici” diversi da quelli che hanno già emesso due Sentenze che sembrano proposte dai vertici della Regione siciliana

Lo scadimento generale è rafforzato dall’intervento del Commissario straordinario Caterina Grimaldi che firmando l’atto di schiavitù dei dipendenti, ha provato di avere eguali connotati della classe dirigente regionale (non mettiamo in conto –perché ne esistono ma sono davvero poche- le eccezioni).

Ma ci chiediamo:  il direttore Alessandra e il Commissario Grimaldi  perché non rispondono in proprio delle responsabilità ( o irresponsabilità)  prese invece di “pescare probabilmente nel bilancio dell’Istituto Incremento ippico” per offrire lauti compensi (un atto al Tribunale: circa sei-sette mila euro,abbiamo accertato……………!!!!)    a  legali scelti come consulenti?

Non è la classe dirigente della Regione che deve essere già preparata e formata invece di sprofondare, con la complicità di commissari amministratori poco credibili, i dipendenti che hanno diritto alla carriera e disamministrare i cittadini?

Regione Sicilia, la Tarantola inietta il veleno sui sei dipendenti reintegrati

 

Conosciamo le tarantole

 

 

DI  RAFFAELE   LANZA

 

Dopo la reintegrazione nell’Ente ippico etneo del personale che aveva rifiutato il demansionamento,oggi un’altra sorpresa .  La fornisce stavolta Il dott. Alfredo Alessandra, direttore dell’Istituto Incremento ippico di Catania sferra un inusitato ’attacco ai “gladiatori” (sei)  dell’Ente e apre un inusitato procedimento disciplinare contro gli istruttori direttivi

Sostiene: “ Ho firmato la disposizione di servizio di cui alla nota n.2155 del 30 giugno scorso notificata brevi manu in data 1 luglio con la quale è stato chiesto di fornire entro il 4 luglio le misure e le taglie personali per poter provvedere alla fornitura dei DPI personali previsti dalla legge per  garantire l’espletamento in sicurezza delle mansioni lavorative come previsto dalla normativa vigente sulla sicurezza Dl 81/2008

“Visto che a tutt’oggi gli istruttori direttivi non hanno dato riscontro alla mia nota, considerato che in assenza di queste informazioni non si può provvedere alla fornitura delle dotazioni di sicurezza obbligatorie per legge, io sono impossibilitato al suo regolare inserimento nelle attività lavorative previste dall’art. 2 della legge Regionale n.5/1985…”

Tarantola Golia il ragno più grande al mondo
Tarantola, tipo Golia il ragno più grande ed impressionante del mondo-Archivi SUD LIBERTA’

 

Abbiamo detto che la classe dirigenziale della Regione Sicilia , in particolare di diversi dipartimenti dove sono in servizio diverse fasce di personale, funziona come comanda la casta dipartimentale. Il direttore generale è amico dei dirigenti del dipartimento, questi sono amici dei dirigenti delle strutture periferiche, insomma è una catena indiscutibile che prevede una turnazione  ad incarichi privilegiati per chi sta al gioco dei potenti.  Tutti, come sapete, al dipartimento ai Beni culturali e alle Soprintendenze, in primis, di Catania.  Legami paralleli con la Funzione pubblica-Presidenza presidiata da dirigenti di “controllo”.       I sindacati stanno anch’essi al gioco. Contributi e favoritismi ai segretari leader regionali.     

Chi non entra in questo sistema, per far valere, come in questo chiarissimo caso dell’Istituto ippico, il diritto alla carriera e alla propria qualifica contrattuale , è costretto a vivere l’incubo delle tarantole .Le tarantole sono senza dubbio l’incubo degli aracnofobici, ma anche creature intelligenti. Una delle loro caratteristiche più straordinarie è la grande capacità di adattamento: al mondo-sappiamo- ne esistono circa 9oo specie diffuse negli ambienti più disparati, dalle foreste tropicali agli aridi deserti.

Noi ne aggiungiamo metaforicamente un’altra: quella della classe dirigenziale (dal dipartimento ai beni culturali all’agricoltura, alla funzione pubblica, presidenza-dirigenza della Regione Sicilia)che non vive un rapporto alla pari con il personale delle strutture periferiche siciliane.

 

Istituto Incremento Ippico Archivi - Sud Libertà
Istituto Incremento Ippico Archivi – Sud Libertà

 

 

Qual è la competenza del direttore dell’Istituto ippico a richiedere ai dipendenti istruttori le misure dei dispositivi della sicurezza se almeno la metà di essi detiene  provvedimento dell’Asp di inidoneità alla gestione e pulizia dei cavalli?        Ma dobbiamo proprio giocare a scacchi, dott. Alessandra?

.Proseguiamo a dire della tarantola. Afferrata la preda, usa le zanne (lunghe fino a 2,5 centimetri) per iniettare una dose di veleno letale, subito dopo inietta enzimi digestivi, in modo da predigerire la preda e risucchiarne il corpo attraverso l’appendice boccale simile-vedi la foto-immagine- a una cannuccia..   

  Ora, pur comprendendo che nessuno vorrà iniettare veleno ai dipendenti dell’istituto incremento ippico che hanno il coraggio di rifiutare le mansioni inferiori, l’Istituto ippico apre un ridicolo e superfluo procedimento disciplinare che in sostanza ripropone il quesito depositato ai giudici catanesi–come la tarantola- cerca di spaventare l’aggressore ergendosi sulle zampe posteriori , in modo da sembrare più grande e mostra le zanne come avvertimento.

Cavalli Sicilia - Istituto Incremento Ippico per la Sicilia - Il Direttore
Nella foto (di”Cavalli Sicilia”) il direttore dell’Istituto Incremento ippico dal 2016, dr Alfredo Alessandra

 

ALESSANDRA,NON SI E’ RESO CONTO CHE DA OLTRE VENT’ANNI IL PERSONALE E’ STATO UTILIZZATO COME    “SCHIAVO” AGENTE TECNICO E PERSINO NELLE BUSTE PAGA LA QUALIFICA NON E’ STATA MAI CAMBIATA….

Non scherziamo dottAlessandra: lei per chi scrive ,è solo un pesce piccolo, non è lei la tarantola perchè non sta in cima alla classe dirigenziale che ha tolto dal 2000 smalto, e diritto alla carriera agli istruttori direttivi dell’Istituto ippico.  Perchè vuole pavoneggiarsi ora con le procedure disciplinari? Ha nel cassetto due sentenze favorevoli inerenti due elementi ?   Ma quei giudci d’Appello, dottAlessandra  non sapevano del giudizio di inidoneità del personale.    Oppure-vista l’assoluta evidenza dei fatti – potrebbero essere giudici  superficiali  ,opinionisti ancora. Per un ventennio i dirigenti dell’Istituto li hanno utilizzato come veri schiavi e, ora il direttore ha  la faccia tosta di aprire un procedimento disciplinare che getta solo discredito sull’immagine dell’Isttituto ippico e sulla incapacità della classe dirigenziale che prende la scorciatoia-la contestazione – quando pretende obbedienza cieca.

Deve sapere allora dott Alessandra –Lezione n.1 di Procedure disciplinari- che i dipendenti pubblici hanno facoltà di rimostranza nei confronti dell’ordine scritto del superiore gerarchico e, in questo caso, aggravato dal fatto che lei e la sua segreteria ne siete perfettamente a conoscenza- gli istruttori destinatari della sua contestazione possono assumere comportamenti  omissivi o astensivi.

Perché, si chiederà il dirigente direttore dell’Istituto Ippico?

Le rispondiamo: Lezione n. 2.

Il pubblico dipendente , generalmente tenuto a mente dell’art 17 del Testo Unico 10 gennaio 1957 n.3 ad eseguire gli ordini dei superiori gerarchici, non può farlo allorchè essi costituiscano un illecito penale o arrechino un danno o male fisico come nel caso di tre istruttori direttivi che hanno le carte e la documentazione in regola vistata dall’Asp.

Lezione n. 3 dott. Alessandra:     La tutela del pubblico dipendente va posta in relazione non alla sua posizione professionale ma alla sua responsabilità nel senso che l’obbedienza ad un ordine illegittimo trasferisce la responsabilità stessa al superiore dirigente che ha impartito l’ordine ( a mente-desidero citarle solo questo appunto -ricordo di studi sindacali- della sentenza del Tar Lazio  sez III 6 Aprile 1991 n.334.

Sostanzialmente i sei gladiatori potranno invertire la situazione e deferirla alla Presidenza-Ufficio disciplinare oppure-per i motivi preriferiti alla  Procura di Catania.     Scacco matto dott  Alessandra       !

 

Caso Istituto incremento ippico: "Musumeci considera i sindacati-come la classe dirigenziale poco seri"

Personale “gladiatori” dell’Istituto incremento ippico di Catania : il Medico del Lavoro “sospende” l’attività di sorveglianza sanitaria

 

Archivi Sud Libertà- Nella foto Tenuta Ambelia e la Fiera mediterranea

 

Di      R.Lanza

Compito difficile e, probabilmente arduo per il Medico competente Rosaria Bella. Lo avevamo detto.   Il medico della sorveglianza sanitaria ha ieri comunicato alla direzione dell’Istituto incremento ippico di Catania la “sospensione della diagnosi ed attività “nei confronti dei sei dipendenti interessati (istruttori direttivi) noti come “gladiatori” per le epiche vicende che li ha visti coinvolti.

Gli interessati, fra l’altro, a scanso di equivoci, ed alla luce dei fatti messi in luce dal  Quotidiano “ Sud Libertà” g.29     hanno  inviato una Raccomandata Pec al medico invitandola a non andare oltre le attribuzioni di competenza e “ad attuare una sorveglianza inerente l’idoneità a rischi o meno della qualifica in atto detenuta nell’osservanza della legge 10 del 2000”.

Dott.ssa Rosaria Bella -
Rosaria Bella, Medico del Lavoro

 

Ieri il comunicato di Rosaria Bella.  Il personale dell’Istituto incremento ippico che oggi avrebbe dovuto passare la visita  – hanno telefonato in redazione – esulta  perché essi sono riusciti a respingere quel che si prevedeva un altro autentico inghippo dalla complessità non comune …  Naturalmente anche la dottssa Bella sfugge -in questa rete –  al  contenzioso e , dunque al morso-trappola  della “tarantola della Regione…”

 

La Regione siciliana chiude le porte ai sei dipendenti “licenziati” dell’Istituto Incremento ippico

Per i giudici di Palermo trattare con la mafia non è reato - Avanti
La classe dirigente della Regione siciliana ha creato un’altra ingiustizia

 

DI  RAFFAELE  LANZA

La storia è nota. I dipendenti -“in disponibilità”dell’Istituto Incremento ippico presentano istanza di passaggio nei ruoli dell’Amministrazione regionale Sono quelli -sei- inquadrati sino al mese di luglio 2021 formalmente in categoria C (istruttore) Sperano tutti nel nuovo concorso della Regione. 

Ricorderemo che una legge  regionale ( n.17 del 16 Ottobre 2019) “per accrescere l’efficienza e la razionalizzazione della spesa per il personale,disponeva la rimodulazione della pianta organica dell’Istituto che passava da 31 unità lavorative a 17 dipendenti, questi ultimi distribuiti in n.12 di categoria A, n,1  di categoria B, n.3 di categoria C e n.1 di categoria D

La legge prevedeva e disciplinava che le eccedenze di personale  di ruolo a fronte della detta rimodulazione e subito,dovevano essere attenzionate dal dirigente responsabile dell’Istituto ippico per l’applicazione delle procedure di mobilità ( ex art 33 Testo unico sul pubblico impiego) e che ai fini della ricollocazione totale o parziale del personale in eccedenza, la dirigente generale del dipartimento regionale della Funzione pubblica e del Personale -Carmen Madonia-  autorizzata a stipulare apposito accordo di mobilità che avrebbe potuto regolare anche la copertura di posti resisi vacanti a seguito della nuova dotazione organica.

 

Nella foto sopra la dottssa Carmen Madonia, dirigente generale Funzione Pubblica della Regione siciliana

 

Contro questa rimodulazione sappiamo di un intervento parlamentare del  Movimento Cinquestelle e di una risposta governativa serena durante la seduta d’Aula del 25 settembre 2019  dell’assessore regionale alle infrastrutture e mobilità Marco Falcone che assicurava che il personale in esubero sarebbe stato ricollocato, citando l’articolo 33 della legge 165

Successivamente la deputata regionale Jose Marano presentava  il 17 settembre del 2020 una interrogazione (n. 1727) per ottenere la ricollocazione degli 8 dipendenti, ma in attesa di una risposta dal governo, venne nominato con decreto assessoriale (n.116 del 2 novembre 2020) un commissario per applicare la rimodulazione del personale dell’Ente. Si tratta di Vito Sinatra, dirigente regionale in pensione e sindaco di Castronovo di Sicilia.

Il 19 luglio del 2021 nonostante le assicurazioni da più parti, gli otto dipendenti ricevevano  una  raccomandata con la quale si comunicava  per loro la mobilità per due anni con lo stipendio all’80%. Il provvedimento era stato sospeso per venti giorni per un tavolo di confronto con i sindacati che , sappiamo tutti, aveva  messo in luce l’inefficienza e il dilettantismo autentico dei sindacati presenti _ Cgil , Uil , e il che non sottoscrivono alcun verbale, quasi una riunione/ scampagnata protagonismo esclusivodei dirigenti generali della Regione

Le previsioni puntavano i riflettori pure sulle eccedenze di personale derivanti dalla rimodulazione della pianta organica regolabili con il ricorso all’istituto del distacco (come previsto da un articolo contrattuale del Comparto- ex art.62).    Furono poi i provvedimenti commissariali di Vito Sinatra  a considerare eccedentari alcuni dipendenti dell’Istituto incremento ippico che rifiutarono con dignità di svolgere mansioni inferiori da quelle attribuite dal contratto del 2000 e vennero posti in disponibilità per 24 mesi con esonero dalla prestazione lavorativa e con percezione della indennità di legge nella misura dell’ottanta per cento dell’ultima retribuzione percepita.

Ma l’onestà e la chiarezza della Regione siciliana non si misurano nella concretezza  nel nuovo concorso per il reclutamento di n.487 unità di personale a tempo pieno e indeterminato, categoria C, posizione economica C1 da assegnare presso i Centri per l’impiego. Il predetto bando infatti ha previsto he il numero dei posti messi a concorso sarebbe stato ridotto in ragione dei posti che potranno essere coperti all’esito delle procedure di mobilità obbligatoria nell’osservanza ,ricordiamo, dell’art.34 bis del decreto legislativo del 30 marzo 2001 n.165

Oggi si verifica l’inspiegabile nell’inspiegabile: con nota della Presidenza regionale a firma del dirigente del Servizio V,  A.Sirna e del dirigente generale dott.ssa Carmela Madonia – da noi recentemente chiamata in causa anche per l’inspiegabile -e certamente illecito- decreto dirigenziale che ha  assegnato al capo dell’Ufficio stampa dell’Ersu di Palermo-(Dario Matranga, segretario-guarda caso – del Cobas-Codir regionale)   e di quello di Catania, (Pamvini, pure lui -guarda caso -commissario all’Istituto per ciechi etneo) fiumi di denaro non dovuto -non passato dalla lente della Corte dei conti e senza che la Regione abbia controllato o verificato minimamente  i requisiti di legge-

la Regione siciliana comunica “……….questa Amministrazione ha effettuato la comunicazione di cui all’articolo 34 bis del decreto legislativo del 30 marzo 2001 n .165, rinnovata con nota prot. 127005 del 30 novembre 2021 “Adempimenti preliminari alle ordinarie procedure di assunzione a tempo indeterminato di 1024 posti di cui 487 di categoria C e 537 di categoria D-  Attivazione procedura ex art 34 e 34 bis del dl 30 marzo 2001 n.165 ”     . In esito alle suddette richieste il competente Servizio del Dipartimento regionale del Lavoro ha dato riscontro negativo alla presenza di eventuale personale posto in disponibilità, “Allegato A ” al DDG n.9018 del 21 giugno 2018 istituito ai sensi del comma 1 dell’art. 34 nis del decreto l.n .165/2001..

Sorprende tutti questa nota che non risponde ad alcuna logica ed  riaccende lo spirito di battaglia dei lavoratori sotto il profilo giuridico e degli spenti sindacalisti della Regione.    E’ coro unanime : allora la comunicazione del direttore Alfredo Alessandra dell’Istituto ippico nel mese di luglio 2021 al dipartimento- assessorato al lavoro è stata seppellita in qualche cassetto dirigenziale?

E cosa ha fatto-a riguardo  il dirigente generale al lavoro Gaetano Sciacca?    Anche Sciacca, con il parere negativo,  fa parte del “complotto” contro la riassunzione dei  sei lavoratori?       Ma chi è costui?     Sappiamo che Gaetano Sciacca  già direttore del Genio Civile di Messina per vari lustri, poi del Centro Provinciale per l’Impiego , Sciacca ha un passato politico tormentato, come gira il vento  . E’ stato lombardiano e per questo nominato commissario al CAS , , poi Crocettiano e, quindi, riconfermato. Successivamente, rimane folgorato dalla forza emergente: i pentastellati.       Nell’occasione il dr. Sciacca si è forse dimenticato l’attuale “appartenenza” o segnalazione.

Così non va bene, signori. Non va bene la chiarissima malafede dei dirigenti,anche se obbedienti-purtroppo- alla politica, non va bene lo stop arbitrario alla carriera e al lavoro di questo gruppo di dipendenti che con coraggio hanno detto no allo sfruttamento e agli interessi esclusivi /politici della Regione.       Aprite le porte -come dice la significativa canzone sanremese del leggendario cantante Gianni Morandi..

Una constatazione, a questo punto, sarà innegabile: la nota della Regione non documenta superficialità od incapacità nè si può invocare l’errore accidentale.     Qui siamo in presenza di  atti ingiusti, impera un’ingiustizia che non viene sanata e , pur di far prevalere l’amore alle proprie tesi continua a durare all’infinito sulla pelle di questi sventurati in disponibilità.     Sono questi i connotati della nostra classe dirigente che parlano di riduzione di personale in un Ente che sta investendo parecchi soldi per la valorizzazione del bene Tenuta Ambelia, sono dirigenti che come ai Beni culturali e alle affollate Soprintendenze dove il personale , cameriere dei coordinatori ,  entra ed esce dagli uffici  come vuole, ed offrono tutti insieme un prolungato scadimento della Regione siciliana

 

 

Regione, burocrazia sfasciata, Sicilia a picco. La vera rivoluzione è il merito, non certo i concorsi - QdS

 

 

Un grillino il nuovo DG del dipartimento regionale del lavoro - ReportSicilia.com
Gaetano Sciacca, dirigente generale al dipartimento Lavoro della Regione Siclia. Si dice che sia un dirigente “opportunista”, dove batte il vento insomma lui è presente

ALLA MANIERA DEI GULAG SOVIETICI: CHI DA’ FASTIDIO DEVE ESSERE CONSIDERATO “PAZZO”

 

REAZIONI AL NOSTRO SERVIZIO SULL’ISTITUTO INCREMENTO IPPICO: “QUESTO GIORNALISTA, LANZA , DA’ FASTIDIO,  DIFFONDIAMO  CHE  E’  PAZZO..”

 

Giornalisti uccisi dalla mafia

 

Vicenda dei dipendenti dell’Istituto Incremento Ippico e reazioni al nostro Servizio “La topica della Regione sicilia,.L’Istituto Incremento ippico,gli “interni di famiglia” fra dirigenti e sindacati”,   ha un’appendice  .

I sindacalisti citati sembra non abbiano intenzione di rispondere ai legittimi interrogativi sollevati -in primis sull’omessa stesura del verbale sindacale nella riunione sindacale del 13 luglio scorso all’assessorato all’Agricoltura dove erano presenti pure l’assessore al ramo , direttore generale e dirigenti dipartimentali.

Abbiamo avuto notizia -ma appare  evidente l’impossibilità-al momento in cui scriviamo,di addurre le prove su questo assunto la lettura dell’articolo abbia sollevato un generale consenso tra i dipendenti interessati  mentre nell’ambito sindacale son venute fuori asserzioni gratuite,  un linguaggio cioè gravemente offensivo e minaccioso nei nostri confronti e di SUD LIBERTA’.

Ricordiamo ai sindacati della Regione-se le cose stanno così- che hanno sbagliato ancora bersaglio. Chi scrive è solo un testimone di fatti, giornalista d’inchiesta e critico incisivo  Non c’è nulla da parte mia e del giornale che ho l’onore di dirigere contro l’attività sindacale e il vostro operato . Ma le offese, di gravità colossale, e tutto il resto che mi viene riferito nei messaggi, ci ricorda – e lo diciamo con un pò di amarezza- i gulag sovietici dove i giornalisti e intellettuali dissidenti marcivano col marchio di dementi .     Insomma anche in Sicilia o nel Sud Italia si può brutalmente giocare con le parole ed “ipoteticamente”affermare:  “LANZA, QUESTO GIORNALISTA D’INCHIESTA DA’ FASTIDIO: CONSIDERIAMOLO PAZZO…DIFFONDIAMO..”

 

Trenta cavalli, trenta stallieri. A Catania come dai maragià!- Gian Antonio  Stella- Sette

Un esemplare equino,colore nero, di rara bellezza e vivacità

Se fosse davvero così , significherebbe allora scaricare il peso della cattiva coscienza -il non aver risposto alle domande poste dal nostro Giornale, che poi sarebbero le domande dei dipendenti prostrati dell’Istituto ippico- di quegli elementi che hanno impedito finora la risoluzione della delicata vicenda, che con un pò di buona volontà, senza minacce ed  etichettature di follia,si potrebbero anche individuare

Raffaele     Lanza

ISTITUTO INCREMENTO IPPICO, CENTRO DI AMBELIA (MILITELLO) DAL 3 AL 5 SETTEMBRE GARE A CAVALLO

 

Foto  Ist.Incremento Ippico

Da venerdì 3 settembre a domenica 5 l’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia ospita nel Centro Equestre Mediterraneo di Ambelia, in Militello in Val di Catania, le tappe catanesi delle gare MIPAAF di Circuito Classico Salto ad ostacoli e Circuito Allevatoriale.
Le tappe -comunica l’Ente sui social -rientrano nel calendario 2021 del Circuito di gare indette dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, riguardanti le manifestazioni riservate al cavallo da sella per le discipline di salto ostacoli, dressage, completo, endurance e monta da lavoro.
Nel caso specifico delle tappe catanesi, saranno due i momenti che coinvolgeranno cavalieri e allevatori, quello del Circuito Classico di salto ad ostacoli e quello dedicato al Circuito Allevatoriale.
Saranno giudicate da tecnici esperti sia le fattrici con redo sia i puledri di uno e due anni e pure i puledri di tre anni che si cimenteranno nel salto in libertà, nella prova di morfologia e nel dressage. Le categorie dai quattro ai sette anni, invece, eseguiranno la gara di salto ostacoli.
Il montepremi minimo MIPAAF in palio è di € 29.980,00. Montepremi CO è, invece, di € 7.500,00 .

 

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Foto Ist.Incremento Ippico Catania

 

La topica della Regione Sicilia: l’Istituto Incremento Ippico, il personale in esubero e gli “interni di famiglia” di sindacalisti e dirigenti

Cavalli Sicilia - Istituto Incremento Ippico per la Sicilia - Maurilio Vaccaro - Preparatore di giovani cavalli, tecnico equestre

L’Istituto Incremento Ippico di Catania -(Archivi Sud Libertà)

 

DI RAFFAELE LANZA

 

Fra pochi giorni, il dieci settembre per l’esattezza, uscirà la sentenza del Tar Catania -SezLavoro sul destino dei lavoratori collocati a luglio “in disponibilità” dall’Istituto Incremento Ippico di Catania,l’ente sottoposto alla vigilanza dell’Assessorato regionale alle Risorse agricole ed alimentari.

I ricorsi dei dipendenti interessati, con esclusione  di coloro che hanno volontariamente accettato -e firmato” il declassamento delle mansioni, da “C” in A” è finalizzato alla sospensione degli effetti nefasti che hanno provocato le determinazioni     del direttore dell’ Istituto, supportato da un ex commissario ad acta, dirigente in pensione, Vito Sinatra che ha svolto- coro unanime – un’azione di fiancheggiamento politico

Il direttore dell’Istituto Alfredo  Alessandra ha fatto il resto:sappiamo già, lo abbiamo scritto,  ha collocato il personale C ” _Istruttore- in disponibilità, una sorta di Cassa integrazione visto che lo stipendio è stato decurtato di circa 270 euro

Sono  8 unità  “in atto licenziati ingiustamente” da 21 luglio ” per un massimo di 2 anni”     Le sedi storiche di lavoro sono quelle di Catania e Tenuta Ambelia in territorio Militello  Qui il Presidente della Regione On.le Nello Musumeci insieme al presidente del consiglio  dell’Istituto, Signora Caterina Maria Teresa Grimaldi di Nixima  ( Principessa iscritta nel Libro d’Oro della nobiltà ,insieme alla Sigra Erminia Zappalà, baronessa di Catania ) avvertono diversi dipendenti ha  migliorato notevolmente la tenuta di Ambelia, struttura periferica dell’Istituto,, inserendolo in un processo di sviluppo e valorizzazione dell’intera area finalizzata alla realizzazione di un importante centro equestre,  

Un altro aspetto che merita di essere ricordato è che l’Istituto e i componenti dei Sindacati rappresentativi non operano correttamente ed anzi assolvono soltanto funzioni di ordinaria amministrazione,sia le funzioni dirigenziali dell’ente sia quelle sindacali. 

 

Coronavirus Sicilia, Musumeci: "Nuove restrizioni"

Il Presidente della Regione On.Nello Musumeci  esprime dubbi  sulla  serietà sindacale  siciliana e -com’è noto- su gran  parte del personale (“grattpancia”)  della Regione 

Prove?  L’omessa comunicazione ad una delle organizzazioni   rappresentative del Comparto, il Siad  che avrebbe nelle riunioni svolte, potuto fornire soluzioni in ordine al personale dichiarato in eccedenza. Ma nè i segretari delle  organizzazioni sindacali presenti nelle contrattazioni con l’Ente hanno mai rilevato il vizio procedurale -formale e sostanziale- nè il Siad nella città di Catania ha dato prova ,fra l’altro, da alcuni anni a questa parte, di aver rappresentanti idonei nella città etnea alle relazioni e comunicazioni con gli uffici pubblici regionali

 

ROTAZIONE DI DIRIGENTI ALLA REGIONE, DARIO CARTABELLOTTA LASCIA IL DIPARTIMENTO DELLA PESCA E VA ALL'AGRICOLTURA - Tele Radio Sciacca

Nella foto il dirigente generale Regione Sicilia – Agrioltura  -dr.  Dario Cartabellotta-   Il dirigente Aveva assicurato pubblicamente che avrebbe stoppato la messa
in disponibilità dei dipendenti eccedenti. Abbiamo visto come....

 

 

ARHS - Ambelia Western Trophy e Fiera mediterranea del cavallo 2019

 

Un altro aspetto che merita di essere rilevato è che i sindacalisti della Regione  danno dimostrazioni di incompetenza tecnica  e sollevano interrogativi sulla loro onestà/capacità  nei confronti dei dipendenti. Qui, per inciso, porremo un quesito che vorremmo che qualcuno rispondesse. Nella “riunione” del  13 luglio scorso presso la sede dell’assessorato regionale all’Agricoltura fra i sindacati del Comparto  e l’assessorato regionale all’agricoltura erano presenti  :l’ex Contrattista,Operatore Luca Crimi (Uil -Fp ) ,il funzionario direttivo e segretario provinciale etneo Concetto dr. Gulizia e Fulvio Pantano segretario regionale ( Sadirs), l’ex Contrattista dr Gaetano Del  Popolo (segretario  provinciale di Catania con il segretario generale Sicilia Cgil  Alfio Mannino,  l’ assessore all’Agricoltura  mazarese Toni Scilla ,il dirigente regionale Dario Cartabellotta e dirigenti della Funzione Pubblica sono stati spesi fiumi di parole (inutili) sulla vicenda.  Spieghiamo il perchè.

   In questo contesto si è discusso della legge del 2019 che ha rimodulato la pianta organica dell’Istituto per razionalizzare le migliori risorse umane in : Operatori A  n 12; Collaboratori B,n.1;Istruttori C, n.3; Funzionari D, n1;   Totale dipendenti 17.   Il dirigente responsabile dell’Istituto Incremento Ippico e il dirigente generale del Dipartimento della Funzione Pubblica vengono  autorizzati a stipulare apposito accordo di mobilità in virtù della legge 165 del 2001 che regola anche la copertura dei posti vacanti 

L’Ente avrebbe potuto procedere, secondo le disposizioni del Contratto collettivo vigente, anche al distacco del personale presso altri enti  Sappiamo che i sindacati avevano contestato la nuova Pianta organica non rispondente alla rifunzionalizzazione delle risorse umane nè all’accrescimento dell’efficienza dell’Istituto   Viene ricordato che nel mese di marzo di quest’anno il Commissario ad acta  Sinatra aveva  disposto in delibera  di dichiarare in mobilità il personale attualmente nei ruoli dell’Istituto e di non considerare eccedentario il personale che ha dato la propria disponibilità volontaria  (si fa per dire  visto che i “volontari” hanno “firmato” un documento di degradazione ai ruoli inferiori ,a ricoprire i posti inferiori di A e B fino ad esaurimento degli stessi.

Non si è compreso poi – se non per intuibili scorrette motivazioni politiche – perchè il Dipartimento Funzione pubblica  abbia negato la mobilità al personale  E non si comprende neppure perch’ il personale in eccedenza non venga utilizzato per l’apertura e la  fruizione del Museo delle storiche artistiche -e molto rare -carrozze ricche di ornamenti,presso la sede catanese dell’Istituto,  che studiosi e cittadini potrebbero ammirare già subito

MA QUESTI SINDACALISTI HANNO SCAMBIATO  DAVVERO LA REGIONE SICILIA PER CASA PROPRIA?  NON SANNO NEPPURE COSA SIA LA TRASPARENZA  !        E DOV’E’   IL VERBALE SINDACALE?   

  I LETTORI E I DIPENDENTI DELL’ISTITUTO ATTENDONO UNA RISPOSTA

Altri appunti emergono: perchè questa riunione non è stata formalizzata in un documento-verbale?    Era una riunione di famiglia?   Sappiamo ,per esperienza sindacale vissuta, che soltanto il contenuto di un verbale può vincolare una amministrazione  all’osservanza della decisione collegiale sindacale . E i sindacalisti  qui sono tutti d’accordo .almeno apparentemente-  a frenare la messa “in disponibilità del personale dell’Istituto ippico “eccedentario”.E allora, signori, sindacalisti di lungo corso , perchè avete fornito questa prova dilettantistica e non avete messo il vincolo nel documento di rito? Il 13 luglio scorso non è stato sospeso alcun provvedimento dell’Istituto.  I dipendenti più coraggiosi, coerenti, quelli che davano maggiormente “fastidio”   sono stati messi alla porta, “in disponibilità” .Era, per caso, una scampagnata questa “riunione” con l’assessore e generali della Regione?      E , perchè, signori del sindacato, eravate tutti d’accordo, in questa riunione, a non stare mai fino alla fine in disaccordo con l’assessore e alti dirigenti?  Cosa c’è sotto?          Timori, paure di ritorsioni probabili della classe dirigenziale della Regione sull’attività di lavoro degli uffici dove saltuariamente,fra un permesso sindacale e l’altro, lavorate?

“Ma fateci il piacere, va!!!!!”    In questo caso vi meritate davvero le pennacchie del  grande comico napoletano…

 

Soltanto chi detiene certe posizioni privilegiate ha il diritto di non rivelare ai dipendenti -vittime- della vicenda- le reali intenzioni dei sindacati e dei dirigenti assessore compreso?        Il personale dovrebbe dimettersi dai sindacati ed agire in proprio autonomamente.       Aspettiamo risposta su questo punto-    Poi la gaffe che l’assessore Scilla (nella foto sotto) pensa ingenuamente  sia passata inosservata   ” I sindacati possono andare, dice Scilla, il direttore Alessandra resti, parlo con lui”                  Che significa,assessore?     Cosa le passa per la testa, non siamo mica a casa sua. Ha il dovere di spiegare ai siciliani cosa ha detto al direttore, l’azione di competenza dell’assessorato e chiarire i contenuti di questa farsa teatrale con il coinvolgimento dei sindacalisti e dirigenti citati   E’ una responsabilità divisa fra tutti i partecipanti alla riunione di luglio.   Una responsabilità che si darà a tutti i dipendenti dell’Istituto Incremento Ippico che hanno scelto questi rappresentanti sindacali?    O a questi rappresentanti che hanno tradito le altrui aspettative  e il loro dovere?                                               

                                                 –FAVORITISMI  E……  AL DIAVOLO  “LA PAR CONDICIO”

Altro punto che non lascia vedere alcun bagliore. “La verifica della professionalità adeguata” svolta con ordine di servizio o altro del direttore dell’Istituto non pone in luce alcuna proposta sindacale in ordine ai criteri da stabilire per la ricollocazione nei posti d’organico vacanti . L’Istituto cioè non pone alcuna regola o meccanismo di “Par condicio” per la scelta del personale da collocare nei posti vacanti . Sceglie quelli che più piace alla direzione,realizzando  favoritismo  palese ed evidente e, quindi una ingiustizia con grave danno per i non “prescelti” che non hanno avuto questa opportunità e restano a casa.

L’ASSESSORE SCILLA CHIAMA A FINE RIUNIONE IL DIRETTORE ALESSANDRA ” TU NON TE NE ANDARE, DEVO PARLARTI”    (Linguaggio tipico dei “misteri” della Regione siciliana)

 

Sicilia, il nuovo assessore regionale all'agricoltura è Scilla - Uci - Unione Coltivatori Italiani

    Cosa ha in mente, esattamente il vertice della Regione Siciliana?  Perchè questo modo di agire della classe dirigenziale “subordinata” nei confronti di personale che ha avuto il coraggio di dire “No” allo svolgimento di mansioni inferiori?    Perchè queste discriminazioni?   

falso delibera Archivi - Sud Libertà

Carmen Madonia, dirigente generale del Dipartimento Funzione Pubblica

LE OMISSIONI DELLA CLASSE DIRIGENZIALE REGIONALE

Vorremmo anche che il dirigente generale del Dipartimento della Funzione pubblica Carmen Madonia  spiegasse all’umanità una sua grave omissione istruttoria -per il posto che occupa-visto che la legge n.17 del 2019 ha rimodulato d’ufficio la dotazione organica dell’Istituto riducendo da 31 a 17 le unità di personale creando condizioni soprannumerarie inerenti a 27 soggetti di categoria C, profilo istruttore  ed “atteso pure che i trenta posti esistenti nella vecchia pianta organica sono stati ridotti a tre.

Perchè dunque -è questa l’omissione signora Madonia- non ha verificato la ricollocazione totale o parziale del personale in soprannumero o di eccedenza anche presso altre amministrazioni regionali con preventivo accordo visto che il dipartimento della funzione pubblica costituisce il cuore pulsante dell’intera Regione ?.    Perchè deve dire stupidaggini   all’Istituto ippico che le aveva richiesto di agire in tal senso, uscendo con la puerile e vergognosa scusa che la richiesta non “rientra nel Piano triennale di fabbisogno del personale”.?

Sappiamo pure che il Dipartimento alla funzione pubblica ritiene- risposta al direttore Alessandra- di “non essere autorizzato alla stipula di alcun accordo di mobilità per unità che appartengono al profilo economico C5 e C6, secondo una  delibera della giunta regionale …”

La verità, l’unica, signora Madonia, è che lei esempio di alta dirigenza obbedisce  solo a quella  politica che l’ha piazzata lì  per autoincensarsi e sprofonda la Regione Sicilia rispetto ad altre parti d’Italia  senza sapere forse che lei,per compito istituzionale, deve guidare correttamente la comunità del personale regionale come fanno i generali con gli eserciti.  Meglio il silenzio dunque signora dirigente della Regione …Ormai la conosciamo anche per altre vicende ed ingiustizie (vedasi Ufficio stampa Ersu)

Adesso la parola spetta ai giudici amministrativi catanesi -giorno 10 e 15 settembre- per invertire una rotta  di profondo prolungato scadimento    Signori giudici, vi è da considerare anche il rimborso di circa 265  euro per il mese di luglio, più 400 euro per il mese di Agosto  e così il calcolo esteso ad ogni mese per tutti i dipendenti interessati  affannati e mortificati fra l’altro -paradossalmente- anche per i mutui da pagare alle banche che non riconoscono  la “disponibilità” del pubblico dipendente equivalente alla Cassa integrazione perchè la motivazione non è prevista nel contratto di mutuo erogato dagli istituti di credito .     I giudici dovranno considerare pure il  risarcimento danni morale e giuridico di carriera ai dipendenti collocati da luglio in disponibilità. Altrimenti il contenzioso della vicenda si accrescerebbe ancora di più. Significa depositare in Tribunale motivazioni specifiche di risarcimento danni subiti evidentissimi come la luce solare.Nei ricorsi degli avvocati questo punto non è stato previsto solo  perchè le opposizioni legali erano state dichiarate già d’urgenza nei mesi scorsi

Dopodichè vedremo la sentenza dei giudici sventolare dalle sedi sindacali ognuno per dire:”Avevamo ragione noi”    Ma nessuno che ammette: “Abbiamo sbagliato tutto il 13 luglio dove per nostra fortuna non erano presenti i dipendenti..”

Istituto Incremento Ippico, Alessandra: "Riduzione organico? Vi spiego"Cgil Sicilia, è Alfio Mannino il nuovo segretario generale - Giornale di Sicilia

Foto Ripr.()   -A sx  il direttore dell’Istituto Incremento Ippico  dr Alfredo Alessandra  – A dx (foto Archivi Sud Libertà)  il Segretario generale della Cgil Sicilia Alfio Mannino

 

Gaetano Del Popolo nuovo segretario generale della Funzione Pubblica Cgil di Catania - CGIL Catania Luca Crimi (@lucacrimi) | Twitter
Foto Archivi-Sud Libertà  —                                                               
Nella prima a sx Gaetano Del Popolo
 Nella seconda a dx    Luca  Crimi                                            

UN POPOLO DI DIPENDENTI PROSTRATO -LA DIREZIONE DELL’ISTITUTO INCREMENTO IPPICO NON ESERCITA PIU’ UN MINIMO DI ASCENDENTE ANCHE SUI “GLADIATORI VOLONTARI”,COSTRETTI A PERDERE LA DIGNITA’

NON E’ REATO SE I DIPENDENTI   ”  NARCOTIZZATI” DA UNA DIRETTIVA DELL’ISTITUTO IPPICO   PROVOCATRICE “METTONO PER ISCRITTO” DI ACCETTARE MANSIONI INFERIORI  O  SUBISCONO  PRESSIONI  PER DICHIARAZIONI DI “SALVATAGGIO” DEI VERTICI DELL’ENTE AUTONOMO

 

Non si può rimanere insensibili di fronte all’ondata d’indignazione che sale contro l’immobilismo politico (con una unica eccezione politica, una interrogazione parlamentare pentastellata rimasta in silenzio all’Ars) e la volontà dirigenziale di un Ente c he fa quel vuole sotto il velo della legittimità politica.   I dipendenti sono irriconoscibili, intimiditi, un tempo ex gladiatori, oggi non credono più a nessuno, pensano solo che fra pochi giorni – come disposto dal direttore Alessandra che esegue un disegno politico regionale già delineato- potrebbero essere in Cassa integrazione, “in disponibilità”  ma nessun accordo è stato mai preventivato  finora con i Dipartimenti ed altri Enti.  I sindacati non sono riusciti nell’impresa , non sono riusciti ad avere un interlocutore della Regione e ad eliminare un malessere cronico     I “gladiatori” sono nelle mani di Dio o, quasi come se fossero figli di un Dio minore.     I dipendenti che hanno manifestato la volontà di declassamento alle categorie A e B sono quattro ma la determina dirigenziale era tutta protesa verso l’acquisizione del consenso di tutti i dipendenti (30 dipendenti istruttori)

Ora un altro sviluppo giudiziario, un ricorso firmato dall’avv Enrico Nicolò Buscemi nell’interesse di alcuni dipendenti. Per l’interesse generale che riveste lo riportiamo così come ci è stato consegnato. Per il resto si avverte a Catania una grande sete di silenzio, quel silenzio col quale la città ha digerito tutto negli ultimi trent’anni gestendo il suo degrado ed immobilismo mortificante

                                                                                           RAFFAELE     LANZA

 

Musumeci. L'Istituto incremento ippico non va chiuso. | Scordia.info

 

Ippica: trentamila persone alla fiera del cavallo di Ambelia - QdS

 

ORA LA PAROLA AL GIUDICE DEL LAVORO – A GIORNI LA DECISIONE DEL TRIBUNALE

 

RICORSO D’URGENZA  –                 DI : AVV. ENRICO NICOLO’ BUSCEMI

I – Gli odierni ricorrenti sono dipendenti a tempo indeterminato del resistente Istituto Incremento Ippico di Catania a far data dal lontano 1992 con il profilo professionale di istruttore direttivo categoria C posizione economica 6, del vigente Contratto Collettivo Regionale comparto non dirigenziale dei dipendenti della Regione Siciliana (all.1).

Ed infatti il resistente Istituto è un Ente Pubblico Strumentale di interesse regionale, sottoposto alla vigilanza del resistente Assessorato Regionale Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, dotato di autonomia statuaria, organizzativa e patrimoniale, ed i dipendenti dello stesso Istituto sono sottoposti alle previsioni del CCRL dei dipendenti della Regione Sicilia stessa.

Gli organi gestionali dell’Istituto, quali previsti dal suo Statuto, sono il Presidente, il Consiglio di Amministrazione presieduto dal Presidente stesso, ed il Direttore Generale al quale spettano compiti di natura amministrativa e gestionale.

Dal punto di vista organizzativo gestionale l’Istituto si compone di due unità operative di base (ed ovvero l’unità affari generali e l’unità tecnico gestionale, a loro volta articolate in uffici semplici), mentre la dotazione organica dell’Istituto (prima dell’intervento legislativo di cui si dirà infra), era costituita da n.31 dipendenti, di cui n.30 istruttori categoria C (fra cui gli odierni ricorrenti) ed un funzionario (categoria D).

Ed invero con L.R. n.17 del 16-10-2019 (all.2) è stato rimodulata la pianta organica dell’Istituto stesso, all’asserito fine di disciplinare i rapporti di lavoro e di impiego alle sue dipendenze, ed al fine di accrescerne l’efficienza e di razionalizzare la spesa per il personale, rimodulazione disposta nel modo seguente:

a) n.12 operatori di categoria A;

b) n.1 collaboratore di categoria B;

c) n.3 istruttori di categoria C;

d) n.1 funzionario di categoria D.

Per un totale, quindi, a fronte dei n.31 dipendenti in servizio (di cui n.30 di categoria C, ed uno di categoria D), di n.17 dipendenti (n.12 di categoria A, n.1 di categoria B, n.3 di categoria C, e n.1 di categoria D), a cui aggiungere una unità dirigenziale, per un totale di n.18 unità complessive.

La previsione normativa in esame prevedeva altresì che per le eccedenze di personale di ruolo a fronte della detta rimodulazione, e subito dopo l’entrata in vigore della Legge, il Dirigente Responsabile dell’Istituto avrebbe applicato le procedure di mobilità ex art.33 del Testo Unico sul pubblico impiego, e che ai fini della ricollocazione totale o parziale del personale in eccedenza il citato Dirigente dell’Istituto ed il Dirigente Generale del Dipartimento Regionale della Funzione Pubblica e del Personale erano autorizzati a stipulare apposito accordo di mobilità, che avrebbe potuto regolare anche la copertura di posti resisi vacanti a seguito della nuova dotazione organica.

Ed ancora la citata Legge regionale prevedeva che le eccedenze di personale derivanti dalla rimodulazione della pianta organica potevano essere regolate verso il ricorso all’istituto del distacco ex art.62 CCRL del personale del Comparto della Regione Siciliana, disponendo altresì che dall’attuazione della detta Legge non ne dovevano derivare maggiori oneri per la finanza pubblica.

II – A distanza di quasi un anno dalla entrata in vigore della predetta Legge Regionale sono stati posti in essere dal resistente Istituto i seguenti passaggi tecnico – operativi per darvi attuazione:

a) il giorno 16-09-2020 si teneva una riunione alla presenta di alcun sigle sindacali a mezzo del quale il Direttore del resistente Istituto li informava della volontà del Legislatore di rimodulare la pianta organica, e della conseguente necessità di avviare la procedura per la dichiarazione di esubero del personale, e in quella sede le sigle sindacali convocate apprendevano che il Direttore aveva preso contatti con l’Assessorato Regionale Autonomie Locali e Funzione Pubblica al fine di stipulare l’Accordo di mobilità previsto dalla Legge Regionale =

b) a seguito della nomina da parte del resistente Assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea di un Commissario Ad Acta per dare attuazione alle procedure di rimodulazione della pianta organica (D.A. n.116 del 02-11-2020), in data 28-12-2020 quest’ultimo teneva una ulteriore riunione con le sigle sindacali, seguita da altra riunione del 11-01-2021, e del 18-02-2021, nel corso delle quali nulla veniva deciso né concertato tra le parti; l’unica soluzione che veniva prospettata dall’Istituto, e per esso dal Commissario nominato, consisteva nel coprire i n.17 posti disponibili nella nuova pianta organica, e più in particolare i n.12 posti di categoria A, n.1 posto di categoria B, verso l’acquisizione del consenso dei dipendenti dell’Istituto (n.30 di categoria C) ad un declassamento in categorie A e B, e verso la copertura dei soli n.3 posti di categoria C (a fronte dei n.30 istruttori di categoria C presenti nell’Istituto), attribuendo gli stessi posti ai dipendenti dell’Istituto muniti di “asserita acquisita professionalità nel profilo” documentabile mediante precedenti ordini di servizio.

c) Infine con Determinazione del Direttore Generale del resistente Istituto n.80 del 14-05-2021 (all.3) è stato stabilito:

1) Di dare attuazione all’art.2 L.R. 17-2019, tenuto conto anche delle idoneità fisiche dei dipendenti ed in funzione delle mansioni espletabili dagli stessi =

2) Di mantenere in servizio, in accoglimento della richiesta di disponibilità volontaria al mantenimento in servizio con declassamento in categoria A i signori dipendenti Tommaso Fichera, Agatino Mascali, Ocello Filippo e Antonino Zappalà con salvezza della retribuzione acquisita (categoria C) e salvo riassorbimento in futuro, nonché di mantenere in servizio (seppur in assenza di alcuna dichiarazione di disponibilità al declassamento) ed in categoria A, e sempre con salvezza della retribuzione acquisita (categoria C), i seguenti dipendenti idonei all’esercizio delle mansioni istituzionali o idoneo con limitazioni alla cura ed al governo degli equini: Emilio Guzzetta, Rosario Ricciardi, Giacinto Rovere, Antonino Versaci, nonché di mantenere in servizio in categoria A, sempre con salvezza della retribuzione acquisita, il seguente personale tenuto conto della età anagrafica, della situazione reddituale e dei rispettivi carichi di famiglia, ed ovvero i signori Arena Marcello, Alfio Crisafi, Angelo Lombardo e Paolo Rotolo, nonché di mantenere in servizio in categoria B il signor Vincenzo Caruso, sempre con salvezza della retribuzione acquisita (categoria C), per avere da oltre 5 anni svolto l’attività di autista dell’auto scuderia =

3) Di mantenere in servizio in categoria C, per asserita professionalità acquisita consistente nell’esercizio di mansioni superiori per oltre 5 anni, i signori Nicotra Giuseppe, Roberto Montalto e Giuseppe Zanghì =

4) Di porre in mobilità ai sensi delle disposizioni di Legge gli odierni ricorrenti Angelo Catania e Randazzo Francesco (non idonei a ricoprire mansioni di categoria A e B per effetto di asserite sentenze del Tribunale Catania sezione lavoro), nonché i ricorrenti Vincenzo Mazzeo e Salvatore Soldano ritenuti per effetto di giudizi dello SPRESAL non idonei a ricoprire i posti di categoria A, nonché di tutti gli altri dipendenti ritenuti soprannumerari in quanto non in possesso della idoneità fisica e/o con carichi familiari inferiori altri dipendenti riassorbiti.

La predetta determina prevedeva che dal 01-07-2021 sarebbero state attivate le procedure di mobilità del personale in esubero (tra cui i ricorrenti), secondo le modalità previste dalle circolari dell’Assessore Regionale al lavoro 2060-2004 e n.31764-2021 dell’Assessorato Funzione Pubblica e dalle norme vigenti in materia.

Stante quanto esposto in punto di fatto, la predetta determinazione del 14-05-2021 a firma del Direttore Generale dell’Istituto, è manifestamente illegittima e gravemente pregiudizievole per i diritti e gli interessi dei ricorrenti per i seguenti motivi di

DIRITTO

I – Stante quanto rappresentato nelle premesse di fatto del presente ricorso, con la citata determinazione Dirigenziale n. 80 del 14-05-2021 il Direttore Generale dell’Istituto Incremento Ippico di Catania, a fronte della rimodulazione della pianta organica dell’Ente disposta con la citata Legge Regionale, ha provveduto dapprima a designare il personale che sarebbe rimasto in servizio alle dipendenze dell’Istituto per ricoprire i posti disponibili e rimodulati della pianta organica, e di seguito ed in via meramente conseguenziale, ha provveduto a determinare ed individuare nominativamente il personale in esubero (tra cui i ricorrenti), per il quale, sarebbero state applicate – a far data dal 01-07-2021 – le prescritte procedure legislative ex art.33 e 34 del Testo Unico sul Pubblico Impiego finalizzate alle ricollocazione degli stessi verso l’istituto della mobilità e/o del distacco presso altre Amministrazioni.

Si è altresì avuto modo di rappresentare, dall’esame della citata determinazione n.80 del 14-05-2021, che la determinazione ed individuazione del personale soprannumerario (n.14 dipendenti di categoria C, tra cui gli odierni ricorrenti), è stata preceduta da una preliminare individuazione e designazione da parte del Direttore del resistente Istituto a mezzo della quale è stato stabilito – unilateralmente – di mantenere in servizio nei n.12 posti disponibili di categoria A (n.4 dipendenti che avevano già manifestato la propria volontà al declassamento e n.8 dipendenti che, seppur non avessero manifestato alcuna volontaria adesione, fossero stati dichiarati idonei alle mansioni ascrivibili alla detta categoria, ed altri tenuto conto della loro anzianità anagrafica e dei carichi familiari), e di mantenere in categoria B n.1 dipendente che aveva svolto mansioni di autista negli ultimi 5 anni, ed di mantenere in categoria C, n.3 dipendenti ritenuti più qualificati allo svolgimento delle mansioni di istruttore amministrativo.

Quanto agli odierni ricorrenti Randazzo e Catania essi non sono stati presi in considerazione ai fini del loro mantenimento in servizio in categoria A e/o B, alla stregua di sentenze del Tribunale di Catania sezione lavoro che li avevano ritenuti non idonei, a dire dell’Istituto, a ricoprire posti di dette categorie, e quanto ai ricorrenti signori Soldano e Mazzeo in quanto ritenuti non idonei (a dire dell’Istituto) da parte dello SPRESAL di Catania a ricoprire posti di categoria A e B.

II – Orbene alla luce di quanto dedotto, la determinazione n.80 del 14-05-2021 del resistente Istituto ed oggetto di censura è palesemente errata ed illegittima in quanto ha provveduto ha dapprima provveduto a ricoprire i posti in pianta organica resisi disponibili (n.12 di categoria A, n.1 di categoria B. e n.3 di categoria C), in via del tutto unilaterale ed arbitraria ed in assenza, quindi, di alcun criterio oggettivo, predeterminato e/o concertato con le Organizzazione Sindacali, e altresì in violazione dei principi posti dall’art.97 della costituzione (principi di trasparenza, efficacia ed economicità dell’agire Amministrazione), ed altresì in manifesta violazione dei principi di correttezza e buona fede.

Ed invero la designazione degli aventi diritto a permanere in servizio alle dipendenze dell’Istituto (cfr. nei posti resi disponibili a seguito della rimodulazione della pianta organica), lungi da potere essere attuata con criterio arbitrario ed unilaterale quale quello posto in essere dal Direttore dell’Istituto, doveva avvenire – in ossequio dei criteri costituzionali e normativi vigenti – verso la procedimentalizzazione della procedura, ed ovvero verso la pubblicazione formale di un avviso pubblico che rendesse nota la volontà dell’Istituto di volere ricoprire i posti di categoria A (n.12), B (n1) e C (n.3), con personale già in servizio presso l’Istituto stesso, verso l’individuazione di criteri specifici di selezione a cui attribuire specifici punteggi, e verso la pubblicazione di una graduatoria finale da cui l’Istituto avrebbe attinto, per ciascuna categoria (A,B,C,), ed in relazione agli specifici contingenti previsti in pianta organica, i nominativi dei dipendenti che avrebbero avuto diritto a permanere alle dipendenze dell’Istituto.

Nel caso di specie invece l’Amministrazione ha MOTU PROPRIO designato gli aventi diritto a permanere in servizio, in assenza di alcun criterio e dell’attivazione di alcuna procedura, trincerandosi da una parte dietro l’acquisita disponibilità di alcuni dipendenti (n.4) ad essere declassati in categoria A, individuando in maniera arbitraria ed unilaterale gli altri 8 dipendenti da reinquadrare in categoria A, individuando in maniera unilaterale il dipendente da fare permanere in categoria B, ed altrettanto in maniera unilaterale individuando i tre dipendenti da fare permanere in categoria C.

III – Ed ancora, a conforto della ulteriore illegittimità della impugnata determina n.80 del 14-05-2021, con essa gli odierni ricorrenti sono stati esclusi dal novero dei potenziali soggetti da fare permanere in servizio (nella categoria A), sulla scorta di una motivazione e di circostanze palesemente illegittime.

Ed invero quanto ai ricorrenti Catania e Randazzo la motivazione della loro esclusione dal novero dei dipendenti aventi diritto a permanere in servizio in categoria A viene tratta dal fatto che l’adito Tribunale, su distinti ricorsi promossi dai ricorrenti, si sarebbe pronunciato in ordine alle domande dagli stessi formulate e finalizzate ad ottenere una pronuncia che – atteso il loro possesso della qualifica funzionale di istruttori amministrativi – impedisse all’Istituto di utilizzarli in mansioni inferiori (categorie A, B), e quindi accertasse, ritenesse e dichiarasse il diritto degli stessi a svolgere le mansioni proprie del profilo di appartenenza.

Tale pronuncia, alla stregua della rimodulazione organica dell’Ente, non ha certo tuttavia l’effetto di impedire ai ricorrenti di manifestare l’adesione volontaria ad essere declassati in una categoria inferiore, pur di permanere alle dipendenze dell’Ente e di non essere coinvolti dalle procedure di mobilità, atteso tra l’altro che nella determinazione stessa il Direttore ha previsto che al personale declassato sarebbe stato mantenuto lo stesso trattamento economico in godimento.

E tale manifestazione di adesione volontaria non è mai stata richiesta ai ricorrenti che, per le ragioni di cui sopra, avrebbero certamente prestato il loro assenso stante il mantenimento della relativa retribuzione.

Ed in ogni caso, pur in assenza di alcuna manifestazione di adesione volontaria, l’esecutività delle citate sentenza del Tribunale di Catania sezione lavoro, in ragione della normativa sulla riorganizzazione dell’Istituto, non impediva di certo a quest’ultimo di reinquadrare i ricorrenti in categoria A), e ciò a fronte nel caso contrario della messa in mobilità e della possibile perdita – dopo 24 mesi – di alcuna collocazione lavorativa.

Le scelta abnorme dell’Istituto appare quindi come vessatoria nei confronti dei ricorrenti, rei negli anni di essersi permessi di interporre un giudizio di demansionamento nei confronti dell’Istituto.

Parimenti quanto ai ricorrenti Soldano e Mazzeo non risponde affatto al vero che gli stessi siano stati resi permanentemente non idonei dallo SPRESAL a ricoprire posti di categoria A.

Ed invero la pronuncia dello SPRESAL di Catania si limitava ad affermare che i ricorrenti fossero idonei a ricoprire le mansioni di categoria C, ovvero quelle afferenti la loro qualifica professionale, e non poteva essere altrimenti atteso che la visita di sorveglianza sanitaria si limita esclusivamente ad accertare la idoneità o meno alla mansione specifica in possesso del dipendente, e non la idoneità o meno allo svolgimento di mansioni relative ed afferenti a diverse ed inferiori categorie professionali.

Alla stregua di quanto esposto non vi è chi non veda come la determinazione impugnata, con la quale sono stati individuati nominativamente si agli aventi diritto a permanere in servizio, che derivatamente gli esuberi di personale (tra cui i ricorrenti) da porre in mobilità con effetto dal 01-07-2021, è manifestamente illegittima e gravemente pregiudizievole per i ricorrenti.

E dalla accertata illegittimità della predetta determinazione, ne deriva l’obbligo del resistente Istituto di porre in essere gli adempimenti amministrativi necessari per individuare il personale da mantenere in servizio presso i posti in pianta organica così come ex legge rimodulati secondo criteri obiettivi e costituzionalmente orientati al rispetto dei principi di trasparenza, efficacia ed economicità della P.A.

 

SUL DANNO GRAVE ED IRREPARABILE e di DECRETO CAUTELARE INAUDIT

Il ricorso è manifestamente fondato e merita di essere accolto.

Sussiste altresì il requisito del pregiudizio grave ed irreparabile che gli odierni ricorrenti patiscono in ragione della censurata determinazione n.80 del 14-05-2021.

Ed invero, in ragione della esecutività della predetta determinazione amministrativa, a far data dal 01-07-2021 come attestato dalla stessa, i ricorrenti saranno posti in mobilità, con tutte le negative ricadute in termine di perdita del posto di lavoro.

Ed altresì è necessario che la procedura di mobilità venga attivata solo a seguito di una legittima determinazione dell’Istituto che determini correttamente i dipendenti in esubero, atteso che una pronuncia di merito, intervenuta a seguito della attivazione e del collocamento del personale in mobilità/disponibilità, sarebbe poi senz’altro inficiata da un provvedimento giurisdizionale che intervenga a distanza di tempo.

Si impone altresì l’adozione di una misura cautelare inaudita altera parte che, sino alla trattazione collegiale del presente ricorso nel rispetto del contraddittorio, sospenda l’esecutività della determina n.80 del 14-05-2019, per evitare che dal 01-07-2021 i ricorrenti siano posti in mobilità.  Per tutti questi motivi si CHIEDE

Voglia l’adito Tribunale di Catania sezione lavoro, respinta ogni contraria istanza, eccezione e difesa, previa sospensione della esecutività della determina n.80 del 14-05-2021 con decreto cautelare ed urgente, accertare, ritenere e dichiarare l’illegittimità della determinazione n.80 del 14-05-2021 del Direttore Generale del resistente Istituto Incremento Ippico di Catania, nella parte in cui essa ha stabilito ed individuato i dipendenti da mantenere in servizio nelle categorie A (n.12 dipendenti), B (n.1 dipendente) e C (n.3 dipendenti), e per l’effetto nella parte in cui ha stabilito ed individuato i ricorrenti quali soggetti nei confronti dei quali dal 01-.07-2021 siano da porre in essere le procedure di mobilità previste dagli articoli 33 e 34 del Testo Unico sul Pubblico Impiego.

Voglia pertanto l’adito Tribunale, conseguentemente, ordinare al resistente Istituto di porre in essere tutti gli atti e/o i provvedimenti amministrativi necessari e finalizzati ad individuare il personale da mantenere in servizio nei posti e nelle categorie presenti in pianta organica così come rimodulata dalla L.R. n.17 del 16-10-2019 secondo criteri oggettivi, ed ovvero verso l’indizione di apposito bando di selezione che consenta la permanenza in servizio nelle citate categorie secondo criteri meritocratici e predeterminati.

Catania, 10-06-2021    (Avv. E. N.Buscemi)