ANTONIO PRESTI: “RITORNIAMO ALLA BELLEZZA, ALLA VITA, AI SOGNI, ALLA LIBERTA’..”

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Nuovo itinerario turistico-culturale in nome dell’arte contemporanea: inaugurazione dell’installazione fotografica oggi martedì alle ore 18 | Museo-albergo Atelier sul Mare – Castel di Tusa (ME)

Comuni di Tusa, Santo Stefano di Camastra, Reitano, Motta d’Affermo, Pettineo, Castel di Lucio, Mistretta

 

Il maestro e mecenate Antonio Presti continua il percorso di donazione alle comunità della Valle dell’Halaesa. «L’equazione etica di una contemporaneità che si rifugia nell’omologazione del pensiero globale; un movimento sociale che deve trovare nelle nuove generazioni la restituzione della Bellezza dei luoghi; l’unione di intelligenze che sfuggono alla forza centrifuga dell’esodo e che ritrovano il futuro nel valore universale di essere comunità».

Con questo pensiero, che si anima della spiritualità del Cantico delle Creature di San Francesco, il presidente della Fondazione Fiumara D’arte innesta sulla Valle dell’Halaesa la sua nuova visione etica ed estetica per fronteggiare una delle più grandi emergenze di questo presente: la desertificazione dell’anima e di quei territori che oggi soffrono l’asfittica parabola discendente della modernità. Basti pensare a quei due milioni di cittadini del Mezzogiorno costretti a emigrare negli ultimi due anni e a oltre 1 milione di siciliani che – secondo gli ultimi dati di Svimez – entro 50 anni abbandoneranno la nostra Isola.

 

A sx nella foto Press Massimo Basso e a dx il Maestro Antonio Presti

Sull’asse antropologico e sociologico che vede scorrere intere comunità di giovani verso luoghi “altri” dalla Sicilia, con uno sradicamento e un distacco che annulla ogni futuro, Antonio Presti ha deciso di infondere Luce sui valori dell’identità e dell’appartenenza, restaurando la forza della specificità e il valore della conoscenza come strumento di unione e di relazioni maieutiche. La prima tappa del progetto Halaesa è Castel di Tusa, dove numerosi bambini e giovani sono stati protagonisti di un processo creativo condiviso, partecipando ad un laboratorio fotografico condotto dai fotografi Giulio Azzarello e Lucrezia Saieva che hanno immortalato sguardi, emozioni, passioni per diventare installazioni dell’anima e battezzare i giovani della comunità con le parole del Santo d’Assisi. L’obiettivo del “Controesodo” è quello di rivitalizzare il presente grazie alle più solide agenzie educative, in primis la famiglia e la scuola, rinsaldando i legami con la natura e il paesaggio, le reti delle persone e le infrastrutture identitarie delle comunità.

 

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Un dictat spirituale e civile che il presidente della Fondazione Fiumara d’Arte vuole lasciare come vera e propria eredità: «Occorre bilanciare universalmente un’altra visione – dichiara Presti – e ritornare alla bellezza, alla vita, al sogno, allo stupore di quella meraviglia che trova sempre nella conoscenza e nel sapere la sua libertà e la sua democrazia. Controesodo vuole trovare nei giovani di Castel di Tusa quel processo educativo che serve a riprogettare il futuro».

Sono tanti ormai quei giovani che ogni anno lasciano la propria terra per studio o lavoro. Ritornano solo per le vacanze, animati dal desiderio di rivedere i propri cari. Alcuni tentano di ritornare, non per ripiego ma perché spinti dal recupero di valori dimenticati, ma si ritrovano ostacolati da quelle politiche istituzionali che pensano più alle città metropolitane che al ripopolamento dei paesi abbandonati. È necessario quindi un percorso diverso creato dalle comunità stesse ,che favorisca un cambio di rotta necessario per lo sviluppo sociale e la rinascita di un paese.

«Dopo il riconoscimento internazionale della Fiumara d’Arte e del Museo Albergo Atelier sul Mare, nei 40 anni di impegno civile e di attività culturali per la Valle dell’Halaesa, nonostante solitudini culturali e battaglie istituzionali, grazie al valore politico della Bellezza ho rigenerato e restituito identità ai questi territori, oggi famosi in tutto il mondo – spiega il maestro Presti – Oggi più che mai, invece di nutrirmi passivamente del riconoscimento della mia storia, sento la necessità di scegliere la via del Ringraziamento, continuando ancora a seminare. Lo spirito che anima l’amare è sempre amare, e quando si è sentimentalmente legati con il cuore a un territorio, si fa di tutto per tentare di farlo sopravvivere e di sopraffare i pensieri di morte e di abbandono. Dire che nel territorio della valle dell’Halaesa non c’è futuro, non c’è lavoro, non ci sono più giovani, vuol dire affermare la morte del futuro; scoprire che in alcuni paesi ci sono scuole con soli 30 bambini non può lasciare nell’indifferenza. Nella nostra contemporaneità si sta manifestando un esodo subdolo che nasce dalla manipolazione del pensiero: i giovani già al liceo, con l’avallo dei genitori, dicono “Io devo andare via dalla Sicilia”, perché a quel giovane abbiamo innestato il pensiero dell’abbandono della Grande Madre Sicilia. Questa terra ha bisogno dei suoi giovani figli. Non dovete andare via, proviamoci. Perché in Sicilia non manca il lavoro, forse manca l’educazione al lavoro e quel senso del sacrificio che può diventare intraprendenza e industriosità. Rispetto a una cultura generazionale che è cresciuta nell’assistenzialismo e nell’immobilismo, dobbiamo progettare questo controesodo culturale: Cu resta, arrinesci»

L’inaugurazione del Controesodo sarà occasione per assorbire l’energia delle opere che contraddistinguono la Fiumara d’Arte, attraverso la visita delle stanze dell’Atelier sul Mare, che hanno reso famoso ed unico l’albergo che si affaccia sulle acque di Castel di Tusa. Mostre in corso:

     Bosco incantato: Installazione design di alberi-sedie di Ute Pyka e Umberto Leone.

–      Cavallo eretico: Scultura monumentale in acciaio inox di Antonello Bonanno Conti.

Verrà inaugurata inoltre Priscilla – La trasmutazione di Massimo Basso, installazione automatizzata che attraverso le tecniche digitali sviluppate dall’artista, suggerisce una riflessione sull’uomo e la natura e sulla necessità dell’arte nel tentativo di mettere in luce le disfunzioni derivanti dall’uso inconsapevole di tutto ciò che a volte la tecnologia offre come mezzo di emancipazione e salvezza.

 

Una riflessione sull’uomo

Massimo Basso nasce a Palermo nel 1956. Comincia prestissimo, ancora adolescente, ad appassionarsi all’artigianato e alla tecnica. Dopo essersi formato in Arte al Liceo Artistico di Palermo lavora come montatore, artigiano, tecnico teatrale e fotografo. Le due esperienze che segnano in modo particolare la sua formazione sono state quella di macchinista-costruttore con il Teatro Vagante durante gli anni ’80, e successivamente  quella di tecnico di scena con la Societas Raffaello Sanzio di Cesena dove gestiva sistemi tecnologici sofisticati. Negli ultimi anni studia ed approfondisce i temi del linguaggio e della comunicazione che si rifletteranno nella sua produzione artistica. Recentemente entra a fare  parte del direttivo dell’associazione Incontemporanea ArteAttiva, e con loro presenta diverse opere centrate su temi inerenti al linguaggio e tecnica nella nostra società, potere che distrugge e crea, uccide e salva. Opere: La stupidità e le sue sorelle (ironia per immagini); Il canto delle sirene; Ubi maior minor cessat; L’Albero che ride; Il Piccolo B; e per ultima Priscilla – la Trasmutazione, opera che sarà presentata in occasione di Controesodo di Fiumara d’Arte.