Aquarius: fermo il soccorso nel Mediterraneo. Accusa: pressioni delle autorità italiane

 

La nave Aquarius è stata costretta a revocare la propria iscrizione dal  registro navale” sotto l’evidente pressione economica e politica delle autorità italiane.Così denunciano le principali organizzazioni Sos M  e Msf . Questo provvedimento condanna centinaia di uomini, donne e bambini, che sono alla disperata ricerca di sicurezza – denunciano le Ong in un comunicato congiunto – ad annegare in mare e infligge un duro colpo alla missione umanitaria dell’Aquarius, unica nave gestita da una Ong rimasta per la ricerca e il soccorso nel Mediterraneo centrale“.

La richiesta comune adesso “ai governi europei è  di consentire all’Aquarius di continuare la sua missione, perchè le minacce del governo italiano sono infondate o garantendo immediatamente una nuova bandiera per poter continuare a navigare”.

‘. Questo messaggio – spiegano – è arrivato nonostante l’Aquarius abbia completato con successo tutte le procedure di registrazione, essendo conforme agli standard elevati previsti dai regolamenti marittimi di Panama”.

Sos Méditerranée e Msf denunciano “fortemente queste azioni che dimostrano fin dove il governo italiano voglia spingersi, mentre la sola conseguenza è che le persone continueranno a morire in mare e che nessun testimone sarà presente per contare i morti”.

I leader europei sembrano non avere scrupoli nell’attuare tattiche sempre più offensive e crudeli che servono i propri interessi politici a scapito delle vite umane” dichiara Karline Kleijer, responsabile delle emergenze per Msf. “Negli ultimi due anni, i leader europei hanno affermato che le persone non dovrebbero morire in mare, ma allo stesso tempo hanno perseguito politiche pericolose e male informate che hanno portato a nuovi minimi la crisi umanitaria nel Mediterraneo centrale e in Libia. Questa tragedia deve finire, ma ciò può accadere solo se i governi dell’Ue permetteranno all’Aquarius e alle altre navi di ricerca e soccorso di continuare a fornire assistenza salva-vita e a testimoniare dove è così disperatamente necessario“.

Le notizie dell’Autorità marittima di Panama sono arrivate mentre le équipe a bordo dell’Aquarius erano impegnate in un’operazione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo Centrale. Nelle ultime 72 ore, Aquarius – riconrdano le Ong – ha aiutato due imbarcazioni in difficoltà e ora ha 58 persone a bordo, molte delle quali sono psicologicamente provate e affaticate dalla traversata in mare e dalle esperienze in Libia e per questo hanno bisogno urgentemente di sbarcare in un luogo sicuro come richiede il diritto internazionale marittimo. L’Aquarius ha sempre agito in piena trasparenza operando sotto il coordinamento di tutti i centri marittimi competenti e nel rispetto delle leggi marittime e delle convenzioni internazionali”.