La Sicilia nelle mani di Roma: impugnata dal governo nazionale la legge di stabilità

 

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La Sicilia nelle mani dello Stato, bruciata nella sua autonomia e desiderio di uscire dalla palude. La giunta di governo Conte ha impugnato la legge della legge Regione Sicilia numero 8 dell’8 maggio 2018, recante “ Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2018. Legge di stabilita’ regionale”, (Ars) visto che varie norme eccedono dalle competenze statutarie e violano principi costituzionali. “Infatti – specifica il comunicato stampa del Cdm – alcune norme in materia di assunzioni e di collocamento in quiescenza del personale regionale invadono la competenza legislativa esclusiva statale in materia di ordinamento civile e in materia di previdenza sociale con conseguente violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettere l), ed o), della Costituzione, nonche’ dei principi costituzionali di uguaglianza, buon andamento e imparzialita’ della pubblica amministrazione previsti dagli articoli 3 e 97 della Costituzione. Altre norme riguardanti la spesa sanitaria contrastano con i principi fondamentali riservati al legislatore statale in materia di ‘tutela della salute’ e di ‘coordinamento della finanza pubblica’, di cui all’articolo 117, terzo comma della Costituzione, ledendo altresi’ i livelli essenziali delle prestazioni, in violazione dell’art. 117, lettera m), della Costituzione”.

“Altre norme ancora – spiega il comunicato del la Giunta Conte  – incidendo sulle autorizzazioni per gli impianti eolici e fotovoltaici e sulle modalita’ di svolgimento e i criteri di partecipazione alle gare per l’affidamento della gestione del servizio di distribuzione del gas naturale, nonche’ sulle concessioni per i beni demaniali marittimi, contrastano rispettivamente con il principio di liberta’ di iniziativa economica di cui all’articolo 41 della Costituzione, nonche’ con il principio di tutela della concorrenza previsto dall’articolo 117, secondo comma, lett. e), della Costituzione. Ulteriori norme infine in materia, tra l’altro, di edilizia e di previdenza violano l’articolo 81, terzo comma, della Costituzione, risultando prive della necessaria copertura finanziaria”.

Insomma ,- domanda di SUD LIBERTA’ -possibile che la Sicilia debba restare sempre al guinzaglio dei potenti di Roma e continuare ad obbedire sempre ai contenuti di quella “politica”‘?     Cosa ne pensa il Presidente della Regione On. Nello Musumeci ?