Vibrate proteste sul provvedimento rave -art.434 bis C.p.- del governo Meloni

Matteo Piantedosi al ministero dell'Interno: chi è ...

Nella foto il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi (Archivi SUD LIBERTA’)

 

Sempre più vibrate le polemiche sul provvedimento governativo della Meloni che ha inserito nel Codice penale il testo secondo cui “l’invasione per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica consiste nell’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”.

Afferma il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: ‘‘Credo sia interesse di tutti contrastare i rave illegali. Trovo invece offensivo attribuirci la volontà di intervenire in altri contesti, in cui si esercitano diritti costituzionalmente garantiti a cui la norma chiaramente non fa alcun riferimento. In ogni caso la conversione dei decreti si fa in Parlamento, non sui social’….

L’obiettivo di queste norme è allinearci alla legislazione degli altri Paesi europei, col fine di dissuadere l’organizzazione di tali eventi, che mettono in pericolo soprattutto gli stessi partecipanti”.

 

L’art 434 bis del Codice Penale ora diventerà uno strumento discrezionale delle Autorità di Polizia

Il Pd non ci  sta e il suo segretario nazionale Enrico Letta, afferma: “Il Governo ritiri il primo comma dell’#art434bis di riforma del Codice Penale. È un gravissimo errore. I #rave non c’entrano nulla con una norma simile. È la #libertà dei cittadini che così viene messa in discussione”. Così twitta il segretario del Pd Enrico Letta, chiudendo il suo post con l’hasthag #NoArt434bis. “Le precisazioni del Viminale sulla questione rave party non cambiano la questione giuridica che abbiamo posto – scrive ancora Letta – Anzi, la precipitosa e inusuale precisazione conferma che hanno fatto un pasticcio. Che si risolve solo col ritiro della norma. NoArt434bis”.

E’ uno Stato di Polizia, afferma Giuseppe Conte: “Nel decreto-legge adottato ieri dal Governo compare una nuova fattispecie di reato. Premetto che io stesso, nel mio post di ieri avevo aperto ad ‘azioni mirate a maggiore prevenzione e contrasto dell’illegalità’ per contrastare raduni che creano, oggettivamente, problemi di ordine pubblico e sicurezza, anche a garanzia dell’incolumità degli stessi partecipanti. Ma il modo con cui si è intervenuti è raccapricciante”

 “Viene punito, sino a 6 anni, chi promuove, ma anche chi partecipa a un raduno che comporti invasione di edifici o terreni e coinvolga un numero superiore a 50 persone e dal quale può derivare un pericolo per l’incolumità pubblica o la salute pubblica”.

 

 

Elezioni, tensioni sia a destra che a sinistra, i seggi disponibili sono ora ridotti per il taglio dei parlamentari

Conte torna a minacciare la crisi. Letta: 'Così si va al ...

 

C’è fibrillazione nel Pd dopo l’approvazione delle liste dei candidati per le prossime elezioni del 25 settembre. Il taglio dei parlamentari riduce i seggi disponibili e aumenta i malumori degli esclusi. “Escluso per scelta politica, no a scuse vigliacche”, il commento di Luca Lotti, mentre Monica Cirinnà accetta in extremis la candidatura: “Farò la mia battaglia”.

PD –  il segretario dem Enrico Letta sarà capolista alla Camera in Lombardia e Veneto. Carlo Cottarelli sarà invece candidato capolista per il Senato a Milano, Fanceschini al Senato a Napoli, Casini e l’ex sindaco Merola a Bologna, l’ex segretaria della Cisl Furlan in Sicilia, Zingaretti nel Lazio. Il microbiologo Andrea Crisanti sarà capolista in Europa.

Nuovamente in corsa con il Pd Alessandro Zan, relatore della proposta di legge contro l’omotransfobia: sarà candidato alla Camera sempre nel collegio di Padova. Tra tante conferme, infine, da segnalare la scelta anche della linea verde, con la decisione di Letta di indicare gli under 35 Rachele Scarpa, Caterina Cerroni, Raffaele La Regina e Marco Sarracino come capilista in Veneto, Molise, Basilicata e Campania.

Tensioni anche in casa pentastellata – Gli iscritti hanno intanto approvato il listino proposto da Giuseppe Conte nell’ambito delle parlamentarie Hanno risposto Sì in 43.282 pari all’86,54% dei voti espressi, mentre i No sono stati 6.732 pari al 13,46%. Alla consultazione hanno partecipato 50.014 persone, il dato più alto di sempre.

Il leader pentastellato spiega: “Ho proposto una piccola squadra di 15 persone, ma non è questione di fedelissimi… Sono persone che possono contribuire a realizzare le nostre battaglie”, prosegue l’ex premier, sottolineando come il listino servirà a garantire “un nucleo essenziale per una continuità d’azione”. Sui social il senatore Danilo Toninelli però critica la decisione del presidente M5S  “I listini bloccati lasciamoli alla Meloni o a Letta. Una candidata come Chiara Appendino merita di essere eletta perché ha preso più voti dagli iscritti grazie al suo eccellente lavoro da sindaca, non perché è blindata da una scelta che non ha nulla a che vedere con la democrazia diretta”.

Accordi Elezioni 2022, il Pd aspetta la Sinistra italiana, Calenda “vede retroscena complicati”

Calenda-Letta, ecco l'accordo: agenda Draghi e ius scholae

 

L’assemblea nazionale di Sinistra Italiana  fornirà  il suo parere dopo il beneplacito dei   Verdi sull’accordo nel centrosinistra in vista delle elezioni politiche del 25 settembre.

Le posizioni non sembrano incontrarsi  “La politica non è testimonianza“,  spiega Enrico Letta,  tessitore e federatore di un’alleanza complicata che ieri ha messo i leader – davanti a una scelta:  o andare divisi e assegnare una vittoria praticamente a tavolino alla destra. E sulle tensioni via social richiama tutti alla responsabilità: “Basta dare spettacolo al Paese in questo modo”.

Questa mattina Carlo Calenda, leader di Azione, lancia una affermazione: “Vedo retroscena complicati. Il punto è semplice. Si vince con una proposta credibile di Governo, molto chiara nel patto firmato con il Pd. Si perde se si aggiunge un patto contraddittorio rispetto al primo con gente che ha sfiduciato Draghi. Li eravamo, li siamo rimasti”.

  All’unanimità -si è stabilito -che “l’unica alleanza che possa contrastare efficacemente la destra estrema in Italia sia quella, pur con tutte le differenze che sono note, di un fronte democratico a partire dal Pd”, come si legge nel dispositivo mettendo in chiaro che viene chiusa la strada di una possibile intesa con i 5 Stelle per nel “rammarico” che non si sia riusciti ad allargare l’alleanza anche i pentastellati.

Alcuni hanno solleato l’interrogayi  se la Sinistra Italiana e  dovesse consultare gli iscritti sull’alleanza con i dem. “E’ una modalità prevista dalla Statuto …”

Rebus alleanze: Letta non si fida di Carlo Calenda

Foto di Carlo Calenda

Roma,

Carlo Calenda -comunica –  scioglierà domani il nodo alleanze in vista delle elezioni politiche 2022 e alla vigilia della decisione del leader di Azione si rafforza tra i dem la convinzione che l’ex ministro non sarà della partita.

 Del resto anche stamattina il leader di Azione ha marcato le distanze con Verdi e Sinistra Italiana. E anche con Luigi di Maio. “Che c’entrano con l’agenda Draghi?”, ha osservato  Calenda postando le immagini del corteo di ieri contro il rigassificatore di Piombino.

E ancora: “Discutiamo di quello che volete, ma agli elettori di Azione non possiamo chiedere di votare Di Maio, Bonelli (anti Ilva, termovalorizzatori e rigassificatori) e Fratoianni (che ha votato 55 volte la sfiducia a Draghi) nei collegi uninominali”.      Letta ai suoi fa sapere comunque che Calenda non sarà tra i suoi futuri interloutori.

I risultati elettorali nelle città italiane premiano Enrico Letta

 

. Nell’ultima tornata elettorale prima delle politiche del 2023, Enrico Letta e il Pd portano a casa una vittoria oltre le previsioni. Le amministrative segnano la conquista di città come Verona, Alessandria, Piacenza strappate al centrodestra. E poi Parma, Catanzaro, Cuneo, Carrara. Un ultimo test positivo prima di iniziare il percorso di un anno che porta alle politiche.

Un anno di Letta: solo flop e vittorie di Pirro - ilGiornale.it

Letta con le capogruppo Simona Malpezzi e Debora Serracchiani, il responsabile Enti Locali Francesco Boccia Un risultato straordinario che ci soddisfa pienamente affermano entrambi. Un risultato che è ancora più importante se si va a vedere nel merito: noi rovesciamo molto significativamente sindaci uscenti di centrodestra penso a Verona, Alessandria, Piacenza e da quello che ci risulta anche a Monza”.

Risultati che arrivano, rivendica Letta, che premiano il Pd grazie “al lavoro fatto in questi mesi e quindi c’è da festeggiare come si sta facendo in tutta Italia”. . Il Pd ha “tessuto il filo del campo largo. Il campo largo è stato oggetto di prese in giro e le prese in giro in questo momento si sono rivoltate contro chi le faceva perchè s i è visto che questa strategia paga, perche vinciamo e vinciamo bene in modo convincente”.

E linea che vince, non cambia. Ma il segretario detta le regole d’ingaggio per chi vorrà concorrere con il Pd alla costruzione di un progetto per battere la destra. Letta non perimetra  il campo, ma ne delimita i confini di linea politica. “Alla fine paga la linearità e la serietà: il Pd vince, il centrosinistra vince perchè la serietà, la responsabilità, la linearità sono più importanti di qualunque altra considerazione. Questa è stata linea che ci siamo dati. I cittadini sono in un momento di difficoltà e di fronte a questo c’è bisogno di una politica che deve dare affidabilità“.

Secondo il segretario tra i motivi della sconfitta del centrodestra c’è anche questa assenza di ‘coerenza’. “In alcuni posti il centrodestra ha scelto come proprio candidato un fuoriuscito del centrosinistra e per me questa è la scelta peggiore che si possa fare. Quei candidati hanno perso, penso al risultato clamoroso di Catanzaro e penso che anche questo sia il segno della linearità che vuol dire che si lavora con coerenza e questo alla fine paga”.

Di conseguenza, la vittoria del Pd ‘responsabile, lineare e coerente’ è anche positiva per il governo Draghi.