Il governo Conte perde un “pezzo”:mancano i fondi, si dimette ministro

 

Governo, pochi fondi per l'istruzione: il ministro Fioramonti si dimette con una lettera a Conte

Forse costituirà un gruppo autonomo.Lorenzo Fioramonti,esponente pentastellato ha già consegnato al premier Conte la lettera di dimissioni. Alla ripresa dei lavori parlamentari alla Camera dovrebbe essere poi ufficializzata anche la decisione di una decina di deputati M5s di lasciare il gruppo per iscriversi nel Misto, senza però far mancare il sostegno all’esecutivo Conte.

Sulla scuola abbiamo fatto passi avanti importanti. Alcuni proprio in queste ore e ci stiamo muovendo nella direzione giusta. E alla fine vedremo se saranno sufficienti”, aveva detto il ministro in merito sullo stanziamento previsto nella manovra in tema di istruzione. Era il 12 dicembre e la discussione sulla legge di bilancio stava entrando nel vivo. A Trieste, a margine del vertice dei ministri della ricerca, Fioramonti aveva ricordato che “la scuola in questo Paese avrebbe bisogno di 24 miliardi. I 3 miliardi che io ho individuato, non sono la sufficienza” ma rappresentano “la linea di galleggiamento“.

Dopo la definitiva approvazione della legge di Bilancio con voto di fiducia, Fioramonti avrebbe deciso se proseguire nell’azione governativa o lasciare. Il ministro Cinquestelle ha mantenuto la promessa, in quelle condizioni di insufficienza fondi non avrebbe potuto garantire efficienza.

Approvato il Piano straordinario di assunzioni per circa 1500 ricercatori “che dopo tre anni passeranno di ruolo “

Lorenzo FIORAMONTI

Riceviamo e pubblichiamo il seguente Comunicato ,comprensivo di foto sopra, di Lorenzo   Fioramonti °

 

 

Questa settimana abbiamo approvato un decreto al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che consente l’assunzione di un piano straordinario di 1.511 ricercatori. È il più grande piano straordinario di assunzioni degli ultimi anni! Questi saranno ricercatori di tipo B, cioè ricercatori che dopo tre anni passeranno automaticamente al ruolo di professore associato e quindi continueranno la loro carriera all’interno del mondo dell’università.

Questo però è soltanto un primo passo per fare delle cose che abbiano un impatto sistemico, cioè: ridurre il precariato all’interno del mondo universitario, quindi accorciando i tempi che i nuovi ricercatori devono aspettare prima di entrare in ruolo, e anche attraverso dei concorsi che siano divisi tra concorsi locali, con commissioni sorteggiate, e concorsi nazionali, anche quelli con commissioni sorteggiate. Perché? Perché è fondamentale garantire a tutti, non solo la flessibilità a livello locale quando c’è bisogno di competenze specifiche, ma anche la meritocrazia e la trasparenza in un Paese dove sono ancora troppi i casi di concorsi se volete non completamente trasparenti. Quindi in questo modo, noi abbiamo recepito quelli che sono i suggerimenti importanti di gran parte delle organizzazioni di rappresentanza degli studenti, di organizzazioni di rappresentanza dei ricercatori.

Poi interverremo anche dal punto di vista del diritto allo studio e quindi mettendo più fondi per risolvere il problema increscioso del cosiddetto “idoneo senza borsa”, cioè un ragazzo che ha il profitto scolastico giusto, le condizioni economiche per ricevere una borsa, ma non la riceve soltanto perché i fondi non bastano.
E infine un intervento sulla valutazione: intendiamo, in maniera sistematica, accorciare i tempi della valutazione, renderla più semplice perché non è possibile che i nostri colleghi universitari debbano spendere mesi e mesi della loro attività nel cercare di giustificare cosa producono e come producono. Oggi a livello internazionale esistono sistemi automatici. Noi non intendiamo fare altro che introdurre gli stessi sistemi automatici in Italia e fare in modo che la valutazione garantisca trasparenza e merito, sia facile e flessibile, perché se non rilanciamo la ricerca in Italia non avremo futuro! “

(Comunicato)                                                                                                                Prof. On.      Lorenzo    Fioramonti  – ( Viceministro Università -Istruzione-Ricerca)

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