“Il Paracadute di Taccola”, esce sedicesimo album dell’artista Luca Bonaffini

 

Un singolo con un videoclip (online dal 12 marzo), malinconico ed emozionante, per Luca Bonaffini – cantautore di vecchia generazione che abbiamo imparato a conoscere negli anni Ottanta grazie a Pierangelo Bertoli, per il quale firmò tante canzoni – che guarda al passato.
“Il futuro ero” apre “Il paracadute di Taccola”, sedicesimo album dell’artista mantovano, con la regia di Maurizio Ferrandini (musicista e videomaker sanremese), un progetto di rara bellezza e soprattutto autenticità.
14 brani, arrangiati e prodotti insieme a Roberto Padovan che sarebbero stati bene su vinile, girando a velocità 33, in mezzo ai grandi dischi del cantautorato italiano. C’è tanto pop, ma anche tanta canzone d’autore nelle tracce del nuovo Bonaffini che, con questo CD, segna il secondo capitolo della trilogia dedicata “al volo”.
L’album, uscito in digitale, il 26 gennaio si farà “solido” per la Festa del Papà, il 19 marzo, che è anche il compleanno di Long Digital Playing (la label di Bonaffini e soci fondata tre anni fa) e quello del complice Roberto Padovan, instancabile compagno di merende del cantautore.
“Il paracadute di Taccola” arriva due anni e mezzo dopo “Il cavaliere degli asini volanti” e, a differenza di quest’ultimo, con spunti etnici e new age, contiene canzoni più tradizionali e concepite per essere suonate dal vivo.
Bonaffini, trent’anni fa, firmò la splendida “Chiama piano” che, grazie a Pierangelo Bertoli e Fabio Concato vinse il disco d’oro e successivamente fu anche protagonista del tour “Spunta la luna dal monte”, sostituendo Andrea Parodi dei Tazenda nell’interpretazione della parte in sardo.
Tra le tracce da segnalare presenti nel CD, troviamo “La perla bianca”, “Quella dolcezza che ha cambiato il mondo” e “Quando l’amore si faceva in bianco e nero”.
 Note d’autore

Compositore di musiche e autore di testi per canzoni, Luca Bonaffini si è affermato intorno alla fine degli anni Ottanta come collaboratore fisso di Pierangelo Bertoli, firmando per lui molti brani in album di successo, tra le quali “Chiama Piano“, all’interno dei quali compare anche come cantante, armonicista e chitarrista. Altre canzoni sue sono state interpretate anche da Patrizia Bulgari, Flavio Oreglio, Sergio Sgrilli, Fabio Concato, Nek, Claudio Lolli e ha scritto testi teatrali insieme a Dario Gay ed Enrico Ruggeri.
Ha pubblicato, come cantautore, diversi album aventi un unico filo conduttore, affrontando tematiche impegnate e sociali; ha vinto il Premio Rino Gaetano (1988) Targa critica giornalistica e il Premio Quipo (1999) al Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza (miglior progetto multimediale); ha partecipato al Festival del Teatro Canzone – Premio Giorgio Gaber (2005) e due volte al Premio Tenco (edizioni 2008 e 2012). Nel 2013 ha debuttato come scrittore con il libro La notte in cui spuntò la luna dal monte (edito da PresentArtSì), ispirato al suo incontro con Pierangelo Bertoli.

Nel 2015 Mario Bonanno ha pubblicato un libro dedicato ai suoi trent’anni di carriera, intitolato “La protesta e l’amore. Conversazioni con Luca Bonaffini” (edito da Gilgamesh editrice).

 

 

 

“Ritorno” di due artisti: Paolo Baldoni e Luca Bonaffini

 

 

Risultato immagini per paolobaldoni e bonaFFINI IMMAgini
di  LUCILLA CORIONI
Sette incisioni originali ritrovate nell’archivio storico di Paolo Baldoni e Luca Bonaffini nella musicassetta autoprodotta dai due cantautori ancora studenti nel 1981, rimasterizzate e restaurate.
Si chiamavano sale di incisione, perché è lì che su nastri analogici (il digitale era ancora un sogno…) venivano incise le tracce principali e le possibili sovra incisioni.
Eravamo alla fine degli anni Settanta e i ragazzi, che compravano a turno vinili per “piratarli” su musicassette vergini per risparmiare, sognavano insieme ai loro eroi musicali.
Quella discografica era ancora un’industria, e lo sarebbe stato ancora per poco meno di un decennio: “incidere” un disco, aveva dei costi impensabili.
Persino dei provini fatti in qualche modo, anche sola voce e chitarra, per uno studente era impossibile.È in quel contesto storico, a cavallo delle ideologie decadenti e dell’avvento della pop music, che due amici, appassionati di cantautori e compagni di classe, s’incontrano nei pomeriggi invernali per suonare insieme (entrambi chitarristi) le canzoni dei Beatles, CSN&Y, Lolli, Bertoli, Dalla, De Gregori e altri.
Paolo Baldoni ha vent’anni, Luca Bonaffini diciannove e si promettono vicendevolmente che, preso il diploma, mentre frequenteranno l’università, incideranno alcune delle loro canzoni e le porteranno alle case discografiche. Per Paolo è poco più di un gioco. Per Luca una cosa seria.Settembre 1981.
Eccoli lì, presso lo studio di registrazione Matra Sound di Carlo Alberto Paterlini (polistrumentista e produttore mantovano) con tante canzoni. Ne incidono solo otto, di cui sei con il supporto dell’insegnante di musica conosciuto a scuola, il professor Giovanni Tamburini) e due con l’intera band.
Ricordano Dalla e De Gregori, sono giovani e puliti, ingenui e coraggiosi, ma gli amici li amano.
La CGD è la casa discografica importante più vicina, a Milano, quella di Caterina Caselli e, grazie a un contatto dei genitori di Luca, i due ragazzi riescono ad avere un’audizione con il direttore editoriale. La cosa non va a buon fine, lasciando un po’ delusi i giovani artisti, ma la musicassetta viene ugualmente diffusa e stampata a loro spese col marchio Matra Sound.
Ci sono dentro canzoni scritte tra i diciassette e diciannove anni, con tutte le emozioni limpide tipiche degli adolescenti che raggiungono la maggiore età.Gennaio 2021.
Quarant’anni dopo, Paolo Baldoni e Luca Bonaffini nuovamente insieme ritratti in una foto d’epoca, tornano con la musicassetta originale, rimasterizzata e distribuita sulle maggiori piattaforme digitali dal 12 febbraio. Il titolo, quella della canzone di apertura, emblematico: Ritorno, dove i due duettano su suoni pop rock. Seguono: Stella bianca (cantata e suonata da Luca), visionaria e crepuscolare, Davanti alla statua di Garibaldi (cantata da Paolo), storica e goliardica nonché ebbra di ironia acquariana, Città grande, città sola (ancora Luca), un romantico valzer francese con un finale d’impronta verdiana, Signorina dai capelli neri (cantata da Paolo), in odore di Lucio Dalla, De Gregori e Ron, leggera e dolce. Concludono Ada (suonata con la band a tempo di rock’n roll) che cita il sottotitolo dell’album “Devi capire che la vita è dura” Se hai qualche cosa, tratta da una poesia di Donatella Bianchini (ballerina classica e in quegli anni fidanzata di Paolo, scomparsa dopo lunghissima malattia degenerativa nel 2019), autrice dei due testi per bambini firmati negli anni successivi insieme a Luca, “Una favola cos’è” (Premio Collodi 1986) e “Cuor di nonna” (1987). Delle otto canzoni ne sono rimaste sette, perché l’ottava (a detta dei due amici) “ritenuta impubblicabile”.
Sette è il solito numero che torna, anche per Long Digital Playing, la Label discografica che ha deciso di farsi carico dell’operazione di recupero.
In attesa, naturalmente, di nuove ballate

Paolo Baldoni
Paolo Baldoni nasce a Mantova il 21 gennaio 1961.
Frequenta l’Istituto Magistrale dove, durante gli anni scolastici, si ritrova compagno di banco Luca Bonaffini col quale inizia a comporre canzoni. Dopo alcuni tentativi presso le case discografiche, nel dicembre 1981 pubblica insieme all’ex compagno di scuola una musicassetta autoprodotta registrata presso una sala d’incisione di Mantova (Studio Matra Sound di Charlie Paterlini), intitolata “Ritorno”. Rinunciando alla carriera artistica, decide di dedicarsi alla vita famigliare e professionale in ambiti non musicali.
Dopo quasi trent’anni ritrova l’amico Luca (che ha scelto la strada della musica realizzando molti album suoi) che gli propone di tirare fuori dal cassetto alcune delle canzoni indimenticate scritte tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80. Paolo, che ha sempre continuato a scrivere nell’ombra, accetta di realizzare e pubblicare per l’etichetta fondata da Bonaffini (C7) con la quale pubblica due album, “Vivere e partecipare” e “Dimenticanze”.
Nell’agosto 2016, dà vita all’idea dell’inedito settimanale, ovvero pubblicare un album lungo tre stagioni, con cadenza a singoli settimanali. Nel 2018, in occasione di un tributo dedicato a Pierangelo Bertoli, annuncia insieme a Luca la rinascita del duo Blez (ideato da Pierangelo nel 1993 con Bonaffini ed Ermanno Zanfi), interpretando un inedito degli anni ’90 (“Quando la rivoluzione”).Luca Bonaffini
Compositore di musiche e autore di testi per canzoni, Luca Bonaffini si è affermato intorno alla fine degli anni Ottanta come collaboratore fisso di Pierangelo Bertoli, firmando per lui molti brani in album di successo, tra le quali “Chiama Piano”, all’interno dei quali compare anche come cantante, armonicista e chitarrista. Altre canzoni sue sono state interpretate anche da Patrizia Bulgari, Flavio Oreglio, Sergio Sgrilli, Fabio Concato, Nek, Claudio Lolli e ha scritto testi teatrali insieme a Dario Gay ed Enrico Ruggeri.
Ha pubblicato, come cantautore, diversi album aventi un unico filo conduttore, affrontando tematiche impegnate e sociali; ha vinto il Premio Rino Gaetano (1988) Targa critica giornalistica e il Premio Quipo (1999) al Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza (miglior progetto multimediale); ha partecipato al Festival del Teatro Canzone – Premio Giorgio Gaber (2005) e due volte al Premio Tenco (edizioni 2008 e 2012). Nel 2013 ha debuttato come scrittore con il libro La notte in cui spuntò la luna dal monte (edito da PresentArtSì), ispirato al suo incontro con Pierangelo Bertoli.
Nel 2015 Mario Bonanno ha pubblicato un libro dedicato ai suoi trent’anni di carriera, intitolato “La protesta e l’amore. Conversazioni con Luca Bonaffini” (edito da Gilgamesh editrice).

 

“Il paracadute di Taccola” atterra trent’anni dopo lo storico tour con Pierangelo Bertoli di “Spunta la luna dal monte

 

Trent’anni dopo il grande successo del tour “Spunta la luna dal monte”(che trionfò a Sanremo nel 1991) , quando nella veste di cantante e chitarrista affiancò il suo mentore Pierangelo Bertoli sostituendo la voce di Andrea Parodi dei TazendaLuca Bonaffini ritorna discograficamente con album di musica pop d’autore.

Dopo aver esplorato concept spericolati e non sempre immediati, come lui stesso riconosce, arriva dunque “Il paracadute di Taccola” (edito da Long Digital Playing, distribuito da Believe Digital e arrangiato da Roberto Padovan), sedicesima opera solista del cantautore mantovano che, per l’occasione, si è avvalso della collaborazione artistica di Davide Vevey (chitarre acustiche ed elettriche), Francesca De Mori (vocalist e arrangiamenti corali) e del mantovano Stefano Morselli (sax e fisarmonica).

Registrato tra Torino e Milano, sotto l’attenta regia dello stesso Padovan (anche co-autore di alcuni brani), il progetto discografico contiene 14 canzoni che – volteggiando tra mondi sonori dall’Irlanda a New Orleans passando per i chansonnier francesi e il pop italiano – ci fa ricadere nel Novecento dei visionari e dei sognatori.

I testi, articolati come sempre, lasciano spazio alla voce del cantautore che ritrova i suoi armonici, la voglia di cantare e quella che Bonaffini in più occasioni ha definito Il diritto alla ricerca della bellezza.

“Questa nuova avventura è iniziata nel 2015, in modo casuale, riscoprendo negli archivi della mia libreria canzoni incomplete e ballate cominciate rimaste inconcluse, risalenti addirittura al gennaio 1985″ – racconta Luca. “Era dal tempo in cui scrivevo con Bertoli, di Chiama piano (1990) e della tournée “Spunta la luna 1991” che mi rese visibile al grande pubblico, che non mi sentivo così dentro le mie canzoni”.

“Considero questo lavoro uno dei più belli che ho mai concretizzato perché contiene un concept implicito e non esplicito. Sono canzoni che affrontano ancora una volta la metafora del volo, come è già successo ne Il cavaliere degli asini volanti, ma con viaggi e storie indipendenti. I personaggi appaiono sconfitti ma in realtà restano dei vincenti, perché hanno saputo resistere e cambiare, accettare le trasformazioni e compiere delle metamorfosi sfidando la morte. Credo debba essere il senso della vita: se si cade, dopo un volo tentato e doveroso, bisogna saper prevedere un buon atterraggio e magari usare un paracadute di fortuna, artigianale ma originario e originale come quello di Mariano di Jacopo, detto “l’Archimede di Siena” “Taccola”.

Taccola, lo ricordiamo, fu un ingegnere senese che, tra le varie invenzioni, tracciò probabilmente il primo schizzo del paracadute che fu poi disegnato da Leonardo Da Vinci, che consiste in un oggetto aerodinamico conico e intuitivo, riproposto anche sulla copertina dell’album affidata a Ryu GraficLab di Mantova e realizzata da Valentina Margonari.

La scaletta è lunga e piena di suggestioni. Nella kermesse di personaggi (alcuni reali, altri inventati) sfilano cosmonauti geniali considerati folli, pensatori delusi e stanchi, donne di ieri e amori di oggi, clochard ed eroi rigettati dal mare che come in un film di Walt Disney riscattano la propria morte a cavallo di un delfino, e tante altre storie.

“C’è anche un mio personale omaggio al cinema del ‘900, quello che colorò il bianco e nero e trasformò il nostro modo di ricordare le cose” conclude Bonaffini (nella foto sotto).

 

 

 

L’album, scaricabile dalle maggiori piattaforme digitali in 240 Stati del Mondo da martedì 26 gennaio, sarà pubblicato anche su supporto fisico (CD) tra febbraio e marzo.

Per informazioni basta tenere d’occhio i siti www.lucabonaffini.town e www.longdigitalplaying.com.

 

Note d’autore

Compositore di musiche e autore di testi per canzoni, Luca Bonaffini si è affermato intorno alla fine degli anni Ottanta come collaboratore fisso di Pierangelo Bertoli, firmando per lui molti brani in album di successo, tra le quali “Chiama Piano”, all’interno dei quali compare anche come cantante, armonicista e chitarrista. Altre canzoni sue sono state interpretate anche da Patrizia Bulgari, Flavio Oreglio, Sergio Sgrilli, Fabio Concato, Nek, Claudio Lolli e ha scritto testi teatrali insieme a Dario Gay ed Enrico Ruggeri.
Ha pubblicato, come cantautore, diversi album aventi un unico filo conduttore, affrontando tematiche impegnate e sociali; ha vinto il Premio Rino Gaetano (1988) Targa critica giornalistica e il Premio Quipo (1999) al Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza (miglior progetto multimediale); ha partecipato al Festival del Teatro Canzone – Premio Giorgio Gaber (2005) e due volte al Premio Tenco (edizioni 2008 e 2012). Nel 2013 ha debuttato come scrittore con il libro La notte in cui spuntò la luna dal monte (edito da PresentArtSì), ispirato al suo incontro con Pierangelo Bertoli.

Nel 2015 Mario Bonanno ha pubblicato un libro dedicato ai suoi trent’anni di carriera, intitolato “La protesta e l’amore. Conversazioni con Luca Bonaffini” (edito da Gilgamesh editrice).

Il musicista Luca Bonaffini racconta, sul nuovo sito, la città immaginaria che ha costruito

 

Luca Bonaffini | Einstein Journal

DI L. CORIONI

Dal 13 dicembre, festa di Santa Lucia, sarà ufficialmente on line  il nuovo sito del musicista  Luca Bonaffini (nella foto) che, come sempre, ama stupire e regalare nuovi stimoli.
Originale (piuttosto che i vari punto it, punto com etc.) è la scelta del dominio: punto Town.
Inedita, anche la formula della home page, unica pagina del sito, che attraverso link esterni si collega ad articoli, blog, Wikipedia e Google Page.
La vera novità è la tipologia di narrazione: Luca Bonaffini racconta, in pochi passaggi essenziali, la città immaginaria che ha costruito con la sua biografia reale e il contributo di colleghi, amici, collaboratori, discografici, editori, artisti.
Si parte da Via delle Note, con la scoperta della musica e dei cantautori tra radio libere e vinili anni Settanta, per dare vita alle altre due aree fondamentali: Viale delle Lettere (dove si scopre autore di libri, racconti e testi teatrali) e Piazza degli Spettacoli (le sue attività pubbliche come concerti, direzioni artistiche, show concept). Un centro storico che è destinato a sfociare nella Strada delle Visioni (quella appunto più idealista, visiva e visuale) con la creazione di quella che lui – scherzosamente e con la accertata autoironia che lo contraddistingue – definisce LDP Valley (dove si sviluppa con modalità tecnologica e innovazione, il nuovo progetto di imprenditoria editoriale-musicale visionaria).
Sembra di giocare a Monopoli – sorride Bonaffini – come quando eravamo bambini e disegnavamo le nostre città fantastiche con la mente. Poi è arrivata la vita vera e, grazie alle sue strade, è possibile creare una mappa concettuale della propria esistenza. Io, la mia attività e carriera, me la immagino e ridisegno così.”
La mappa è tracciata idealmente dalla storia dei genitori, da quando nacque nel 1962, e si sposta nel tempo dal centro alla periferia necessaria, divenuta storica.
Non mancano Corso Bertoli Corso Lolli, diversamente artefici della formazione artistica e musicale del cantautore Bonaffini, che si trasformeranno – dopo la loro scomparsa – rispettivamente in Viale della Memoria e Viale dell’Avvenire (citando Pierangelo Bertoli, potremmo dire “con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”).
Interessante anche le definizioni di residenze sonore (quando si riferisce ai suoi progetti discografici) e il riferimento alla Wings Stellar Tower (la torre più alta dell’Universo che va dalle radici della terra fino alle punte delle stelle) contenente la trilogia musicale de Il Cavaliere degli Asini Volanti che terminerà nel dicembre del 2022.
Mi avevano proposto un nuovo libro autobiografico ma credo che non lo leggerei nemmeno io – conclude Bonaffini che sta lavorando alla copertina de “Il Paracadute di Taccola”, previsto per il gennaio 2021 – e, se proprio dovrò pubblicare qualcosa in futuro, sarà per parlare di qualcuno che non sia il sottoscritto”.
Aspettando gennaio 2021, godiamoci intanto questo viaggio turistico a LB TOWN con la frase citata dall’autore nel form dei contatti “Se mi cerchi, puoi incontrarmi in volo sul Ponte di San Giorgio dell’oasi virgiliana di Ocno, oppure seduto davanti al Ponte Alda Merini in via Ripa di Porta Ticinese 39 sul Naviglio Grande di Milano, per scambiarci le ali e le idee.”

Luca Bonaffini, “La leggenda del poeta sul fiume”, compilation natalizia

DI   LUCILLA CORIONI

“La leggenda del poeta sul fiume. Antologia casuale di storie, ballate e canzoni sottratte al Secolo Breve” è il titolo della compilation natalizia del cantautore mantovano Luca Bonaffini che, dal 20 novembre prossimo, sarà scaricabile on line sulle maggiori piattaforme digitali.
Aspettando il nuovo album, che uscirà all’inizio del 2021, il musicista annuncia che la playlist della raccolta conterrà dodici tracce prese da suoi progetti discografici ma componendo una sorta di concept: il viaggio nella sua scoperta del “fare il cantautore” frequentando Modena, Reggio Emilia e Bologna.
Partivo da Milano – racconta Luca – o da Mantova e, con diecimila lire in tasca, mi sentivo milionario. Il primo step fu proprio con un’etichetta bolognese che mi produsse il primo 45 giri e, nel giro di due anni, favorì seppur informalmente il primo incontro con Pierangelo Bertoli e con Claudio Lolli. Era il 1982, avevo diciannove anni e, per noi ragazzi di allora che sognavamo di fare i cantautori, l’Emilia era patria del rock, del beat, del jazz e dei songwriter nostrani.”
In realtà, racconta Bonaffini, il viaggio partì cinque anni prima, al tempo della scuola. “Compagni di classe, con tanto di musicassette piratate e testi di canzoni scritti a mano sui diari. Guccini, Dalla, i Nomadi, i nostri eroi – vicini di casa – dato che Roma e Napoli erano lontane quasi come Parigi o Liverpool, per noi ragazzini squattrinati, erano lì. A poche fermate da Mantova o da Milano con la voglia di libertà, i moti di protesta e le utopie ereditate dalle generazioni più grandi.”
Riprende nella scaletta brani insoliti come “Qualcosa di più” (con un testo – narra Bonaffini arrivato via fax nel 1998 – di Claudio Lolli, scomparso nel 2018, dopo averlo omaggiato con una nota introduttiva nel suo libro biografico La protesta e l’amore, Gilgamesh 2015), “Il poeta Stone” (un brano evocativo delle rivolte sociali del Sessantotto con la doppia voce della mantovana Donata Luani), “Via Emilia” (il viaggio ideologico della generazione trasversale dei sognatori); ma non dimentica omaggi potenti come “Eppure soffia” (cantata in tre, con Alberto Bertoli e Flavio Oreglio), “Varsavia” (di Pierangelo) e “Nuovamente sulla strada” (di recente pubblicazione, scritta e cantata insieme a Marco Dieci, co-autore di tantissimi successi di Bertoli). L’Emilia incontra il Po’ e il Panaro, diventando il fiume unico della poesia “controcorrente” (La leggenda del poeta sul fiume) guardando alla Seconda Guerra Mondiale (A casa). Infine non mancano i contributi unplugged nelle romantiche “Ehi ballerina” e “Sarò lì ad aspettarti”, e qualche riferimento al “nuovo Bonaffini” (Di mare di terra di fuoco e di cielo) per arrivare a “Chiama piano” (che quest’anno compie trent’anni) scritta da Bonaffini e che Pierangelo Bertoli nel 1990 portò al successo cantandola con in coppia con Fabio Concato.
Appuntamento il 20 novembre, aspettando il 2021.

La programmazione autunnale delle nuove uscite discografiche ed album inediti

 

Long Digital Playing, news autunnali 2020

Immagine fot.- Studio Comunicazione

DI LUCILLA CORIONI

In barba al Covid 19 e all’emergenza sanitaria, lo staff instancabile di Long Digital Playing non molla e lavora solido alla programmazione delle uscite discografiche previste nelle prossime settimane.
Dopo l’acquisizione del back catalogue di Flavio Oreglio (ben otto titoli “storici” della sua produzione discografica dal 1987 al 2008), avvenuta a fine estate, e la pubblicazione della compilation “La settima nota 2020” (epilogo discografico della emozionante rassegna dedicata alla nuova canzone d’autore), apre dunque la stagione editoriale con l’album concept di Roberto Padovan “Commenti sonori alternativi”, un viaggio strumentale tra fantasia e realtà che, come una soundtrack, accompagna le immagini filmiche della narrazione immaginata dall’autore, uscito il 23 ottobre scorso.
Venerdì 13 novembre, doppio appuntamento con la musica d’autore: Frankie B., il song-rapper mantovano, dopo l’inaspettato successo di Skyline Rooftop, ritorna incalzante e deciso con un nuovo singolo intitolato “Ti aspetto giù” (pregno di invettiva ed esistenzialismo); s’un altro fronte, un altro gradito ritorno con una strenna natalizia doverosa, Felice Del Gaudio (bassista e contrabbassista lucano) che con “Harmonia Mundi” propone un mix, una sorta di antologia parziale del suo immenso patrimonio artistico, scegliendo per i suoi seguaci nove splendide tracce rimasterizzate.
La settimana successiva, esattamente il 20 novembre, in attesa del nuovo album di inediti la cui uscita è stata rimandata al 26 gennaio 2021, Luca Bonaffini racconta la “sua” Via Emilia, ripescando da album come Scialle di pavone, Il ponte dei maniscalchi, Sette volte Bertoli Il cavaliere degli asini volanti, canzoni scritte con Pierangelo Bertoli, Claudio Lolli, Marco Dieci e altri colleghi appartenenti al triangolo Bologna, Reggio, Modena. L’album (che contiene dodici pezzi) porta infatti il titolo della canzone da lui scritta nel 2000 e dedicata all’amico Pierangelo “La leggenda del poeta sul fiume” sottotitolato però “Antologia casuale di storie, ballate e canzoni sottratte al Secolo Breve” (facendo riferimento al Novecento ideologico e musicale dei suoi padri artistici).
L’anno si concluderà venerdì 18 dicembre con la pubblicazione del progetto di Mario Marco Farinato (vincitore dell’edizione 2020 del concorso “La settima nota”). “Cartoline da Callisto”, album potente prodotto e registrato da Alberto Grizzi e Vittorio “Vitty” Magro, conterrà sette brani tra tapping, finger style e ricerca armonica, interamente scritti da Farinato.
Un buon modo per brindare con calici di note, esorcizzando questo 2020 drammatico e difficile per tutti, aspettando l’anno a venire con fiducia, resilienza e speranza.

Il compositore Luca Bonaffini aprirà g. 18 a Mantova l’edizione di “TedxMantova”,condotto da Diego Fusari

LUCA BONAFFINI - Intervista allo storico collaboratore di Pierangelo  Bertoli - TuttoRock Magazine

Foto Archivi Sud Libertà
Sarà compito del cantautore Luca Bonaffini quello di aprire  edizione mantovana di TEDxMantova, che si svolgerà domenica 18 Ottobre 2020 dal mattino alle 10, e avrà̀ luogo presso il MAMU. Un brano come sigla, inno e auspicio per non dimenticare la bellezza e il senso della vita.
Interamente dedicata a Countdown, un’iniziativa globale promossa e organizzata da TED che mira a sostenere e accelerare la realizzazione delle soluzioni contro la crisi climatica, trasformando le idee in azioni concrete, ha l’obbiettivo di contribuire alla costruzione di un futuro migliore per la società, promuovendo pratiche che abbiano come focus la riduzione delle emissioni di gas serra del 50% entro il 2030, un primo fondamentale traguardo per un pianeta più sicuro e più pulito.
In occasione dell’evento di lancio, che potrà essere seguito in diretta streaming sul canale YouTube di TED al link https://www.youtube.com/TED, dalle ore 17 alle ore 23 italiane, interverranno oltre 50 tra scienziati, imprenditori, innovatori, attivisti, politici, architetti, artisti.
Gli speaker presenti dal vivo saranno:
– Simone Bastianoni, docente universitario dell’Università̀ di Siena, autore ed esperto di sostenibilità̀ e sistemi ecologici
– Margot Gomis, ambasciatrice delle B Corp school
– Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile
– Leonardo Setti, ricercatore e docente dell’Università di Bologna ed esperto di energie rinnovabili e bio combustibili
 Roberto Spaggiari, proprietario del bosco Spaggiari
– Elena Tioli, mantovana, blogger ed autrice di Vivere senza supermercato.
L’evento sarà̀ condotto da Diego Fusari
TEDxMantova è organizzato da un team di volontari che mettono a disposizione passione e professionalità per stimolare la curiosità, la condivisione e il confronto nella nostra città. Anche questo anno abbiamo trovato attenzione e disponibilità da parte delle istituzioni locali. Lo testimoniano il patrocinio del Comune di Mantova, il supporto della Associazione Industriali di Mantova, della Fondazione BAM, della Fondazione Comunità Mantovana e la media partnership con la Gazzetta di MantovaTEDxMantova Countdown è un evento non profit e sarà possibile anche grazie al sostegno di Outlet Village, TEA, Levoni, Farmer, Finservice, PQA, Novellini, Giorgio Levoni, Unalogica e PQA. La dimostrazione dell’interesse da parte delle imprese mantovane è dimostrata anche dall’importante e fattiva collaborazione all’organizzazione dell’evento da parte di Naturasì, E’nt Graphic, Perhaps ADV, Mail Boxes etc, MediaNet, DPM Studio e Sigla. I biglietti per partecipare a TEDxMantova verranno messi in vendita all’inizio del mese di Ottobre attraverso il sito www.tedxmantova.com, dove sono anche reperibili tutte le informazioni sull’iniziativa. L’evento verrà inoltre trasmesso in diretta streaming gratuita attraverso la pagina Facebook di TEDxMantova.
Il progetto nazionale italiano, a supporto del lancio globale Countdown, sarà patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e supportato da ASVIS, Legambiente, B Corp, Sea Shepherd ed altre istituzioni ed organizzazioni non profit nazionali.
Chi è TED
TED è un’organizzazione senza scopo di lucro guidata dalla mission Ideas Worth Spreading (tradotto “idee che val la pena diffondere”) che vengono divulgate attraverso i contributi di importanti pensatori ed esperti. Molti di questi interventi sono ospitati dalle conferenze TED alle quali si aggiungono migliaia di eventi TEDx organizzati in modo indipendente in tutto il mondo. I video di questi congressi sono resi disponibili, gratuitamente, su TED.com e su altre piattaforme.

 

 

MARIO MARCO FARINATO,MUSICISTA, VINCITORE DEL CONCORSO MUSICALE “LA SETTIMA NOTA 2020”

 

 

 

È MARIO MARCO FARINATO il vincitore della 1° edizione de LA SETTIMA NOTA 2020, concorso musicale dedicato alla musica d’autore nazionale e internazionale, che – grazie alla casa editrice milanese LONG DIGITAL PLAYING SRLS – ha conquistato il nuovo contratto discografico.

FARINATO, chitarrista eclettico e polistrumentista, ha al suo attivo innumerevoli singoli e collaborazioni con artisti di fama ma, con il singolo “Cartoline da Callisto”, eseguito con due chitarre suonate in stile tapping, ha vinto il Premio Miglior Progetto Discografico.

Gli altri partecipanti, che Luca Bonaffini – ideatore della rassegna –  ha definito “straordinari” e che saranno inclusi con il brano scelto nella compilation ufficiale de LA SETTIMA NOTA, hanno conquistato le seguenti menzioni:
Brano più originale Alessandro Centolanza – L’elogio del momento

Miglior Voce Maschile Francisc(Q) – Lucida follia

Miglior Voce Femminile Aram & Sona – Birthday cake

Miglior Musica Fabio Cardullo – Noi

Miglior Testo Filippo Marsciani – Quattro mura

Miglior Struttura Musicale Valentino Prato – Quando ti guardo

Miglior Arrangiamento Vocale The Uncles – Con te

Miglior Esecuzione Musicale Valentino Prato – Quando ti guardo

Miglior Brano Internazionale Aram & Sona – Birthday cake

Miglior Canzone Dialettale Giù su quer cortile – Negro & Morelli

Premio Speciale “Nuova Classica Punto It” Luca Fogliati – Lo specchio

 

 

 

Signori, silenzio: canta il musicista-scrittore Luca Bonaffini con sola “voce e chitarra”

di LUCILLA  CORIONI

Mercoledì 29 luglio alle 21:30 presso l’Arena Bike In di Mantova (zona Campo Canoa), in occasione di Mantova Estate, il gradito ritorno dal vivo del cantautore mantovano Luca Bonaffini.
Reduce dal tour 2019 “Il cavaliere degli asini volanti unplugged” e dal pentadisc “Non è mai troppo Natale” (uscito durante il lockdown), il musicista-scrittore riparte da sé, organizzato con “sola voce e chitarra”, per regalare alla sua città il mancato concerto del novembre scorso, nella consueta veste acustica.
La serata sarà anche l’occasione per celebrare i trent’anni dalla pubblicazione dell’album “Oracoli”, uscito nel 1990 e scritto da Bonaffini a quattro mani con Pierangelo Bertoli, il fortunato Long Playing che consacrò Luca come autore di canzoni.
Il 33 giri conquistò – nel giro di poche settimane – il Disco d’Oro, soprattutto grazie alla hit “Chiama piano” (che Bertoli cantò in coppia con Fabio Concato), poi ricantata da Nek e da molti altri artisti, tra cui il figlio di Pierangelo, Alberto Bertoli.

“Per la prima volta racconterò come nacque il progetto “Oracoli”, perché il collega sassolese mi propose di scriverlo tutto insieme a lui, come e quando realizzarlo. Dal set dell’allora residenza estiva di Pierangelo e famiglia, ovvero la casa di Cervia (quando ero un autore quasi disoccupato…), fino alla magica sei giorni in cui videro vita i 10 brani che firmammo insieme. Le ispirazioni, le suggestioni, le discussioni, le risate. E poi il grande studio Metropolis di Via Carroccio a Milano, l’incontro coi grandi musicisti (Lucio Fabbri, Flavio Premoli, Fabio Treves, Hengel Gualdi, Grazia di Michele, Massimo Luca ecc), il via vai dei miti durante i turni di sala da De André a Pagani, dalla Vanoni in studio alla telefonata di Mina. Infine, il successo inaspettato, non calcolato, casuale. Sì, quella sera, dedicherò – per festeggiare i 30 anni di Oracoli-Chiama Piano – un lungo momento al 1990

 

 

Inoltre, promette Luca Bonaffini, “A fianco delle mie canzoni più amate, non mancheranno gli omaggi che amo fare ad alcuni illustri maestri come Claudio Lolli, Luigi Tenco e Victor Jara”, tributi che – da qualche anno – il cantautore ama fare durante i suoi show concept.
Conclude “Ci sarà spazio anche per le richieste, almeno per quelle che sarò in grado di offrire, che riguardino le mie canzoni. Voglio che tutti siano felici e soddisfatti, quella sera.”

Il concerto, organizzato dal Comune di Mantova in collaborazione con LS STUDIO ASSOCIAZIONE MUSICALE avrà inizio alle 21.30 e, per volontà di Bonaffini, sarà ad ingresso gratuito.

Nasce “Nuova Classica”,portale orientato ad individuare talenti musicali

È nato  Nuova Classica .it un portale gratuito per artisti in cerca di casa discografica

di Lucilla Corioni

Finalmente, dopo quasi due anni di lavoro, è nato il nuovo portale di musica Nuova classica.it. Ideato da un gruppo di professionisti del settore discografico, editoriale e di comunicazione strategica, nuova classica ha come mission quella di offrire visibilità gratuita a musicisti, cantanti, cantautori, compositori, autori di canzoni e colonne sonore che cercano contatti con produttori, promoter, addetti i lavori e che cercano un potenziale target.

 Supervisionato e garantito della casa editrice musicale milanese LONG DIGITAL PLAYING Srls , fondata oltre che da chi scrive anche da Roberto Padovan nel 2018 – ha dichiarato Luca Bonaffini (già  amministratore unico di Comunicarti Srl dal 2000 al 2002 e Presidente di C7 ART&MUSIC Srls dal 2016 al 2018) –  nuova classica ha come obiettivo quello di diventare una sorta di  geo-social network orientato all’individuazione di talenti sui quali far confluire investimenti diretti alla loro crescita professionale e di immagine.”

 

Al momento nuova classica.it si trova nel primo step , ovvero quello che – dopo circa otto mesi di pianificazione strategica –avrebbe dovuto far diventare il portale come vetrina “a pagamento” (seppur con prezzi simbolici) che però, a causa della grave emergenza sanitaria che ha colpito il Paese e particolarmente la regione Lombardia, per favorire tutti gli artisti in difficoltà, ma che vogliono interagire col mondo musicale, ha deciso di mettersi a disposizione gratuitamente per tutti.

“ Siamo partiti con i primi 35 candidati alla settima nota 2020  e abbiamo chiesto ai nostri partner societari di affiancarci e di sostenerci attraverso una campagna di divulgazione del materiale audio e video raccolto durante le audizioni, o meglio gli incontri, che si sono svolti in via del Gonfalone a Milano prima delle ordinanze restrittive – continua Bonaffini –  Da lì, anche “la settimanota” gara ha potuto ripartire. Così, attraverso i LIKE (nella pagina vota anche tu del portale) che si conquisteranno i 35 partecipanti che sono stati scelti, sarà possibile estendere la play-list (compilation) dei dieci individuati dalla direzione artistica come previsto da regolamento iniziale) ad altri DUE, facendo in modo che i candidati al Premio finale (contratto discografico) diventino dodici, grazie ad una sorta di consenso popolare.

 Nel frattempo, con lo slogan #iorestoacasa, gli artisti che invieranno  

–       un breve curriculum ––       una foto pubblicabile in bianco e nero ––       un video live (anche registrato con un telefonino purché in orizzontale) 

potranno essere, dopo attenta valutazione della D.A., potranno essere inseriti sul portale.