Reddito di cittadinanza: finora 35 mila domande, “l’impoverimento del passato è legato alla classe dirigente..”

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Riceviamo e pubblichiamo (in sintesi)

di     Luigi   Di Maio °

“Oggi è stato un giorno importante per l’Italia e per il MoVimento 5 Stelle. Oggi migliaia di persone si sono recate alle Poste e ai Caf e sono entrate nel sito per presentare la domanda per il reddito di cittadinanza. Alle 14 poste ha reso noto che nei loro uffici si sono recati 29.000 italiani per presentare le domande e 6.000 hanno inviato la richiesta online. Il tutto è avvenuto senza intoppi, senza file, senza caos, raccogliendo i consigli di poste di seguire un ordine alfabetico . È avvenuto tutto regolarmente e in maniera ordinata. Per questo voglio ringraziare tutti quelli che da oggi hanno iniziato a prestare questo servizio ai cittadini e per la professionalità con cui viene fatto. Grazie!

Certo fa sorridere ripensare alle bufale che erano state diffuse ad arte tempo fa che parlavano di code chilometriche. Vi ricordate. Oggi più che mai si conferma che è falso. I cittadini che hanno chiesto il reddito di cittadinanza sono tanti, ma l’infrastruttura per accoglierli è estremamente funzionante e non causa disservizi. Oggi per la prima volta abbiamo visto anche i volti di queste persone che finalmente hanno il diritto di chiedere una mano allo stato.  Padri di famiglia, mamme single con figli, cinquantenni rimasti soli, giovani neolaureati. Persone che fino a oggi erano rimaste invisibili. Perché erano state lasciate sole ad affrontare i loro problemi causati da mille variabili diverse. La crisi, la chiusura dell’azienda dove lavoravano, il fallimento della loro azienda, una cartella Equitalia, lo sfratto da casa, un licenziamento improvviso o semplici problemi personali.

Le storie dietro le vite di queste persone sono tantissime e sono cose che potrebbero capitare a chiunque. Perché spesso sono state causate da scelte anche politiche sbagliate. L’impoverimento degli ultimi 10 anni non è stato casuale ma è stato provocato da una classe dirigente che ha pensato innanzitutto a sé stessa e non alla comunità sulla quale aveva responsabilità. Questo rapporto adesso si inverte e si da priorità alle persone, alla loro qualità della vita, al loro futuro, non ai profitti esentasse delle multinazionali e ai “figli di“.

A queste persone, stiamo dando loro un’opportunità. L’opportunità di tornare ad avere una vita vera con un lavoro vero.

Ci sarà tutta una macchina di migliaia di persone, che sarà gestita ovviamente dalle regioni che mi auguro, e sono certo, sapranno anche loro tendere la mano e offrire un contributo fondamentale verso un obiettivo nobile: trovare un lavoro dignitoso per queste persone.

Dal canto loro, i navigator le aiuteranno a fare un curriculum, gli proporranno delle offerte di lavoro, li assisteranno nei colloqui. Dall’altra parte ci saranno le aziende che per 18 mesi potranno godere di sgravi fiscali fino a 780 euro se assumeranno queste persone. Al sud sarà possibile un doppio sgravio che consentirà agli imprenditori di assumere praticamente a costo zero.

Il Lavoro dopo anni sta tornando al centro del dibattito e soprattutto al centro delle politiche del governo. Il lavoro inteso come dignità e come realizzazione della persona, non come massimo sfruttamento al minimo costo. Il lavoro per noi è la priorità assoluta. Adesso siamo concentrati sul reddito, sul salario minimo, sul taglio del cuneo fiscale, sullo sblocco dei cantieri, sugli investimenti, sulla soluzione delle crisi aziendali. Il futuro non mi fa paura perché stiamo prendendo le contromisure per affrontare le difficoltà che incontreremo.

Oggi abbiamo fatto un altro passo avanti ed è andato tutto bene, nonostante qualcuno sperasse il contrario. …”

                                                                                                                                                     Comunicato   Blog delle Stelle-  (Vicepremier)

Luigi Di Maio : “La Tav non si farà perchè lo vogliono le peggiori lobbies del Paese- Spavaldo Salvini: “La Tav si farà, vedrete…..”

Di maio Salvini

Ribatte pubblicamente a Salvini, il M5 s – avverte il vicepremier Luigi Di Maio —-fino a quando sarà al governo non approverà la Tav ” . Quella è un’opera “che vuole la peggiore lobby di questo Paese” ma, ricorda Di Maio, “il Movimento Cinque Stelle sta dall’altra parte”.

La Tav è a zero come cantieri, le peggiori lobbies di questo Paese vogliono che si inizi a fare e fino a quando quei signori che hanno sostenuto” l’opera, “Renzi, Berlusconi, stanno da una parte, il M5S sta dall’altra, quella delle opere utili”, aggiunge Di Maio. “Una nuova metro a Torino, una linea Roma-Pescara, Roma-Matera, una linea Tav Palermo-Catania, cioè dalla parte delle opere da fare”. “Quando quei signori dei grandi potentati economici, che hanno ridotto il Paese in queste condizioni, cominciano a tifare per un’opera inutile come la Torino-Lione, il M5S sta da un’altra parte, dalla parte del popolo italiano”, conclude il vicepremier del M5S.

La nave Sea Watch 3 ferma a Siracusa chiede aiuto per i migranti in gravi condizioni- Rituale diniego dei governanti

 

La nave Sea Watch 3, che sabato 19 gennaio 2019 ha salvato dal mare 47 persone chiede di fermarsi in un porto sicuro.

Nei giorni scorsi la nave, che si trovava nei pressi di Lampedusa,anche per l’imminente peggioramento delle condizioni meteorologiche,intendeva sbarcare in Sicilia ma era stata respinta dal rituale diniego del Ministro dell’Interno che aveva suggerito soluzioni impraticabili per la nave in questo momento delicato..     Ora vi è la solita Via Crucis per gli ospiti della nave.  In atto è ferma a Siracusa.

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Il governo della Repubblica italiana – ha comunicato il ministro Salvini  in una nota verbale trasmessa all’Olanda – invita il governo del Regno dei Paesi Bassi a predisporre con urgenza gli adempimenti relativi all’organizzazione della presa in carico e del trasferimento in territorio olandese dei 47 migranti a bordo della nave olandese Sea Watch”. “Il governo della Repubblica italiana chiede, inoltre, di poter disporre di ogni informazione in merito alla Ong Sea Watch, con particolare riferimento alla conformità alla legislazione dello Stato di bandiera dell’organizzazione e delle attività della predetta Ong, nonché delle relative imbarcazioni ed equipaggio”
La Commissione Europea “segue attentamente” la vicenda ed è “in contatto con gli Stati membri”. “La nostra posizione è chiara-afferma  il portavoce  della Commissione Margaritis Schinas, durante il briefing con la stampa a Bruxelles.  La sicurezza delle persone a bordo deve essere la nostra priorità e la nostra prima preoccupazione. Nel Mediterraneo servono con urgenza sistemi prevedibili per far sì che gli sbarchi delle persone salvate possano avvenire in sicurezza”.
Il Ministro Danilo  Toninelli da cui dipende la guardia costiera, ha continuato a ribadire che la nave dovrebbe far rotta verso la Francia. “Non hanno rispettato la legge del mare, avrebbero dovuto attendere la guardia costiera libica . Adesso si  dirigano verso la Francia, verso Marsiglia anche se potrebbe esserci l’alternativa olandese”.

Dal canto suo Luigi Di Maio ha dichiarato: “Sea Watch 3 avrà dal governo italiano supporto medico e sanitario qualora ne avesse necessità, ma la invito ancora a puntare la prua verso Marsiglia. Ritengo opportuno convocare immediatamente l’ambasciatore olandese e chiedergli che intenzioni abbia il suo governo. Noi siamo disponibili alla massima collaborazione ma la nostra linea sulle Ong non cambia”.

Cambia il processo penale, disco verde al provvedimento “Spazzacorrotti”

 

 

 

 

 

 

 

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Disco verde al provvedimento definito “Spazzacorrotti” .La Camera ha definitivamente approvato la legge che contiene le misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, le norme sulla prescrizione del reato e sulla trasparenza dei partiti e movimenti politici. Il provvedimento – ha ottenuto 304 voti a favore, 106 contrari, mentre gli astenuti sono stati 19.

 

Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, non ha dubbi: “Questa è una legge molto importante, il mio primo pensiero va ai giovani italiani e al loro futuro”  Poi, dopo il via libera, Bonafede commenta: “E’ una giornata storica. Il Movimento 5 Stelle porta avanti da sempre la battaglia per la legalità e oggi è una giornata storica che vogliamo dedicare a tutti i cittadini onesti che si spaccano la schiena e che da ora in poi sapranno che lo Stato è dalla loro parte”.

 

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Sono sei mesi che il M5S è al governo e questo è uno dei più grandi risultati che portiamo a casa – afferma il vicepremier Luigi Di Maio – Nulla sarà più come prima, per i partiti, per i furbi che si sentiranno più soli e abbandonati dallo Stato. I cittadini onesti ora sono al centro”. Con il via libera al ddl “niente sarà più come prima – ribadisce Di Maio – finora gli onesti erano stati trattati da fessi, ma adesso cambia tutto. Il merito lo rimettiamo al centro. Diamo alle forze dell’ordine gli strumenti per andarsi a prendere chi mette le mani nella marmellata e non fargliele mettere mai più grazie al Daspo per i corrotti“.

Per la prima volta il nostro Paese ha una legge organica e strutturata per combattere in modo serio la piaga della corruzione – comunica  il premier Giuseppe Conte  – Continua il nostro percorso di cambiamento per rilanciare il ‘sistema Italia’. Un grazie per l’impegno profuso al ministro Alfonso Bonafede“.

 

Conte: ” sulla TAP abbiamo previsto una penale di venti miliardi”ma tre pentastellati non ci stanno

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La questione del TAP (Gasdotto) apre delle ferite nel M5s. Probabili interessi diversi. I parlamentari smentiscono il premier Conte: “Non ci possono essere penali”.  – Tre parlamentari pentastellati con una nota hanno risposto alle parole del premier Conte che aveva chiuso alla possibilità di stoppare l’opera per un costo troppo alto: “Anche il presidente del Consiglio – si legge – può sbagliare. Le penali non possono esistere perché non c’è un contratto tra Stato e TAP. Non ci possono essere costi a carico dello Stato, semplicemente perché, non essendovi ad oggi il rispetto delle prescrizione da parte di TAP, non c’è responsabilità del governo. Noi continuiamo ad avere fiducia nella magistratura“.  Per il vicepremier Luigi Di Maio: “ : “Non ci sono alternative – sottolinea il ministro del Lavoro – abbiamo fatto un’istruttoria per due mesi e in caso di mancata realizzazione ci sono venti miliardi di penale da pagare, più del reddito e di quota cento messi insieme“. “Questo – conclude il vicepremier – è il vero problema ma noi non abbasseremo la guardia. Continueremo a stare attenti a quello che succedere con quest’opera. Addirittura c’è una parte del cantiere sequestrato dalla Procura e non si faranno sconti a nessuno. Il tema vero è che dai controlli che abbiamo fatto nell’istruttoria ci sono almeno venti miliardi da pagare“.

Nella prossima settimana forse un incontro tra i leader di M5s e Lega per trovare una strada comune. Il Carroccio spinge per il completamento dell’opera mentre alcuni esponenti pentastellati chiedono lo stop. La situazione verrà analizzata in maniera approfondita nei prossimi giorni, con la decisione che sarà presa quantoprima

Decreto fiscale: Di Maio (“che aveva letto l’articolo sullo scudo fiscale e poi retrocede”) piega Salvini alle sue condizioni

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 – MATTEO SALVINI “ASSENTE” ALLA SEDUTA DEI MINISTRI –

Colpo di coda del M5 S.  che a decreto confezionato ci ripensa e congela tutto. Matteo Salvini ha fatto intendere di essere stato lui l’autore di quell’articolo  sullo scudo fiscale . Ma Di Maio, anche se in ritardo, non può digerire il rospo perchè si tratta di un punto ingiusto con riflessi penali e contabili non indifferenti. Vale a dire disco rosso ai capitali all’estero.

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Matteo Salvini sposta il piano del discorso e non partecipa alla seduta del Consiglio dei ministri per evitare la figura del politico incoerente e senza carattere. “Abbiamo il diritto e dovere di andare d’accordo, io condizioni non ne pongo, visto che gli altri sono molto attenti giustamente come lo sono io”. Dal Forum Coldiretti, Matteo Salvini torna a parlare dei recenti problemi nella maggioranza dopo stemperando i toni . “Quando mi arrivano dei provvedimenti dei 5 Stelle – aggiunge – io spesso vado sulla fiducia li firmo li leggo e non eccepisco alcunché, e non cambio idea dalla sera alla mattina, però ognuno è fatto a suo modo, quindi io rispetto gli alleati con cui stiamo lavorando bene in questi mesi e con cui lavoreremo bene per 5 anni”. “Conte ha la mia stima e ha sempre ragione. Però – continua il vicepremier -, l’unica cosa è che stavolta chiederò che quando lui leggerà il decreto e Di Maio prenderà nota, una copia la voglio anche ioperché altrimenti poi non vorrei che si ricominciasse da capo”.

In ogni caso, spiega ancora Salvini, “io ho detto non vi va bene, ve lo siete scritti, ve lo siete letti, avete cambiato idea, ve lo riscrivete e a me va bene, perché io dalla sera alla mattina non cambio idea“.         Matteo Salvini sarà assente dalla seduta dei ministri convocata oggi da Giuseppe Conte

La stampa molesta, l’accusa di Di Maio e la libertà di stampa

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di Raffaele Lanza

Il dissenso di Luigi Di Maio sull’operato della Stampa in genere, e in particolare di un quotidiano cartaceo che ha provocato un dibattito nel mondo dell’informazione , della Federazione della Stampa, e dello staff del quotidiano preso di mira dal vicepremier, inducono certamente a delle riflessioni. Esiste la libertà di stampa in Italia?  Tutta la libertà? Quanta libertà? Quale libertà? E in alcune regioni,come la Sicilia che ha visto giornalisti uccisi dalla Mafia e il mondo dell’editoria cartacea sotto la lente di ingrandimento di  alcuni Pubblici ministeri -attenti- del Tribunale di Catania, c’è la possibilità di esprimersi o si corre il rischio di un black -out?

Vediamo cosa dice Di Maio che sembra sbilanciarsi perchè non condivide la critica “gratuita”. Noi siamo qui con le piazze piene, loro continuano a perdere lettori“. Dopo averne evocato la chiusura, il vicepremier Luigi Di Maio intervenendo ad un comizio in Basilicata, esprime dissenso  pieno contro il giornale La Repubblica “Stamattina su Repubblica si parla di beffa fiscale. Non è vero, ma sono sicuro che se anche inviassi a Repubblica una smentita non la metterebbero mai”, sostiene il leader M55, prima di scagliarsi contro la stampa.

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“Ci sono giornali che ogni giorno attaccano questo governo, a me sta anche bene perché ci hanno portato fortuna”, spiega Di Maio, secondo cui “i giornali hanno il dovere di fare le pulci al governo ma con la verità, non con le bugie“. “Con le stesse bugie, a quelli di prima, facevano i salamelecchi”, aggiunge, sostenendo che “è arrivato il momento di fare una legge contro il conflitto di interessi” in editoria.

Fin qui le parole di Di Maio. Sappiamo che nessun limite può essere posto alla critica delle idee anche se queste idee sono in netto contrasto con la struttura politica esistente. Un limite può essere imposto solo quando questa critica cessa di  essere teoretica per diventare critica attivizzante. Ma solo un uso corretto e democratico della stampa può consentire una omogeneità di atteggiamenti culturali e sociali che cementino un popolo troppo diviso da barriere particolaristiche.     In caso contrario le tensioni sociali e gli squilibri si aggraverebbero sempre più e si narcotizzerebbero gli utenti con i mezzi subdoli della società falsamente liberale.   Un giornale non pubblica neppure la smentita cioè la rettifica prevista dalla legge entro 3 giorni?      Ci sono questi abusi, lo abbiamo visto in Sicilia, con alcuni quotidiani on line in particolare dove la rettifica. diversamente da come dice la legge sulla stampa, viene persino commentata dal giornale e dai tre.-quattro amici fissi del giornale    E’ una indecenza.

Inoltre oggi si perde di vista il manipolatore che sfrutta per finalità condannabili lo strumento della stampa   Essa, non dimentichiamo, può modificare la nostra percezione sensoriale e intellettuale,non è neutrale perchè può convogliare le nostre capacità percettive verso direzioni estranee alla nostra funzionalità,  la stampa è costituita da  strumenti di gruppo che hanno l’interesse di dirigere, con forme più sottili e occulte della censura dei Paesi dittatoriali, l’opinione pubblica..

La Regione Sicilia non rispetta ancora la norma di abolire i vitalizi ai parlamentari- ” ROMA NON DARA’ PIU’ FINANZIAMENTI” AVVERTE DI MAIO

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La Sicilia rischia di perdere finanziamenti pubblici da Roma . In legge di Bilancio non daremo più i  soldi alle Regioni se vogliono continuare a pagare i vitalizi”.   A comunicarlo è Luigi Di Maio, severo con la Regione Sicilia che svolge un ruolo di “double face”. 

Se la promessa sarà mantenuta la Regione Siciliana dovrà fare di necessità virtù, come dice il proverbio, a meno che non voglia perdere le risorse che vengono dallo Stato.

Naturalmente fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. E ci sono i diritti quesiti che non possono essere toccati, e tanti altri ostacoli sulla strada, ma di questi problemi Di Maio non sembra essere afflitto. Per intanto fa conoscere la sua volontà, come è capitato tante altre volte. E se qualcosa non va per il verso giusto, resta questa, la volontà, a riprova del buon governo. Infine ci sono i poteri forti, quelli che tramano nell’ombra, i nemici del popolo In Sicilia, abbiamo registrato solo iniziative, anche all’Ars, provenienti dal M5S e dal Pd, tendenti ad ottenere l’abolizione dei vitalizi.     

(Com.Ad.)

Manovra corretta. la discesa graduale del debito dovrebbe rassicurare i partner europei

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Mercati in fibrillazione, spread a quata 300, si corregge a finanziaria targata M5S-Lega. L’asticella del rapporto deficit/Pil, inizialmente fissata nel Def al 2,4 per tre anni destando non poca preoccupazione in Europa, scenderà già a partire dal 2020. E’ quanto annunciato dal premier Conte al termine del vertice tenutosi ieri a palazzo Chigi al quale hanno preso parte anche i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini e il ministro dell’Economia Giovanni Tria.         L’opposizione politica italiana ha espresso grande preocccupazione per il progetto gialloverde.

Abbiamo lavorato a disegnare la manovra in modo da accelerare la discesa del rapporto debito/Pil in modo consistente nell’arco del triennio”, ha spiegato il presidente del Consiglio. Una novità ribadita anche dal ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio. “Confermiamo il 2,4%” nel rapporto deficit/Pil “e si punta a una diminuzione del debito negli anni successivi grazie alla crescita che ci sarà e ai tagli agli sprechi prodotti dal lavoro del nostro team ‘mani di forbici'”, ha spiegato il vicepremier, rimandando ad oggi la diffusione di ulteriori dettagli.

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La discesa graduale del debito potrebbe così rassicurare i mercati e i partner europei, concordi nel far rispettare gli accordi comunitari. Nell’Eurozona “abbiamo delle regole: abbiamo l’Ue, l’Eurogruppo e regole comuni. Quello che mi aspetto è che il ministro Giovanni Tria, dopo i bilaterali che abbiamo avuto con lui, sia pronto a rafforzare le discussioni anche a livello italiano”, ha dichiarato il ministro delle Finanze austriaco Hartwig Loeger, che ha la presidenza di turno dell’Ecofin, facendo eco a molti portavoce europei che negli ultimi giorni hanno invitato l’Italia ad un ripensamento sulla manovra.

(Comunicato Presidenza)

 

MA CHE FACCE DI BRONZO : l’Elezione del “renziano” Ermini al Csm mette sotto i tacchi l'”indipendenza ” dei magistrati

CHE VERGOGNA CSM:  SEMBRA DI ESSERE ALL’ASILO, ADESSO CHE ERMINI    (POLITICO DI PROFESSIONE,DEL PD) E’ STATO ELETTO,AFFERMA DI RINUNCIARE  ALL’ISCRIZIONE AL PARTITO  –

Non è per nulla gradita  l’elezione alla vicepresidenza del Consiglio superiore della magistratura di David Ermini, ex deputato del Partito democratico, di cui è stato anche responsabile Giustizia. Il Guardasigilli Alfonso Bonafede  accusa la maggioranza delle toghe di fare politica. Mentre il vicepremier Luigi Di Maio chiede: “Ma dov’è l’indipendenza?”.

– Il plenum, presieduto dal capo dello Stato Sergio Mattarella,- si apprende da un comunicato pervenuto a SUD LIBERTA’-  ha eletto Ermini al terzo scrutinio, con 13 voti. Il laico in quota M5S Alberto Maria Benedetti ha avuto 11 voti, due sono state le schede bianche. Ermini è l’unico politico di professione tra gli otto consiglieri laici eletti a luglio scorso dal Parlamento. Dopo l’elezione il neo eletto vicepresidente del Csm ha persino detto, in maniera puerile, di rinunciare all’iscrizione del Partito democratico: ” Come se dopo questa rinuncia Ermini  sia davvero da considerare ” uomo libero ”

Una dichiarazione del genere ricorda una espressione uscita di bocca da una prostituta di professione: “Ma io posso riavere la mia “verginità”

Il “sistema italiano” è ancora in piedi–  “Prendo atto che all’interno del Csm c’è una parte maggioritaria di magistrati che ha deciso di fare politica!”, scrive in un post su Facebook il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. ”Non posso non prendere atto che i magistrati del Csm hanno deciso di affidare la vice presidenza del loro organo di autonomia ad un esponente di primo piano del Pd, unico politico eletto in questa legislatura tra laici del Csm”, rileva il ministro, che ricorda: “In questi anni, da deputato mi sono sempre battuto affinché, a prescindere dallo schieramento politico, il Parlamento individuasse membri laici non esposti politicamente. Una battaglia essenziale, a mio avviso, per salvaguardare l’autonomia della magistratura dalla politica”. Ma ”evidentemente sta a cuore più al ministro della Giustizia che alla maggioranza dei magistrati”………. ‘

Duro anche il commento del vicepremier Luigi Di Maio : “È incredibile! Avete letto? Questo renzianissimo deputato fiorentino del Pd è appena stato eletto presidente di fatto del Consiglio Superiore della Magistratura. Lo hanno votato magistrati di ruolo e i membri espressi dal Parlamento. Ma dov’è l’indipendenza?  È incredibile”. “Ermini è stato eletto a marzo, si è fatto 5 anni in Parlamento con il Pd lottando contro le intercettazioni: la riforma che abbiamo bloccato era proprio la sua. Ora lo fanno pure presidente.