Si contano ogni giorno i morti nelle acque maltesi ma l’Europa resta ancora immobile. Accuse del sindaco di Lampedusa

Migranti: naufragio a largo Libia, oltre 100 morti ...

Archivi -Sud Libertà

 

Il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, dopo l’ennesimo naufragio  accusa l’Europa di immobilismo. Cisì si è espresso: “Il naufragio è avvenuto in acque Sar maltesi, dove sono intervenute le nostre motovedette. E’ inconcepibile che ci siano Stati Ue che non adempiano al dovere, non dico di accoglienza, ma quanto meno di soccorso e che l’Europa davanti a simili atteggiamenti non prenda posizione, salvo poi scandalizzarsi davanti alla questione delle navi ong”. 

In 33, tra cui 3 donne e 7 minori, sono stati tratti in salvo da un peschereccio in acque internazionali. Una donna avrebbe riferito ai soccorritori di aver perso i due figli, un neonato e un bimbo di 6 anni. All’appello mancherebbero anche altri due uomini. I superstiti sono stati trasbordati su una motovedetta della Capitaneria di porto e condotti a Lampedusa. “L’Italia non si è mai tirata indietro di fronte a un soccorso – prosegue   Mannino -, ma serve un intervento strutturale e organico. Invece, mentre noi continuiamo a contare i morti l’Europa resta ferma e in silenzio. Lo ripeto ormai da cinque mesi: è necessario un intervento forte con la collaborazione tra tutti gli Stati membri e cambiare il prima possibile il regolamento di Dublino”.

 

Migranti a mare, malconci, un cadavere di donna, aspettano di poter sbarcare….

MIGRANTI IN CERCA DI FORTUNA – ARCHIVI SUD LIBERTA’

 

Prosegue l’attesa a bordo della Geo Barents. Sessantanove naufraghi, sopravvissuti all’ennesimo naufragio nel Mediterraneo centrale e tratti in salvo lunedì scorso dalla nave di Msf, aspettano da giorni sul ponte della nave di poter sbarcare. Insieme a loro anche il cadavere della donna incinta, morta poco dopo il salvataggio. 

Comunica l’Ong :”Quattro donne a bordo hanno perso un figlio e una di loro ne ha persi due”,  Nella nuova strage di migranti sono almeno 30 i dispersi, tra cui 5 donne e 8 bambini, tre di loro avevano appena un anno. Dal gommone semiaffondato il team della Geo Barents ha tratto in salvo anche un bebè di appena quattro mesi. Si è dovuto rianimare  per strapparlo alla morte e consegnarlo alle cure dei medici a terra a Malta, dove è stato evacuato insieme alla mamma.

 

Mega- Yacht di lusso sequestrato ad imprenditore: “sproporzione tra i redditi dichiarati e i costi della lussuosa imbarcazione”

 

L’intuito dei finanzieri del Comando Provinciale di Milano ha consentito di procedere all’esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla Procura della Repubblica di Milano – Sost. Proc. dott. Ernesto Giordano BAGGIO e dott. Paolo STORARI – e avente ad oggetto uno yacht di lusso, ormeggiato al porto di Genova e battente bandiera britannica, oltre a 1,5 milioni di euro circa depositati sui conti correnti societari e personali, nei confronti di imprenditori, a capo di un gruppo attivo nel settore della produzione di materiali edili.

Le indagini di polizia giudiziaria delegate al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, nel cui ambito sono confluite anche risultanze acquisite nel corso di attività ispettive condotte dall’Agenzia delle Entrate, hanno consentito di far emergere un complesso meccanismo di frode fiscale posto in essere mediante il ricorso sistematico a false fatturazioni di prestazioni pubblicitarie e funzionale alla commissione di condotte di auto-riciclaggio, attraverso l’interposizione di società straniere.

Nel corso delle attività è emerso che gli indagati, grazie alla complicità di un sodalizio criminale composto da professionisti ed altri imprenditori, italiani ed esteri, hanno impiegato somme di denaro, provento di frode fiscale, veicolandole verso società off-shore con sede in Croazia, Svizzera, Principato di Monaco e Panama, funzionali all’acquisito e alla gestione della predetta imbarcazione.

Le indagini di natura finanziaria e documentale hanno consentito di accertare la titolarità effettiva del mega-yacht in capo ad uno degli imprenditori indagati, opportunamente “schermata” nel tempo da veicoli societari con sede nel Regno Unito, con conti in Svizzera e a Malta, nonché di dimostrare la sproporzione tra i redditi dichiarati dal medesimo negli ultimi 15 anni e i costi sostenuti per l’acquisto e la gestione dell’imbarcazione nello stesso arco temporale, pari ad oltre 30 milioni di euro.

“Catania Salute e Solidarietà Onlus”: oggi arriva Maloney,Presidente Rotary international

 

Oggi 12 ottobre alle ore 15,30 in via Santa Maddalena 15/A

IL NEO PRESIDENTE DEL ROTARY INTERNATIONAL MALONEY 

VISITA OGGI  L’AMBULATORIO “CATANIA SALUTE E SOLIDARIETÀ”

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La realtà etnea, che offre assistenza sanitaria gratuita ai più bisognosi accoglierà la più alta carica mondiale del club service

CATANIA –

Un atteso appuntamento di rilievo internazionale per “Catania Salute e Solidarietà Onlus”: Oggi 12 ottobre 2019, alle ore 15.30, il poliambulatorio medico – che da anni si occupa di assistenza socio-sanitaria per i cittadini più bisognosi – riceverà in visita il presidente del Rotary International Mark Maloney, presso la sede di Via Santa Maddalena 15/A, a Catania.

Membro del Rotary Club di Decatur (Alabama, USA), il neo presidente Maloney è stato eletto il 1° ottobre 2019 e si trova a Catania per presenziare al “Rotary Institute 2019” che si svolge ad Aci Castello dall’11 al 13 ottobre. Un’occasione anche per conoscere le attività sostenute dai Club Rotary e i nuovi approcci regionali dell’organizzazione orientata al service.

Maloney verrà accolto dal presidente di “Catania Salute e Solidarietà” Salvo Sarpietro, già governatore Rotary del Distretto 2110 Sicilia e Malta. «La notizia della visita alla nostra struttura all’interno del fitto programma di appuntamenti del presidente – ha dichiarato Sarpietro – ci ha onorato: si tratta di un altissimo riconoscimento d’interesse per l’attività del nostro ambulatorio, che garantisce assistenza a coloro che hanno difficoltà di accesso ai servizi medici del Sistema sanitario nazionale».

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Nato con il contributo della Rotary Foundation, “Catania Salute e Solidarietà” è un ambulatorio polispecialistico che dal 2017 assiste gratuitamente qualsiasi cittadino che ne faccia richiesta attraverso strutture solidali, civili e religiose presenti sul territorio. L’attività è volta a integrare i servizi del SSN, intervenendo in particolare sui bisogni disattesi.

“Catania Salute e Solidarietà Onlus” è un organismo riconosciuto dal Distretto 2110 Sicilia e Malta del Rotary, e costantemente sostenuto dai Club della città e della provincia etnea. In occasione della visita del presidente Maloney, oltre allo staff medico e al personale parasanitario e volontario di Catania Salute e Solidarietà, saranno presenti i rappresentanti delle strutture presenti nel territorio che collaborano con l’ambulatorio: Caritas Diocesana, Centro Astalli, Locanda del Samaritano, Comunità “La conchiglia”, Parrocchia Resurrezione del Signore, Comunità “Il sorriso”, C.P. “Nuova veteres”, Istituto Pio IX.

CHI È MALONEY

Avvocato, è titolare dello studio legale di Blackburn, Maloney and Schuppert LLC. Maloney ha fatto da rappresentante per le grandi operazioni agricole del sud-est e centro-ovest degli Stati Uniti e ha presieduto la Commissione americana per l’agricoltura dell’American Bar Association nel campo fiscale. È componente delle associazioni American e Alabama State Bar e Alabama Law Institute. Membro attivo della comunità religiosa di Decatur, ha inoltre ricoperto la carica di presidente della Community Foundation of Greater Decatur, di presidente dell’associazione Meals on Wheels della Contea di Morgan, e della Camera di commercio della Contea di Decatur-Morgan. Rotariano dal 1980, il neo presidente ha ricoperto vari incarichi nel Rotary: Consigliere RI, Amministratore e vicepresidente della Fondazione Rotary, assistente del Presidente del RI Jonathan Majiyagbe 2003/2004. Ha partecipato ai Consigli di Legislazione in qualità di presidente, vicepresidente, membro e istruttore. È stato consulente della Commissione del Congresso di Osaka nel 2004 e presidente della Commissione del Congresso di Sydney nel 2016. Ha inoltre ricoperto la carica di vicepresidente della Commissione della Visione Futura, moderatore dell’Istituto di formazione della Fondazione, consulente nazionale del Fondo permanente della Fondazione, membro della Commissione sui Centri di pace e consulente della Commissione WASH in Schools della Fondazione. Maloney ha ricevuto l’Encomio per il servizio meritevole e il Premio per l’eccellenza del servizio della Fondazione Rotary. 

 

Mediterranea, accordo “fantasma” tra Malta ed Italia

 

Malta ha dato la sua disponibilità ad accogliere i Cinquantaquattro migranti della nave Alex dell’Oncg Mediterranea saranno assorbiti da Malta. Sembra vi sia una intesa con l’Italia, che accetterà di accogliere 55 migranti attualmente sull’isola. “Questo accordo non pregiudica la situazione in cui si è svolta l’operazione, nella quale Malta non ha alcuna responsabilità legale, ma è parte di una iniziativa per portare avanti uno spirito di cooperazione europea e di buona volontà fra Malta e l’Italia”, ha affermato il governo maltese in un comunicato. .

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Da bordo della Alex, Alessandra Sciurba, portavoce della piattaforma umanitaria italiana, afferma il contrario del contenuto dell’intesa. “Purtroppo – afferma Sciurba – non c’è nessuna nave delle Forze Armate in arrivo da Malta per trasbordare e prendersi in carico le 54 persone che sono a bordo del nostro veliero”. “Il nostro capo missione – prosegue – ha appena parlato con il Centro di coordinamento dei soccorsi di Roma il cui responsabile ha affermato che non c’è alcuna intenzione di organizzare il trasferimento con mezzi militari maltesi o italiani”. “Intanto – conclude Sciurba – la condizione di donne, bambini e uomini a bordo della Alex, ancora bloccata al largo di Lampedusa, si sta rapidamente deteriorando. La concessione di un porto sicuro di sbarco è urgente.”

All’imbarcazione, che si trova a 12 miglia da Lampedusa con 54 profughi a bordo, tra cui donne e bambini, nella notte era stato notificato il divieto di ingresso nelle acque italiane. Il divieto è firmato dai ministri dell’Interno Matteo Salvini, da quello alla Difesa Elisabetta Trenta e dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. “Le autorità marittime maltesi hanno dato alla nave dei centri sociali indicazione di dirigersi verso il porto di La Valletta, dove potranno attraccare. Incredibilmente, la Ong si sta rifiutando di andare a Malta, paese europeo sicuro! In questo momento sono fermi, affiancati dalla nave di una Ong spagnola, poiché stanotte abbiamo consegnato il divieto di ingresso nelle acque italiane. Se non dirigeranno verso Malta, è chiaro che sarà l’ennesimo atto di disobbedienza, violenza e pirateria: io non mollo!”, ha affermato Salvini.

Da parte sua l’ong ha spiegato che l’imbarcazione non è in grado raggiungere l’isola perché ci vogliono almeno undici ore di navigazione”. “Veniteli a prendere”, ha chiesto Sciurba, spiegando che sull’imbarcazione ci sono condizioni di urgenza: “Abbiamo 54 migranti, tra cui quattro donne in stato di gravidanza, oltre alle undici persone dell’equipaggio. Su una barca di neppure 20 metri”.

Sì di Malta, i migranti potranno finalmente sbarcare in otto Paesi membri dell’UE

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(Foto Archivio)

Accordo trovato finalmente per i  49 migranti che si trovano a bordo delle navi Sea Watch e Sea Eve. Il premier maltese Joseph Muscat , pur non sentendosi orgoglioso della circostanza ,ha annunciato che potranno sbarcare a Malta, aggiungendo che 8 stati membri dell’Ue hanno accettato “di accoglierli tutti. Gli otto Paesi sono Germania, Francia, Portogallo, Irlanda, Romania, Lussemburgo, Olanda e Italia.

Felice Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch .:-“Riceviamo la notizia dello sbarco a Malta, finalmente autorizzato e dopo lunghissimi giorni di trattative. Siamo contenti che si sia riusciti ad arrivare a una soluzione europea, anche se questo ha preso molto tempo e dimostra come sia necessario organizzarsi per avere una soluzione di redistributiva immediata. Non è possibile che lo scarico sia condizionale al raggiungimento di un accordo tra Stati membri”.

Vogliamo ringraziare le organizzazioni di United4Med che ci hanno dato il loro supporto, vogliamo ringraziare tutte le persone che si sono rese disponibili su ogni livello, dai porti al cibo. Per noi significa tantissimo perché dimostra che c’è un’Europa diversa. Siamo contenti di poter finalmente liberare le persone che sono imprigionate da quasi 20 giorni a bordo”. “Ci rendiamo conto dello sforzo di Malta che non può farsi carico degli sbarchi di tutte le navi soccorse anche al di fuori della propria area SAR. Crediamo – ha concluso Linardi- che sia responsabilità degli stati membri trovare un accordo sulla redistribuzione, ma non è possibile aspettare 20 giorni per uno sbarco perché non riescono ad accordarsi”. “Sono molto lieto che i nostri sforzi alla fine” abbiano dati frutti e “tutte le persone” a bordo delle navi Sea Watch 3 e Sea Eye “stanno sbarcando ora. Lodo Malta, il più piccolo Stato europeo, che ha espresso la solidarietà più grande: capisco quanto sia difficile per un’isola così piccola gestire una situazione simile. Germania, Francia, Portogallo, Malta, Lussemburgo, Olanda, Italia, Romania e Irlanda hanno tutti mostrato solidarietà nel modo più concreto”, ha detto dal canto suo il commissario europeo alle Migrazioni Dimitris Avramopoulos, a Bruxelles.

Vivi per miracolo 236 migranti arrivati con barcone a Pozzallo ed abbandonati da Malta

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Vivi per miracolo. 236 migranti arrivati ieri sera a Pozzallo. Sono 12 bambini (di cui 5 neonati) e quasi 50 donne arrivate a bordo del peschereccio ‘abbandonato’ dalle autorità maltesi nel Mediterraneo. Sul barcone sembra siano quasi tutti eritrei. Individuati gli scafisti, si tratta di un libico e di un tunisino. “Malta si conferma vergognosa – afferma – chissà se a Bruxelles sprecheranno inchiostro per mandare letterine di richiamo anche alla Valletta”, afferma il ministro dell’interno Matteo Salvini.

Mentre esprime soddisfazione l’Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati: “Questo barchino traballante ha portato 220 persone in mare per 3 giorni – senza cibo/acqua. Loro sono miracolosamente vivi a Pozzallo. Altri invece, scomparsi in queste stesse ore”.  “Il soccorso in mare è fondamentale, assieme a un meccanismo sicuro e prevedibile di approdo”.

(Ag.)

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Foto d’Archivio

Ancora un ‘altro sbarco a Lampedusa- Malta non risponde all’appello

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Settanta migranti sono stati avvistati e salvati da motovedette della Guardia costiera italiana nel porto di Lampedusa. L’organizzazione umanitaria ‘Mediterranea’ -informa –  avverte un comunicato-  che i migranti avvistati nella notte da un motopesca tunisino, sono sbarcati a Lampedusa.

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Malta non collabora con l’Europa e, in particolare con l’Italia nelle operazioni di soccorso

Il barcone in avaria era stato individuato a circa 18 miglia da Lampedusa, ”in area SAR maltese”. La Guardia costiera,  aveva invitato la  nave Mare Jonio ”di  rivolgersi, coerentemente con le indicazioni del governo italiano- per le operazioni di soccorso a La Valletta, poichè  Malta viene indicata quale autorità coordinatrice e responsabile delle operazioni di ricerca e soccorso in quell’area”. 

Ma Malta non ha risposto all’appello.

Ma sbarcano a Catania o no? Tanti hanno necessità di assistenza

 

“La giusta contrattazione con i Paesi dell’Unione europea può continuare senza alcun problema, adesso però le 177 persone – tra cui alcuni minori non accompagnati – devono poter sbarcare”.  Ma sbarcano o non sbarcano a Catania?   Il presidente della Camera Roberto Fico interviene sulla vicenda ed afferma. “Non possono essere più trattenute a bordo, poi –  si procederà alla loro ricollocazione nella Ue”.

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La ricollocazione dei 177 migranti è in corso all’UE  ma non è facile perchè i Paesi europei non sembrano disposti all’accoglienza nonostante gli accordi.

Malta intanto lancia accuse all’ Italia –  La Valletta replica alle parole del ministro dell’Interno Matteo Salvini, secondo cui Malta non avrebbe rispettato i propri impegni riguardo al precedente meccanismo di redistribuzione creato dalle autorità italiane. “Malta ha sempre partecipato ai meccanismi di solidarietà ed è stato il primo Stato membro dell’Ue a rispettare i propri impegni riguardo al meccanismo di solidarietà della Commissione europea verso Italia e Grecia”,afferma ill ministro dell’Interno maltese, Michael Farrugia.

La Valletta spiega che “tuttavia, le autorità italiane non hanno previsto alcuna procedura tangibile da seguire per Malta”.

Il Ministro Salvini…” L’Italia non può affrontare il fenomeno gigantesco dei migranti in solitudine…….chiudiamo i porti..”

Il Viminale non vuole autorizzare lo sbarco, ritenendo che, trovandosi l’imbarcazione a 43 miglia da Malta, sia la capitale La Valletta “il porto più sicuro”. “.

Foto StrettoWeb / Salvatore Dato
Afferma il Ministro Salvini in rotta con i sindacai di Napoli (De Magistris: Salvini è un uomo senza cuore…..) e con Leoluca Orlando (provvedimento di Salvini che rivela una precisa natura culturale…) “La nostra capitaneria di Porto- afferma Salvini- ha scritto reiteratamente all’autorità de La Valletta affinché, per la prima volta dopo molto tempo, Malta fosse messa di fronte alle sue responsabilità. Ed è nostra intenzione che risponda ufficialmente alla nostra richiesta di apertura dei suoi porti per il salvataggio delle centinaia di naufraghi presenti sulla nave Ong Aquarius”. E’ quanto scrivono in una nota congiunta il ministro dell’Interno Matteo Salvini e quello delle Infrastrutture Danilo Toninelli. “L’isola – continuano i due ministri – non può continuare a voltarsi dall’altra parte quando si tratta di rispettare precise convenzioni internazionali in materia di salvaguardia della vita umana e di cooperazione tra Stati. Il Mediterraneo è il mare di tutti i Paesi che vi si affacciano e non si può immaginare che l’Italia continui ad affrontare questo fenomeno gigantesco in solitudine. Ecco perché chiediamo al governo di La Valletta di accogliere la Aquarius per un primo soccorso ai migranti a bordo. Noi continueremo a salvare vite umane, altri restano nel torto”.