Salvini e Di Maio: “L’amore per la poltrona -e il potere – diventa più forte della diversità di vedute tra loro”

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“Salvini e Di Maio “:  “Tav o non Tav dureremo sino alla scadenza del governo”

 

Matteo Salvini  non ha perso occasione, sul tema della Tav, di dire che “non sussiste alcuna polemica in seno al governo ma solo una diversità di vedute tecniche che in ogni caso risolveremo senza bisogno di creare la crisi con il M5S”  Inoltre precisa Salvini “Stiamo preparando un decreto per dimezzare i tempi dei cantieri, l’Italia ha bisogno di più opere“. A questo punto  “se qualcuno ha scavato 25 chilometri di galleria è più utile finirla o lasciarla così? Per capirlo non serve una laurea al Politecnico”.

Per la Tav e le Grandi opere in generale quindi “nessuno stop”. Anzi, serve “un piano Marshall” per il rilancioUn conto sono le parole – dice – un conto sono i fattiL’intesa si trova sempre. Così è stato in questi otto mesi. E sarà così anche stavolta. Siamo abituati a trattare e a portare a casa il risultato, e infatti la maggioranza degli italiani è dalla nostra parte. Se le faccio vedere il mio telefonino, lo troverà intasato di messaggi dei cittadini che ci fanno i complimenti per Quota 100, e sono passati appena cinque giorni dal decreto”.

 Si può risparmiare un miliardo tramite alcune modifiche e si può rivedere in questo senso il progetto, come dice il Contratto di governo, e non vedo grandi problemi. Non solo si va avanti con la Tav. Ma in una fase di rallentamento generale dell’economia, dalla Cina alla Germania, dobbiamo rilanciare con un grande piano di opere pubbliche, in cui rientra la Tav insieme all’apertura e allo sviluppo di 400 progetti, da Nord a Sud. In queste ore è bloccato il Brennero, e se già ci fosse la terza corsia dell’autostrada, che noi faremo, non lo sarebbe. Accelerare e rilanciare sulle infrastrutture è fondamentale. E per farlo, vanno dimezzati i tempi burocratici che servono per le realizzazioni“.
(Ag🙂

Migranti, non c’è pace, il sindaco Leoluca Orlando sfida Salvini ed iscrive i migranti all’Anagrafe…

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Migranti, non c’è pace , il sindaco di Palermo Leoluca Orlando procede con l’iscrizione all’anagrafe di quattro cittadini stranieri con permesso di soggiorno provvisorio.

. Mentre Matteo Salvini cerca una strategia, anche per respingere le motivazioni dei magistrati che conducono a Catania una inchiesta contro di lui, per il respingimento in mare delle Ong che trasportano migranti, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando sfida il ministro dell’Interno e il suo decreto Sicurezza procedendo con l’iscrizione all’anagrafe di quattro migranti imitando il sindaco di Napoli De Magistris.. 

 Leoluca Orlando ha firmato i primi provvedimenti  per motivi umanitari  richiedenti asilo.  Per superare le restrizioni del decreto Sicurezza, Leoluca Orlando ha deciso di agire in prima persona nelle vesti di ufficiale di governo e ufficiale di anagrafe. Il sindaco di Palermo ha fatto sapere che ha agito in nome dell’obbligo a rispettare la Costituzione, facendo dunque intendere che il decreto Sicurezza sia anticostituzionale.

Si attende una reazione di Matteo Salvini A Palermo -afferma il Ministro dell’Interno -siamo di fronte a un caso in cui un sindaco ha coscientemente e volutamente violato una legge emanata dall’esecutivo, legge diventata esecutiva. Agire contro Orlando  potrebbe causare a una reazione a catena degli altri sindaci cosiddetti ribelli……

La nave Sea Watch 3 ferma a Siracusa chiede aiuto per i migranti in gravi condizioni- Rituale diniego dei governanti

 

La nave Sea Watch 3, che sabato 19 gennaio 2019 ha salvato dal mare 47 persone chiede di fermarsi in un porto sicuro.

Nei giorni scorsi la nave, che si trovava nei pressi di Lampedusa,anche per l’imminente peggioramento delle condizioni meteorologiche,intendeva sbarcare in Sicilia ma era stata respinta dal rituale diniego del Ministro dell’Interno che aveva suggerito soluzioni impraticabili per la nave in questo momento delicato..     Ora vi è la solita Via Crucis per gli ospiti della nave.  In atto è ferma a Siracusa.

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Il governo della Repubblica italiana – ha comunicato il ministro Salvini  in una nota verbale trasmessa all’Olanda – invita il governo del Regno dei Paesi Bassi a predisporre con urgenza gli adempimenti relativi all’organizzazione della presa in carico e del trasferimento in territorio olandese dei 47 migranti a bordo della nave olandese Sea Watch”. “Il governo della Repubblica italiana chiede, inoltre, di poter disporre di ogni informazione in merito alla Ong Sea Watch, con particolare riferimento alla conformità alla legislazione dello Stato di bandiera dell’organizzazione e delle attività della predetta Ong, nonché delle relative imbarcazioni ed equipaggio”
La Commissione Europea “segue attentamente” la vicenda ed è “in contatto con gli Stati membri”. “La nostra posizione è chiara-afferma  il portavoce  della Commissione Margaritis Schinas, durante il briefing con la stampa a Bruxelles.  La sicurezza delle persone a bordo deve essere la nostra priorità e la nostra prima preoccupazione. Nel Mediterraneo servono con urgenza sistemi prevedibili per far sì che gli sbarchi delle persone salvate possano avvenire in sicurezza”.
Il Ministro Danilo  Toninelli da cui dipende la guardia costiera, ha continuato a ribadire che la nave dovrebbe far rotta verso la Francia. “Non hanno rispettato la legge del mare, avrebbero dovuto attendere la guardia costiera libica . Adesso si  dirigano verso la Francia, verso Marsiglia anche se potrebbe esserci l’alternativa olandese”.

Dal canto suo Luigi Di Maio ha dichiarato: “Sea Watch 3 avrà dal governo italiano supporto medico e sanitario qualora ne avesse necessità, ma la invito ancora a puntare la prua verso Marsiglia. Ritengo opportuno convocare immediatamente l’ambasciatore olandese e chiedergli che intenzioni abbia il suo governo. Noi siamo disponibili alla massima collaborazione ma la nostra linea sulle Ong non cambia”.

Disco rosso anche alla nave Open armys: “Porti chiusi”.. La Ong: “Salvini un giorno dovrà guardare gli occhi dei suoi figli……e vergognarsi…”

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Ancora polemiche e dichiarazioni storiche oltre il rinnovo di aiuto e l’apertura dei “porti chiusi” in Italia per le navi delle Ong in cerca di uno sbarco sicuro. Dopo il disco rosso alla nave Open Arms, il ministro dell’Interno Matteo Salvini interviene anche sulla richiesta d’aiuto – rivolta all’Italia e ad altri paesi europei – arrivata stamane dalla nave Sea Watch 3 per un porto sicuro dove sbarcare i 33 migranti recuperati ieri a poca distanza dalle coste libiche. “Sea Watch 3 – dice il titolare del Viminale -, altra nave di un’altra Ong (bandiera olandese) chiede di portare in Italia decine di immigrati. La mia risposta non cambia: i porti italiani sono chiusi, stop al traffico di esseri umani!”.

 

Le condizioni meteo preoccupano però la Ong, che Lancia un nuovo appello: “Abbiamo pochi giorni di autonomia. Le condizioni meteo in peggioramento per Natale ci preoccupano. Ci auguriamo – spiega Sea Watch – che presto ci venga indicato un porto sicuro. Abbiamo soccorso 33 persone su un gommone in difficoltà. Le loro condizioni di salute sono buone, non ci sono, per ora, problemi medici. Ieri abbiamo inviato una richiesta di porto sicuro ma ad oggi ancora nessuna risposta”, continua la Ong, denunciando un “rimpallo di responsabilità” e sottolineando “l’urgenza di sbarcare per portare queste persone al sicuro e perché il diritto marittimo lo prevede”.

 

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La Open Arms,  non risparmia critiche al ministro Salvini: “I viveri stanno finendo, le coperte non bastano per tutti e fa molto freddo. Questa notte un ragazzo è stato portato a Lampedusa dalla Guardia Costiera italiana per una infezione cutanea aggressiva”, spiega che sta dirigendo la nave verso la Spagna dopo il diniego di ieri del ministro dell’Interno Matteo Salvini, sul quale “c’è poco da commentare, ognuno deve prendersi le proprie responsabilità nei confronti della storia, lui un giorno deve avere il coraggio di guardare negli occhi i suoi figli  e provare vergogna,noi – rimarca la Ong – continueremo a fare il nostro lavoro e ad aiutare le persone in difficoltà”. La nave in rotta verso la Spagna resta in attesa “di un’altra nostra imbarcazione che dalla Spagna sta arrivando per portarci medicine, viveri e coperte”.

 

 

Disco verde anche alla Camera del decreto legge Sicurezza ed Immigrazione

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Disco verde della Camera con 336 voti favorevoli, 249 contrari, alla fiducia posta dal governo sull’articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto legge Sicurezza ed Immigrazione  Ora si passerà all’esame degli ordini del giorno, prima del voto finale sul provvedimento. “Tra oggi e domani il dl sicurezza è legge, lasciatemi esprimere una enorme soddisfazione”, aveva commentato  il ministro dell’Interno Matteo Salvini, in conferenza stampa alla Camera, mentre il voto era ancora in corso.    
Come avvenuto 20 giorni fa al Senato, anche alla Camera il governo ha quindi scelto di mettere la fiducia sul dl i cui termini scadranno il prossimo 3 dicembre.   Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, aveva informato l’aula della decisione della fiducia sul provvedimento in esame.

(Com.Ag)

Vivi per miracolo 236 migranti arrivati con barcone a Pozzallo ed abbandonati da Malta

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Vivi per miracolo. 236 migranti arrivati ieri sera a Pozzallo. Sono 12 bambini (di cui 5 neonati) e quasi 50 donne arrivate a bordo del peschereccio ‘abbandonato’ dalle autorità maltesi nel Mediterraneo. Sul barcone sembra siano quasi tutti eritrei. Individuati gli scafisti, si tratta di un libico e di un tunisino. “Malta si conferma vergognosa – afferma – chissà se a Bruxelles sprecheranno inchiostro per mandare letterine di richiamo anche alla Valletta”, afferma il ministro dell’interno Matteo Salvini.

Mentre esprime soddisfazione l’Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati: “Questo barchino traballante ha portato 220 persone in mare per 3 giorni – senza cibo/acqua. Loro sono miracolosamente vivi a Pozzallo. Altri invece, scomparsi in queste stesse ore”.  “Il soccorso in mare è fondamentale, assieme a un meccanismo sicuro e prevedibile di approdo”.

(Ag.)

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Decreto fiscale: Di Maio (“che aveva letto l’articolo sullo scudo fiscale e poi retrocede”) piega Salvini alle sue condizioni

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 – MATTEO SALVINI “ASSENTE” ALLA SEDUTA DEI MINISTRI –

Colpo di coda del M5 S.  che a decreto confezionato ci ripensa e congela tutto. Matteo Salvini ha fatto intendere di essere stato lui l’autore di quell’articolo  sullo scudo fiscale . Ma Di Maio, anche se in ritardo, non può digerire il rospo perchè si tratta di un punto ingiusto con riflessi penali e contabili non indifferenti. Vale a dire disco rosso ai capitali all’estero.

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Matteo Salvini sposta il piano del discorso e non partecipa alla seduta del Consiglio dei ministri per evitare la figura del politico incoerente e senza carattere. “Abbiamo il diritto e dovere di andare d’accordo, io condizioni non ne pongo, visto che gli altri sono molto attenti giustamente come lo sono io”. Dal Forum Coldiretti, Matteo Salvini torna a parlare dei recenti problemi nella maggioranza dopo stemperando i toni . “Quando mi arrivano dei provvedimenti dei 5 Stelle – aggiunge – io spesso vado sulla fiducia li firmo li leggo e non eccepisco alcunché, e non cambio idea dalla sera alla mattina, però ognuno è fatto a suo modo, quindi io rispetto gli alleati con cui stiamo lavorando bene in questi mesi e con cui lavoreremo bene per 5 anni”. “Conte ha la mia stima e ha sempre ragione. Però – continua il vicepremier -, l’unica cosa è che stavolta chiederò che quando lui leggerà il decreto e Di Maio prenderà nota, una copia la voglio anche ioperché altrimenti poi non vorrei che si ricominciasse da capo”.

In ogni caso, spiega ancora Salvini, “io ho detto non vi va bene, ve lo siete scritti, ve lo siete letti, avete cambiato idea, ve lo riscrivete e a me va bene, perché io dalla sera alla mattina non cambio idea“.         Matteo Salvini sarà assente dalla seduta dei ministri convocata oggi da Giuseppe Conte

Ci mancava anche il ministro cretino -Jean Asselborn -del Lussemburgo: “Voi italiani siete venuti a lavorare da noi per dare i soldi ai vostri figli, siete migranti…”

Ci mancava anche il ministro cretino sulla strada di Salvini.     Il responsabile degli Esteri e degli Affari europei del Lussemburgo ,Jean Asselborn   nel corso della conferenza a Vienna sulle migrazioni dove partecipano i ministri degli Interni Ue e di alcuni Paesi del Nordafrica ha impugnato il suo microfono e urlato roba offensiva contro il titolare del Viminale e contro l’Italia.

È il ministro degli Esteri in Europa in carica da più tempo (dal 2004). E, nel 2016, prima dell’eurodeputata Judith Sargentini, fu lui ad invocare la sospensione o, addirittura, l’espulsione dell’Ungheria dall’Unione europea  a causa del suo trattamento verso i richiedenti asilo, suscitando critiche da parte di altri ministri europei. Un ministro antipopulista e con pregiudizi radicati nel tempo. Brutta storia. Nemico giurato di Orban, vuol sollecitare l’ Europa a distaccarsi da leader come Salvini, e lancia nell’occasione affermazioni prive di senso storico, una cretinata insomma del responsabile degli esteri lussumburghese.

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Vediamo il Comunicato Stampa pervenuto a SUD LIBERTA’:

Sentivo qualche collega prima di me dire che abbiamo bisogno di immigrazione perché la popolazione europea invecchia, io ho una prospettiva completamente diversa – afferma Salvini -. Io penso di essere al governo e di essere pagato dai miei cittadini per vedere i giovani tornare a fare quei figli che facevano qualche anno fa, e non per espiantare il meglio dei giovani africani e rimpiazzare europei che per motivi economici non fanno più figli. Sono due visioni completamente diverse. Magari in Lussemburgo hanno questa esigenza, in Italia abbiamo l’esigenza di fare figli non di avere nuovi schiavi per soppiantare i figli che non facciamo più“.

Asselborn grida al microfono: “In Lussemburgo, caro signore, avevamo migliaia di italiani che sono venuti a lavorare da noi, dei migranti , affinché voi in Italia poteste avere i soldi per i vostri figli”Rincara la dose con offese: Buffon, buffon ,Merde, alors”.

Risposta di Salvini:  ” io invece lavoro perché i ragazzi italiani (ed Europei) tornino a mettere al mondo dei figli perché non voglio nuovi schiavi. Guardate la sua reazione, non l’ha presa bene“.

E  al termine del vertice Salvini ironizza sul ministro lussumburghese: ”Stiamo aspettando a minuti il suo arrivo per continuare il sereno dibattito cominciato prima in Aula con toni, da parte sua, molto pacati e lo ringrazio… Lo ringrazio – ironizza il leader della Lega – perché ha dato visibilità a questa riunione in tutta Italia. Chi non sapeva che eravamo qui, grazie al volgare ministro del Lussemburgo, ora lo sa…“.

Rilancio del SUD: Conto alla rovescia per lo smontaggio della “malattia cancerogena” della legge Fornero- In attesa migliaia di dipendenti pubblici e privati

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Finalmente ci siamo.     La notizia tanto attesa di andare in quiescenza senza penalizzazioni e liberare i posti per le nuove leve giovanili è arrivata e concreta pure.      Il vice premier Salvini, ospite – com’è noto -del salotto televisivo di Bruno Vespa,  si è soffermato sull’ “inizio dello smontaggio della Fornero”  entro la fine di quest’anno 2018 e, soprattutto, ha fornito la sua idea e ricetta previdenziale: in pensione a 62 anni con 38 anni di contributi. “.      Matteo Salvini ha ribadito che l’età sarà quella al massimo 62”. Un obiettivo ambizioso, sul quale il ministro spiega di voler iniziare a lavorare già dalla fine dell’anno insieme a flat tax, reddito di cittadinanza e pace fiscale.

Vediamo oggi come si presenta la situazione che il governo –come ha già assicurato il Ministro Salvini – dovrà presto esaminare entro dicembre di quest’anno e riformare seppellendo  quella malattia cancerogena chiamata ” riforma Fornero”        Teniamo conto che solo in Sicilia è uscita una legge con l’ex Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta che concede la quiescenza anticipata a migliaia di dipendenti già dal 2016.   Qui però ,in assenza dei requisiti richiesti dalla Regione Sicilia, i dipendenti regionali hanno subito  alcune penalizzazioni economiche.

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Il Ministro Matteo Salvini : ” Demolirò entro l’anno la legge Fornero”

 

Naturalmente   il  trattamento previdenziale non è uguale per tutti  perchè coincide, sostanzialmente, con un “salario differito” da godere nell’età avanzata, che deriva dalla rinuncia del lavoratore, durante la sua vita lavorativa attiva, a una quota della retribuzione che gli garantirà una rendita per quando non sarà più in grado di lavorare.   Alcune eccezioni si sono registrate in Sicilia perchè migliaia di assunzioni sono avvenute con le leggi giovanili del precariato

Questa prestazione economica viene erogata, a domanda, ai lavoratori dipendenti e autonomi  che abbiano raggiunto l’età anagrafica stabilita dalla legge e abbiano perfezionato l’anzianità contributiva e assicurativa richiesta.

I contributi versati nel corso della vita lavorativa determinano, alla fine di questa, una rendita mensile il cui importo dipende dal numero e dall’entità dei contributi.

Nel corso degli anni si sono susseguite diversi meccanismi che hanno coinvolto il complesso settore e   modificato i requisiti per potervi accedere, ossia quello anagrafico (il raggiungimento di un’età determinata) e quello contributivo (il raggiungimento di un minimo di anni di contributi versati alla gestione di appartenenza). Vediamo, secondo la normativa vigente, cosa è necessario per poter andare in pensione.

Con la pensione di vecchiaia

decorrere dal 1° gennaio 2012, i soggetti in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 possono conseguire il diritto alla pensione aesclusivamente in presenza di un’anzianità contributiva minima pari a 20 anni, costituita da contributi versati o accreditati a qualsiasi titolo.

L’età anagrafica richiesta, invece,(requisito adesso modificabile secondo il Ministro Salvini) è stata fissata dalla Legge Fornero (D.L. 201/2011) e varia a seconda delle categorie di lavoratori nei modi che seguono:

a) lavoratrici dipendenti assicurate al FPLD dell’AGO, nonché assicurate al Fondo FS e al Fondo quiescenza Poste:

dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012

62 anni

dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2013

62 anni e 3 mesi

dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015

63 anni e 9 mesi

dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017

65 anni e 7 mesi

dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018

66 anni e 7 mesi

dal 1° gennaio 2019

67 anni (con successivi adeguamenti alla speranza di vita)

b) lavoratrici autonome

dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012

63 anni e 6 mesi

dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2013

63 anni e 9 mesi

dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015

64 anni e 9 mesi

dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017

66 anni e 1 mese

dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018

66 anni e 7 mesi

dal 1° gennaio 2019

67 anni (con successivi adeguamenti alla speranza di vita)

c) lavoratori dipendenti iscritti all’AGO ed alle forme sostitutive ed esclusive della medesima e lavoratrici iscritte alle casse ex Inpdap:

dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012

66 anni

dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2015

66 anni e 3 mesi

dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018

66 anni e 7 mesi

dal 1° gennaio 2019

67 anni (con successivi adeguamenti alla speranza di vita)

d) lavoratori autonomi

dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012

66 anni

dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2015

66 anni e 3 mesi

dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018

66 anni e 7 mesi

dal 1° gennaio 2019

67 anni (con successivi adeguamenti alla speranza di vita)

Adeguamento alla speranza di vita

Il requisito anagrafico, nei prossimi, anni – secondo la legge Fornero, sarebbe destinato ad aumentarein automatico: infatti, secondo le regole attuali, i requisiti minimi per il pensionamento dovranno essere adeguati periodicamente alla speranza di vita. Il prossimo adeguamento riguarderà il 2019 – 2020 per poi passare alla cadenza biennale. In caso vi fossero decrementi nella speranza di vita, lo scatto biennale potrebbe essere bloccato e, al contrario, se gli incrementi di vita risultano superiori alle previsioni, lo scatto potrebbe essere maggiore di quello previsto dalla Legge. Ad esempio, i dati dell’ultima indagine Istat, hanno registrato a febbraio un abbassamento dell’aspettativa di vita per gli Italiani nel 2019, principioo che potrebbe determinare un mancato aumento dei requisiti di età previsti dalla Legge Fornero – ripetiamo se per magia essa non sarà abolita -per raggiungere la pensione.

Soggetti con primo accredito contributivo successivo al 31 dicembre 1995

I soggetti con primo accredito contributivo successivo al 31 dicembre 1995, invece, maturano il diritto a godere della pensione di vecchiaia in due casi:
1) 20 anni di contributi e requisito anagrafico previsto per i soggetti in possesso di contribuzione al 31 dicembre 1995, purché l’importo della pensione non sia inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale;
2) 70 anni e 7 mesi di età e 5 anni di contribuzione effettiva (obbligatoria, volontaria o da riscatto ma non figurativa), indipendentemente da quale sia l’importo della pensione. Il requisito anagrafico è stato stabilito in relazione al requisito delle aspettative di vita e, più in particolare, era di:
  • 70 anni dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012,
  • 70 anni e 3 mesi dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2015,
  • 70 anni e 7 mesi dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018.
Sono possibili ulteriori adeguamenti dal 2019.

Quando andare in pensione con la pensione anticipata

Anche la pensione anticipata  è una prestazione economica erogata, a domanda, ai lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (AGO) ed alle forme esclusive, sostitutive, esonerative ed integrative della medesima, nonché alla gestione separata.

Pensione anticipata donne

Per le donne, in particolare, i requisiti richiesti sono i seguenti:

1) Anzianità contributiva al 31 dicembre 1995

Requisiti contributivi

  • 41 anni e 1 mese – dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012
  • 41 anni e 5 mesi – dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2013
  • 41 anni e 6 mesi – dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015
  • 41 anni e 10 mesi – dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018
  • 41 anni e 10 mesi (da adeguare alle aspettative di vita) – dal 1° gennaio 2019

2) Primo accredito contributivo successivo al 31 dicembre 1995

Requisiti contributivi

  • 41 anni e 1 mese – dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012
  • 41 anni e 5 mesi – dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2013
  • 41 anni e 6 mesi – dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015
  • 41 anni e 10 mesi – dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018
  • 41 anni e 10 mesi (da adeguare alle aspettative di vita) – dal 1° gennaio 2019

Requisiti anagrafici

  • 63 anni di età – dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2014
  • 63 anni e 3 mesi – dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2015
  • 63 anni e 7 mesi di età – dal 1° gennaio 2016 (da adeguare alle aspettative di vita)

Pensione anticipata uomini

Per gli uomini, in particolare, i requisiti richiesti sono i seguenti:

1) Anzianità contributiva al 31 dicembre 1995

Requisiti contributivi

  • 42 anni e 1 mese – dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012
  • 42 anni e 5 mesi – dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2013
  • 42 anni e 6 mesi – dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015
  • 42 anni e 10 mesi – dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018
  • 42 anni e 10 mesi (da adeguare alle aspettative di vita) – dal 1° gennaio 2019

2) Primo accredito contributivo successivo al 31 dicembre 1995

Requisiti contributivi

  • 42 anni e 1 mese – dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012
  • 42 anni e 5 mesi – dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2013
  • 42 anni e 6 mesi – dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015
  • 42 anni e 10 mesi – dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018
  • 42 anni e 10 mesi (da adeguare alle aspettative di vita) – dal 1° gennaio 2019

Requisiti anagrafici

  • 63 anni di età – dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2014
  • 63 anni e 3 mesi – dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2015
  • 63 anni e 7 mesi di età – dal 1° gennaio 2016 (da adeguare alle aspettative di vita)

purché siano stati versati e accreditati contributi effettivi per almeno 20 anni e l’ammontare mensile della prima rata di pensione non sia inferiore a 2,8 volte l’importo mensile dell’assegno sociale.

Età pensionabile nella pensione di anzianità

Entro il 31 dicembre 2011, il diritto alla pensione di anzianità si perfezionava al raggiungimento di una determinata quota derivante dalla somma tra l’età anagrafica minima richiesta e almeno 35 anni di contributi. Le quote sono rimaste, per i salvaguardati, anche per gli anni successivi, in maniera differenziata tra lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi.

Pensione di anzianità per i lavoratori dipendenti

  • dal 1° gennaio 2011 al 31 dicembre 2012 – 60 anni di età, 35 ani di contributi, quota 96
  • dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2015 – 61 anni e 3 mesi di età, 35 anni di contributi, quota 97,3
  • dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018 – 61 anni e 7 mesi di età, 35 anni di contributi, quota 97,6
  • dal 1° gennaio 2019 – quota 98 (con successivi adeguamenti alla speranza di vita)

Pensione di anzianità per i lavoratori autonomi

  • dal 1° gennaio 2011 al 31 dicembre 2012 – 61 anni di età, 35 ani di contributi, quota 97
  • dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2015 – 62 anni e 3 mesi di età, 35 anni di contributi, quota 98,3
  • dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018 – 62 anni e 7 mesi di età, 35 anni di contributi, quota 98,6
  • dal 1° gennaio 2019 – quota 99 (con successivi adeguamenti alla speranza di vita)

 

Il PROCURATORE CAPO DI PALERMO NON RISPONDE, MA RIAFFERMA LA FUNZIONE DI “STRAPOTERE” DELLE TOGHE

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Il Procuratore Capo di Palerno Francesco Lo Voi (nella foto) evita di entrare in argomento su Salvini ma riafferma, con l’avviso di garanzia,  l’attuale strapotere/abuso/discrezionalità interpretativa delle toghe 

Il Procuratore Francesco Lo Voi Capo della Procura di Palermo, a margine della questione “golpe giudiziario” per l’avviso di garanzia da lui firmato contro il Ministro Matteo Salvini, accusato” di sequestro di persona aggravato nell’inchiesta sulla nave “Diciotti”,ha rilasciato ieri  questa dichiarazione che attesta sostanzialmente l’attività investigativa della Procura palermitana contro la Mafia ma non si sofferma nello specifico –

SUD LIBERTA’  ribadisce nuovamente – quanto già espresso nell’articolo di ieri   ” Battaglia tra Magistratura e Politica…..- .l’attuale supremazia-abuso delle toghe sulla Politica, auspica un cambiamento radicale del sistema giudiziario, non condivide sulla vicenda il condizionamento opportunistico- velato d’ipocrisia- del vicepremier Di Maio a Salvini, costretto a stemperare i toni …  Giriamo ai lettori la dichiarazione- resa pubblica- dal magistrato.

Il Ministro Salvini apre in diretta F. la busta gialla della Procura con l’avviso di garanzia

Dr. Francesco Lo Voi …”…..Ecco allora che concentrarsi sul tema  di mafia ed economia è particolarmente importante, perché da un lato  può contribuire ad arricchire le conoscenze multidisciplinari e  dall’altro lato può consentire la comprensione del perché la mafia,  con le sue modifiche continue, si infiltra nell’economia siciliana,  nazionale e sovranazionale – dice ancora Lo Voi – Per motivi  professionali ho avuto l’opportunità di tentare di far capire ai rappresentanti di numerosi paesi europei, e non solo, che lo  strumentario legale di cui l’Italia dispone e che non ha eguali al  mondo, oltre ad essere assolutamente unico, si è dimostrato  assolutamente efficace per la lotta seria alla criminalità  organizzata”.

“Si  tratta di uno strumentario da estendere a quanti più paesi possibili,  soprattutto a quelli che fanno finta di non accorgersi, ma che in  realtà sono stati già raggiunti, spesso in modo consistente, dalle  nostre mafie – dice ancora Lo Voi – Si scopre che i grandi riciclaggi  internazionali e i grandi reinvestimenti dei profitti illeciti della mafia vengono effettuati non più solo in Italia ma anche in altri paesi europei ed extraeuropei. Le forme del progresso facilitano tutto questo. Bastano due o tre clic nell’ambito di una sola giornata e il  denaro fa il giro del mondo tre volte e noi stiamo lì ad inseguire  magari con le commissioni rogatorie, che aspettano alcuni mesi o anni, per ottenere risposta da alcuni paesi, o non l’ottengono del tutto”.